In Sicilia i trasporti sempre più a rischio: addio ai traghetti Fs Bluferries

Spread the love

Dal primo di Ottobre la Sicilia viene abbandonata in materia di trasporti completamente al suo destino. Qualche settimana fa Alitalia annunciava che avrebbe abbandonato le tratte da e per la Sicilia. A questo annuncio si è unita dopo qualche giorno la compagnia aerea AirOne che dal 1 di ottobre effettuerà  solo i voli per Milano e Roma escludendo tutte le altre destinazioni sin’ora operate da Catania e Palermo. A questi abbandoni delle compagnie aeree, dal 1 di ottobre si aggiungerà quello dei traghetti di Fs Bluferries. Infatti da domani (oggi per chi legge) l’unica nave di Bluferries abbandonerà il porto storico di Messina per approdare al porto di Tremestieri.

6847fb42f10eb0d81ea60559d9bc9e47cf35c9dbd6641e3e6508ffce

Questo abbandono penalizza in modo pesante lo spostamento di migliaia di pendolari sulle due sponde, i quali non potranno più usufruire di un trasporto pubblico garantito da Ferrovie dello Stato ma dovranno obbligatoriamente servirsi di traghetti ed aliscafi di società private sicuramente con altri orari e con molto meno corse giornaliere e nei festivi.

In questi ultimi anni si è parlato tanto di sviluppo infrastrutturale dei territori siciliani, guardando con un certo interesse ai provvedimenti del governo come il Piano per il Sud, il Decreto del Fare e per ultimo lo Sblocca Italia.  

Questi ultimi avvenimenti penalizzano in maniera definitiva i siciliani lasciandoli in balia di una continuità territoriale del tutto inesistente.

 

Giosuè Malaponti – Presidente Comitato Pendolari Siciliani – Ciufer

Post correlati

16 Thoughts to “In Sicilia i trasporti sempre più a rischio: addio ai traghetti Fs Bluferries”

  1. Roberto1

    In qualsiasi altro paese “industrializzato”, Stati Uniti, Francia, Germania, Inghilterra, Giappone, Cina, Germania, Spagna, Turchia, Norvegia, Svezia, ecc…, si sarebbe già costruito da tempo il ponte. Se lo stretto si fosse trovato al Nord Italia, si sarebbe già costruito da tempo il ponte. Ma è al Sud, tra Sicilia e Calabria, e quindi chi se ne frega?!

  2. 240349

    se siamo trattati cosi’ allora SICILIA INDIPENDENTE.

  3. phrantsvotsa

    Ho viaggiato con AirOne su Berlino…non era male. Peccato!
    Speriamo solo che altre compagnie vogliano prendere le tratte lasciate libere.
    In ogni caso, Alitalia si è sempre disinteressata della Sicilia…addirittura negli anni 90 i voli internazionali li faceva Air Malta

  4. peppe2994

    I voli delle compagnie Low Cost sono aumentati a dismisura ed Alitalia non regge la concorrenza.

    @Roberto1: La morfologia tra Sicilia e Calabria è una sfida talmente ardua che non ne vale la pena. Non solo è una zona ad estremo rischio sismico, ma ci allontaniamo di un paio di centimetri l’anno, motivo per cui o si vuole un ponte usa e getta che dopo pochi anni ti si disintegra in mare, oppure si procede con soluzioni con pilastri in acqua dal costo ingiustificato.
    Ci sono tante di quelle cose da fare prima del ponte…

  5. Metropolitano

    Davvero ?
    Allora l’unica alternativa che rimane è quella di spostarsi in treno !
    Chi usa la macchina sicuramente sceglierà altre compagnie per l’attraversamento dello stretto. Se avessero fatto quel ponte invece di parlarne da decenni e litigare su cosa fare o non fare prima del ponte e infine pagare sanzioni per chi doveva farlo, il problema dei traghetti non si poneva. Povera Italia e tutti coloro che distruggono questo paese con il loro benaltrismo ! Che vergogna ! Anche fuori Palermo si evincono problemi infrastrutturali ed organizzativi !

  6. Roberto1

    @peppe2994: i problemi di cui parli non sono sicuramente di mia competenza, ma ci sono fior fiori di ingegneri e geologi che si occupano del progetto e che li sapranno valutare a dovere. E poi non credo che ci siano meno problemi sulla faglia di S.Andrea in California oppure in Giappone.

