Traffico corso Calatafimi, una funivia per Monreale?

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Lasciate che vi spieghi un’idea un po’ pazza ma sicuramente visionaria. Il problema del traffico in Corso Calatafimi è irrisolvibile, per oggettiva mancanza di realistiche alternative fattibili.

Sono partito da due considerazioni generali:

  • il corso viene attraversato in maniera perpendicolare da centinaia di cittadini al giorno;
  • il corso viene attraversato dal 100% dei turisti presenti a Palermo (vai a Palermo, sicuramente vai a Monreale);

e da alcune considerazioni pratiche sulle possibili soluzioni:

  • soluzione di attraversamento sotterraneo: molto costoso e molto complicato; già è molto se riusciremo nel prossimo decennio a vedere la prima linea di metropolitana!
  • soluzione di attraversamento a raso: significa ridurre gli spazi con corsie preferenziali, cosa enormemente difficile perché toglierebbe il “Sacro Parcheggio”! Vedi lo sfratto del tram!
  • soluzione di attraversamento aereo: potrebbe essere percorribile…

Ma che tipo di attraversamento aereo? Non certo sullo stile della metropolitana aerea parigina, con enormi costi ed un enorme impatto per la vivibilità della strada sottostante.

Allora ho pensato ad una funivia, poco costosa, a basso impatto visivo, silenziosa e neanche necessariamente particolarmente elevata.

percorso

L’idea è quindi questa: una funivia sopra il Corso Calatafimi, sorretta da ponti in ferro ad arco posti a distanza adeguata l’uno dall’altro. In alcuni tratti (Piazza Indipendenza, Ponte Calatafimi e tra Palermo e Monreale) i ponti si trasformano nei normali pilastri da funivia e, nel tratto tra Palermo e Monreale, essa può assumere il normale assetto di una funivia classica. Nel mio progetto ho inoltre previsto una fermata intermedia all’altezza del Ponte Calatafimi, così da essere utile anche per il trasporto urbano in coincidenza con la linea 4 del tram.

calatafimi

Potremmo avere un’opera che si ripaghi da sola, grazie al continuo flusso dei turisti, di tutti i Monrealesi che si recano a Palermo per lavoro e viceversa e di tutti coloro che percorrono solo un tratto del corso. Inoltre si tratterebbe di un’ulteriore attrazione da visitare.

Potrebbe anche essere un’iniziativa privata: nel mio progetto ho ipotizzato che la società concessionaria possa utilizzare le aree di stazione per centri commerciali ad integrazione della stazione stessa; ad esempio, a Piazza Indipendenza le sarebbe concessa l’area tra la piazza e Via Colonna Rotta.

indipendenza

Come ho detto in premessa, è un’opera visionaria ma credo non così tanto assurda. Sto infatti parlando di qualcosa che già esiste, in proporzione non costosa e che potrebbe veramente risolvere il problema del corso e del collegamento con Monreale. Infine, siamo nel periodo giusto (con la promozione del percorso Unesco) per promuovere idee rivoluzionarie.

Che ne pensate? Proviamo a proporla?

Mi attendo critiche costruttive…

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31 Thoughts to “Traffico corso Calatafimi, una funivia per Monreale?”

  1. alvarezlimao

    Basterebbe costruire un’altra linea si metro che vada dalla stazione lolli ad Altofonte riprendendo la tratta della ferrovia x santa ninfa, già esiste il tracciato da Baida a Monreale

    1. Angelo64

      Quella era una ferrovia a scartamento ridotto a binario unco. Negli anni ottanta fu proposta una linea tranviaria su quel sito e furono fatti sopralluoghi tecnici che sancirono l’inattuabilità dell’idea.

      1. Athon

        Angelo 64, non mi è chiaro di che tipo di progetto si trattasse ma penso che, comunque, dagli anni ’80 ad oggi siano ormai passati una trentina d’anni. Da allora suppongo siano stati fatti molti passi in avanti. Inoltre, in generale, tendo a non fidarmi molto dei sopralluoghi tecnici e di tutta la politica degli anni ’80. Forse non sarebbe così insensato riprendere il discorso oggi.

