Tram, metro, bus | Perchè non c’è il biglietto unico? Motivi e prospettive

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Il biglietto unico integrato: è diventato questo l’oggetto del desiderio di molti pendolari e cittadini palermitani. Un semplicissimo pezzo di carta che consenta di spostarsi tra i diversi mezzi pubblici senza dover acquistare diversi titoli di viaggio.

Introduciamo così un’assurdità che soltanto in contesti disgraziati come il nostro, dove tutto è una montagna immensa da scalare, assume i caratteri di una disperata invocazione popolare. Parliamo purtroppo di cose altrove normalissime, programmate, ovvie.

Dopo l’avvio del sistema tranviario l’offerta intermodale è aumentata e la richiesta tra i consumatori si è fatta più forte.

Ma perchè non c’è il biglietto unico integrato?

Chiediamolo al Comune di Palermo, ma soprattutto ad AMAT S.p.A. e a Trenitalia. Quest’ultimi sono le parti in causa, che non trovano un accordo dal lontano 2008 , anno in cui decadde l’accordo e il titolo di viaggio unico bus + “metro”.

Siamo testimoni di richieste agli organi comunali quando ancora non era posata la prima pietra del sistema tranviario. Si diceva: “quando ci sarà il tram, il biglietto integrato dovrà già essere istituito!”. Nel 2016 con le vetture già in circolo siamo ancora qui a parlarne, a sperare. Cosa è stato fatto in tutti questi anni al netto dei classici impegni verbali? I fatti dicono NULLA. Ancora oggi riascoltiamo le stesse frasi e se anche qualcosa è stato fatto, non era abbastanza evidentemente.

Ma bando alle recriminazioni, perchè Amat e Trenitalia non trovano un punto d’incontro?

Da quanto percepito negli anni dai rispettivi mondi distanti, la discordia sta nella ripartizione degli introiti derivanti dalla vendita del biglietto unico. Non si riusciva e non si riesce tutt’ora a determinare in modo scientifico le percentuali di utilizzo di un vettore rispetto all’altro, dato che il biglietto cartaceo si potrebbe obliterare allo stesso modo sia sul bus sia sui treni. Da questo calcolo deriva la conseguente ripartizione degli incassi. Nel tempo si sono susseguite dichiarazioni dove i contendenti si puntavano il dito a vicenda. Non sappiamo se quanto sostenuto corrispondeva a realtà, perchè di comunicazioni e prese di posizione ufficiali non ce ne ricordiamo a memoria.

In quasi 8 anni non si è trovato (e probabilmente non si è provato) un modo per superare questo ostacolo ed è difficile capire dove stia la verità. Il Comune di Palermo, principale interessato a questa querelle, non sembra essere andato oltre l’organizzazione di qualche tavolo di discussione. Va detto ad apparente attenuante che i rispettivi contratti di servizio sono stati approvati soltanto di recente e che quindi gran parte dei ragionamenti inizieranno adesso con documenti programmatici alla mano. Chiaramente chi ne patisce è presto detto. I soliti.

Il problema è davvero trovare uno strumento che consenta di tracciare quanti utenti utilizzano il bus e quanti il treno? Banalmente ci viene da pensare che si (poteva) potrebbe commissionare apposita ricerca di mercato in un arco temporale prestabilito per produrre una proiezione ad entrambe le società; o ancora predisporre un ticket cartaceo con appositi strappi che i rispettivi controllori (Amat e Trenitalia) possano prelevare durante un periodo di test al fine di produrre una stima, da aggiornare periodicamente. E se vi fossero biglietti elettronici (altra nota dolente) chissà quale altre soluzioni si potrebbero escogitare. In 8 anni non è stato fatto praticamente nulla, motivo che ci induce a pensare che potrebbero esserci altri motivi a noi sconosciuti.

Il Comune di Palermo ha il dovere di trovare una soluzione e favorire un accordo tra le parti. Nessuno ha attenuanti, parliamo della mobilità della quinta città italiana. Trenitalia e Amat si prendano le loro responsabilità, il Comune le sue, e vadano oltre l’arroccamento nelle proprie posizioni.

Le nostre sono ricostruzioni e ipotesi basate su quel poco che è stato detto sull’argomento. Sembra un tema tabù, una pentola da scoperchiare. Ci piacerebbe che qualcuno ci spiegasse, ci mettesse la faccia, ci smentisse possibilmente. Dopo quasi 8 anni.

