Bike Sharing | Quanto crescerebbe la domanda senza il vincolo della carta di credito?

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Palermo è riuscita nel tempo a dotarsi di metodi alternativi di mobilità dolce, attraverso il car sharing e il bike sharing. Entrambi i servizi sono lentamente cresciuti, soprattutto il Car Sharing che è già attivo da più tempo ed ha ricevuto finanziamenti ulteriori per ampliare la flotta e gli stalli.

Il Bike Sharing tutt’ora è in fase di completamento, in quanto mancano le ultime postazioni da installare.

Proprio su questo servizio vogliamo fare una riflessione: ad oggi il servizio prevede un abbonamento e l’obbligatorietà di una carta di credito associata, dalla quale vengono prelevati i costi del servizio e applicate eventuali more. Medesimo metodo applicato in altre città italiane.

Perchè la carta di credito?

Per il gestore del servizio, in questo caso AMAT, è una garanzia su cattivi utilizzi, furti e quant’altro.

Va da sè che l’obbligatorietà della carta di credito (nemmeno prepagata, stile Postepay) taglia fuori una grande fetta di mercato, soprattutto il target più giovane e nutrito che difficilmente dispone di un conto bancario o di garanzie tali da poter disporre una carta di credito. D’altro canto, un ridimensionato numero di abbonati garantisce un buon livello di accessibilità al servizio e le biciclette si trovano facilmente agli stalli.

E’ probabile quindi che ad un cambiamento delle modalità di abbonamento senza carta di credito, dovrebbe seguire un potenziamento dell’offerta del servizio.

Esiste un bike sharing senza carta di credito?

Si, a Londra per esempio. Come riporta questo sito

Come si sblocca una bicicletta?

  • Dal touch screen del terminale, scegliere Hire a Cycle.
  • Accettare le condizioni del servizio.
  • Inserire la propria carta di credito/debito per il pagamento.

In questo caso, l’inserimento della carta è contestuale al prelievo della bicicletta ed è possibile utilizzare anche le famose prepagate, sicuramente alla portata di tutti i target d’utenza. Ovviamente le postazioni sono predisposte al pagamento, funzione non disponibile nella gran parte dei servizi italiani.

Dunque ci chiediamo se il bike sharing di Palermo rimarrà definitivamente un servizio riservato ad una fetta ristretta di utenti o se nel futuro potrà approdare alla massa. Non è una domanda polemica ma un lecito quesito per comprendere se e come questi servizi impatteranno sulla mobilità di tutti i cittadini.

 

 

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3 Thoughts to “Bike Sharing | Quanto crescerebbe la domanda senza il vincolo della carta di credito?”

  1. mrp

    Posto che si stia utilizzando correttamente la definizione “carta di credito”, comunico che io ho fatto l’abbonamento da qualche settimana pur non essendo titolare di una carta di “credito”.

    1. mrp

      Ho utilizzato la stessa carta conto che ho utilizzato per fare tempo addietro l’abbonamento al car-sharing(che non è una carta di credito). Quando venne avviato il bike-sharing provai già al tempo a fare la stessa identica cosa ma in quel caso mi fu detto che serviva una carta di credito; questa possibilità per abbonarsi sarà stata implementata di recente.

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