FOTO | Come stuprare un servizio pubblico: il bike sharing si lecca le ferite

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Il servizio di bike sharing sta proseguendo l’installazione di nuove ciclostazioni per raggiungere l’offerta a regime prevista dal progetto, ma nel frattempo non sono mancati gli atti vandalici nei suoi confronti. Se ad Agosto i gestori del servizio avevano denunciato problemi per la rimozione dei dissuasori che delimitano gli stalli, oggi vi riportiamo questa immagine inviataci da P. Gugliotta, relativa alla serata di ieri nei pressi del Teatro Massimo.

Non è solo uno scatto che mette tristezza in sè per l’atto vile di qualche becero personaggio, ma inevitabilmentescredita un servizio appena nato e che sta tentando di ritagliarsi la fiducia dei cittadini . Ciò detto, il servizio funziona, e anche dopo questi episodi l’invito non può che essere quello di continuarlo a utilizzare.

Utilizzo = prendersene indirettamente cura.

Allo staff che gestisce il servizio chiediamo se l’impianto di video sorveglianza sia in funzione, sia gestito e se vi sia un collegamento con le forze dell’ordine per dare seguito a questi atti di vandalismo. Evidentemente la presenza di una videocamera non basta come deterrente, motivo per cui dovrebbero seguire denunce desumibili dalle riprese degli impianti video. Su questo elemento non abbiamo mai avuto riscontro e ci sembra l’occasione giusta per chiedere delle risposte.

Una nota non tanto a margine: non sempre il campanello rotto o il faro mal funzionante sono colpa del gestore. Troppo facile dire che non ci sono controllori, sarebbe più utile essere più severi con i propri figli. Ma qui apriamo un altro capitolo, ben più grande e importante.

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2 Thoughts to “FOTO | Come stuprare un servizio pubblico: il bike sharing si lecca le ferite”

  1. roberto_CBA

    Nel breve termine: Utilizzare tutti i mezzi possibili per punire questa gentaglia. Vandali che non provengono solo dallo zen e da Brancaccio ma anche dai quartieri della Palermo “bene”.
    Sul lungo termine: Investire maledettamente sulla cultura, diffondere il senso civico in ognuno di noi (dagli avvocati ai panellari). Fino a quando continueremo ad essere un popolo bellissimo ma obiettivamente culturalmente sottosviluppato, queste cose continueranno ad essere all’ordine del giorno

  2. katet

    Sono pienamente d’accordo con il commento di sopra. E’ un problema cultura, siamo un popolo ignorante ed incivile. Resta il fatto che però un popolo si educa, e chi dovrebbe farlo non lo fa. Se comunque dopo il processo di educazione rimane l’inciviltà allora ne deve seguire la punizione, e purtroppo anche questa è inesistente qua.
    Ma poi penso a quello che mi è capitato di vedere negli ultimi anni ( operai rap che spazza e appena finisce mangia merenda e butta carta a terra, polizia municipale che su segnalazione di cittadini risponde di farsi gli affari propri, polizia municipale che si fa foto con turisti mentre gli passa accanto motorino con guidatore senza casca in area pedonale etc) e mi dico che è una causa persa. L’ignoranza e l’inciviltà è dentro di noi e non scomparirà cosi facilmente se non anni. E smettiamola di pensare che si possa cambiare perchè non è cosi.

    Vorrei fare però un appunto alla redazione di mobilita senza che la prendano come un’accusa, ma solo un consiglio perchè vi ammiro, e spero possa essere preso come un aspetto costruttivo: con questi articoli vi state “appiantendo”, sono notizie/foto già presenti nei social e che forse molta gente ha visto, ed inoltre sulla stessa falsa riga di altri quotidiani. Da voi mi aspetto altro, magari perchè non prendere queste foto ed andare da chi gestisce servizio e chiedere spiegazioni??o andare dall’assessore Giusto Catania e chiedere su piste ciclabili ed altro??? Dico ci riescono comici locali che ci montano servizi per fare ridere non riuscite a farlo voi???
    Spero in voi in iniziative che vi differenziano perchè ne siete capici e perchè è nata con questo intento mobilita penso.
    Ovviamente tutto un mio punto di vista.
    Vi seguo come prima e più di prima 🙂

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