AMAT: linee e orari non aggiornati. Attenzione all’utilizzo di Google e strumenti web

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Uno dei servizi gratuiti che le recenti tecnologie ci hanno messo a disposizione è la programmazione autonoma dei nostri spostamenti urbani con i mezzi pubblici, anche disconoscendo l’intera offerta di trasporto pubblico locale. Chiunque, arrivando in una nuova città può muoversi liberamente consultando diverse applicazioni per smartphone.

Uno dei principali attori in questo panorama è ovviamente Google che attraverso le sue mappe ci consente di ricevere tutte le informazioni del caso per raggiungere un determinato indirizzo a piedi, in auto o con i mezzi pubblici.

A dispetto di quanto si possa pensare, Google non fa tutto da solo. Infatti, per generare indicazioni precise su quale linea di trasporto pubblico prendere per raggiungere la nostra destinazione, Google necessita a sua volta di dati, pubblicati e forniti ufficialmente dalle rispettive società di trasporto o dai Comuni di riferimento. Questi dati però non sono di formato generico, non sono i pdf che spesso troviamo nei siti istituzionali. Sono dati banalmente strutturati, in formati tali che vengono automaticamente riconosciuti e elaborati dai sistemi informatici. Per questo motivo un pdf o una pagina web non vanno bene. Anche per questo motivo non tutte le grandi città hanno attivo questo servizio, in quanto non hanno ancora pubblicato in opendata queste informazioni.

A Palermo da qualche anno tutto questo c’è.

Come visibile nel portale degli opendata cittadino, esiste anche il file (nell’apposito formato) che riporta ufficialmente orari, linee e fermate del servizio AMAT. Questo file è utilizzato da Google e da altri operatori per generare quelle informazioni di cui accennavamo all’inizio.

Ma….

… come avete appreso dalle recenti notizie, alcune linee bus stanno subendo svariate modifiche, anche a cadenza mensile. Nasce quindi il problema dell’aggiornamento: Google continuerà ad attingere dati dallo stesso file, che se non verrà aggiornato tempestivamente da AMAT, genererà informazioni errate laddove sono state attuate delle modifiche ai percorsi.

E’ quello che sta accadendo, purtroppo. Non solo, al momento Google non contempla il sistema tranviario come offerta di trasporto pubblico. Anch’esso dovrà essere inserito nel futuro aggiornamento di cui, al momento, non abbiamo contezza temporale.

da Piazza Santa Cristina  90135 Palermo a Piazza Einstein Albert   Google Maps

Ad esempio, la linea 702 recentemente soppressa risulta ancora attiva nelle ricerche su Google Maps. Va da se che coloro i quali decideranno di utilizzare questi utili strumenti web rischiano di attendere alla fermata un autobus che non passerà mai. Moltiplicate questo per tutte le modifiche recentemente apportate.

Abbiamo sollecitato l’azienda Amat a rilasciare i dovuti aggiornamenti ma al momento non sappiamo quando tutto questo avverrà.

Nel frattempo invitiamo tutti quanti a pianificare i propri spostamenti consultando gli organi di informazione e il sito web dell’Amat.

 

 

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18 Thoughts to “AMAT: linee e orari non aggiornati. Attenzione all’utilizzo di Google e strumenti web”

  1. malignetto

    Io utilizzo un’App (moovit) formata da una Community che sta cercando di tenere aggiornata le mappe. Riscontro pochi errori e sto cercando di aggiornare i dati. Se qualcuno volesse aiutare….

    1. marcus

      Uso la stessa applicazione su 2 telefoni e mi sembra abbastanza aggiornata; come te cerco di essere partecipativo… anziché polemico (attendendo sempre che “qualcuno faccia qualcosa”…)

  2. Benedetto Bruno

    Se qualcuno di A.M.A.t. stesse leggendo vorrei comunicargli che la numerazione delle linee bus a 3 cifre va bene per città come Londra (https://en.wikipedia.org/wiki/List_of_bus_routes_in_London) ma per Palermo che ora ha solo 57 linee le 3 cifre sono inguardabili.

