La commemorazione di Pio La Torre e la retorica della legalità

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Le immagini sono eloquenti e si riferiscono alla giornata di sabato 30 aprile. Mentre le Autorità e le associazioni ricordavano l’eccidio per mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo con una manifestazione al Teatro Biondo, questa è la “legalità” che si consumava sui marciapiedi di fronte al teatro, lungo via Roma.

Non sono le auto dei soliti nostri concittadini che disconoscono ogni regola e che immortaliamo quotidianamente,  ma proprio autovetture delle Autorità.

E se proprio le Autorità posteggiano le proprie auto sui marciapiedi per recarsi ad un evento che come tema ha la legalità, è semplicemente legalità di facciata.Perché a parole si è bravi a predicare ma bisogna fare i fatti, e cominciare anche da questi gesti e non sventolare solamente frasi fatte.

Azioni come queste sono pericolose perché frutto di prevaricazioni, del “io posso, tu non sei nessuno”,  e  incentivano il comune cittadino a fare altrettante azioni, oltre a rendere diffuso il senso di illegalità e ingiustizia

Foto: M.Garofalo

 

 

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13 Thoughts to “La commemorazione di Pio La Torre e la retorica della legalità”

  1. loggico

    Di strano che c’e’?
    Tutta questa polemica??
    Domani un c’e chiu niente..
    Come la storia del barbiere..

    1. fabio77

      Bravo Loggico! La storia del barbiere, che fine ha fatto? Perchè sta calando il silenzio assordante su questa vicenda?

  2. devil970

    “siamo tutti uguali davanti alla legge, ma non davanti agli incaricati di applicarla!” – Stanislaw Jerzy Lec
    oppure… “Fate quel che dico non quel che Faccio !” – Seneca

  3. belfagor

    Ricordiamo le manifestazioni dopo gli eccidi dei giudici Falcone e Borsellino e delle loro scorte. La gente era emozionata, arrabbiata e”carica” di voglia di fare. Era stufa di una classe politica complice e convivente con la mafia, ma anche di una “società civile” spesso timida di fronte all’arroganza mafiosa. Purtroppo da allora, troppa gente , con la scusa della lotta contro la mafia, ha fatto carriera, non solo politica. Molte di quelle macchine , posteggiate in barba delle regole e del codice della strada, sono le auto di scorta o di rappresentanza di questi signori che hanno fruttato la rabbia e la voglia di cambiamento di tanti cittadini onesti. Appartengono a una nuova casta , quella dei “professionisti dell’antimafia” che spesso si confondono o hanno sostituito i vecchi mafiosi. Quando a ricordare il sacrificio di Pio La Torre c’erano i parenti di quei personaggi che La Torre combatté e denunciò nella sua vita politica, francamente pensiamo che i cittadini onesti forse hanno perso la loro battaglia..

  4. fabio77

    Purtroppo dalle nostre parti è sempre valida la celeberrima massima del Marchese del Grillo: “Io so’ io , e voi nun sete un c…….”

  5. peppe2994

    Però non dobbiamo confondere legalità con stile di vita.
    Perché quello che avviene costantemente in materia di codice della strada, ha ben poco a che fare con la legalità oggetto della manifestazione.

    Sabato ho visto un vigile della municipale al mercatino di via Galileo Galilei che aiutava un automobilista a fare manovra per stringersi bene nel parcheggio in doppia fila….

    È una situazione estremamente radicata che probabilmente non si risolverà mai.

    1. katet

      D’accordissimo. L’abbiamo nel sangue, dal primo cittadino all’ultima ruota del carro. Gli stessi vigili presenti al mercatino nn gli ho visto mai fare controlli a tutti gli abusi dello stesso mercato, cosi come se ne fregano se pedoni o invalidi non possono camminare sui marciapiedi.

    2. enriker

      Mi hanno insegnato fin dalla scuola e lo condivido, che la legalità inizia anche daI piccoli gesti.. dai comportamenti di ogni giorno. Certo si può sbagliare ogni tanto, paghi la multa ammettendo l’erore (come seccede in qualsiasi paese normale),. Invece ormai se gli fai notare che intralciano, sbagliano ti ignorano o ti mandano a quel paese come se fossi tu un alieno e chi sbaglia è nel giusto. I piccoli comportamenti prepotenti e arroganti andranno ad alimentare la grande criminalità organizzata. La mafia noN è solo un organizazzione, il padrino, ma è anche un modo di vivere con prepotenze e arroganza. Quando siamo piccoli ci insegnano tante belle cose ma poi quando diventiamo adulti c’è ne dimentichiamo, esiste solo il nostro piccolo giardino e basta.

  6. katet

    L’ho sempre detto e lo ripeto: siamo tutti palermitani, l’abbiamo del dna (forse dovuta alla nostra storia di dominazioni e fondamentalmente di razza “bastarda”), e quindi anche le istituzioni locali sono fatte da palermitani e non mi meraviglio di questi veri e propi “abusi” da parte delle autorità.
    Non credo più alle istituzioni da anni e questo ne è l’esempio.

    1. Athon

      …Eppure ti assicuro che, pur essendo palermitano, ed essendolo orgogliosamente, in vita mia non ho mai parcheggiato né sul marciapiede né in doppia fila né, in generale, dove non mi era consentito. Come me, sono certo che tanti altri potrebbero affermare la stessa cosa.

      È giusto, anzi doveroso, stigmatizzare certi comportamenti, ma tieni presente che dietro le generalizzazioni, di qualsiasi tipo, è sempre annidata la menzogna, o comunque una qualche forma di errore.

      1. peppe2994

        Verissimo. Basta anche una persona su mille per fare scalpore. I comportamenti educati non hanno mai sorpreso nessuno.

  7. Hall t.

    Scandalosi coloro che hanno parcheggiato in questo modo…ma l’amministrazione quando si renderà conto che urgono parcheggi sotterranei in centro?

  8. monchey

    Ricongiungendo le presenti immagini con quelle di pochi giorni fà sulla cattedrale mi pare eloquente che l’amministrazione comunale e le varie istituzioni se ne fottono totalmente della cittadinanza e del danno d’immagine della città di Palermo. Questo, direbbe il sig. Sindaco, è un altro tassello del mosaico Palermo!! Poi giustamente ci sono i controlli intensificati per le targhe alterne, lo street control, gli autovelox. Fatevi un esame di coscienza!!!

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