Sono già partite petizioni e raccolte firme, l’argomento è ovviamente sentito, importantissimo. Sentore che vorremmo trasferire a chi di dovere. Per questo invieremo questo articolo ai vertici di Amat, Trenitalia e Comune di Palermo.

 

 

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30 Thoughts to “Tram, metro, bus | Perchè non c’è il biglietto unico? Motivi e prospettive”

  1. huge

    Col biglietto elettronico non ci sarebbero più scuse e si potrebbe sapere esattamente in quali percentuali suddividere gli introiti. Si potrebbe pensare di istituire il biglietto unico solo per chi utilizza mezzi elettronici, lasciando separata la tariffazione con biglietti cartacei. In questo modo s’avrebbe anche il risultato di spingere vigorosamente verso l’esclusivo uso del biglietto elettronico e l’abbandono graduale di quello cartaceo (che probabilmente non potrà mai essere abbandonato del tutto, ma di certo ridotto a un uso trascurabile).

    1. basilea

      non tutti abbiamo lo smartfone o diavolerie del genere ! CARTACEO ! per la miseria !!!

      1. Non è detto che ci vogliano “diavolerie” elettroniche… basterebbe una scheda “smart” come è “smart” un bancomat… lettori su bus, tram e treni, lettori portatili ai controllori, e magari la scheda la facciamo “ricaricabile” tramite macchinette installate alle fermate.
        Per usare un biglietto elettronico di questo tipo non c’è bisogno che uno abbia uno smartphone, e volendo si potrebbe facilmente integrare con qualsiasi altro “servizio” comunale, come car sharing, bike sharing, parcheggi zone blu, accessi ztl …

      2. omega

        cartaceo sì, ma che sia carta ciciclabile e non carta termica, NON riciclabile e altamente inquinante!

  2. basilea

    Ma dico ,ci vuole assai a istituire TRE TIPI DI BIGLIETTI:
    1 da € 1,40 valido solo per tram e autobus
    1 da € 1,50 Valido solo per i treni FS
    1 da € 2,00 Valido per Treno, Tram e Autobus.
    E’ troppo difficile da capire ??
    C’e’ persino a CATANIA !!!!! no a MILANO o a ROMA,ma a Catania !

  3. Sul biglietto da 2€ che tu proponi nascerebbero gli attriti, perchè non riuscirebbero a scoprire quanti in realtà hanno utilizzato il bus e quanti il treno. Così arriva una delle due parti e dice “io voglio il 50%” quando possibilmente il proprio vettore è stato utilizzato per il 15% dei casi. O viceversa.

    1. basilea

      Il biglietto da 2 € lo comprerebbe solo chi deve usare tutti i vettori,basterebbe dare 50% ciascuno (AMAT ed FS).
      Ma perche’ le cose semplici non si VOGLIONO FARE ???

      1. joyce973

        Con l’istituzione del biglietto elettronico (principalmente smartcard, e in aggiunta smartphone etc.) si avrebbe la visibilità perfetta del reale utilizzo dei mezzi pubblici: in questo modo si saprebbe nei minimi dettagli quali mezzi vengono utilizzati dagli utenti, i tempi, le abitudini e dulcis in fundo.. un enorme strumento di marketing commerciale per le due aziende e persino per conto terzi.
        E aggiungo: dietro la smartcard c’è il meccanismo del “prepagato”! Soldi anticipati !! Oro per qualsiasi azienda.
        Mi vengono i brividi quando ancora sento parlare di “cartaceo” nel 2016.
        E queste sono le nostre classi dirigenziali…

  4. alvarezlimao

    Va costituito l’ente metropolitano trasporti di cui facciano parte nn solo Trenitalia e Amat ma anche autolinee Giordano( gestisce il servizio urbano di Minerale), l’Ast, Sicilbus e Taormina ( servizio urbano Carini). Formato elettronico? Bisogna lasciare i biglietti cartacei ( quelli da 1,40 per intenderci) e introdurre tessere magnetiche; l’utente acquista la tessera dopodiché la carica, ecco un esempio:
    Tessera magnetica non nominale 8€
    10 viaggi da 90 minuti 9€
    20 “””” 18,50€
    Abbonamento mensile 30€
    Le tessere nominali solo per categorie protette e studenti

  5. giuba

    sarebbe ora di passare anche a Palermo alle tessere magnetiche o al biglietto elettronico. Ciò toglierebbe il fastidio di cercare il tabaccaio e farebbe risparmiare 700 mila euro e passa all’amat per l’appalto della distribuzione dei biglietti. Infine, anziani over 70 (soggetti meno portati al cambio tecnologico, ma qui ci sarebbe anche da aprire un capitolo) e portatori di Handicap “aggratis”. Pagamento a corsa e non a tempo come avviene in tante altre città Europee.
    Per quanto riguarda più nello specifico il caso del biglietto unico, FS vorrebbe una ripartizione 50-50 dei ricavi mentre l’amat, che poi fornisce la stragrande maggioranza del servizio non ci sta.