    P.S.: L’articolo di Giulio Di Chiara ci dimostra che neanche il potere della tecnologia contemporanea è riuscita a modificare la natura, il lassismo e il disinteresse per la collettività delle autorità che guidano questa città. Più scoraggiante di così non si può.

    1. Fabio Nicolosi

      In realtà le tre cifre hanno un significato che molti sconoscono, la prima cifra è il il capolinea di partenza e le altre due l’effettiva numerazione dell’autobus.
      Il problema è quello che l’Amat non solo non ha aggiornato la numerazione dei capolinea, ma neanche quella delle linee e quindi ci troviamo autobus che partono da stessi capolinea ma con numerazione completamente diversa

      1. O bus che hanno lo stesso numero iniziale e nessun capolinea in comune.

      2. Benedetto Bruno

        Per quanto mi riguarda, io conosco il sistema implementato da AMAT una ventina di anni fa con il primo numero associato ad uno snodo-capolinea.
        Qual è mai stato il vantaggio che i passeggeri hanno tratto da questo sistema e della numerazione a 3 cifre?
        Risposta esatta. Nessun vantaggio.
        Risultato: soltanto numeri più lunghi del necessario.

        1. marcus

          Io invece ritengo deprimente il fatto che il pessimismo si palesi nei modi più disparati e fantasiosi, persino nel perdere del tempo a criticare l’AMAT perché usa 3 cifre anziché due, utilizzo lo stesso tuo metodo:

          Domanda: Quale è il disagio/danno/disservizio generato dalla presenza di 3 cifre anziché 2 ?
          Risposta esatta: Nessuno
          Risultato: Soltanto numeri più lunghi del necessario che non danno fastidio (concreto e non di stile puramente polemico) a nessuno

          Come peraltro dici di sapere, sono nati con uno scopo ben preciso, quello di numerare gli snodi; anche se venuto meno quel modello, avrebbe avuto senso rinumerare nuovamente tutti i bus per portarli a 2 cifre ? (già mi immagino i post: L’Amat spreca i soldi per rinumerare i bus; ma a chi dava fastidio la terza cifra ?”

          Ma per favore…

          1. Benedetto Bruno

            Marcus.
            Hai sbagliato a giudicarlo come pessimismo e polemica che si manifesta.
            E’ invece un interesse per la grafica e l’infografica, cioè il metodo di passare informazioni ai cittadini, agli utenti e ai clienti in maniera più semplice, più ordinata e più sintetica possibile, priva di dati superflui.
            L’infografica è un’arte per lo più sconosciuta in Sicilia.
            Lo dimostrano commenti come questo tuo oppure il fatto che il sito AMAT è l’unico sito fra quelli delle prime 10 aziende di trasporto in Italia che crede superfluo metterci una mappa della rete bus.
            Tu e i dirigenti di AMAT condividete la stessa attitudine e gli stessi punti di vista.
            Inoltre tu hai probabilmente sempre vissuto a Palermo e hai sempre mangiato questa minestra. Io ho invece vissuto per decenni in una città con 8 milioni di persone e di trasporto pubblico ne so più di te.

  3. GriGiu

    Vi seguo da molto tempo con interesse.
    Vorrei pertanto raccontarvi la mia esperienza di utilizzatore dei mezzi pubblici, utilizzatore FORTUNATAMENTE saltuario.
    Mi sono avventurato alle ore 18:00 alla fermata dell’autobus all’incrocio fra via Liberta e via Notarbartolo in direzione via oreto.
    Mezz’ora d’attesa e neanche un autobus che si dirige verso la stazione.
    Nel verso contrario vedo passare sei vetture 101 (svaniscono nel nulla ? come mai non ritornano indietro ?) .
    Finalmente passa una vettura che riesce a portarmi alla stazione centrale (sudicia e affollatissima).
    Alla fermata di via oreto attendo altri 35 minuti per prendere un autobus ancora più lurido e affollato del precedente.
    Finalmente scendo alla mia fermata, sono già le 19:30.
    Un’ora e mezza per fare un percorso che in auto avrei fatto in 20/30 minuti.
    Vi chiedete ancora perchè molti preferiscono i mezzi propri affollando il centro ?
    Io no, non me lo chiedo più, purtroppo.

