Confessioni di un ciclista dell’ultima ora

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Ebbene sì, lo ammetto. Pur essendo tra i fondatori di questo sito, mi sono sempre rifiutato di utilizzare la bici in città. Non mi si fraintenda, la supporto con convinzione come mezzo di trasporto alternativo, ma essendo legato “affettivamente” alla mia due-ruote, ho sempre avuto il terrore che potessero rubarmela.

Sono sempre stato un ciclista “estivo”, più da passeggiata in mezzo agli alberi che temerario urban-boy contro la giungla del traffico urbano. Da poco tempo ho cambiato idea…

Il traffico mi ha veramente rotto! Oltre che causarmi stress, consumava quotidianamente preziose ore della mia vita; ho deciso pertanto di sfidare le mie paure e provare ad usare la bicicletta anche in città.

Ok sì, qualche precauzione l’ho presa lo ammetto…tipo una catena spessa quanto il mio braccio e del peso di 4 kg. E’ una rottura, però finora ha funzionato! (sarà che ancora non hanno provato a rubarla).

Da quando sono passato alla bici la mia vita è nettamente cambiata.

1) La mattina mi alzo più di buon umore: il fatto stesso di sapere che non dovrò infilarmi nel traffico con la macchina mi fa stare più sereno.

2) I miei tempi di percorrenza sono diminuiti drasticamente! Non solo non mi tocca stare “impilato” tra le code ai semafori, potendomi districare, ma ho cronometrato i miei tempi e nonostante la bici sia nettamente più lenta di un’auto, arriva comunque molto prima. Senza contare il fatto che posso passare dove nessun altro mezzo può (ad esempio la zona a traffico limitato di via Maqueda).

3) Niente più stress per cercare parcheggio! Uno dei problemi più assillanti di usare l’auto a Palermo è infatti quello di dover spendere una buona quantità di tempo, in molti casi coincidente con la durata stessa del tragitto (se non di più) per dover trovare un buco dove mettere la maledetta scatolona di metallo. In centro poi non ne parliamo! Con la bici arrivo, in 15 secondi monto la catena e via… Sembra una banalità, ma la mia salute psichica ne sta giovando parecchio! Ed è scomparsa pure l’ansia dei maledetti parcheggiatori abusivi!

4) Risparmio! Eccome se risparmio! In un solo mese ho fatto un calcolo del carburante risparmiato per fare avanti e indietro casa-lavoro (altri spostamenti esclusi), e ho scoperto con sommo stupore di aver risparmiato ben 45 euro di benzina!

5) La salute ne guadagna! Non solo psichica, ma anche fisica! Il panzonello da trentenne è sparito (o quasi) insomma… Anche la respirazione migliora, e in generale mi sento decisamente meglio.

Di contro, ho sviluppato i “sensi del ciclista” e guardo il mondo che mi circonda con una prospettiva diversa…

1) Comincio a odiare le piste ciclabili di Palermo, progettate oscenamente, con quelle barriere che mi costringono a fare slalom, se non addirittura fermarmi quando pedalo.

2) Comincio a odiare tutti i panormosauri che occupano le piste ciclabili con bancarelle varie o auto parcheggiate (soprattutto di fronte agli scivoli), come se nemmeno esistessero.

3) Comincio a odiare le persone che mi guardano come se fossi un alieno: i clacson che ti suonano dietro infastiditi, la signora che attraversa fuori dalle strisce a ti urla pure “ora puru ri bicicriette ma scantari”, le auto che si infilano ovunque, incuranti della tua incolumità

4) Odio le strade di Palermo, con quelle maledette buche che ti fanno rischiare la sterilità ad ogni salto.

Odio tutte queste cose e mi arrabbio ancora di più se penso che questa città potrebbe essere un paradiso ciclabile, con le sue pendenze minime che non comportano alcuna fatica e con il suo clima perfetto, che consente l’uso della bicicletta durante qualsiasi stagione dell’anno!

L’unico vero deterrente che ho sinora riscontrato, è che guidare la bicicletta a Palermo è pericoloso…molto pericoloso!

Se l’amministrazione comunale adottasse un minimo di misure a sostegno della ciclabilità urbana, questa città ne gioverebbe tantissimo; questo ancor prima di aspettare il completamento delle infrastrutture per il trasporto pubblico.

Un sistema integrato bicicletta-TPL può garantire il futuro della mobilità sostenibile della nostra città. Pertanto auspico che la giunta comunale sia sensibile al tema.

