Linee tranviarie, in arrivo nuovo verde al posto degli alberi abbattuti

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Si annunciano novità sul fronte verde in città e sulla vicenda degli alberi abbattuti per via dei lavori delle linee tranviarie. Ad annunciarlo è il dirigente del settore Ville e Giardini del Comune di Palermo, Domenico Musacchia, che sembra aver predisposto un piano già concordato con la SiS (l’azienda che si occupa dei lavori della tranvia).

Oleandro_m

 

Ad occuparsi della piantumazione delle nuove essenze arboree sarà sempre la Sis dietro specifiche indicazioni di Ville e Giardini. Spazio quindi a nuovo verde sia nelle zone già interessate dai lavori, sia nelle aree limitrofe ai cantieri.

Fra le piante prescelte, spiccano oleandri e cespugli. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.

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20 Thoughts to “Linee tranviarie, in arrivo nuovo verde al posto degli alberi abbattuti”

  1. klone123

    Sono stati abbattuti alberi e si sostituiscono con “oleandri e cespugli”? Certo non mi aspettavo chissà quale arbusto, considerato che bisogna scegliere specie prettamente snelle e con radici fittonanti (tipo cipressi, tanto per intenderci), ma si tratta di una magrissima consolazione…

  2. KINGDOM

    Vabbè dai non ci formalizziamo adesso su ste cose…è stato per una giusta causa…dovremmo scandalizzarsi almeno di un centinaio di cose prima del sacrificio di qualche albero

  3. punteruolorosso

    anche sulla linea 1? lì ci sono aiuole nuove dove crescono erbacce.

  4. Giovanni_V

    Caro KINGDOM,
    non si tratta di qualche albero, ma di PARECCHIE DECINE DI ALBERI, la maggior parte dei quali aveva oltre trenta anni di vita.
    Quindi un tale patrimonio, NON PUO’ ESSERE RIMPIAZZATO con alcuni arbusti e/o cespugli. Ma stiamo scherzando????
    Propongo ai gestori del sito, sempre attenti alle tematiche ambientali, di farsi promotori di una iniziativa volta a sottolineare la necessità di ALBERI, polmoni verdi. Città civili (tedesche, finlandesi, francesi, etc,etc,) hanno dimostrato che grandi alberature (con le fronde folte e non perennemente capitozzate, come in uso a Palermo) si riducono smog, polveri sottili, qualità della vita, bellezza e decoro, etc, etc, etc

  5. @Giovanni_V ci hanno parlato di un elenco di essenze arboree da piantumare. Sicuramente quelle citate andranno bene in determinate aiuole ma servirebbero anche alberi giovani, in modo da rinvigorire determinare aree spoglie.
    Purchè non si commetta l’errore come in passato: piantare determinati alberi in posti decisamente sbagliati.
    Vedi i pini della circonvallazione.
    Ricordo ancora che le chorysie di via Da Vinci erano state spostate altrove e/o adottate.
    Il dott. Musacchia (che legge questo sito) sa perfettamente che non può permettersi ERRORI.

  6. grillo79

    be, in ogni caso, anche se si decidesse di piantumare querce o sequoie, dovremmo attendere molti anni per vederle sotto forma di “alberi”…quindi forse meglio piante cespugliose ma a rapida crescita…poi visto che si usa sempre piantumare essenze non autoctone (cioè esotiche) forse meglio specie cespugliose ma mediterranee…ce ne sono tantissime, basta scegliere quelle piu adatte…
    ricordiamoci infatti che la maggior parte delle piante presenti nelle strade della città sono conifere (pini, abeti, cedri – tutti non mediterranei eccetto poche specie che comunque non si adattano al contesto urbano), platani (facilmente attaccati da parassiti che ne causano la moria), chorisie (albero bottiglia, esotico), ficus (australiani), palme (tutte esotiche tranne la palma nana, che non è proprio un albero!)…meglio a sto punto piantumare olivi, carrubbi, alloro (tutte specie a crescita abbastanza rapida, ma naturali) o specie arbustive tipiche della macchia mediterranea (corbezzolo, lentisco, mirto, euforbie, etc etc)

  7. Giovanni_V

    Chiarisco: sono perfettamente d’accordo che vadano evitati errori i cui effetti negativi si vedrebbero tra qualche anno (vedi i ficus piantati nelle strade cittadine con 1 metro di marciapiede ed a ridosso delle abitazioni); tuttavia mi sembra evidente che il bisogno di alberi (grandi, ombrosi, frondosi e messi nei punti idonei) non può essere soddisfatto con alcuni arbusti.
    Sono contento che antony977 citi la necessità di “alberi giovani”; io aggiungo: alberi da non capittozzare ogni anno e poi dopo alcuni anni abbattere perchè ammalati, cavi e attaccati dai parassiti (a causa dei tagli eccessivi).
    Grazie per lo spazio concessomi, ma mi fa proprio innervosire il fatto che in altre città si vedano belle alberature e solo qui da noi gli alberi siano pericolosi, invadenti, odiosi e , soprattutto, massacrati.

