La ferrovia monorotaia Etnarail

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La proposta prevede la realizzazione di un sistema di trasporto pubblico locale con monorotaia che collega l’area pedemontana nord con il centro di Catania. Grazie alle notevoli prestazioni cinematiche ed al basso impatto sul suolo, garantito dalla adozione di tracciati in elevazione completamente separati dal traffico e senza ricorrere a costose soluzioni in galleria, si ridurrà la mobilità con mezzo proprio nelle aree urbane, attualmente stimate in 60.000 vetture/giorno, potenziando i sistemi di trasporto pubblico di massa e ottimizzando l’offerta di trasporto con mezzi a bassa rumorosità e bassa emissione di CO2.

etna rail

Le linee sono costituite da pile a forma di pi greco con soprastanti pulvini in cemento armato preconfezionato, equidistanti mediamente 25 mt, a sostegno delle travi in cemento armato precompresso che fungono da via di corsa per i treni. La tipologia adottata è quella di veicoli più larghi della rotaia unica di guida tipo Alweg.

Sono ubicati in posizioni strategiche nei siti dove sorgeranno le fermate, in modo da rendere il sistema fruibile senza disagi, direttamente accessibili dalle strade pubbliche esistenti e protetti da una recinzione con varchi automatizzati, dotati di impianti di
illuminazione artificiale e di un sistema di video sorveglianza. Il numero degli stalli è stato dimensionato in funzione dei dati derivanti dallo studio del traffico, incrementati dell’aumento dei passeggeri nel tempo.

Il modo di esercizio normale delle linee è in “Driverless” completamente automizzato, senza macchinista a bordo del treno.
Non esistono capolinea, dove si fa un’inversione della marcia, le linee di Etna Rail sono gestite ad anello, quindi non è necessaria un’inversione dei treni in capolinea in quanto viene realizzato un tornello. In esercizio normale il treno (composto da due vetture) gira sull’anello della linea sempre nella medesima direzione.

PROPOSTA DI PROJET FINANCING
Etna Rail sarà il primo vero sistema di Monorail in Italia e pertanto dovrà rappresentare e mostrare l’eccellenza e la qualità che hanno ispirato la concezione di questo ambizioso progetto.
Non ci risulta che nel mondo esistono sistemi di trasporto pubblico locale, con costi di gestione interamente pagati con la bigliettazione, (mediamente quest’ultimi non superano il 35% dei costi gestionali), ed addirittura ricavando un importo per coprire
una parte della costruzione dell’infrastruttura.

ecco il video:


 

 

 

 

 

 

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27 Thoughts to “La ferrovia monorotaia Etnarail”

  1. A mio avviso è una follia totale. A Sydney stanno smantellando quella esistente per gli altissimi costi di gestione…e dovrebbe funzionare a Catania? A voler pensare male…mi sa del solito appalto pagato fior di quattrini, che rischia di restare bloccato ancor prima di partire

  2. huge

    Va bene puntare sul trasporto pubblico, ma proporre idee ormai vecchie di 30 anni non mi sembra sia la via da seguire, ancorché certamente suggestiva dal punto di vista visivo.
    Se il sistema non è praticamente stato adottato da nessuno e, come detto da Black, a Sidney lo stanno smantellando, qualche dubbio sulla sua reale convenienza me lo porrei.

    Ma fatemi capire, sarebbe l’idea estemporanea del politico di turno o è qualcosa di più? Perché onestamente non mi sembra un progetto che potrà mai vedere la luce (anche se non ci fossero le controindicazioni cui abbiamo accennato).

  3. mediomen

    Molti anni fà, all’università di Palermo ne avevano realizzato un breve tratto per uno studio che poi fu abbandonato

  4. Mi sorprende venire a conoscenza di un progetto simile. Io punterei sempre su metro e ciclabili, oltre che car-sharing. Di certo mi pare di capire che i costi di gestione sarebbero enormi. Mah…

  5. A Seattle dove abitavo era solo un’attrazione turistica, poi costi di gestione altissimi, incidenti tantissimi, basta pochissimo per bloccare tutto il sistema.

