La nuova centrale idroelettrica “Agghiastro”

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E’ partito oggi il progetto ‘Agghiastro’, così detto per il semplice fatto di trovarsi nell’omonima località, nei pressi di Marineo, lungo l’acquedotto sussidiario ‘Scanzano-Risalaimi’.

Il progetto ha riguardato la realizzazione di una centrale idroelettrica, la più grande in Sicilia non gestita da Enel o da altro Ente pubblico del settore energetico, capace di sfruttare il salto dell’acqua del citato acquedotto per produrre energia elettrica.

Oggi si può affermare che non solo di acqua potabile e di reflui si occupa l’AMAP. Infatti, nel quadro delle direttive comunitarie per il risparmio energetico ed a sostegno dello sviluppo delle energie rinnovabili, l’Azienda aveva predisposto da tempo tale progetto per lo sfruttamento energetico del ‘salto’ esistente sull’acquedotto in questione. Progetto che, pur essendo stato approvato e realizzato, aveva trovato sùbito alcuni intoppi burocratici per le autorizzazioni al suo effettivo funzionamento.

Tanto che c’è stato bisogno di un’ulteriore messa a punto in ordine alle ultime normative del settore energetico.

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‘Un plauso – precisa il direttore dell’Amap Giuseppe Ragonese – va alle maestranze interne a cui si è dovuto far seguire un corso di specializzazione, nei tempi e nei modi compatibili con l’attività principale dell’azienda, e che ora hanno assicurato l’avvio della gestione della Centrale’.

‘Questo impianto, assieme alle altre iniziative già operate e quelle ancora in cantiere – dice il presidente Maria Prestigiacomo – rappresenta un’altra conquista della nostra azienda nella ricerca del risparmio energetico perché ci consentirà di abbassare in parte i costi gestionali dei nostri impianti attraverso la cessione a titolo oneroso di energia elettrica all’ente distributore, cioè l’ENEL’.

L’impianto, il cui importo dei lavori è stato pari a un milione e mezzo di euro, è costituito da due gruppi di ‘turbina-generatore asincrono’ di tipo Pelton ad asse orizzontale, la cui scelta è stata condizionata dalla elevata variazione delle portate d’acqua dovute soprattutto alla programmazione dei prelievi dagli invasi di tipo ‘stagionale’.

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In altre parole, esso sfrutta il salto di acqua che dagli invasi arriva al potabilizzatore Risalaimi, che al netto è di circa 240 metri, con una portata massima di 1 metro cubo al secondo e, rispetto alla potenza elettrica istallata di 1.150 kw per singola turbina, avrà una produzione annua media di 7 milioni di kwh.

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