        Colgo l’occasione, tra l’altro, per portare all’attenzione il cosiddetto “Minimetrò” di Perugia, città caratterizzata da importanti dislivelli. Si tratta di un sistema di trasporto innovativo, automatico, con trazione a fune, inaugurato nel 2008, che non soltanto è utile ma è anche esteticamente carino. A onor del vero non sono mancate anche alcune critiche. A quanto pare le vetture del minimetrò produrrebbero un fruscio che alimenterebbe l’inquinamento acustico. Io l’ho solo provato da visitatore mordi e fuggi, però devo dire che l’ho trovato bello, e anche alquanto divertente. In sé potrebbe essere una soluzione ideale per collegare Palermo alla più alta Monreale.

        Comunque Corso Calatafimi, con tutto il suo patrimonio e la sua importanza storica, ha certamente bisogno di rinascere. Finora è stato pressoché abbandonato a se stesso. Lì non solo c’è da valorizzare ciò che è storicamente rilevante ma ci sarebbe anche da abbattere alcune brutture, così come in altre zone della città.

        Da qualche tempo Palermo sembra come attraversata da una ventata di cambiamento. Quando si comincerà a parlare anche della necessità di abbattere alcune brutte strutture, e mi riferisco in particolare all’orribile edilizia anni ’60 -’70, almeno laddove non dovrebbe proprio essere, allora si potrà parlare per Palermo di un’autentica rivoluzione.

        1. fabio77

          E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, piuttosto che un palazzone anni 60 – 70 venga abbattuto a Palermo.

          1. Athon

            Fabio77, c’è però da aggiungere che, a quanto pare, presto o tardi, che lo si voglia o meno, il problema di quell’edilizia si porrà inevitabilmente, non soltanto a Palermo ma nella stragrande maggioranza delle città italiane allora interessate anch’esse dalla speculazione edilizia. Il problema, soprattutto altrove, comincia già ad essere sentito.

            Si sa infatti che quegli edifici furono costruiti al “ribasso”, usando materiali scadenti. In particolare, il problema è proprio quello del cemento armato depotenziato. Per molte tempo si è creduto che il cemento armato fosse un materiale miracoloso, incorruttibile, eterno. Invece ben presto è emerso che non aveva affatto queste caratteristiche, tutt’altro. Oggi si stima che il cemento armato, ma solo quello creato a regola d’arte, abbia una durabilità compresa tra gli 80 e i 100 anni al massimo. Si tratta, al momento, solo di una stima ipotetica ma su cui concordano un po’ tutti. Il fatto è che, trattandosi di un materiale relativamente recente, manca una casistica precende a cui fare riferimento. Tuttavia che molti di quegli edifici presentino già segni di deterioramento è spesso evidentissimo, anche guardandoli dall’esterno.

            Si dirà allora che magari si potrebbe un domani ricorrere alle ristrutturazione, ai consolidamenti. In diversi blog in cui si affrontano queste tematiche però ho sempre letto una cosa: è vero che una volta si possono ristrutturare le facciate, un’altra volta qualche parete interna, un’altra volta i tetti etc…etc… Tuttavia, nel momento in cui saranno invece le strutture portanti ad iniziare a cedere, ci sarebbero, a quanto pare, ben pochi interventi da attuarsi. Insomma, l’opinione più diffusa è che, prima o poi, non ci sarà che abbattere, e a ciò seguirà, inevitabilmente, un’emergenza abitativa un po’ dappertutto.

            Tra le altre cose che ho letto nei blog a tema, c’è anche un altro punto: i tanti lavori del tutto arbitrari realizzati, negli anni, all’interno di questi palazzi dagli stessi abitanti, ognuno nei propri appartamenti ( una volta abbatti un muro, un’altra allarghi una stanza, un’altra volta crei una finestra etc…etc…) , si aggiungono al problema in sé, aggravando la stabilità degli edifici e, probabilmente, accellerando il processo di deterioramento.

            Non so se sarà proprio la nostra generazione a veder cadere almeno uno di quei palazzoni ma sono certo che in futuro, a differenza degli edifici costruti secoli o addirittura qualche millennio fa, scampariranno.

            Ricordiamoci anche il caso di Agrigento, con la famosa e disastrosa frana del ’66. La città aveva resistito per millenni, anche vivendo terremoti. Poi negli anni ’60 anche Agrigento fu interessata del boom edilizio: furono costruiti gli sciagurati palazzoni, lì chiamati “tolli”, e questi provocarono un’enorme frana che ne fece venire giù molti, che si sgretolarono come polvere, portandosi dietro, purtroppo, anche parte del patrimonio storico. Oggi ad Agrigento il problma dei “tolli”, è molto sentito. Tutti ne conoscono il rischio concreto, ogni amministrazione ne parla come di un problema che prima o poi dovrà essere affrontato, sebbene la questione venga sempre procrastinata a causa dei costi esorbitanti che l’operazione di rivoluzione urbanistica comporterebbe.