  6. peppe2994

    Non sono minimamente d’accordo, la monorotaia è il futuro. I costi di gestione sono ridicoli, altro che enormi. Sono mezzi estremamente moderni e funzionali, insomma se a Catania il progetto vedrà la luce(?????), finalmente cominciamo a modernizzarci.

    Posso capire le perplessità sopra riportate sui modelli di Sydney e Seattle perché sono state due monorotaie, che dire fallimentari è un complimento; ma va considerato che quella di Sydney è stata inaugurata nel 1988 mentre quella di Seattle addirittura nel 1962. Con le tecnologie di allora, i mezzi erano scandalosamente inefficienti, costosi da gestire e privi di sistema di controllo elettronico decente.
    E’ chiaro che con questi presupposti, parliamo di flop epici, ed una valanga di soldi per gestirle. Adesso la tecnologia si è evoluta e sono stati compiuti passi da gigante.

    Ora il mezzo si è trasformato, diventando di fatto il sistema di trasporto più efficiente, meno costoso e più rapido da realizzare ad oggi conosciuto.
    Pensare che l’idea è fallimentare non è corretto in quanto la tecnologia si è evoluta troppo per fare paragoni, ma parliamo di fatti concreti.

    Le società leader sono Intamin, Alstom e Bombardier che hanno sviluppato modelli bellissimi e funzionali.
    Esempi di monorotaie esistenti sono:
    -Mumbai (ove hanno appena inaugurato il primo lotto)
    -Naha
    -Singapore
    -Tokyo
    -Osaka
    -Kuala Lumpur
    -Las Vegas
    -Orlando [DisneyWorld]
    -Dubai

    E si potrebbe continuare oltre. Poi ci sono quelle in costruzione:
    -Ashgabat
    -Calabar (Nigeria)
    -Port Harcourt (Nigeria)
    -Xi`an
    -Daegu
    -Jakarta
    -Kermanshah
    -Makkah
    -Qom
    -Riyadh
    -Margao
    -Bologna (???)

    Quindi dire che le monorotaie sono storia è sbagliato. Tutti ci si fiondano e siccome Catania e provincia possiedono uno spirito imprenditoriale che a Palermo ci sogniamo si sono buttati nel progetto. Speriamo non ci si perda nella solita burocrazia eterna come per la metro leggera di Palermo o la monorotaia di Bologna.

  7. Peppe, onestamente la monorotaia è il futuro della mobilità quanto lo erano le sopraelevate. Le città del futuro tendono a spostare i servizi sotto terra per gestire meglio gli spazi in superficie e renderli a misura d’uomo…figurati una mostruosità del genere che innovazione potrebbe dare. Altro che futuro, parliamo solo dell’ennesima colata di cemento in un territorio dove manca pure lo spazio. E’ inutile fare paragoni con Las Vegas, Dubai e altre città che hanno conformazioni assolutamente differenti da quella di Catania. L’architettura e l’ingegneria devono puntare anzitutto all’integrazione col territorio circostante…non è che perché una monorotaia può stare bene a Dubai, significa che allora può stare bene anche a Catania. A parte tutto non è funzionale, è carissima, ha un impatto ambientale non indifferente e non presenta alcun vantaggio specifico rispetto a una metropolitana di superficie. Questo progetto mi risulta insulso e obsoleto…ma sicuramente farà arricchire amici di amici molto in fretta…se mai si farà

  8. Fabion54

    Sarebbe interessante leggere gli studi degli uffici che si sono occupati del traffico dei pendolari e dei benefici che l’opera potrebbe apportare, perché secondo me sarebbe più utile incrementare le linee già esistenti. Non ritengo che infatti quest’opera sia fondamentale per una città come Catania, così come Palermo.
    Se solo una parte di questi soldi fosse stanziati per migliorare i collegamenti già esistenti non ci sarebbe bisogno neanche di pensare a idee simili.