  8. peppe2994

    Stiamo a vedere. Occorre piantare nuovamente tutto lungo le numerose aiuole realizzate insieme al tram e mi riferisco ad esempio al tratto compreso tra piazza Scaffa e Corso dei Mille al momento privo di qualunque albero o pianta.

    Speriamo facciano le scelte giuste.

  9. Effettivo

    Speriamo bene, perché gran parte delle piante messa dal SiS, fino ad ora sono già tutte secche….. vedasi palmette e oleandri in via Da Vinci, cycas alla stazione Notabartolo ecc.

  10. punteruolorosso

    d’accordo con grillo79, a me piaccono gli aranci. l’errore commesso in passato fu di piantare ficus dappertutto.

  11. Athon

    Gli oleandri sono la scelta più banale che si potesse fare. Stanno bene nelle autostrade. Non credo diano un grosso contributo nel rendere più bella una città.

    Mi auguro che oltre agli arbusti, Domenico Musacchia pensi anche ad un gran numero di alberi.

    Gli spazi ci sono ed è un’occasione per incrementare il verde che non va sprecata.

    Quoto il commento di grillo79.

  12. giovanni7

    Buonasera a tutti. Anzitutto mi scuso per la lunghezza del commento. Non intervenendo spesso mi sono lasciato un po’ andare.
    A mio avviso i punti focali sono i seguenti: trovandoci in un contesto urbano, la scelta delle essenze arboree deve essere necessariamente legata allo sviluppo radicale delle stesse, in modo da non interferire con i manufatti circostanti. Ma, attenzione, ciò non significa necessariamente individuare una specie con radici fittonanti. Esistono numerose piante le cui radici, seppur di tipo non prettamente fittonante, risultano comunque espanse e approfondite, cosa che metterebbe anche al riparo da eventuali sradicamenti per il forte vento. Inoltre, esistendo innumerevoli fattori che influenzano la crescita e l’indirizzamento delle radici, come ad esempio profondità della falda, qualità del terreno, temperatura, disponibilità di acqua meteorica etc…, non è assolutamente automatico che una pianta segua il suo sviluppo “convenzionale”. Quindi confido che la valutazione dell’Assessorato al verde, che avrebbe la potenzialità di esplicare bene i suoi compiti, sia molto specifica e non semplicemente d’insieme; per capirci usando una sorta di diagramma “ad albero” (tutto si ricollega… 🙂 ) restringendo sempre di più il panorama delle piante “papabili”.
    In secondo luogo è altrettanto fondamentale operare una potatura non solo ben cadenzata, ma anche ben eseguita. Come giustamente si evidenziava prima, siamo stanchi di vedere alberi capitozzati anche in casi in cui si poteva tranquillamente evitare (credo che in molti casi volesse essere una cosiddetta potatura a testa di salice inopportunamente eseguita…ma questo rimane un parere personale). Gli interventi di potatura straordinari in questa città hanno fatto solo danni! Spesso si è cercato maldestramente di recuperare piante ormai “partite per la tangente”, sottoponendole a forte stress fisiologico e rendendole facili bersagli per gli attacchi patogeni. Ci vuole molto a diradare con cognizione di causa?! Quando vedo le squadre di potatori sono spesso composte da due/tre persone che lavorano e il doppio che stanno a girarsi i pollici lì davanti. Perché non si sostituiscono questi ultimi con un esperto agronomo che sovrintenda il lavoro? Efficienza unita a risparmio di risorse pubbliche! Devo però ammettere che ultimamente si sta cercando di invertire la tendenza.
    Come in molti altri aspetti che riguardano Palermo, bisogna sempre più sradicare la cultura dell’improvvisazione e far attecchire quella della corretta programmazione.
    In ultima istanza non vorrei che la propensione, seppur condivisibile, per specie autoctone restringa eccessivamente la scelta. È vero… abbiamo in molti casi dimenticato la valorizzazione della nostra biodiversità, ma ricordiamoci che per esempio piante come palme e ficus (ovviamente sconsigliato per viali) fanno ormai parte della storia e dell’immaginario collettivo della nostra città e tante altre specie non autoctone si sono ormai integrate da centinaia di anni.