  6. Trenitalia ha poco da avanzare: 2 treni all’ora in un tracciato monco. E anche quando i lavori saranno completati non avrà una capillarità paragonabile alle reti bus. 70% (amat) e 30% (trenitalia) mi pare equo, anzi, pure fin troppo a vantaggio di Trenitalia. In alternativa, potrebbero far sì che si possa proseguire il viaggio su tutti e tre i mezzi con lo stesso biglietto di origine equiparando il prezzo a 1,50€: tipo acquisto il biglietto sul tram e proseguo in treno e viceversa. Ognuno si tiene i propri introiti. Magari questo fa da sprono a trenitalia alla scandalosa irreperibilità dei loro titoli di viaggio.
    Lo so che è un’idea assurda, quella ideale è di un unico titolo. Ma se non riescono a mettersi d’accordo…

  7. enriker

    Basta copiare quello che fanno le altre città per gli introiti, non si parla di qualcosa mai fatto in precedenza. Non capisco.

  8. Angelo64

    La soluzione potebbe essere (stata) l’introduzione di biglietti e abbonamenti magnetici da obliterare ogni volta che si cambia mezzo. Le obliteratrici dovrebbero essere collegate ai posti di controllo e i dati accumulati con questa sorta di “tracciabilità” dovrebbero essere condivisi tra i vettori. Lato negativo: bisognerebbe cambiare tutte le obliteratrici. Lati positivi: certezza degli utilizzi; possibilità di regolare l’offerta di mezzi in base all’afflusso dei passeggeri (paganti). Esiste così a Barcellona.

  9. Cesc

    E intanto hanno smontato le macchinette da tutte le fermate della linea 4 del tram per evitare altri furti. Invece non so se hanno smontato anche quelle delle fermate delle altre linee.

    1. peppe2994

      Tutte smontate

  10. Angelo64

    Nel frattempo, serve l’intervento del ministro su Trenitalia e del Sindaco su Amat.

  11. Franco 1

    Secondo me va bene quello che ha proposto basilea, Amat e Trenitalia troverebbero subito l’accordo.

  12. se68

    Ovviamente ci vorrebbero le tessere magnetiche ricaricabili, è così difficile?

  13. Orazio

    La soluzione proposta da Basilea è quella praticata a Napoli dove esistono i biglietti aziendali e quelli integrati. Mi sembra la migliore.

  14. Effettivo

    Basterebbe obbligare a obliterare il biglietto in ogni mezzo che si prende…ogni biglietto ha un numero di matrice…le obliteratrici dovrebbero registrare questa matrice del biglietto ogni volta che viene obliterato….poi si confronta se il biglietto è stato obliterato sia sul treno che sul bus che sul tram , nel arco di tempo consentito, verificato il tutto si dividono le somme …basta usare la tecnologia ed il buon senso…

  15. ma… fare tipo londra?
    un abbonamento per tutta palermo per tutti i mezzi ad un tot ogni volta che sali lo devi passare all’obbliteratrice che registra ora data numero tessera e tutto quanto così si saprà con esattezza che la metro oggi 25 gennaio l’hanno usata in 100 e i bus o autobus in 120
    per le corse sporadiche o giornaliere uno si fa i biglietti singoli.
    ovviamente non mettetere gli abbonamenti a 30 euro a settimana perchè in pochi se lo possono permettere.
    abbassare i prezzi per aumentare il numero di abbonati e quindi aumentare l’ulitizzo dei mezzi e ridurre l’inquinamento abolendo la ztl (anche se sappiamo serve per pagare il tram)

  16. a Torino fanno cosi http://www.sfmtorino.it/tariffe/i-biglietti-integrati/

    biglietto urbano integrato 2 euro validità 90 minuti

    biglietto integrato prima cintura ( 14 km) 2 euro e 50 validità 90 minuti

    biglietto integrato seconda cintura (20 km) 3 euro e validità 120 minuti

  17. peppe2994

    C’è ben poco da discutere, ed è emerso chiaramente da tutti i commenti sopra:

    -il primo sistema è quello estremamente facile, modello Napoli.
    Rimangono i biglietti separati treno e bus, e poi ci sono anche i biglietti integrati singoli, giornalieri ed abbonamenti a prezzo un po’ più alto, ma con gli introiti divisi al 50%.