Domanda: perché i nuovi tram non posseggono uno spazio per le biciclette?!

E’ proprio di questo che sto parlando: lungimiranza. Le piste ciclabili sono infrastrutture che hanno un costo decisamente irrisorio, così come le biciclette.

Il caro carburante e i problemi di traffico stanno spingendo tantissimi palermitani a passare alla bicicletta…e non certo per amore verso l’ambiente, ma per mera convenienza economica.

Il Comune di Palermo è pronto ad accogliere questa ondata di ciclisti? Sino ad oggi no.

Dal canto nostro, continueremo a spingere per politiche sostenibili a supporto della mobilità ciclo-pedonale, perché per un contesto come il nostro possono veramente fare la differenza…soprattutto grazie alla conformazione urbana di Palermo: una città dove qualsiasi punto è raggiungibile in poco tempo (a differenza di metropoli come Roma o Milano) e dove le vie strette poco si prestano ad accogliere flussi veicolari imponenti.

Può la bici essere il futuro di Palermo? Io credo di si!

Un consiglio? Pedalate! Pedalare è come una droga: si parte in sordina ma dopo un po’ non se ne può più fare a meno, soprattutto a fronte degli infiniti vantaggi che ne derivano. Disintossicatevi dall’auto!

Se non vi ho ancora convinto, vi ripropongo il video delle “Olimpiadi della mobilità” che abbiamo organizzato qualche mese fa! Buona visione!

Olimpiadi della mobilità – Palermo 2014: cronaca di un’epica impresa from Mobilita Palermo on Vimeo.

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26 Thoughts to “Confessioni di un ciclista dell’ultima ora”

  1. robky69

    Ci risentiamo (d)alla prima ondata di freddo. Se fai più di due o tre km potresti non arrivare a destinazione.

    Sulla seconda parte invece sono perfettamente d’accordo con te.

    Ultimo commento, Palermo non è pronta per accettare di botto le piste ciclabili e i ciclisti. Questo a mio parere andrebbe fatto con provvedimenti graduali, a partire dal centro verso la periferia. Un po’ come le autostrade che aprono a poco a poco. Allora sì che la gente saprà che inesorabilmente dovrà convivere con i ciclisti. Altrimenti li vedrà sempre come corpi estranei. Come i ciclisti vedono come corpi estranei i trasgressori (no panormosauri) che incrociano il loro cammino.

    Dico trasgressori e non panormosauri perché immagino che nella tua passeggiatina abbia rispettato TUTTE le prescrizioni del codice della strada. Incluso il non posteggiare sul marciapiedi… o ai ciclisti è permesso?

  2. @robky69 è palese che chi oggi voglia utilizzare la bici a Palermo sia costretto a trasgredire -consapevolmente e non – per il semplice fatto che la città non possiede strutture idonee ad accogliere le bici. Ma consentimi di dire che per quanto possa infrangere norme del codice della strada (non lo so se le bici possono posteggiare sui marciapiedi sinceramente), se questo può servire a togliere una sola auto in più dalla strada, con tutti i benefici che comporta, allora penso che ne valga la pena. O vogliamo guardare al dito anziché alla Luna?

  3. huge

    Freddo? A Palermo? Robky69, la bici la si usa con continuità lì dove fa veramente freddo, figurarsi a Palermo dove il freddo non esiste.
    A Palermo semmai il problema è l’estate. Quando ci sono 30°C è impossibile usare la bici per andare a lavoro, a meno di non potere arrivare in ufficio e fare una doccia. Magari ci fossero sempre le temperature di gennaio. Allora sì che sarebbe il paradiso dei ciclisti.

    Palermo avrebbe bisogno di un’amministrazione che abbracciasse la mobilità in bici in toto e per toto, con un grande progetto che integri l’uso delle bici con gli altri mezzi, preveda parcheggi videosorvegliati nei punti chiave della città (ogni stazione/fermata del passante, in centro storico, ville, parchi), che faccia partire sul serio il tanto decantato sistema di bike sharing, almeno in centro, che renda percorribili tutte le corsie preferenziali (come appena fatto su corso V.E.), con apposita segnaletica sia verticale sia, soprattutto, orizzontale.

  4. Aggiungo che a Copenhagen vanno in bici pure con la neve…

  5. lorenzo80

    @robky69
    Freddo!? A Palermo!?!? Io ho fatto migliaia di km a Palermo in bicicletta, anche sotto la grandine! Basta attrezzarsi! Se il tuo percorso è massimo 6-7 km, non hai problemi fisici e non sei una delle tante cariatidi che non spiccicano il sedere dal sedile nemmeno per 500 metri, prendere l’auto a Palermo (e in tante altre grandi città d’Italia) è semplicemente follia pura. Il resto sono solo scuse: c’è caldo, c’è freddo, sudo, tutto risolvibilissimo.