            Il problema esiste, e non è solo estetico. Prima o poi si sarà costretti a fare i conti con tutto questo.

  2. non sono così convinto della sostenibilità economica dell’idea, né dell’impatto estetico. Ok, prendi la funivia da Monreale per andare in corso Calatafimi…e poi? Non c’è al momento una copertura di trasporto pubblico sufficiente a permetterti di andare dove vuoi, senza dover ricorrere al mezzo privato…il ché può essere un vero problema se bisogna spostarsi per lavoro. Il flusso di turisti sarebbe sufficiente a mantenere in funzione un’opera così importante? Ne dubito. Fin quando ogni punto della città non sarà raggiungibile agevolmente attraverso mezzi pubblici, la vedo dura poter accogliere flussi da fuori per poi farli spostare senza mezzo privato all’interno della città

    1. Hai ragione Andrea.
      Comuni economia, dovremmo smetterla di usare la parola turisti! Per carità … sono i benvenuti e io li amo. Ma il flusso continuo degli spostamenti, delle relazioni umane e commerciali deve e può essere CONTINUO solo grazie all’economia e alla società IN SE’ … gli apporti esterni, sono solo un surplus. Non saranno mai e non possono essere la struttura portante. E comunque … Cosa vieterebbe a un mini metro di passare sopra (il quasi mostruoso, poveretto) c.so Alberto Amedeo, davanti al palazzo di giustizia e su via Volturno per arrivare al Massimo e al porto?
      A bangkok ci sono treni sopraelevati che passano a volte a 3 metri dai balconi. Son belli per i balconi? Sono metro belli a vedersi. Si! Sono utili? No … SONO UTILISSIMI … Ma sono spropositi per Palermo … Mentre un mini metro o una sopraelevata …. … … Dannazione … Ma perché no?

      1. fabio77

        Perche in Italia esiste la Soprintendenza ai BB.CC.AA.

        1. Scusa caro Fabio … ma non vedo il nesso … qual è il problema per la soprintendenza ai benuli culturali e architettonici se una sopraelevata passa di fronte all’albergo delle povere ???
          Lo repurmtate una violenza della bellezza architettonica del palazzo?
          Leggittimo certo …
          Per me la violenza sta n3l casino di macchine in corso Calatifimi e nell’abbandono dei palazzi. Per me l’albergo delle povere o tutto quel che volete son più belli se lo guardo dall’alto di una sopraelevata e vedo che giù c’è una strada PULITA e con GENTE che cammina e che in quei palazzi ci va davvero …
          Ma ripeto. Magari sono io l’aliene che vede dove voi vedete inestimabili patrimoni da non toccare solo una grande bruttezza e una grande desolazione … un’infinita tristezza. Una notazione come la tua mi riempie il cuore di amarezza. Meglio il mio asilo forzato, seppur doloroso; piuttosto di questa apatia siciliana (non tua Fabio. Attenzione (non mi permetteri). Ma dell’atmosfera di quella città) …
          Nessuna speranza. E buona “soprintendenza” a tutti…

  3. r302

    La funivia è inattuabili perchè per sua natura non ammette fermate intermedie, quindi servirebbe solo una piccola percentuale della domanda di trasporto sull’asse Calatafimi. Molto più sensata la proposta di alvarezlimao, considerato che la rimessa del tram di Castellana è adiacente al tracciato della linea per Santa Ninfa, basta prolungare l’esistente tram su questo tracciato fino alla fontana del Drago, sulla provinciale Rocca-Monreale, da lì il tram imbocca questa strada ed arriva davanti al Duomo di Monreale.

  4. renard

    Qui c’è il link alla pagina della ferrovia Lolli-Slaparuta (non Santa Ninfa): https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Palermo-Salaparuta

    Non so quanto sia fattabile, e poi è un percorso molto tortuoso, oltre a volerci molti soldi per il suo recupero.

