AMAP – AMAT – RAP: un puzzle assurdo di aziende per gestire la stessa strada

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Tra pochi mesi il servizio di trasporti a Palermo si arricchirà con due nuovi vettori: il tram e il bike sharing.

Ma chi gestirà tutta questa offerta?

La risposta è secca: AMAT S.p.A. La società di via Roccazzo, che ha come unico socio il Comune di Palermo, sarà l’unico gestore dei servizi di autobus, car sharing, bike sharing, e tram. Questo accentramento ha un senso, quello di raggruppare sotto la stessa direzione e pianificazione dei servizi interconnessi tra di loro che, al netto del trasporto urbano ferroviario di Trenitalia, ricopriranno l’intera domanda di trasporto pubblico.

E’ noto come AMAT sia creditrice dalla regione di qualcosa come 50 milioni di euro derivanti dal rimborso dei km percorsi annualmente. Credito che ovviamente va a incidere pesantemente sulla salute del’azienda e di riflesso sui servizi offerti. In previsione di questa implementazione il nuovo contratto di servizio con il Comune di Palermo (che ancora non è stato firmato) sarà fondamentale per destinare le risorse necessarie a sostenere anche questi due nuovi servizi.

Ma guardiamo un attimo oltre.

AMAT S.p.A. gestisce da tempo anche un altro servizio, quello del rifacimento della segnaletica stradale, orizzontale e verticale. Basta guardare le nostre strade per rendersi conto di come in realtà questo servizio non esista. Da Viale Reg. Siciliana alle vie più periferiche, le righe bianche sull’asfalto sono diventate una chimera e la frequenza di rifacimento è troppo bassa per garantire un pò di ordine e geometria ai flussi veicolari. In alcune strade ci segnalate spesso  lo sporadico rifacimento delle linee di mezzeria a scapito delle rette perimetrali e delle strisce pedonali, che sembrano essere governate da una programmazione differente.

Non sappiamo quali siano le difficoltà che causino questi problemi, anche se possiamo immaginarli anche alla luce del capitolo economico precedentemente affrontato. In questi casi logica vorrebbe l’attivazione di politiche di ottimizzazione delle risorse. E allora ci si chiede: come mai chi rifà il manto stradale (la RAP) non è incaricato anche di apporre la segnaletica stradale?

Oggi succede che gli operai della RAP scarificano e asfaltano un asse stradale e dopo giorni (certe volte anche settimane) una squadra dell’AMAT arriva a tracciare le linee per terra.Vengono quindi impiegate due squadre di operai di due aziende diverse nello stesso luogo in maniera asincrona. Perchè questa segmentazione delle mansioni?

In questi anni abbiamo assistito al fallimento di società partecipate e alla mobilità dei dipendenti verso un’altra azienda per motivi tutt’altro che organizzativi. Ecco, forse questo sarebbe un buon motivo per spostare con cognizione la forza lavoro dove realmente serve. Con questi spostamenti si determinerebbero anche finanziamenti diversi alle società che, con un’oculata razionalizzazione del personale, potrebbero risparmiare parecchio rispetto ad oggi.

La squadra di operai che asfalterà la strada sarà la stessa che dipingerà le linee e le strisce pedonali. La si impiega un’unica volta (si pagano meno straordinari e probabilmente meno uomini) e soprattutto il servizio viene reso tutto e subito.

Nell’epoca delle società partecipate nessuno o quasi parla mai di queste possibilità e ci piacerebbe che dal Comune ci spiegassero quali sono, se ci sono, i motivi di questa frammentazione assurda.

Nell’attesa vi lasciamo con questo schema, che è la fotografia della gestione attuale:

Rifacimento manto stradale : RAP (Ex Amia)

Segnaletica stradale: AMAT

Manutenzione caditoie: AMAP (ex dipendenti Amia)

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14 Thoughts to “AMAP – AMAT – RAP: un puzzle assurdo di aziende per gestire la stessa strada”

  1. huge

    L’organizzazione del comune andrebbe rivoltata come un calzino. A cominciare da come vengono gestiti e affidati tutti questi servizi. Vogliamo per esempio parlare della cura del verde, in cui se non sbaglio esiste una fantasmagorica regola secondo cui se le piante sono alte più di tanto se ne deve occupare un’azienda, al di sotto un’altra. Mi aspetto che istituiscano squadre diverse a seconda se si tratti di palme o di pini. E altre ancora se si tratta di caditoie sul lato destro o su quello sinistro… il comune è il sommo esempio dell’inefficienza organizzativa, il manuale del “come non si deve fare”…

  2. Fabio Nicolosi

    Questo è uno dei motivi per cui per cui da quando si inizia a rifare una strada a quando si completa probabilmente passano mesi e mesi e quando si completa è già ora di rifarla.
    Pensate anche solo alle comunicazioni tra le società… Il comune dice alla Rap di riasfaltare, la rap riasfalta e lo comunica al comune che a sua volta comunica all’Amat che può iniziare il rifacimento della segnaletica… Tempi previsti solo di comunicazione? 1 settimana minimo…
    Quando basterebbero pochi minuti per far si che dopo aver riasfaltato entra 24h si rifaccia anche la segnaletica.
    Ma probabilmente così entrambe le aziende guadagnano di più e si evita il debito

  3. Lucka90

    Però che piacevole e rasserenante visione è l’ordine come si vede nella foto… diventerà mai quotidianità??