    Ti invito a leggere i due articoli che scrissi una volta sull’argomento

    http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2011/10/09/auto-contro-bicicletta-ovvero-lillusione-della-velocita/

    http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2012/09/25/4000-km-nella-giungla-parola-di-ciclista/

  6. guarino1

    A Bologna, capitale delle ciclabili in Italia, le piste ciclabili si trovano tra il marciapiede e le strisce del parcheggio. Se si trapiantasse ciò a Palermo, a mio avviso sarebbe utile non solo per la creazione di possibili piste sicure in tutta la città, ma riducendo lo spazio della carreggiata si eviterebbero auto in doppia fila! http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/b/be/Pista_ciclabile_a_Bologna.JPG

  7. huge

    Andrea, non credo sia in alcun modo vietato “posteggiare” una bici sul marciapiedi. Quel che è semmai vietato, è pedalare sullo stesso.

    A tal riguardo, il comune perché non si attiva per installare in svariati punti della città i supporti a cui assicurare le bici?
    Costo irrisorio e si metterebbe anche un po’ d’ordine in giro, dando un’alternativa a pali vari e ringhiere in giro.

    A ogni modo, come fai giustissimamente notare tu, ogni bici in giro in più è potenzialmente un’auto in meno, e questo vale più di ogni altra considerazione.

  8. Irexia

    Blackmorpheus, condivido le tue paure e mi complimento con te per essere riuscito a superarle.
    Il fatto che il Comune di Palermo non sia pronto ad accogliere le biciclette come mezzo di locomozione del cittadino è evidente non solo nella notazione che fai tu riguardo i tram, ma anche nel fatto che le pensiline che monteranno per il bike-sharing potranno ospitare soltanto le bici del bike-sharing, mentre sarebbe stata una piacevole sorpresa che accanto ad ogni pensilina (che mi sembra di ricodare siano videosorvegliate) montassero anche una rastrelliera per le bici di proprietà! Non mi sembra difficile da pensare nè da attuare!
    Sarebbe inoltre molto bello sapere che i parcheggi sorvegliati avessero degli stalli appositi!
    E’ possibile avanzare questa richiesta per esempio all’APCOA che ha in gestione il parcheggio del Tribunale (di proprietà comunale)? O ancora l’AMAT a piazzale Ungheria (AMAT è controllata dal Comune al 100%)? Ovviamente i prezzi dovrebbero essere irrisori a fronte del minimo ingombro della bicicletta rispetto la macchina! Questi sarebbero grandi incentivi!
    Guardate il filmato che fa riferimento a Parigi: nei primi 40 secondi si vede una soluzione possibile, facile, no?
    http://www.youtube.com/watch?v=-aGyBpSnK0U

  9. huge

    @guarino1, diciamoci la verità, a Palermo una soluzione del genere non potrebbe mai funzionare, a meno che non si crei una barriera fisica invalicabile tra i posteggi e la pista ciclabile. Le auto semplicemente la ignorerebbero e ci posteggerebbero sopra occupando tutto lo spazio disponibile. Li si multi, così poi non lo faranno più, mi risponderai tu- Sì, certo, in un mondo ideale, non a Palermo, dove i vigili non li trovi neanche se li cerchi in via Dogali. Dobbiamo confrontarci con la realtà e pensare a soluzioni che possano funzionare da noi. Le piste ciclabili o le si separa completamente dalla sede viaria o e meglio non farle e lasciare il traffico promiscuo.

  10. huge

    @irexia, credo da nessuna parte la stazioni di bike-sharing siano accompagnate da parcheggi per bici. E d’altra parte perché mai?
    I posteggi per bici ci vogliono, ma non vedo la necessità di legarli a quelli del bike sharing.

  11. Irexia

    @guarino1 La soluzione che proponi tu è quella adottata a Mondello, viale Venere e viale dell’Olimpo… Hanno avuto scarsa riuscita complice l’assenza totale di manutenzione in termini di disserbaggio e segnaletica orizzontale

  12. guarino1

    @huge, per quale motivo la gente dovrebbe parcheggiare oltre le strisce blu? Come uscire da parcheggio, poi? Un conto è in doppia fila, ma la pre-fila… non so se hai ben capito quello che intendo. In questo modo il traffico delle auto e quello ciclabile è separato dalle auto parcheggiate!
    Potrebbe funzionare se ci fosse una grande rete di ciclabili in tutta la città, almeno in tutte le vie principali! Si tratta di un intervento a costo minimo (pittura della striscia continua) e facilmente applicabile.

