Aiutateci a trovare l’ufficio biciclette a Palermo

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Sapevate che a Palermo esiste un ufficio biciclette?

Un attimo, forse è meglio fare un passo indietro; sapete cos’è un ufficio biciclette?

Proviamo a spiegarlo prima di tornare alla domanda iniziale.

L’ufficio biciclette (da ora UB) è una struttura interna all’amministrazione comunale che si prefigge lo scopo di aumentare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto privato realmente alternativo all’uso dell’auto. Per raggiungere questo obiettivo mette in campo azioni di promozione e comunicazione, nonché collabora con uffici tecnici fornendo contributi specialistici per una corretta definizione delle infrastrutture e delle “facilities” per ciclisti.

La Commissione Europea ci ha ricordato al proposito che: “sul piano organizzativo, la creazione di una unità biciclette è una condizione sine qua non per lo sviluppo di una politica ciclistica realistica ed efficace.” E infatti un UB serve in ultima analisi a “ricordare” ad ogni livello decisionale che esiste la bicicletta.

Solo per fare un esempio pratico: l’UB potrebbe intervenire nel caso in cui vengano eseguiti dei lavori su una strada interessata da una pista o percorso ciclabile; l’UB potrebbe valutare che il percorso potrebbe essere migliorato o semplicemente attenzionare (vigilare) sul ripristino delle condizioni di sicurezza e qualità post lavori.

Come minimo, l’UB comporta comunque la designazione di un coordinatore presso l’amministrazione che dovrà ricordare la dimensione della bicicletta (a tutte le scale della città: dal gradino alla grossa arteria di comunicazione veicolare) e fungere da “persona-risorsa” a tutti i livelli dell’amministrazione comunale (politico, decisionale, esecutivo e di controllo) e in tutti i servizi che trattano, direttamente o indirettamente, la mobilità in bici (urbanistica, ambiente, lavori pubblici, finanze, insegnamento e gioventù, polizia, trasporti ecc.).

In chiave ottimale questa persona dovrebbe essere un/una ciclista, o comunque qualcuno che riceverà una bicicletta di servizio di qualità da usare nel quadro delle sue funzioni o per recarsi al lavoro.

A partire da questo livello minimo di organizzazione, si può rafforzare l’importanza dell’unità bicicletta o potenziarla in diversi modi secondo le specificità della città e le possibilità. Ad esempio, si dovranno obbligatoriamente presentare tutti i progetti al coordinatore, oppure l’approvazione del coordinatore sarà resa obbligatoria per tutti i progetti in materia di urbanistica, trasporto e lavori pubblici. Il coordinatore potrà essere affiancato da una segreteria. Si deve aggiungere che non andrebbero create le condizioni per cui “controllore” (UB) e “controllato” possano coincidere in quanto come chiaro, questo vanificherebbe la stessa esistenza dell’UB.

Si potranno anche designare collaboratori fissi a tempo pieno e parziale presso gli uffici di urbanistica e lavori pubblici e designare membri dell’unità bicicletta presso altri servizi interessati e presso la polizia. Tutti devono essere ovviamente favorevoli alla bicicletta o, meglio, usarla essi stessi ogni giorno o nel tempo libero.

A questo livello, il funzionamento dell’unità può diventare estremamente completo (calendario di lavoro e di riunioni, approvazione obbligatoria di tutti i progetti di urbanistica e lavori pubblici con l’unità bicicletta, potere di iniziativa, bilancio di funzionamento proprio dell’unità bicicletta in materia di relazioni pubbliche, eventualmente bilancio d’investimento proprio o accantonamento di una percentuale del bilancio dei lavori pubblici, meccanismi di consultazione dei gruppi di ciclisti ecc.).

Adesso che abbiamo fatto una bella scorpacciata di nozioni, torniamo a noi, cioè a Palermo: bisogna sottolineare che a differenza del Mobility Manager non esiste in Italia una normativa che determini la costituzione di un Ufficio Biciclette presso i Comuni. Al momento esiste solo una raccomandazione (quella buona, non pensate male) della Commissione Europea – DG Ambiente contenuta nel “libro arancio” Cycling: the way UFFICI BICICLETTE, UNO STRUMENTO PER PROMUOVERE LA MOBILITÀ DOLCE AGENDA 21 75 ahead for town and cities, pubblicato anche in Italiano dal Ministero dell’Ambiente con il titolo Città della bicicletta, città dell’avvenire.

Da quanto detto si comprende che l’istituzione dell’UB manifesta una aperta volontà dell’amministrazione di indirizzare la propria azione verso la mobilità ciclabile.

Ebbene a Palermo l’ufficio biciclette esiste da molti anni (chi scrive non è riuscito a reperire la delibera di istituzione) ma non se ne percepisce la presenza (alla luce delle prerogative citate sopra), non ha un sito, non convoca riunioni e non palesa la sua azione nei confronti della cittadinanza.