  5. la funivia, a notevole impatto ambientale, risolverebbe solo il problema dei pedoni. E le macchine, i camion, gli autobus?
    Io sfrutterei, invece, l’attuale via Ernesto Basile e a partire dalla circonvallazione progetterei una nuova via per raggiungere la circonvallazione di Monreale.

    1. fabio77

      In effetti uno svincolo sulla Palermo-Sciacca, direzione Monreale, potrebbe essere una buona soluzione. Sarebbe la fine di un incubo per tutti i Monrealesi che ogni giorno percorrono il caos di corso Calatafimi.

  6. Angelo64

    E’ vero: la soluzione sotterranea sarebbe molto costosa, ma senza dubbio risolutiva. Ad esempio, anziché chiudere l’anello ferroviario, lo si potrebbe trasformare in linea metropolitna con le seguenti fermate: Politeama, Lolli, Camporeale, Zisa, Cappuccini, Ponte Calatafimi, Chinnici, Paruta, Rocca, Monreale.
    Sarebbe una linea molto uilizzata sia dai monrealesi, sia dai palermitani, sia dai turisti.

    1. Purtroppo mi pare che alle traiettorie mare-monti i nostri pianificatori siano completamente disinteressati. Certo, più facile lavorare sul piano, e in longitudinale … però … … ..

  7. Angelo64

    Tutta realizzata con TBM, ovviamente a doppio binario, collegherebbe il centro con quartieri molto abitati e con siti turistici da valorizzare (la Zisa) e noti nel mondo (Monreale). L’ex anello potrebbe avere interessanti sviluppi anche dalla parte opposta; ad esempio con: Libertà, Lazio, Galilei, Cruillas, Brunelleschi, Trabucco, Ospedale Cervello.

  8. fabio77

    L’antica foto di Monreale che avete inserito, paragonata a ciò che si vede oggigiorno, mi rende sempre più convinto che si stava meglio quando si stava peggio.

  9. katet

    Non entro in merito su costi/benefici della tua proposta, ma sfrutto la tua idea per dirne un’altra: visto che ho sentito più volte che in diversi progetti del comune c’era anche quella di realizzare una funivia dalla fiera a monte pellegrino, vi chiedo (per sfruttare il turismo che è l’unica cosa che potremmo sfruttare) ma non è il caso spingere su questa idea e proporre la presenza permanente alla fiera di stand (locali) di cibo locale (streetfood) dei principali artefici culinari palermitani e presenza di venditori di gadget turistici? penso a navette che portino turisti da politeama (o dalla cattedrale o dal massimo) alla fiera e li sfruttare i negozi di cibo e regali per offrire qlcs ai turisti e anche il viaggio in funivia verso monte pellegrino?

  10. punteruolorosso

    dice che sotto corso calatafimi c’è la necropoli. la linea sotterraea dovrebbe essere molto profonda, per evitare che le mummie viaggino gratis

  11. Benedetto Bruno

    Vicchio65,
    anch’io come te sono un visionario.
    Ho una rete metropolitana per Palermo sulla quale lavoro dal 1980; ha 6 linee metro ed una linea Passante FS. Monreale è raggiunta dalla Linea 1 che nasce ad Altofonte bassa > Villaciambra bassa > Aquino > Monreale Bassa e poi tutta Corso Calatafimi , giù fino a Via Roma e poi curva verso nord.

    La tua descrizione di ponti in ferro posti ad arco mi fa pensare alla stranissima e nel suo genere unica metropolitana tedesca di Wuppertal.
    Vai su Google > Immagini e scrivi “wuppertal”.
    Temo che la tua funivia potrebbe renderebbe buia Corso Calatafimi. Chi abita qui potrebbe non trovare gradevole vedere ponti in ferro, funi e cabinovie a pochi metri dalla propria finestra.

    r302
    mi dispiace doverti contraddire quando dici che le funivie non ammettono fermate intermedie.
    Ce lo dimostra La Paz (Bolivia) che ha, molto probabilmente, la rete funiviaria più estesa del mondo, con nuove linee e fermate attualmente in costruzione.
    Eccoti la mappa:
    http://www.eabolivia.com/images/stories/bol/6-lineas-teleferico.jpg

    Ed eccoti il sito dell’azienda che la gestisce:
    http://www.miteleferico.bo/

  12. Trovo questa proposta molto interessante dal punto di vista costo/benefici. Rispetto ad una metropolitana i costi di realizzazione di una funivia sono enormemente contenuti e rispondendo a r302 non è vero che che le funivie non permettono fermate intermedie. Un esempio di questo tipo è la funivia Malcesine-MonteBaldo (http://www.funiviedelbaldo.it/funivia/orari-tariffe/) costruita per iniziativa di privati e con finanziamenti pubblici, è perfettamente funzionante ed ospita esclusivamente turisti. Piuttosto che chiedersi se una funivia del genere possa funzionare bisognerebbe chiedersi se riuscirebbe ad assorbire tutta la domanda da parte dei pendolari, considerando che Malcesine – rispetto a Palermo – è un paese di poche migliaia di abitanti.