  13. punteruolorosso

    d’accordissimo sulla pessima realizzazione delle piste ciclabili, che soprattutto in zona porto sono fatte apposta per impedire il passaggio delle bici stesse.
    il problema non è il freddo, ma l’inquinamento, e l’assenza di piste ciclabili costringe a muoversi fra tubi di scappamento. servirebbe la mascherina.

  14. lorenzo80

    @punteruolorosso
    Io ho comprato questa, efficacissima:

    http://respro.com/store/product/techno-mask

    Come vedete, a tutto c’è rimedio! 🙂

  15. piero68

    Premesso che parlare di freddo a Palermo mi sembra quasi comico,a confronto con realta’ come Olanda o Danimarca,o anche citta’ del nord Italia,come sottolineato da piu’ parti,e che la tipologia di piste illustrata da guarino1, e’ molto semplice e di facile attuazione,ma sappiamo tutti che ci posteggierebbero sopra, anche per la sicura assenza di controlli,l’articolo e’ condivisibile nei suoi contenuti, anche se l’autore,piccola dimenticanza,ha trascurato di menzionare un inconveniente non da poco,lo smog ed il caos che ti sorbisci, e lo dico a ragion veduta essendo un’amante delle due ruote.E’ chiaro che bisogna pensare all’utilizzo delle due ruote nel suo complesso,a cominciare dalle piste che vanno ripensate,rimodulate ed ampliate con una rete piu’ capillare, che si integri anche con i futuri mezzi di trasporto,tram,anello,metro,passante.Di cose da poter fare ce ne sono parecchie,bisogna vedere se le nostre istituzioni saranno cosi’ lungimiranti,intanto Mobilita puo’ continuare a proporre idee e soluzioni, che sicuramente stimolano.

  16. Mr.Head

    http://www.federciclismo.it/mobilita/pisteciclabili.asp
    “Piste ciclabili.
    Tutte le leggi e le norme in vigore”

  17. MAQVEDA

    Sono ormai ciclista urbano da quasi dieci anni. Ho avuto solo un paio di piccoli (e per fortuna stupidi) incidenti, il freddo (robky69, no comment) non è un problema se ci si copre, a questo punto lo è pure per i motociclisti, anzi pedalando dopo un po’ ti riscaldi e se esageri nel coprirti, rischi pure di sudare. Per me non c’è stagione o tempo metereologico, la vecchia due ruote è il mio mezzo da anni, e qualsiasi motivazione possano addurre i palermitani per un suo non utilizzo, sono scuse. Condivido tutte le lamentele di Black, sono problemi che conosco bene. Non condivido solo la frase della pericolosità di guidare in bici a Palermo. Non è un problema solo nosto. Qualsiasi grande città è pericolosa per un ciclista al di fuori di percorsi appositi. Vi raccomando Roma o Napoli ad esempio. Comunque neanche questo mi dissuade, tanto anche un automobilista può essere in pericolo se non presta attenzione. Due ruote tutta la vita.

  18. loggico

    io posso essere d’accordo. . ma ho paura..
    dal 99 faccio il tratto belgio bonagia. . troppo pericoloso, ho visto tanti motociclisti per terra in questi anni.. non è il freddo che mi fa paura.. a vigevano andavo pure a meno venti da casa alla stazione alle 5 del mattino..
    ma il viale regione no, sto ore in questa strada ma mi sento piu sicuro dentro l’auto.. chissa cosa respiro..
    ho provata a farla in bici.. ciò levato mano..troppi rischi
    il mio sogno è palermo come oslo o copenhagen citta dove sono stato.. ma è solo un utopia..

    solo una volta

  19. joyce973

    D’inverno non c’è (quasi) problema, specie se non hai figli da portare a scuola.
    D’estate, con 30 gradi, se devi percorrere 6-7 km per andare al lavoro come minimo poi hai bisogno di una doccia e di un cambio. Non è fattibile.
    Ho già provato…

  20. lorenzo80

    @joyce973
    E’ fattibilissimo. Attualmente faccio 6,5 km andata e 6,5 al ritorno. Tengo in ufficio una tovaglietta in microfibra, sapone e deodorante e porto nelle borse una maglietta di ricambio, dato che io sudo come un maiale anche d’inverno. Arrivo, vado in bagno, mi lavo, deodorante, cambio di maglietta e sono a posto.

