A cosa servono gli #OpenData? A spingere autobus

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Il 6 novembre del 2014 il Comune di Palermo ha pubblicato, per conto della sua municipalizzata AMAT Spa, i dati del trasporto pubblico locale su gomma. Ne abbiamo dato subito notizia su OpenDataSicilia, perché si tratta di dati aperti “importanti”, forse quelli di maggior valore pubblicati ad oggi da questa PA.

Avrei voluto subito farci qualcosa di speciale, ma sono settimane dense per me e allora ho pensato di sfruttare Travic, un bellissimo visualizzatore online di dati sui trasporti pubblici, in cui gli autobus si muovonoTutto si basa (almeno per Palermo) sull’orario programmato di passaggio di ogni mezzo, da ogni fermata. Non sono dati in realtime, si tratta di una posizione calcolata, che da conto di dove dovrebbe essere un determinato autobus a una certa ora.

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Tutto questo è stato possibile perché la pubblica amministrazione ha pubblicato i dati, per il fatto che esiste un motore come Travic, ma sopratutto per la disponibilità di un “carburante” in un formato standard (e quindi*documentato) e disponibile con una **licenza che ne consente la **modifica e ilriuso. Insomma sono i **dati aperti* a fare muovere gli autobus a Palermo.

A partire da questo elenco, sono pubblicati dati da più di duecento città del mondo

Io ho contribuito con una cosa piccola, che richiede soltanto di “stare sul pezzo“: sapevo dell’esistenza di Travic e, qualche giorno dopo la pubblicazione dei dati da parte del Comune, ho fatto questa richiesta.

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La mappa “viva” del trasporto pubblico a Palermo è un bell’esempio di due cose classiche che è possibile fare con i dati aperti: monitorare i servizi della PA (e verificarne l’efficienza), e rendere visibile l’invisibile. Che è molto più bello.

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12 Thoughts to “A cosa servono gli #OpenData? A spingere autobus”

  1. peppe2994

    Intanto sono contento nel vedere che qualcosa comincia a muoversi in quest’ambito, ma l’utilità di questi dati è nulla.
    Le posizioni calcolate si riferiscono a tempi di percorrenza ideali senza traffico.

    Considerato che Palermo è un tappo, la maggior parte delle linee viaggia costantemente in ritardo.
    La cosa utile da fare sarebbe quella di munire ogni bus di tele controllo e condividere i dati.
    Se una installazione del genere allo stato attuale si rivelasse troppo costosa, basterebbe rivedere i contratti assicurativi dei mezzi, in mondo che prevedano l’installazione del gps.
    Quando avremo il tram già predisposto per il tele controllo, do per scontato che i dati sulla posizione vengano messi immediatamente a disposizione in modo che chiunque possa cimentarsi nella realizzazione di applicazioni dedicate per smartphone.

  2. Fabio Nicolosi

    @peppe2994: Questa cartina invece dovrebbe far rendere conto di quanto sia importante tenere alta la pressione affinchè la differenza tra questa simulazione e la realtà diminuisca sempre più e renda questa simulazione una quasi realtà.
    Da questa cartina si può notare anche la rete del trasporto urbano e da ciò potrebbero partire delle proposte da girare ad Amat e all’amministrazione comunale.

  3. phrantsvotsa

    @peppe2994

    http://tracker.geops.ch/?z=5&s=1&x=2220342.7773&y=4911537.6875&l=transport

    Guarda dove sono concentrate le bandierine. Sarò esterofilo, ma io dei tedeschi mi fido, per cui ho fiducia nelle loro scelte

  4. peppe2994

    Questo non c’entra. I dati sono dell’AMAT, tutti gli altri non c’entrano nulla.

  5. Leonardo

    “…Non sono dati in realtime, si tratta di una posizione calcolata, che da conto di dove dovrebbe essere un determinato autobus a una certa ora….”

    Che me ne faccio un dato teorico ?

  6. Fabio Nicolosi

    @Leonardo: Avere un dato teorico è un buon inizio per porre le basi e ottenere i dati in tempo reale.
    Non ci siamo sicuramente accontentati, ma siamo felici di questo piccolo obiettivo

  7. mediomen

    Ottimo, si vedono subito le incongruenze degli orari, si capisce subito perchè si aspetta per parecchio tempo alla fermata e poi arrivano tutti gli autobus assieme. Esempio si aspetta in via Regione Siciliana e poi arriva il 100 e il 305 contemporaneamente.
    http://i671.photobucket.com/albums/vv77/mediomen/incongruenze_zps6c46306f.jpg

  8. mediomen

    Comunque sono dati da aggiornare. Esempio la linea 389 ora arriva a Monreale non più alla Rocca

  9. Donato Atti

    Lo trovo molto interessante, anche per avere gli orari delle linee a portata di mano.
    Sarebbe, se possibile, aggiungere anche gli orari dei Treni del Passante.

  10. Fabio Nicolosi

    @Donati Atti: Verranno inseriti non appena Trenitalia pubblicherà i dati

  11. peppe2994

    @mediomen:
    Hai sollevato un problema importante, ovvero che chi ha organizzato gli orari dei bus è un grandissimo incompetente.

    Gli orari della 100 e della 305 sono stati strutturati in modo che passino contemporaneamente, così come quelli delle linee 209 e 210, oppure 109 e 234 il che è di una stupidaggine incalcolabile. Molte linee hanno un considerevole tragitto in comune. Chiunque volesse lavorare per il bene della collettività penserebbe (giusto per analizzare il caso singolo e porre un esempio) che tanta gente necessita di raggiungere l’università la mattina ed altrettanta deve tornarci alla fine delle lezioni, dunque perché non differenziare di 10 minuti il piano orario delle linee in modo da dimezzare i tempi di attesa?
    Invece no, camminano tutti in fila indiana e partono tutti allo stesso orario per tutte le destinazioni.

    Prendiamo Berlino, i bus hanno degli orari scandalosamente efficienti.
    Cioè i funzionari incaricati della pianificazione hanno testato ogni tragitto possibile dalla periferia al centro città in modo tale da non perdere le coincidenze. Ma non c’è bisogno di andare fuori, Bologna e Milano sono pure così, vengono incontro alle esigenze di mobilità in modo razionale.

  12. mediomen

    @peppe2994 indubbiamente l’orario viene principalmente realizzato in funzione degli orari di lavoro degli autisti, che secondo me è la variabile principale a cui si rivolgono nella realizzazione dell’orario, infischiandosi della effettiva necessità del pubblico utilizzatore.

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