    1. Palerma La Malata

      Lucka90
      mi sa che hai toppato; la foto mostra segnaletica orizzontale e verticale ordinata e ben visibile, verde ben curato, asfalto liscio come il velluto, niente munnizza, palazzine di 3 piani…scommetterei soldi che quella foto è stata scattata in un paese della Pianura Padana. Quello che vedi in foto quindi non è quello che avremo mai nella nostra povera, miserabile, malandata e infelice Palemmo.
      P.S.: Sorge spontanea la domanda perché Mobilita Palermo sceglie ogni tanto foto non di Palermo come questa. A lettori come me che hanno un occhio per alcune cose queste scelte inappropriate non passano inosservate. Adesso devo chiudere, sta passando lo sfincionaro ambulante e abbanniante ed è ora di comprarmi il pranzo. Gnam! Gnam!

      1. marcus

        Tra l’altro non si sono neanche preoccupati di cambiare nome alla foto che è presa da qui:

        http://www.lettera43.it/motori/giornalemotori/elenco-segnali-orizzontali-stradali_43675211413.htm

      2. Lucka90

        Palermo La Malata
        Quello che intendevo dire era “diventerà mai quotidianità qui, a Palermo?”

  4. johnniesesamo

    Che poi un paio di anni fa fu istituita una Cabina di Regia tra le società partecipate, solo che la partecipazione è dei presidenti delle stesse e degli assessori.
    Quando in realtà dovrebbero incontrarsi periodicamente i dirigenti delle varie società per pianificare insieme gli interventi, creando, ad esempio e molto semplicisticamente, un unico gantt.

  5. capricorno

    Nell’articolo c’è un errore di fondo. La segnaletica, per la tipologia di materiali che usa e per la tipologia dell’asfalto che usa rap, non può essere posata in sincronia con il riasfalto. E’ necessario un periodo di ossidazione del manto stradale di almeno 15-20 gg. A quel punto cosa cambia se la segnaletica la fa AMAT o RAP?

    1. Cambia che comunque è sempre la stessa azienda che se ne occupa, che può organizzarsi meglio il lavoro, gli spostamenti e le risorse umane in città. Mi sembra molto evidente. Senza contare il fatto che non servirebbero rimpalli comunicativi tra il comune e le aziende coinvolte.

      1. capricorno

        Ma non c’è nessun rimpallo comunicativo tra le aziende e il comune. Le due aziende comunicano tra loro direttamente come farebbero due servizi diversi nella stessa azienda. Anche se l’azienda che fa la segnaletica orizzontale fosse la stessa di quella che fa manutenzione alle strade, per i motivi tecnici che ho spiegato prima, dovrebbero necessariamente esserci due servizi, due gruppi di persone, che operano sfasati nel temo. E la verticale? La fa pure RAP? Il problema della poca visibilità della segnaletica orizzontale non sta nell’asincronia dei due servizi , ma è come hai ben detto nella scarsa frequenza di rinnovo e la scarsa frequenza di rinnovo è dovuta a quanto l’amministrazione destina alla segnaletica, ossia 1/4 di quello che servirebbe per una città come Palermo… E adesso che AMAT usa il metilmetacrilato per fare la segnaletica, inscalfibile e resistente per anni, per cortesia non date addosso ad AMAT perchè le strisce “si sono sbiadite”. Sono solo sporche, coperte di residui catramosi e polveri. Chiedete a RAP invece di mettere un asfalto migliore e di lavare le strade come fanno in tutte le città del mondo, dove la segnaletica fatta con lo stesso materiale, rimane bianca perchè le strade sono PULITE.

        1. Nell’articolo parlo infatti di ottimizzazione. Ciò detto, l’obiettivo del post è mostrare a molte persone qual’è la situazione e la sua assurdità (a mio modo di vedere), significa anche avere coscienza di chi contattare per le cose di cui la gente si lamenta giornalmente.
          Troppo spesso la gente si lamenta e dice che “il Comune non fa niente” senza mai segnalare o alzare la voce a chi di competenza.
          Sulla suddivisione dei ruoli non sono d’accordo: la gestione di una strada da parte della stessa azienda, se fatta con razionalità, può ottimizzare il lavoro e le risorse. Potrebbero esserci ad esempio attività formative per consentire ad alcuni operai di poter svolgere più mansioni (compreso la segnaletica orizzontale), che consentirebbero una più veloce rotazione del personale nei casi di carenza e una più veloce applicazione delle attività su strada. Poi, presa visione di come funzionano gran parte degli uffici comunali, mi permetto di credere che la comunicazione tra le aziende è sempre più lenta di una corrispondenza organizzativa in seno ad una sola azienda.

  6. mediomen

    E ce di più, ho visto pulire il ponte Corleone dalla’AMAP ! non capisco cosa c’entri l’acquedotto con lo pulizia delle strade, ma quello che più mi ha fatto inorridire è che pulivano solo sotto il marciapiede, solo la strada per intendersi, lasciando l’immondizia del marciapiede intatta. Appena terminato il lavoro è venuta una folata di vento portando l’immondizia in strada nuovamente.

  7. Enrico57

    Se posso, e sperando che nessuno la prenda a male, devo dire che gli ultimi articoli di mobilita palermo mi hanno lasciato un po’ perplesso: mi sono sembrati un po’ raffazzonati ed imprecisi, tanto che hanno subito smentite e correzioni varie. Forse scrivere un po’ meno, ma con più adeguata preparazione e documentazione non sarebbe male. Altrimenti si scade nelle cosiddette “chiacchiere da bar”, che sicuramente non giovano a chi legge, e soprattutto, non giovano al prestigio del sito.

    1. Enrico, certo che puoi.
      Però dicci, a cosa fai riferimento in particolare? In riferimento agli ultimi articoli, ad esempio prendi quello sulle frequenze del tram, è stato recentemente confermato dal comunicato stampa dell’AMAT.
      Grazie.

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