La corsia ciclabile per pedalare in una valle di lacrime

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Avete mai percorso una corsia ciclabile?

Noi si, ad esempio quella di via Dante. Una corsia ricavata direttamente nella carreggiata e delimitata dal cordolo a sinistra e dal marciapiede a destra. Una soluzione adottata in tante altre città e che funziona, se mantenuta.

Purtroppo noi non sappiamo copiare, spesso non c’è comunicazione tra i settori comunali e il provvedimento di un assessorato finisce per smascherare le magagne e le carenze di altri settori, ad esempio quello della pulizia e della manutenzione stradale.

Premesso che la soluzione spaziale potrebbe funzionare, qualora in queste corsie, a lato delle quali parcheggiano le auto, venisse prevista un’area di rispetto che consentisse agli automobilisti di aprire e chiudere gli sportelli in sicurezza, senza rischiare di colpire un ciclista in transito nella corsia.

Ma per funzionare servono due concetti fondamentali: pulizia e sicurezza.

Questa è la ciclabile di via Dante: immondizia dappertutto, rami non potati e manto stradale pieno di avallamenti e buche. Buche che, teniamo a precisare, sono spesso causate dall’inesistente livellamento tra i tombini e il manto bituminoso. Problemi e denunce perpetuate allo sfinimento a chi di competenza. Non c’è da fare nulla, chi asfalta le strade, non sa fare o non fa le cose per bene, DA SEMPRE!

Vetro, buche, immondizia….. che ci aspettate a pedalarci sopra?

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6 Thoughts to “La corsia ciclabile per pedalare in una valle di lacrime”

  1. Dahfu

    Ho percorso questa ciclabile e mi sono dovuto fermare più volte per fare spostare i gentili concittadini che la occupavano con le auto. Mi sono dovuto sorbire pure gli sguardi infastiditi. Di più no perché sono alto ed impostato. Resto sempre della mia idea: il problema principale di questa città è costituito dai suoi abitanti. E pensare che ci troviamo in pieno centro dove la gente, si presume, dovrebbe avere un senso civico superiore alla media. Il palermitano è un anarchico ngrasciato e se non represso produce munnizza con disarmante naturalezza e spontaneità. Ci vogliono multe salate e sanzioni ad hoc come ad esempio condannare la gente che sporca a ripulire la strada per un giorno intero.

    1. Binario

      Non è la zona di residenza che fa l’uomo civile.

    2. omega

      esatto, Dahfu, fare le multe non serve a niente. Chissà perché, risultano poi tutti NULLATENENTI…

  2. france

    Si! D’accordo ma si può fare tanto sul piano della repressione ed educazione civica. Voglio portare un esempio : i cestini metallici sui marciapiedi sono spesso e sempre maggiormente usati e mantenuti.

  3. cirasadesigner

    Mi verrebbe da dire… “Ma di cosa stiamo discutendo”… quella la chiamate una pista ciclable?
    Fino a quando non si capisce a livello proprio culturale, che una pista ciclabile non sia spazio rubato alle auto, ma invece spazio guadagnato dai cittadini, saremo sempre davanti questo triste spettacole.
    Se poi aggiungamo che i palermitani non brillano per pulizia e senso civici, che le aziende preposte alla pulizia sono solo sulla carta a pesano solo sui bilanci, che i vari Amministratori che si susseguono sono il frutto dell’ennesima lottizazione politica e frutto di marchette elettorali, ecco il quadro è completo .
    Mi spiace sempre quando devo scrivere con questi termini della mia città, ma purtroppo è la semplice e cruda verità.
    Piste ciclabili. Ma andate a vedere se il manuale degli architetti o degli ingegneri porta qualcosa a riguardo. L’olanda che tutti citano come esempio, e non avete visto cosa è la Danimarca, sin dal 1970 ha avviato una vera e propria rivoluzione urbana dei suoi territoire
    . Li, al contrario che da noi, le priorità sono disegnate al contrario. Si parte dal pedone, si delimitano gli spazi per i suoi movimenti, si passa al ciclista, si disegnano le piste quasi sempre bidirezionali, addirittura adesso le fanno solari, CHE PAZZI QUESTI OLANDESI… e solo alla fine si verifica la fattibilità di una strada.
    Attenzione stiamo parlando di un posto, dove il più delle volte la terra è frutto di bonifiche dal mare.
    Una nazione che ha fatto dell’Urbanistica una vera e propria religione del vivere.
    Se andaste in Olanda, potreste percorrerla in lungo e largo in bici da tutti i suoi confini… e di certo lungo le migliaia di km non troverete questo schifo che ci contraddistingue invece a Palermo.
    Egregio Dott.re Dolce, mi chiedo, ma al di la della parentela ricca e famosa che ha, dove sta il suo talento?
    Me lo chiedevo già ai tempi dell’Assessorato Territorio, quando in pompa magna veniva pagato come esperto… Ancora mi chiedo… Ma esperto in che?

    1. belfagor

      Lei, caro signor “Cirasadesigner”, ha toccato il vero “nervo scoperto”. Queste non sono piste ciclabili ma una presa in giro, tra l’altro pericolose. Figuratevi che da noi i ciclisti possono transitare anche sopra i marciapiedi ( es Viale della Libertà) e nella corsia degli autobus. Poi se ci aggiungiamo lo scarso senso civico dei palermitani, l’inefficienza delle varie aziende partecipate, l’incompetenza arrogante dei nostri amministratori, il quadro è completo.

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