Gli abbonamenti bus Amat direttamente a scuola

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Riceviamo e pubblichiamo comunicato stampa di Amat circa la stipula e rinnovo degli abbonamenti bus direttamente nelle scuole.

Palermo, 14 ottobre 2014 – L’abbonamento alle linee Amat si fa anche a scuola. A partire da questa settimana, infatti, il personale dell’azienda di trasporto pubblico sta visitando le segreterie degli istituti superiori disponibili a collaborare su un progetto sperimentale che prevede la stipula e il rinnovo degli abbonamenti direttamente a scuola.

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Il personale dell’Amat, infatti, consegnerà alle segreterie scolastiche i moduli di richiesta dell’abbonamento e i pieghevoli  con il nuovo piano tariffario (che prevede l’abbattimento delle tariffe del 40 per cento), che studenti e personale scolastico dovranno semplicemente ritirare e riconsegnare compilati e completi dei necessari allegati e del corrispettivo per l’avvio della pratica.

Il personale Amat, nei giorni concordati con i responsabili di Istituto, ritirerà la documentazione e consegnerà alle scuole, entro 48 ore, i nuovi titoli di viaggio e i rinnovi. L’Amat ha contattato quaranta istituti superiori e sta già ricevendo le prime adesioni.

“L’iniziativa si inquadra nel programma di una più capillare diffusione dei nostri prodotti lì direttamente dove serve – dice il Domenico Caminiti, direttore generale dell’Amat – In quest’ottica anche la popolazione scolastica potrà avere, senza distogliersi dalle attività didattiche, maggiore facilità di accesso ai nostri servizi”.

L’iniziativa è aperta a tutti gli istituti superiori interessati, che potranno rivolgersi all’Amat, Unità Nuovi Prodotti, al numero 091350306.

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3 Thoughts to “Gli abbonamenti bus Amat direttamente a scuola”

  1. basilea

    Caspita ,CHE AZIENDA MODELLO ! l’unica cosa che fa MALE…..e’ il SERVZIO DEGLI AUTOBUS………pasienza……

  2. basilea

    Ricordiamo LA SOPPRESSIONE DEGLI AUTOBUS AL POLITEAMA E VIA RUGGERO SETTIMO……….LA RISTRUTTURAZIONE LINEE MAI FATTA…….

  3. peppe2994

    Una città dovrebbe avere tra 1 e 4 bus ogni 1000 abitanti per un servizio in linea con gli altri paesi europei. Rimanendo bassi dovrebbero uscire giornalmente in strada almeno 680 autobus, invece ci ritroviamo con quasi 1/3 in meno rispetto alla soglia minima, ovvero non più di 240 bus.

    Cioè, ma di che parliamo? Come potrebbero le persone usare i bus se questi materialmente non ci sono?
    Come si può credere che far aspettare da un minimo di 20 minuti(tranne rare eccezioni come la 101) ad un massimo di 80 minuti (senza traffico) sia la giusta strada per incentivare il trasporto pubblico?

    Le menti alle quali vengono queste idee, dovrebbero prendere il bus la mattina ed a pranzo in concomitanza con l’uscita dei ragazzi dalle scuole. Questi signori lo sanno che gli autobus sono pieni fino a scoppiare e tanta gente è costretta a rimanere a terra?
    Allora mi chiedo e vi chiedo, a che serve incentivare la vendita di abbonamenti agli studenti, se poi questi si ritrovano a non poter prendere i bus perché troppo pieni(arrecando anche disagio a tutta l’utenza più in generale)?
    Così un servizio già scadente contribuisce ad accrescere i malumori ed a diminuire il numero di fruitori dei mezzi pubblici.

    Quando cresce la domanda anche l’offerta cresce, ma ci troviamo in un momento in cui sta aumentando il numero di fruitori del trasporto pubblico, ma non sta crescendo l’offerta, anzi quei pochi bus che dovrebbero esserci a volte neanche ci sono. Basta il traffico perenne di questa città per far sballare gli orari delle corse per l’intera giornata, costringendo quindi a disumane attese che riescono a toccare i 90 minuti per le linee principali.

    L’idea funzionerebbe bene nelle città normali, dove l’attesa massima per le linee secondarie è di 15 minuti e tra i 5 e gli 8 per le secondarie.
    Ma a Palermo è solo un patetico modo per fare cassa e coprire come meglio si può le falle di un’azienda che perde 200.000 euro al mese.

    Così non si va da nessuna parte.

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