  9. punteruolorosso

    a me piace, bisognerebbe interpellare i tecnici per capire qual è l’effetiva convenienza. forse c’è. ricordo la monorotaia per l’aeroporto di osaka, bella e con un panorama mozzafiato sulla città.

  10. Metropolitano

    A Catania la vedo dura (a Palermo è pura utopia non si discute) realizzare questa monorotaia. E lo dico poichè la linea CT Borgo- Randazzo-Giarre è ormai vetusta.

  11. cirasadesigner

    Prima di sentenziare più o meno a favore, occorrerebbe informarsi meglio.
    Non è assolutamente vero che gli attuali sistemi di monorotaia siano poco efficienti, altrimenti non si spiegherebbe come tante società a livello mondiale si ostinino a produrre dei prodotti del genere, la tecnologia si è evoluta tantissimo in questi anni e tra le altre cose ci sono tanti modelli a disposizione del marcato a seconda delle esigenze e delle difficoltà logistiche, basta fare una ricerca su internet e accorgersi della notevole presenza di questa tipologia di trasporto in po’ in giro per il mondo e dei progetti che si stanno sviluppando ancora soprattutto in direzione della levitazione magnetica.
    Altra cosa sono le decisioni prese dai nostri governanti e la successiva realizzazione di queste infrastrutture. Io sono convinto del fatto che nessuna infrastruttura è da scartare rispetto ad altre solo per pregiudizio. Questa soluzione tecnica troverebbe ampio utilizzo in certi ambiti e meno in altri.
    Di certo uno non si sognerebbe mai di far transitare un treno di questo genere per il centro di Palermo, sull’asse di Via Libertà ad esempio, ma non vedo perche questa tecnologia non potrebbe ad esempio essere presa in considerazione per ambiti periferici o collegamento point to point con elevato numero di passeggeri.
    Quindi in linea di principio, vedo con favore al progetto di Catania, che come sempre dimostra maggiori capacità e spirito imprenditoriale , visto che qui si parla tra le altre cose di un progetto di finanza- Se ci sta come sponsor tecnico la Rapt di Parigi, che gestisce i trasporti pubblici nella capitale francese, credo che le cose non siano poi cosi poco serie.
    La cosa che dobbiamo capire e che se non si farà mai nulla, domani discuteremo sempre del nulla, invece se qualcosa si muove si potrà sempre vedere se il progetto era valido o meno.
    Se avessero ragionato in questo modo, credete che New York, Parigi, Londra, solo per citare le città più famose avrebbero quello che hanno???

  12. Irexia

    Perfettamente d’accordo con Fabion54 e Blackmorpheus che mi ha tolto le parole di bocca!
    Al secondo 54 il filmato dice “parole chiave: minimizzazione dell’impatto ambientale” e parla delle pensiline fotovoltaiche nei parcheggi: cosa c’entra??? Non è che avere un basso impatto ambientale significa soltanto non emettere nero fumo! La monorotaia necessita di una struttura ex novo, in superficie, ben visibile (in cemento), quando, come dice bene Fabion54, si potrebbero usare i soldi necessari per queste mega struttura (non certo pochi) per fare manutenzione e rimodernare quanto già esiste!
    Come dice Metropolitano la linea Catania/Giarre è vetusta: la si ristrutturi! Si chiama “spesa per investimento”!
    In fondo una monorotaia non è altro che un treno sopraelevato che “abbraccia” il tracciato: non mi sembra niente di tanto sconvolgentemente diverso da un treno su binari…

  13. punteruolorosso

    per palermo la vedrei solo lungo la circonvallazione, al posto della rampa autostradale. però in molti punti sarebbe un doppione del passante e del tram