    Bisogna semplicemente attrezzarsi.

  21. joyce973

    forse nel tuo ufficio ci si può lavare. Nell’azienda dove lavoro no.

  22. guarino1

    @Irexia, analizziamo perché la pista ciclabile di Viale dell’Olimpo non funziona:
    1. Non c’è manutenzione.
    2. La maggior parte degli abitanti di Viale dell’Olimpo/Via Venere utilizza quotidianamente la macchina per recarsi a lavoro/scuola al centro, quindi anche volendo non prende la bici per fare 20 km al giorno tra casa e lavoro.
    3. Bassissima densità abitativa dell’area e utilizzo sotto-limitato.
    4. Non porta da nessuna parte (io parlo di una VERA rete stradale ciclabile: tutte le più grandi strade a Palermo potrebbero averne una)!

  23. gaetano73

    robky69 ti invito a provare la bicicletta a Palermo…ti accorgerai che anche in inverno nel periodo piu’ freddo (saranno 7-8 gradi) se fai 3-4 km cominci a sentire caldo! e poi veramente a Palermo ti darebbero fastidio le biciclette posteggiate sul marciapiede????? con tutte le illegalita’ fastidiosissime che vediamo ogni giorno????
    Per quanto riguarda la pericolosita’ per i ciclisti purtroppo bisogna stare attentissimi e soprattutto (sembra un paradosso) non stare troppo addossato al marciapiede: si rischia di bucare a causa dei pezzi di vetro sempre presenti e poi le auto non fanno caso a te e possono urtarti. Se ti sposti leggermente a sinistra per dare un minimo di impaccio (solo un minimo) costringi gli automobilisti a notarti e a rallentare

  24. Dahfu

    @blackmorpheus: per anni ho fatto la spola in bici dallo stadio al Tribunale.
    Da un pò di tempo mi sono arreso.
    Pretendo piste ciclabili degne di questo nome e che mi garantiscano una circolazione sicura. Troppe volte ho rischiato di essere travolto e fare la fine delle strisce pedonali!
    Oggi che ho anch’io un pò più di trent’anni e la relativa pancetta guardo con affetto ed un pò di nostalgia a tutti quei ciclisti che continuano a pedalare.
    Buona pedalata!

  25. phrantsvotsa

    Concordo su tutto; io uso la bici da 6 anni…ed è una droga!

    La prendo tutto l’anno per andare al lavoro, anche quando piove

  26. Sachverhalt

    Mi diverte molto leggere gli interventi a commento dell’articolo, essendo un ex palermitano che negli anni ottanta del secolo scorso usava la bici come unico mezzo di trasporto, in quanto i tempi di percorrenza si riducevano anche allora a ca. un terzo. Pedalando avevo quasi del tutto eliminato il rischio di ammalarmi in inverno, dato che il sistema immunitario veniva stimolato grazie all’attività fisica. Già allora era stato chiarito da numerosi studi come respirare gas di scarico nell’abitacolo di un’automobile fosse molto più velenoso di farlo all’aperto, in bici. Ma ancora oggi, più di trent’anni dopo, questo argomento viene ripetuto come un mantra. Più si pedala, più si è allenati e meno si suda. Mai avuto un incidente. I palermitani sono sì irrispettosi delle regole, ma in fondo meno pericolosi al volante dei colleghi di altre parti del mondo, dato che inventano le regole da situazione a situazione. Numerosi studi odierni mostrano come il concetto di pista ciclabile sia superato e per nulla garante di più sicurezza, anzi le statistiche mostrano come gli incidenti più numerosi avvengano proprio su di esse. Pochi sanno che le piste ciclabili sono un’invenzione del nazismo, che voleva relegare i mezzi più lenti a corsie apposite, in modo da non disturbare la velocità eroica delle automobili. Le tendenze più avanzate di oggi sono le “autostrade” per le bici senza incroci, né semafori, oppure semplicemente il traffico misto sulla strada, con piccoli accorgimenti , come lo spazio riservato alle bici per le attese ai semafori. Quindi è inutile continuare a investire o sperare nelle piste ciclabili a Palermo, che comunque verrebbero regolarmente occupate abusivamente. Ma mi rendo conto che per arrivare a recepire questi studi (leggere è complicato!) bisognerà attendere almeno altri quarant’anni, è questo il ritardo normale.

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