  13. moscerino

    Corso Calatafimi si è ridotto ad una strada di idmensioni insufficienti da epoche distanti rispetto alla foto, per cui si deve guardare a risolvere il problema su i due livelli differenti, o su soprelevata, realizzando una sorta di canale sovrastato da una passeggiata con piante arbustive e lateralmente, con esposizione a sud, inserire i pannelli fotovoltaici, oppure la realizzazione di un asse sotterraneo tipo metropolitana leggera, che circumnavighi la valle unendo Palermo-Ciaculli, Altofonte, Pioppo, Monreale, Palermo-Tommaso Natale.

  14. Guarino1

    Sfatiamo un mito: corso Calatafimi non è assolutamente stretta, anzi, vi sono tratti dove il marciapiede è il doppio della carreggiata, quindi una ipotetica linea di tram, per esempio dalla circonvallazione all’altezza della Linea 4 fino ad almeno Case Rocca (visto che al momento esiste un veto lungo la parte pre-circonvallazione) non è impensabile. Logico che dovrebbero necessariamente saltare dei parcheggi, ma a giudicare dai flussi quotidiani, questa dovrebbe essere un’ottima alternativa.
    Qualche ingegnere potrebbe suggerire una soluzione per un binario che da Case Rocca arrivi fino alla via d’Acquisto a Monreale? Funicolare per esempio?

  15. Guarino1

    A chi dice che i flussi sarebbero pochi, vorrei fare presente che, oltre ai pendolari da Monreale a Palermo, oltre al numero di turisti che dovrebbe crescere, sull’asse di corso Calatafimi gravitano, oltre alle centinaia di attività private, l’Ospedale Ingrassia, La caserma Scianna, L’istituto tecnico geometri Rutelli, il Consultorio, l’istituto zooprofilattico, villa Napoli con la cubola, l’INAIL, La scuola materna Ragusa Moleti, la CUBA, la caserma Tukory, l’Albergo delle Povere, l’ICS Radice, il liceo Maria Adelaide, Piazza indipendenza con tutti gli uffici di presidenza Regionale e dell’ARS.
    Non proprio un vicoletto diciamo.

  16. friz

    ….corso Calatafimi è chiaramete molto brutta, a causa del traffico delle ore di punta, e a causa di un marciapiede prima grande, poi stretto, poi di nuovo grande, poi piccolo….poi largo…etc….però, malgrado tutto, corso calatafimi collega due zone belle….il centro di Palermo e Monreale….per tutti questi motivi si dovrebbe trovare una soluzione….perchè sarebbe meglio che un turista non vedesse troppo il peggio di Palermo…. escludendo il tram, che in quella zona è da escludere, si possono ipotizzare tante soluziooni…. la migliore sarebbe la Metro…ma anche la proposta fatta in questo articolo può essere interessante….
    P.S ….non è un reato avere una macchina a Palermo…. e non è neanche un reato desiderare di poter trovare ogni tanto parcheggio senza dovere girare tutta la città…. perchè no? A mio avviso le cose gravi, quelle veramente gravi, sono altre…. Speriamo che prima o poi la giunta si occupi anche di creare parcheggi gratuiti….

