In restauro la chiesa dei SS. Quaranta Martiri

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Nuovo importante cantiere di recupero nel Mandamento Palazzo Reale o Albergheria. E’ finalmente in recupero la chiesa dei SS. Quaranta Martiri al Casalotto, che indirettamente si affaccia sulla piazza omonima, proprio di fianco al palazzo Marchese.

DSC01826 - Copia

La chiesa esiste con ogni probabilità da prima del 1203, anno in cui è documentata in questa contrada la presenza di una chiesa intitolata ai SS. Quaranta Martiri. Il termine “Casalotto” è probabilmente da riferire al fatto che ai tempi l’area era fuori dalle mura della Neapolis e abitata dagli ebrei che la denominavano Guzzetta.

La chiesa è arrivata a noi sotto il rifacimento neoclassico del 1822. Il prospetto decadente sulla piazza (che non è quello della chiesa) introduce ad un andito aperto che a sua volta porta all’accesso laterale della chiesa. La chiesa vera e propria prospetta sul vicolo adiacente palazzo Marchese, di fatto inaccessibile perché chiuso da un cancello metallico. L’interno è a pianta basilicale con navatine separate da pilastri ionici. Danneggiata durante l’ultima guerra delle opere al suo interno si conservano solo gli affreschi monocromo sulla volta opera di Francesco la Farina, pittore della cerchia di Giuseppe Velasco. La tavola dell’altare maggiore con i Santi Titolari è conservata al Diocesano. Esternamente una scaletta in marmo grigio del 1637 conduceva al soprastante oratorio di cui rimane solo una bella porticina seicentesca.

Dopo anni di sdegnosissimo abbandono finalmente il recupero di questo bene palermitano inaccessibile e sconosciuto ai più.

 

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Il vicolo chiuso dove si affaccia di fatto il prospetto della chiesa. In pratica è quel corpo alto coperto di rampicanti verdi.

DSC01831 - Copia

La chiesa in un’immagine aerea.

ss 40 martiri al casalotto dettaglio

 

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11 Thoughts to “In restauro la chiesa dei SS. Quaranta Martiri”

  1. punteruolorosso

    sarebbe bello capire che intervento sarà?
    filologico? sul terreno ci sono ancora i cocci?
    esistono dei disegni, delle foto?
    se la chiesa era precedente al 1200, quale epoca sarà evidenziata dai restauri? è sicuro che nelle varie epoche sia stata rimaneggiata più volte.
    una proposta: perché anziché restaurarla e tenerla chiusa non si trasforma in:
    bibilioteca di quartiere o moschea?

  2. punteruolorosso

    scusate gli errori di punteggiatura

  3. friz

    …si Punteruolorosso la penso come te…dopo averla restaurata bisogna trovarle una funzione… altrimenti rischia di diventare una “cattedrale” nel deserto… Al contrario se la si rende VIVA, attorno al deserto potrebbe piano piano tornare la vita…e magari col tempo nascere anche un’oasi…
    L’idea di renderla una biblioteca di quartiere sarebbe ottima…magari anche meglio una Mediateca, con computer e televisori per vedere film…
    Ma vista la situazione finanziaria del comune di Palermo, e considerando che questa chiesa non è uno dei principali monumenti della città, sarebbe anche una buona cosa venderla ed utilizzare la somma ricavata per migliorare la zona in questione con altri interventi…
    P.S …ovviamente non proporrei MAI di vendere i monumenti più rappresentativi di Palermo, come il teatro Massimo o il Teatro Politeama, etc… ma in questo caso la situazione è radicalmente diversa… dico solo che piuttosto che lasciarla inutilizzata, è meglio darla ai privati…ritengo che ne avrebbero più cura, e potrebbe contribuire alla rinascita della zona…

  4. gippo70

    A quando il recupero della chiesetta del Bambin Gesù, che ricade all’interno del mercato ortofrutticolo in via Montepellegrino ??

  5. MAQVEDA

    Ma San Giovanni Decollato è usata per attività extrascolastiche dai bambini del quartiere. Se la stanno restaurando una destinazione d’uso deve essere stata trovata, senza quella un edificio non può essere recuperato.
    Credo comunque che verrà mantenuta la sua immagine ultima. Se magari i distacchi di intonaci hanno portato alla luce resti della sua precedente immagine, è logico pensare verranno evidenziati, ma non credo verrà spogliata del suo aspetto neoclassico.