Visto il momento storico di “cambiamento culturale” e facendo tesoro della buona volontà dell’amministrazione che lo ha istituito riteniamo che sarebbe il caso di una rifondazione di questo ufficio (coinvolgendo il tessuto associativo della città) restituendolo alla sua prerogativa istituzionale cioè una “porta” che il cittadino sa di trovare sempre aperta sui temi trasversali della ciclabilità urbana.

Siamo convinti che ciò non possa che giovare al cambiamento; voi cosa ne pensate?

fonti: sito FIAB sull’argomento (www.fiabpalermociclabile.it), testo di agenda 21 locale, sito del comune, articoli di Mobilita Palermo vari;

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9 Thoughts to “Aiutateci a trovare l’ufficio biciclette a Palermo”

  1. belfagor

    Tale articolo dimostra come la burocrazia europea è ormai uno dei motivi della disillusione dei cittadini verso l’europeismo e fonte di sperpero di denaro pubblico. Le norme europee sono spesso astruse e fatte esclusivamente per creare posti di lavoro per burocrati.. Spero che la notizia che “a Palermo l’ufficio biciclette esiste da molti anni ” sia una burla, ma purtroppo , conoscendo i nostri amministratori, temo che sia vera. In una città dove le piste ciclabili “non sono a norma” , tale ufficio ha lavorato con molta “professionalità” e “competenza”. Forse per questo l’esistenza di tale ufficio è tenuto “segreto”. Non vorremmo che i “cervelloni” di tale ufficio possano essere ingaggiati da qualche altro Comune. Sarebbe una ….grave perdita.

    1. Purtroppo devo confermati che l’ufficio biciclette esiste. È incorporato nell’Ufficio Mobilità. È una targhetta e niente altro, con dipendenti trasferiti probabilmente da altri uffici.

  2. “Ebbene a Palermo l’ufficio biciclette esiste da molti anni (…) ma non se ne percepisce la presenza (…), non ha un sito, non convoca riunioni e non palesa la sua azione nei confronti della cittadinanza.” perfetto, quindi soldi buttati?
    Non voglio essere pessimista, ma questa situazione fa pensare in un possibile intrallazzo e/o spreco di denaro pubblico. Spero veramente che gli impiegati di questo ufficio si facciano vivi, magari commentando questo articolo qui o su Facebook, e che illustrino il lavoro fatto finora.
    Sono convinto che si possa fare molto a costo zero (pagina Facebook, Twitter, questionari in Google Form, ecc.) e che il coinvolgimento dei cittadini sia fondamentale

  3. fiabpacicle

    Ve lo dico io dove è finito ! Intanto la lettera di istituzione dell’UB è stata inviata solo a noi( palermociclabile) e nessuna comunicazione è girata perchè, a parte le decine di associazioni del Forum Palermo ciclabile, a nessuno fregava nulla di averlo.La lettera è datata 13 gennaio 2011.Pensate sia stata una vittoria? No perchè lo hanno fatto per motivi che non riguardavano la mobilità tanto è vero che nonostante la nostra offerta di fare ricevimento per gli utenti in seno al comune a poco a poco hanno fatto in modo che sparisse.Oggi è incorporato nell’Ufficio Mobilità ma le parole Ufficio biciclette sono rimaste un ricordo ed anche lo scopo per cui era nato.Avevo fatto incontri a Ferrara e Firenze prima di proporne l’istituzione ma parliamoci chiaro lo scopo si può raggiungere senza un nome specifico basta avere la volontà di realizzare quanto l’UB dovrebbe realizzare.

  4. Orazio

    Davvero ci sono città in cui la bicicletta nemmeno è concepita come mezzo di locomozione e qui continuate a far polemica su un Comune che – bene o male – da 15 anni a questa parte e con sindaci diversi (sottotitolo necessario per i due comparucci) – ha fatto passare l’idea che ci si può muovere in bici, agendo di conseguenza. Bene o male, ma ha agito.

    A cosa giova tutta questa pedanteria, tutta questa “zeccosità” se non ad alimentare lo sfascio ed il qualunquismo?

    1. Fabio Nicolosi

      Si rende conto che sta difendendo l’indifendibile?

      1. Orazio

        Ho espresso solo il mio parere. Quando Cammarata realizzò quelle piste ciclabili in parte “demenziali” io non mi lamentai. Erano meglio che niente. E non mi sono associato al coro di ululatiper la pista di via Dante. Si fidi/fidati, pure nel mio punto di vista c’è del buono.

        1. Fabio Nicolosi

          Rispetto il tuo punto di vista, ma credo si debba ripensare seriamente a questo ufficio e alle competenze che dovrebbe esprimere

  5. Questa amministrazione, mi scusi, non ha fatto passare proprio nulla. È solo grazie alla strenua lotta, alle carte, i documenti e le azioni di FIAB e di altre associazioni che il Comune si è reso obbligato a rendersi conto che ci sono i ciclisti a Palermo. Nessuna pista ciclabile a norma, mancanza di segnaletica stradale e posizionamento di piste ciclabili laddove non è pensabile mettere un ciclista sono state le risposte approssimative a delle richieste.

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