Una villa nascosta e negata ai cittadini: il Parco Mazzarino

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Quanti di voi recandosi allo stadio hanno mai avuto la curiosità di sapere cosa i fosse oltre il muro presente lungo viale del Fante? Oggi attraverso un documentario di Repubblica Palermo vi mostriamo un altro angolo di verde della nostra città. Parliamo di Parco Mazzarino, il giardino dei Whitaker. Ovviamente negato dalla burocrazia, disconosciuto da molti e su cui oggi vogliamo accendere i riflettori. Siamo davvero sicuri che a Palermo ci sia poi così poco verde?

 

fante

Qui l’articolo con l’inchiesta di Repubblica Palermo

 

La Repubblica pa 06.04.2014

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13 Thoughts to “Una villa nascosta e negata ai cittadini: il Parco Mazzarino”

  1. cirasadesigner

    Uno dei tanti paradossi di Palermo, ricca di tesori nascosti e di diritti negati.
    Ci stanno tanti parchi urbani che potrebbero essere aperti e a questi potrebbero aggiungersi tante piccole micro imprese che darebbero un pò di ossigeno all’occupazione, ma a Palermo chissà perche queste cose non si possono fare.
    A quanto pare ci stanno alberi anche di pregio.

  2. punteruolorosso

    collegarlo a case rocca, creando anche un ponte di legno fra le due ville.

  3. piero68

    Conoscevo questo spazio verde, anche se non il nome e a chi appartenesse.Da ragazzo ho giocato qualche volta in un campetto di calcio che era al suo interno e non so se esiste ancora.Mi sono sempre chiesto se fosse pubblico o privato, essendo abbastanza grande ed avendolo visto spesso, visto la vicinanza con lo stadio. Abbattiamo la burocrazia e anche il muro che lo occulta, se non e’ di rilevanza artistica o protetto dalla Soprintendenza e facciamone un altro polmone verde.L’unica preoccupazione mi viene dalla vicinanza dello stadio,spero che eventualmente non venga danneggiato dalle orde di tifosi.

  4. fabdel

    anzichè valorizzare le cose belle qui le si nascondono, è semplicemente assurdo!

  5. Se non erro ci andavo con mia mamma a comprare la uova quando ero piccolo.

  6. xemet

    Di verde a Palermo ce n’è quanto ne vogliamo, il problema è curarlo e renderlo fruibile, operazioni che richiedono cultura, lungimiranza e voglia di fare. Sono queste che mancano.

  7. Irexia

    @ Luca S.
    No, quella che dici tu è villa Bordonaro e si trova poco più in là. Il suo ingresso è proprio davanti l’uscita da La Favorita all’altezza delle case rocca.

  8. Eco_84

    Finchè comq là dietro ci sarà il campo rom non c’è niente da valorizzare.Io nn capisco perchè il comune non cerca di risolvere questa annosa questione tentando di trovare una soluzione,ad esempio spostarli da un ‘altra parte magari in condizioni più umane,civili e decorose.Non è possibile che per 4 baracche fatiscenti non possiamo avere un parco degno di una città come Palermo senza togliere il fatto che ogni volta che passo da là(spesso) mi sembra di perdere ogni volta anni di vita dato che bruciano sempre qualcosa.

  9. ultimo82

    Seguo la vicenda dal lontano 1999. Per noi è sempre stato il Campo Inail, a fine anni 90 uscirono diversi articoli affinchè l’Inail riattivasse il centro sportivo. Al suo interno vi sono un campo da calcio, una da tennis e una campo da bocce, un parco alberato con fontana con vasca al centro di esso. Per anni ha avuto la funzione di dopolavoro per i dipendenti dell?Inail. Poi dopo la chiusura, è stato utilizzato “abusivamente” da noi ragazzi del quartiere per gloriose partite di calcio ( 1995 – 2002 )

  10. Athon

    Troppi tesori nascosti e tanti parchi negati.

    Penso sempre a quanto potrebbe esser bello il centralissimo Corso Calatafimi se la Villa di Napoli e il Parco del Genoardo tornassero ad aprirsi sulla via che collega Palermo a Monreale.

    Bisognerebbe abbattere cinque/sei palazzoni ma purtroppo, finora, a Palermo non è mai successa una cosa del genere. Sarebbe un evento da ricordare negli annali.

    Neanche ci si riesce col tristemente famoso palazzo detto della Brancagel! Ho notato che questo è un punto su cui un po’ tutti torniamo spesso. Evidentemente ci speriamo. Tuttavia va osservato che, almeno per quanto ne sappia io, chi di dovere non ne parla mai. Siamo sicuri succederà davvero qualcosa del genere?!

    Per non parlare poi delle caserme all’interno di importantissimi monumenti…Ci sono troppe assurdità.

    Non conoscevo il Parco Mazzarino. Che se ne cominci a parlare è ottimo. Sono certo del fatto che un muro, presto o tardi, potrà essere abbattuto e che dunque il Parco tornerà ad essere visibile e fruibile. Ad ogni modo continuo a sperare che a Palermo possa iniziare anche la stagione degli interventi più coraggiosi.

  11. punteruolorosso

    anche qui un’iniziativa in stile parco uditore non guasterebbe. magari facciamolo gestire ai volontari e ai cittadini, creando orti urbani ecc.
    e mettendo un semaforo pedonale o un ponte di legno per collegare case rocca al parco.

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