  6. punteruolorosso

    e la chiesetta di va meschita?
    che funzione ha?

  7. MAQVEDA

    Ah boh, quella non lo so, ma non possiamo dar per scontato che si restauri e si chiuda perché è così che si vuole, spesso un edificio rimane chiuso dopo il restauro per lungaggini burocratiche e inettitudine. A Sant’Andrea vicino San Domenico ad esempio, non ricordo la destinazione precisa, forse pure centro culturale, ma attualmente è chiusa perché non hanno completamente terminato i restauri e si aspetta mi sembra l’appalto (tra le varie cose si rimedierà al danno in facciata del piccolo incendio di cassonetti di qualche mese fa). Non so nemmeno quale funzione avrà la chiesa della Mazza in via Maqueda, ma sono certo che qualcosa è stato pensato.

  8. friz

    …si parla di chiese e quindi apro una parentesi:
    A Palermo ci sono tante chiese di proprietà cattolica che in certi casi non vengono usate, e il motivo è semplice: perchè ci sono zone di Palermo dove in pochissimo spazio sorgono anche 3/4 chiese quasi attaccate tra loro….
    Ora, mi chiedo e vi chiedo: la chiesa cattolica, anche per aiutare un comune con tanti problemi come quello palermitano, non potrebbe sconsacrare qualcuna delle chiese minori e donarle alla città??? Loro avrebbero meno spese di gestione e manutenzione, e probabilmente guadagnerebbero anche maggiore consenso…
    Chi dovrebbe aprire il dialogo con la chiesa cattolica?? A mio avviso direttamente il Comune…ma anche dei gruppi di palermitani lo potrebbero fare… ma sarebbe più giusto che lo facesse il Comune…del resto sono stati eletti per rappresentare gli interessi dei cittadini palermitani…

  9. thedoctor

    Vista la vicinanza potrebbe essere utilizzata come ampliamento della biblioteca di Palazzo Marchesi e di quella comunale di Casa Professa, creando magari servizi aggiuntivi moderni come ha già detto qualcuno, per esempio mediateca o altro (esistono svariate possibilità a riguardo), con annesse sale espositive direttamente collegate alla piazza. Le idee non credo manchino a maggior ragione vista la posizione. Speriamo solo venga realmente utilizzata!!

    @friz In un discorso più generico credo che il Comune abbia notevoli difficoltà a gestire il suo altrettanto ampio patrimonio immobiliare, considerati anche i beni confiscati alla mafia, quindi dubito possa acquisire ulteriori proprietà, tranne che non si presenti qualche particolare necessità e situazione.

  10. friz

    Ciao Thedoctor…sono d’accordo con te quando scrivi che “il comune ha notevoli difficoltà a gestire il suo ampio patrimonio immobiliare…però penso anche che se avvenisse che La Chiesa Cattolica donasse qualcuno dei suoi beni immobili presenti nel territorio, il Comune potrebbe venderli a privati e con il ricavato si potrebbe anche provare a restaurare qualcuno dei tanti beni immobili comunali…
    Qui però si apre un’altra questione: in Italia un comune può vendere i suoi beni monumentali?
    Suppongo, con le leggi in vigore, che la risposta sia no… In parte credo sia gusto, perchè sarebbe una pura follia vendere il Teatro Politeama o il Teatro Massimo…però penso anche che sia una normativa in parte superata, in quanto non ci vedrei niente di male se un comune vendesse i suoi “monumenti” minori e meno rappresentativi…e soprattutto quelli non valorizzati…
    P.S …purtroppo penso che siamo un paese un pò troppo tradizionalista. Per esempio a Londra una delle discoteche più frequentate è una chiesa sconsacrata gestita ovviamente da privati, ed essendo in pieno centro è sempre piena di gente, ed è anche una sorta di attrattiva turistica per i giovani… in Italia se qualche privato comprasse una chiesa per farne una discoteca cosa direbbe la gente? Molti non sarebbero forse scandalizzati dalla cosa?
    Ma dico io: nessuno si scandalizza a vedere monumenti che cadono a pezzi e non utilizzati da nessuno??? Non è un PECCATO lasciarli in quella condizione? Non sarebbe meglio venderli a privati capaci di restaurarli e valorizzarli?

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