  14. ct64

    A Catania se ne sta discutendo, ma neanche tanto. In breve i pro ed i contro.
    Pro: costa meno delle metro (con 550M€ la ditta produttrice dei treni, che, per inciso, è catanese propone di costruire di costruire addirittura tre linee che raggiungerebbero i paesi etnei); si adatta meglio alle pendenze ad alle curvature.
    Contro: impatto ambientale notevole, tecnologia ancora in parte sperimentale, limiti controversi sul numero di passeggeri trasportati.
    Su quest’ultimo punto, a mio avviso si gioca la questione. La richiesta di trasporto dai paesi etnei si avvicina ai 100000 pax/h in ora di punta. Una metro pesante ne trasporterebbe 30-40000 (su una sola linea). Questo sistema dice di potere arrivare a circa 20000 pax/h sul complesso delle tre linee (di cui una è trasversale).
    Secondo me, allo stato dell’arte, non è sufficiente.

  15. Calò

    E’ semplicemente un progetto orrendo, con un impatto ambientale mostruoso. Molto meglio tram e metropolitana.

  16. gomez

    A me piace la monorotaia (ovviamente non quella dei Simpson 😀 )

    Non capisco questa allergia alle soluzioni sopraelevate. Io ero piccolo o non ero nato e comunque non ero a Palermo perchè sono nato e cresciuto in un altra regione ma ho letto molte cose sulla sopraelevata di Via Regione Siciliana, sicuramente avrebbe avuto un impatto visivo ma sicuramente avrebbe migliorato la circolazione e invece per i soliti isterismi, pseudo-ecologisiti e io aggiungo conservatori l’opera si è bloccata. Non capisco perchè Palermo non dovrebbe avere yb aspetto da città del XXI secolo con architettura moderna e visionaria come in altre metropoli (e non mi riferisco all’architettura “moderna” di ora che è solo in gran parte speculazione edilizia).

    La monorotaia cosa meno della Mentropolitana, senza escludere il Tram comunque la monoratai è un mezzo più veloce (del Tram) e più flessibile non deve necesseriamente seguire la strada…

    “Il principale vantaggio delle monorotaie è che i veicoli normalmente sono sopraelevati e circolano in questo modo senza interferire con la sede stradale. Questo evita completamente incidenti con il traffico stradale e rende possibile un’affidabilità raggiungibile soltanto con le metropolitane sotterranee, con un costo sovente più ridotto.”
    http://it.wikipedia.org/wiki/Monorotaia

    L’unico vero problema e l’evacuzione quando si blocca perchè ovviamente non ci sono marciapiedi sul ponte, ma le soluzioni si trovano come gli scivoli degli aerei gonfiabili.

    Io farei tutto pur di minuire il traffico Metro+Tram+Monorotaia. Ovviamente se ci sono meno soldi il costo maggiore rimane la metropolitana quindi Tram+Monorotaia è una soluzione più economica di Tram+Metropolitana. 🙂

  17. @gomez ma sì! al diavolo questi “pseudo-ecologisti” 😀 Coliamo di cemento l’intera città, che tanto è già bella di suo… Capisco che “de gustibus non disputandum est”, però un minimo di oggettività..

  18. huge

    Mah, ho dato un’occhiata alla pagina di wiki e tutte le monorotaie elencate, eccetto pochissime eccezioni, sono più che datate. Non mi sembra affatto un sistema di successo.
    Tra l’altro si parla di costi altissimi, da 20 a 60 mln di euro per km, uno sproposito. Con costi decisamente inferiori se ne sarebbe potuto anche discutere, ma a sti costi no.

