La civiltà dove sta di casa? 100 metri più avanti!

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Forse basterebbe la sola visione del video, opportunamente commentato, per stimolare tutte le riflessioni del caso.

Sottolineiamo che il degrado non è sempre colpa degli altri o delle amministrazioni (che tuttavia detengono tante responsabilità e sono causa di grandi disservizi). Noi cittadini dobbiamo riscoprire anche il senso della responsabilità e, come dice il protagonista del video, dell’educazione. Dare la colpa agli altri è evidentemente il primo sport nazionale.

Noi abitanti abbiamo le nostre responsabilità, in primis quella di correggere i nostri comportamenti e non girare la faccia quando altri deturpano gli spazi pubblici.

Medesimo messaggio vogliamo veicolarlo con quest’immagine prelevata dal web e che riteniamo assolutamente calzante sulla vicenda.

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Rifletteteci!

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7 Thoughts to “La civiltà dove sta di casa? 100 metri più avanti!”

  1. huge

    Certamente giusto. Ma da quanti anni quei muri nella sala d’attesa non vengono puliti?? Non è che in Svizzera non scrivono sui muri, semplicemente la scritta sparisce ancora prima che venga completata. Sostanzialmente non dai alla seconda persona della vignetta alcuna scusa per buttare la carta a terra. La gente sarà anche incivile, ma se chi vigila lo è ancora di più, speranze non ce ne sono.

  2. Panormus

    Poi non venitemi a dire che il “panormosauro” è un unicum nel panorama nazionale! Con ciò non giustifico niente e nessuno, ovviamente, ma il senso civico degli italiani è veramente pari a zero.

  3. Irexia

    Quanto descritto dalla vignetta si chiama “teoria della finestra rotta” e l’incitazione finale Gandhi la rese dicendo “Sii tu stesso il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. In soldoni, occorre che ciascuno faccia la propria parte senza trovare autogiustificazioni dicendo che “tanto é solo una goccia nel mare” perché il mare é fatto di tante, piccole, goccioline! Bisogna cominciare ad essere RESPONSABILI!
    Purtroppo le famiglie non accettano che a scuola si rimproveri il proprio figliolo perché sarebbe come ammettere di aver fallito nella propria missione educatrice, ma, come dice huge, occorre che sempre ci sia qualcuno che riprenda chi sbaglia, che multi chi erra, che ridipinga i muri imbrattati, e, soprattutto, é necessario che non si stanchi mai di farlo, perché non é una battaglia persa!

  4. mediomen

    concordo anche io con huge, se per ridipingere una stazione ci voglio autorizzazioni, nulla osta, bandi, gare ecc. la burocrazia uccide la civiltà

  5. @huge
    E’ chiaramente una compartecipazione di colpe e responsabilità, però credo che la civiltà di una società riesca a determinare una pressione sull’amministrazione tale che il controllo del territorio vada da se.

    In parole povere, se i cittadini fossero più civili e premurosi verso la propria città, essi stesso eserciterebbero un’influenza molto maggiore verso chi è proposto al controllo determinando un livello di innalzamento del servizio. Invece, nella terra dove a nessuno o quasi interessa del decoro pubblico, chi è preposto alla gestione del decoro e della pulizia può fare il bello e il cattivo tempo passando pressocchè impunito.

    La civiltà si misura anche dal modo e dall’intensità con cui pretendere i propri diritti, IMHO.

  6. caudino

    Una volta ho assistito personalmente a una scena da film a winterthur, davanti un supermercato.
    Un tipo butta una carta del gelato x terra. Un vecchietto si allontana e avvisa un poliziotto poco distante. Tempo che il zoxzone nemmeno finisce il geleto raccoglie la carta e si allontana con il poliziotto. Credo che non avesse con se i documenti. Tutto un altro modo di ragionare.
    Penso sia riconducibile alla cultura calvinista. Dove gli sbagli che fai nella vita terrena te li porti tutti davanti al padreterno. Mentre x i cattolici tutto è lecito, basta poi passare in confessionale a pulire la coscienza…. la butto li, sulla base delle differenze tra i paesi cattolici e quelli protestanti.

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