    -il secondo sistema è quello per città serie, quindi non applicabile.
    L’informatizzazione dei titoli di viaggio(digitali o magnetici) con macchinette evolute, tornelli e quant’altro in modo da registrare vita morte e miracoli delle obliterazioni e ripartire gli incassi al millesimo.

    Intanto urge solamente che si mettano d’accordo. Il resto eventualmente verrà da se.

  18. Joe_Pa

    Basterebbe “copiare” le regole applicate da altre municipalizzate in Italia o in Europa in merito al biglietto unico, tutto qui.
    Ma il problema da noi è un altro, qui si vuole semplicemente spennare gli utenti senza fornire alcun servizio adeguato.
    Bisognerebbe mandare a casa Amat e Trenitalia

  19. Perché non istituire una “carta elettronica ricaricabile” da usare per salire sui mezzi pubblici? Un po’ come la Oyster Card a Londra, sarebbe troppo tecnologica?
    Uno la compra, la usa per accedere al bus, al tram e al treno metorpolitano, e magari la ricarica alle macchinette alle fermate, usando contanti o carta di credito.
    Amat e Trenitalia mi addebitano un costo solo se l’ultima “passata” risale a più di 90 minuti fa.
    Diamo ai controllori dei lettori appositi per convalidare le corse.
    Così io non devo ricordarmi di comprare biglietti cartacei, che poi andrò a buttare subito dopo averli usati, inquinando.
    E così ciascun operatore sa quanto ho usato i loro mezzi, e si possono dividere gli introiti, migliorare le stime d’uso delle varie linee e ottimizzare il servizio.
    Poi la si potrebbe usare anche per gli abbonamenti, così, finalmente, si può sapere quante e quali corse fanno gli abbonati.
    Perché no? Perché le altre città possono fare qualcosa del genere e noi no?

    1. peppe2994

      Non dobbiamo illuderci. Palermo e Palermo e le altre città sono le altre città.
      Il tuo sistema, validissimo prevede costi infrastrutturali iniziali pesanti.

      Roma si sta dotando adesso della tessera elettronica, immagina da solo quali siano le speranze di vedere qui una cosa del genere…
      Le grandi capitali sono un’altro discorso.
      Palermo è una città grande, ma di sicuro non movimenta milioni di persone al giorno.
      In questo momento ci vogliono soluzioni immediate, e sarebbe un gran traguardo se si arrivasse al biglietto elettronico via smartphone. La tessera magnetica sarebbe un mezzo miracolo.

      1. joyce973

        Non sono d’accordo sui costi.
        Ormai abbiamo smartcard per qualsiasi cosa, i supermercati ma anche negozi poco più che “putìe” ci riempono i portafogli di ste tesserine magnetiche per raccolte punti e cavolate di tutti i tipi, tutte supportate da piattaforme informatiche costruite ad hoc. Non crederò mai che due colossi come Trenitalia e Amat non hanno i soldi per far mettere in piedi un sistema del genere a chi possiede questo know-how che, credetemi (sono del mestiere) oggi non è assolutamente fantascienza, nè ha dei costi insostenibili.
        Qui si tratta semplicemente di indolenza (=strafottenza) o semplicemente di interessi contrari.

      2. Già, ma quando fai una tessera elettronica ricaricabile, puoi chiedere i soldi *in anticipo* agli utenti, e ripagarti i costi infrastrutturali in tempi ben più rapidi di quanto non faresti con i singoli biglietti cartacei!

        Pensa: AMAT potrebbe vendere la “tessera elettronica” pre-ricaricata con 35 corse, ad una cifra dell’ordine di 50€ (ragionevolissima), che gli entrerebbero tutti insieme all’inizio.
        E dovrebbe scoraggiare l’uso del biglietto cartaceo che è difficile da “tracciare” facendo come fanno altrove, facendolo pagare di più (che ne so, 2€).

        In tempi brevi tutti migrerebbero sulla tessera elettronica perché più comoda e conveniente, loro avrebbero rapidamente denaro per coprire l’operazione e potrebbero più facilmente tracciare il servizio. Ma forse non vogliono tracciare il servizio…

        1. joyce973

          D’accordissimo con te , tra l’altro lo avevo anche scritto in un mio precedente commento.
          Manca solo la volontà, evidentemente gli interessi sono altri…

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