  7. peppe2994

    No, è solo una questione di quanti miliardi si vogliono spendere. Per zone densamente popolate come quelle che hai elencato tu ogni cifra folle è lecita, ma per una regione carente in tutto i miliardi andrebbero spesi per migliorare le infrastrutture esistenti e pensare prima di ogni altra cosa al trasporto locale. Le ferrovie hanno più buchi di uno scolapasta, le aziende di trasporto pubblico sono al collasso, ed ancora si pensa al ponte?
    Certo, serve anche quello, ma prima vanno risolti i problemi attuali.
    Tutta la storiella del ponte fino ad oggi nota, con progetti fittizi e rendering da un milione ciascuno era solo un modo per mangiarsi i soldi.

    Se la vera intenzione è quella di collegare le due sponde per come si deve, allora basta raddoppiare il numero dei traghetti, ed il problema sarebbe risolto.

  8. Metropolitano

    @peppe2994
    Guarda che il ponte non c’è, eppure quei problemi elencati da te e molti altri ancora sono già reali, indipendentemente.
    Comprendi quello che dici ?

  9. Metropolitano

    Un momento, ho rilevato un’incoerenza testuale, forse siamo un po narcolettici.
    Le ferrovie hanno più buchi di uno scolapasta ??

    Semmai “le strade di palermo” volevi dire.
    Per le ferrovie è previsto nel decreto SbloccaItalia il raddoppio e potenziamento ME-CT-PA.

  10. peppe2994

    Certo, per questo dico che i soldi del ponte andrebbero destinati altrove.

    E’ vero che ci sono delle opere ferroviarie approvate, ma prima di esultare voglio vedere i cantieri ed i risultati.
    Il raddoppio del lotto Fiumetorto-Lascari è in lavorazione da tempo immemore eppure ancora manca molto. Il lotto fino a Castelbuono appaltato da anni ancora è non pervenuto.
    Il resto al momento sono solo parole (approvate e documentate), ci vogliono i fatti.

  11. Metropolitano

    Come fai a dire che i soldi del ponte andrebbero destinati altrove ? Mi devi spiegare di quali soldi parli. Per giove, abbiamo il ministro delle infrastrutture qui presente. 😀

  12. emanuele262

    Chi si adagia dicendo che prima del ponte andrebbero costruite tante cose (il che, capiamoci, è vero…) mi dovrebbe spiegare perchè non abbiamo nè ponte nè tante cose. Il fatto è che, se ci pensate, è proprio lo stretto di Messina ad essere il collo di bottiglia dei collegamenti Sicilia-Calabria. Se si costruisse prima quello (invece di spendere un miliardo di euro in penali……………………………….), il collo di bottiglia non ci sarebbe più e tutto verrebbe di conseguenza: le ferrovie veloci arriverebbero anche in Sicilia, le autostrade verrebbero adeguate di conseguenza e così via. Comunque, non credete alle favolette di chi dice che il ponte è irrealizzabile per terremoti e popolazione, altrimenti non avrebbero potuto sviluppare un bellissimo progetto dettagliato

  13. giuseppe77

    @Metropolitano: peppe2994 ha ragione… ogni hanno si spendono soldi per la società stretto di messina che non fa nulla (migliaia e migliaia di euro)

  14. peppe2994

    @emanuele262: le “favolette” come le chiami si basano su conoscenze precise.
    Tutti i bei progetti che hanno fatto erano solo una copertura per uno dei tanti sprechi di denaro pubblico del paese. Un mangia mangia generale.

    @Metropolitano: parlo dei soldi di penali che ancora si pagano e non solo. Ci sono ancora società fittizie che ricevono soldi dallo stato per non fare nulla.

    Ed intanto, si bloccano i lavori tra Ogliastrillo e Cefalù…
    http://livesicilia.it/2014/10/02/il-raddoppio-ferroviario-si-blocca-la-cosedil-tuteleremo-lazienda_545998/

  15. rasputin

    il Cipe stimava nel 2003 che il costo del ponte si aggirava sui 4,6 miliardi, non oso immaginare quanto può costare adesso.
    E’ vero che stiamo pagando quasi un mld di penale, ma di questo dobbiamo ringraziare qualche ministro di allora che ha fatto questa porcata per gli amici.
    Ma poi che senso ha costruire un ponte con un traffico automobilistico che segna il picco massimo nel mese di agosto e poi nel resto dei mesi c’è un traffico scarso, e del passaggio di quattro treni a lunga percorrenza?

  16. rasputin

    dimenticavo: il tutto per risparmiare 20 minuti.

Lascia un commento