  17. vicchio65

    Sono lieto che questa proposta abbia suscitato così tanto interesse.
    Nel merito, delle fermate intermedie avete parlato; è possibile tecnicamente ed esiste già.
    La metropolitana possiamo scordarcela così anche il tram: sono ipotesi già percorse e bocciate.
    Potrebbe essere interessante la proposta di un asse alternativo dal lato di via Basile, ma risolverebbe solo il problema dell’attraversamento verticale del corso, da Monreale a Palermo, mentre il traffico intermedio resterebbe inalterato. Con una fermata intermedia della funivia sita a pressoché metà del corso potremmo raccogliere tanta gente disposta a fare un po’ di strada verso monte o verso valle pur di arrivare velocemente a Piazza Duomo o Piazza Indipendenza.
    Non c’è una carenza di collegamento con altre reti di trasporti: a Piazza Indipendenza c’è la stazione della metro e molto presto potrebbe esserci una fermata del tram (Corso Tukory). A metà Calatafimi c’è già la fermata del tram.
    Infine, la funivia ha un impatto visivo limitato: i pilastri non sono troppo vicini, possono essere snelli e le navicelle non sono sempre presenti ad occultare la vista del cielo. Le case laterali (a parte che il Corso è abbastanza largo) non avrebbero particolari svantaggi.
    Ma, cercate solo di immaginare la vista spettacolare che si avrebbe da Monreale, con il rettilineo e queste navicelle che si muovono!!!!!

  18. Sicuramente un servizio pubblico che attraversi Corso Calatafimi serve. Ma sono un po’ perplesso.
    D’accordo per una funicolare che colleghi Monreale con la parte più alta di Corso Calatafimi, ma poi nella parte più bassa?
    Siamo sicuri che vogliamo un mezzo che passa a pochi metri dalle finestre delle abitazioni? Che toglie luce alla strada?
    E poi le fermate? Dove le mettiamo? Dovranno essere allo stesso livello della linea, no? Quindi che facciamo? Tralicci, ascensori, scale… oppure le facciamo dentro i palazzi?
    Passare *sotto* la strada, per quanto costoso ed impegnativo anche a causa di tutti i beni archeologici che ci sono, non sarebbe finalmente una soluzione *definitiva*, per la quale valga la pena di investire?

    1. Certamente la metropolitana è la soluzione “perfetta” ma, senza essere un esperto, posso azzardare che rispetto ad una funivia parliamo di un costo almeno 10 volte superiore. Inoltre non è detto che la funivia debba passare sopra la strada e fra le abitazioni, un percorso alternativo potrebbe essere quello dell’area verde dietro viale delle scienze, magari con un’ulteriore fermata intermedia 🙂

  19. 19alessio79

    Sono sempre molto belle le idee dal sapore “vintage”.
    Mi ricorda tanto un problema simile, risolto un secolo fa a Torino per salire a Superga
    https://it.wikipedia.org/wiki/Tranvia_Sassi-Superga
    Il problema è che non siamo più nel 1935 ed è un peccato, perchè agganciare al tram linea 4 significherebbe abbattere buona parte del traffico

  20. cirasadesigner

    Più volte mi sono espresso sul Corso calataimi, credo che la sola cosa da fare sia pensare a soluzioni che ne alleggeriscano il traffico veicolare e sopratutto un controllo della stessa strada per evitare i quotidiani intasamenti dovuti a doppie o triple file…
    Credo che l’idea proposta sia del tutto irrealizzabile e con un impatto troppo elevato, si potrebbe invece pensare a soluzioni che rendant meno trafficato l’asse pensando ad una soluzione che ne dimezzi il flusso e dirotti lo stesso verso altre vie.
    Corso Clatafimi potrebbe benissimo essere trasformato a senso unico a salire e creare una strada che vada verso valle sfruttando il vallo del canale di gronda ricoprendolo cosi come è gia stato fatti in qualche suo troncone.
    Il canale di gronda è sufficientemente ampio da poter accogliere eventuali grandi precipitazioni atmosferiche.
    In questa maniera si potrebbe liberare lo spazio necessario per poter crerare un tramvia da collegare alla linea 4 che potrebbe attestarsi all’altezza della Caserma o dell’Ospedale Ingrassia, il terminal potrebbe essere inglobato perfettamente nell’ampio parco dell’Ospedale e lo stesso potrebbe essere studiato per diventare un parcheggio di interscabio per tutti quegli utenti che arrivando da Monreale o dalle altre località che stanno lungo questo asse e che vogliano raggiungere il centro di Palermo senza stress.
    E’ una idea che ha bisogno di studi, ma che credo possa essere studiata in maniera concreta. La parte rimanente del tracciato che potrebbe portare i turisti alla piazza del Duomo, potrebbe essere fatta con una funivia o una trenino a cremagliera cosi come raffigurato in foto.
    Alle volte tornare al passato è meglio, sopratutto quando si parla di Palermo

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