    1. immagino che hai anche pagato 1.40 € di biglietto, con quella cifra tradotta in carburante x una auto media si possono percorrere circa 15 km, se va a diesel se ne percorrono di più, a gas anche il doppio, il tutto impiegando molto meno tempo, stando comodamente seduto nel tuo mezzo e in completa libertà di poterne disporre come vuoi, insomma muoversi con un mezzo proprio è nettamente più conveniente!!!

      1. Salvo68

        Dipende dal percorso che devi compiere. Se devi andare dalla Stazione a via Libertà, tra traffico e ricerca del posteggio, impieghi più del bus. Senza contare cheval prezzo del carburante devi aggiungere quello del posteggio.

      2. GriGiu

        Certo che ho pagato il biglietto

  4. drigo

    Quello che mi incuriosisce è che il mezzo di trasporto “piedi” non viene mai citato tra le alternative…
    La scelta è sempre tra mezzo pubblico e mezzo personale motorizzato. Certo, non tutti possono coprire 2 km a piedi, ma se l’argomentazione è questa, la risposta è facile: non tutti dovrebbero guidare, visti i risultati in termini di incidenti.

  5. GriGiu

    Andavo a lavoro con i mezzi pubblici (treno ovvero quello che alcuni chiamano impropriamente metropolitana) ma, come ben sapete, adesso il tratto che utilizzavo è chiuso, attendo con ansia la riapertura.
    Pertanto, per recarci al lavoro, utilizziamo un’auto collettiva, dovevo andare in via Marchese di villabianca e mi sono fatto lasciare al semaforo pedonale di piazzale Giotto e fatto “a piedi” il tratto da Piazzale Giotto a via Marchese di Villabianca (quindi non disdegno andare a piedi) ma rientrare fino in vio Oreto a piedi veniva sinceramente distante.

    Ma oltre l’attesa (impensabile per altre città d’Italia a cui cerchiamo di paragonarci) è la sporcizia dei mezzi che mi ha sinceramente disgustato.

    1. complimenti bella passeggiata da piazzale Giotto a via Marchese di Villabianca!!! ma il treno da stazione centrale a piazza Giacchery oppure fiera nn era più comodo, o forse nn c’è più???

    2. drigo

      Sia chiaro, non mi riferivo direttamente a te. Ci mancherebbe che dopo una giornata di lavoro cammini da Via Notarbartolo a Via Oreto. Mi riferivo più semplicemente al fatto che, in generale, il bilancio viene sempre fatto tra mezzo pubblico e automobile.

  6. Joe_Pa

    L’inadeguatezza dell’AMAT a fornire un servizio pubblico decente si vede anche da queste piccole cose.
    Dare il servizio tram ad Amat è stato come dare perle ai porci.

  7. katet

    A Palermo non c’è la cultura degli Open Data e non raggiungeremo mai livelli di paesi virtuosi nel resto del mondo, che con gli Open Data permettono ad aziende di far soldi. Purtroppo manca la cultura, e quando si chiede all’Amat di fornire i dati è restia e molto lenta (incapace). Sarebbe bello (utopia per Palermo) poter anche avere a disposizione dati in tempo reale tramite gps nei bus, ma so che ovviamente il palermitano lavoratore di un’azienda munipalizzata (amat) NON VUOLE essere controllato perchè sembra che si controlli la sua vita quando non sa invece che si sta controllando il suo lavoro per cui è profutamente pagato.

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