  19. Fulippo1

    Se le più grandi città continuano a svilupparsi sotto e non sopra ci sarà un motivo credo…

  20. gomez

    Ci ho riflettuto avete ragione, sono stato troppo istintivo nel mio post. 😀 Sicuramente meglio investire nel sottosuolo (metropolitana), ma i politici dovrebbero smettere di spacciare per metropolitana il passante ferroviario è utile non c’è dubbio, ma la Metropolitana è un altra cosa non lo dico per sentito dire, ho utilizzato quella di Parigi. Avete notato che nelle stazioni storiche del passante a Palermo c’è l’indicazione con la “M” che sta per metropolitana ma chi vogliono prendere in giro? 😀

  21. Metropolitano

    Nel sottosuolo della città esiste già la metro con sei fermate, ma quì si fa una confusione madornale tra il trasporto metropolitano e quello della provincia di CT.
    Presunzioni a parte, scavano sotto l’Etna per realizzare una linea sottoterra ??

  22. ct64

    A parte il problema della roccia, c’è anche quello della pendenza. Per arrivare alla seconda fascia dei comuni pedemontani si dovrebbero “scalare” almeno 300 metri. Quindi ogni linea di metro dovrebbe essere lunga attorno ai 15 km. Non è un problema semplice.

  23. gaetano73

    Alcuni spunti di riflessione:
    1) impatto ambientale non significa “impatto visivo” ma avvelenamento dell’ ambiente e questo sistema avvelena molto meno di altri. Poi sulla quantita’ di calcestruzzo immesso nell’ ambiente e’ decisamente minore di quello immesso per costruire una metro (anche se e’ sotto terra e non lo vediamo…esiste!).
    2) per tragitti brevi lo vedo un ottimo sistema (come lo skyline dell’aeroporto di Francoforte), per tragitti lunghi diventa dispendioso
    3) Di contro bisogna ammettere che lo sviluppo nel sottosuolo e’ quello a cui stanno puntando le nuove teconologie dei trasporti (a Karlsruhe in Germania stanno addirittura portando il tram sotto terra perche’ si e’ talmente sviluppato in superficie da costituire un pericolo per i pedoni!)
    4) scavare la roccia vulcanica non e’ assolutamente un problema (molto piu’ difficile e’ stato scavare la quarzarenite per le gallerie sulla Palermo-Messina)
    5) una metro sotto l’Etna nella zona pedemontana e’ sicuramente meno in pericolo di paesi interi costruiti sul vulcano (Nicolosi, Zafferana ecc…)

  24. @gomez, ancora con sta sopraelevata in viale Regione??? Dillo ai genovesi che è un opera utile, loro che la stanno buttando a terra perchè ha creato casino infinito, ha distrutto il valore degli immobili attorno ad essa ed ha abbassato la qualità della vita di chi ci vive ai lati. Per fortuna non è stata portata avanti a Palermo.

  25. Metropolitano

    @gaetano73
    C’hai ragione, ma molti ancora confondono stupidamente l’impatto visivo con quello ambientale.
    Se si scava una galleria ci può essere elevato impatto ambientale per via dei materiali residui dallo scavo, inevitabilmente. Poi devono essere smaltiti.
    Se si fa una sopraelevata come la tangenziale di Messina e un nuovo svincolo in periferia di Messina l’impatto ambientale è ridotto al minimo. I Messinesi infatti non si lamentano sulla realizzazione o ampliamento della loro arteria elevata. A Palermo molti rompono perfino per dire che i ponti pedonali hanno un elevato impatto “ambientale” (visivo in realtà) o soro orrendi. I nemici della soddisfazione. Boh…

  26. ct64

    In realtà la soluzione migliore da un punto trasportistico sarebbe una metropolitana sotterranea con ruote gommate. In questo modo si potrebbero affrontare pendenze attorno al 3-4% seguendo gli assi stradali principali e quindi accorciando le linee. Unico problema (non da poco) il costo dello scavo e l’estensione della rete che dovrebbe essere basata su più linee per coprire almeno le due direttrici principali. Ma c’è anche l’idea di lasciare al traffico privato le zone esterne e concentrare l’offerta di servizio pubblico nel comune di Catania favorendo l’intermodalità. Credo che questa sia la soluzione migliore.

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