  13. punteruolorosso

    d’accordo con giovanni7

  14. Giovanni_V

    Quoto al 100% giovanni7: il suo commento ha perfettamente reso l’idea di ciò che intendo.
    Mobilitapalermo, potrebbe farsi portavoce anche di queste voci dei cittadini. Penso che, vista la serietà e professionalità che contraddistinguono la testata, alla richiesta sarebbe dato il giusto ascolto.
    Buon lavoro a tutti

  15. KINGDOM

    dati statistici confermano che Palermo è una delle città italiane con più metri quadrati di verde a disposizione per cittadino; soltanto che molto di questo verde pubblico è inutilizzabile poichè non curato a mestiere; ma questo è un altro conto

  16. Irexia

    Sono perfettamente d’accordo con Giovanni_V, credo nella piantumazione di alberi della zona mediterranea, tuttavia non disdegnerei nemmeno quelle specie ormai perfettamente ambientatesi nel nostro contesto, come dice giovanni7 (ma al contrario di lui non ritengo i ficus microcarpa rientranti in questa categoria, come invece quelli che si trovano nella ville storiche), il tutto al fine di valorizzare la biodiversità. Piacerebbe anche a me vedere arbusti della macchia mediterranea, ma temo che le piccole piantine corrono il rischio di essere asportate dai nostri concittadini egoisti che vogliono godersele privatamente a casa loro…

    Neanch’io tollero le potature di emergenza (radicali, in modo da non passare di là per altri 4 anni) che capitozzano gli alberi e li fanno apparire come dei tronchi spogli con 4 rametti che al vento si spezzano. Ho partecipato agli incontri con l’Assessore al verde di Palermo e ho fatto presente il problema nonchè quello per cui si procede a questa operazione sempre con l’estate quando abbiamo più bisogno di ombra e la pianta sta facendo un enorme sforzo in termini di crescita e investimento di energie: mi è stato risposto che il ficus, essendo specie tropicale, non può potarsi che col caldo… Ebbene, invito chiunque a passare da Vergine Maria: nei giorni della merla (cioè quelli più freddi dell’anno, che cadono a fine gennaio e inizio febbraio in cui abbiamo avuto temperature rigidissime) hanno capitozzato e spennacchiato gli alberi lungo la strada… Sono rimasti dei tronchi spogli per lo più che sembrano dei broccoli… Non capisco…
    Quanto alla presenza di maestranze capaci e idonee a svolgere una potatura come si deve e non una squadratura artificiale della natura, l’Assessore ha ripetutamente detto che mancano e che sta facendo in modo da riportare gli agronomi già presenti in pianta organica del Comune e destinati a lavori di ufficio, a svolgere attività pratica nel suo settore. Per il resto occorrono concorsi…

  17. Mr.Head

    Il Cocus potrebbe essere l’ alternativa all’ oleandro! E’ una pianta che si adatta benissimo al nostro clima, non sporca ed e’ molto elegante!

    http://1.citynews-brindisireport.stgy.it/~media/base/64603007181747/corso-garibaldi-2.jpg

  18. punteruolorosso

    cocus molto bello

  19. ruggys

    ed eccoli i soliti oleandri!!!!!! sono arrivato a detestarli, e vi spiego anche il motivo: a palermo sono dovunque appunto perchè non abbisognano di particolari potature, e almeno nella mia zona sono i preferiti dai panormosauri per buttarci qualunque cosa in mezzo…ora siccome non sono manco così belli (mio parere, ma vi sfido a trovare piacevole un oleandro enorme e non curato, spesso e volentieri pieno di munnizza in mezzo), perchè il comune continua testardo a piantarli dovunque?????? che desolazione

  20. friz

    Io non mi porrei il limite di piantare solo specie autoctone od altre che si sono “ambientate” da secoli… io vedrei bene qualsiasi pianta, possibilmente sempre verde, l’importante è che possa durare nel tempo…a mio avviso può benissimo essere anche una pianta asiatica, sud americana, nord americana o africana… che importanza ha? L’importante è che sia bella a vedersi…
    Penso che per COLPA dell’insediamento umano sono scomparse molte specie di piante prima presenti in Sicilia, ora sarebbe bene che per MERITO degli esseri umani vengano inserite nuove specie di piante non presenti nel territorio… purchè si adattino al clima ovviamente…

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