“Oceano MediterraNEO”: un acquario per Palermo, ma non solo…

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Si è svolta oggi presso la sede di Confindustria Palermo di via XX Settembre la presentazione di alcune idee progettuali per una grande infrastruttura che potrebbe veder luce nei prossimi anni a Palermo, influenzando in positivo l’offerta turistica a livello internazionale: l’acquario di Palermo “Oceano MediterraNEO” ideato dall’architetto Ettore Piras, già coinvolto nella realizzazione dell’acquario di Genova.



Sembra che il progetto non sia solo “aria fritta”, tanto che in sala era presente buona parte del consiglio comunale, rappresentanti della Regione, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, la senatrice Vicari, banche e privati.

Alessandro Albanese – presidente di confindustria Palermo – ha dichiarato: “non chiamatelo acquario, è un intervento importantissimo quanto innovativo per la città. E’ un grande progetto fortemente orientato alla ricerca scientifica, che vede interconnessioni con l’ISMETT, CNR e Università di Palermo. Se riusciremo a realizzarlo con la collaborazione dell’amministrazione, “Oceano MediterraNEO” potrà costituirsi non solo come grande attrattore economico, ma anche turistico e sociale. Non ci preoccupano i soldi, quelli ci sono, quello su cui poniamo particolare attenzione sono i tempi. Da oggi faremo partire un conto alla rovescia di 60 giorni per ricevere una prima indicazione dal Comune. Trattandosi di project financing, auspichiamo che la controparte politica possa spianare la strada sia per quanto riguarda l’individuazione dell’area (ndr: ad oggi si sono ipotizzate due zone: la Cala e la Bandita.), che per quanto concerne l’iter burocratico per la realizzazione dell’opera stessa. Noi siamo convinti di potercela fare, ma qualora i tempi non lo consentissero, prenderemmo il progetto a lo proporremo ad altre città che ambiscono ad averlo”.

Come dimensioni, l’acquario non dovrebbe essere molto diverso da quello di Genova (circa 14 milioni di litri), ma sarà un progetto diverso, innovativo, orientato alla tecnologia e a nuove tecniche di progettazione. E’ prevista una vasca principale di circa 4 milioni di litri, una sala IMAX per le proiezioni 3D, una grande tunnel che stupirà i visitatori che vedranno nuotare sopra la propria testa squali e pesci di varie specie. L’investimento totale dovrebbe essere attorno ai 50 milioni di euro, interamente coperti da privati.

Sia il logo di progetto che la struttura stessa, richiamano le curve del centro storico di Palermo.

Ettore Piras, architetto con esperienza maturata nella realizzazione di acquari in tutto il mondo, preme sulle peculiarità innovative del progetto palermitano: “Sicuramente sarà qualcosa di diverso da tutto quello che è stato realizzato sino ad ora. Avrà caratteristiche tecniche all’avanguardia. Quando abbiamo costruito l’acquario di Genova il non plus ultra è stato costruire pareti in acrilico di 25 cm, oggi si arriva a più strati di policarbonato per uno spessore di 60 cm. Abbiamo pensato a Palermo con un grande occhio aperto sul Mediterraneo, punto di congiunzione tra Africa, Europa e Asia. ”

Precisiamo che non si tratta ancora di un progetto definitivo, ma solo di ipotesi progettuali, essendo che ancora non è stata individuata l’area dove sorgerà con precisione. L’architetto si è sbizzarrito ipotizzando varie soluzioni, tra le quali anche la realizzazione di una teleferica dalla Cala a Monte Pellegrino (ipotesi improbabile, dato che Monte Pellegrino è riserva naturale). Vasche enormi che si elevano su due piani dell’edificio, così da poter essere viste sia da sotto che da sopra la superficie dell’acqua. Questa scelta permetterà notevoli risparmi in termini di costi, considerato che trasportare vasche enormi ai livelli superiori li farebbe come minimo raddoppiare. Una vasca sarà sicuramente visibile pure all’esterno della struttura, senza la necessità di dover entrare e pagare il biglietto, così da poter essere goduta durante una passeggiata alla Cala ad esempio.

L’amministrazione ha confermato massima disponibilità alla realizzazione di un progetto così ambizioso, ma sin da ora emergono le prime difficoltà. Il sindaco Orlando, infatti, ha dimostrato perplessità verso una possibile realizzazione alla Cala, considerato che un attrazione simile potrebbe arrivare ad attirare circa 1 milione di presenze turistiche all’anno, che andrebbero irrimediabilmente a riversarsi nel centro storico. Ha manifestato invece massima disponibilità ad una realizzazione oltre l’Oreto, specialmente in zona Bandita. Ma anche lì le difficoltà non sono poche, e lo testimonia lo stesso architetto Piras. La Bandita, oltre che essere una zona estremamente degradata che necessita di non pochi interventi per essere riqualificata, è uno dei principali punti di attraversamento per il traffico merci in città. Insomma, tanti buoni propositi, quante sono le difficoltà all’orizzonte. Una certezza? I tempi. Confindustria su questo è stata abbastanza chiara: “o si procede speditamente, o facciamo le valigie e portiamo il progetto altrove”. La sfida è lanciata, staremo a vedere cosa succederà.

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57 Thoughts to ““Oceano MediterraNEO”: un acquario per Palermo, ma non solo…”

  1. phrantsvotsa

    Speriamo che il Comune faccia il proprio dovere!

    Secondo me una posizione ideale sarebbe la cala, associata ad un sistema di comunicazione via mare!

  2. Fulippo1

    Magnifica notizia.

    In effetti la cala sarebbe molto suggestivo e raggiungibile, come luogo, però in effetti troppo centrale, mentre la bandita invece sarebbe una grande opportunità di rilancio per la zona che finalmente tornerebbe a vedere un pò di luce. Il traffico merci? Che finalmente si sposti altrove, facendolo transitare interamente dalla zona industriale di brancaccio.

    Adesso però bisogna cercare di evitare quello in cui siamo vermente i più bravi in assoluto, farci scappare questa opportunità.

  3. Effettivo

    A Palermo ci vorrebbe come il “Pane”….Orlando si preoccupa di avere un milione di visitatori….ma magariiiii…..la viabilità si risolve….a che ci sono abbatterei quell’orribile palazzo che deturpa la vista del fu castello a mare, risarcendo giustamente i proprietari, …..vedremo, la vedo ardua !!!!

  4. ing.giacomo

    La zona ideale è Bandita, zona dove già da anni si pensava di realizzare un acquario sotto il “mammellone”. La cala è troppo centrale e congestionata, non si può avere tutto in centro, e poi nasconderebbe il castello a mare che invece merita una maggiore e diversa valorizzazione.
    Se l’amministrazione è intelligente a Bandita insieme all’acquario si potrebbe realizzare il porticciolo nuovo (già previsto), riqualificare la costa e la zona. Ricordo che Brancaccio è zona franca quindi un opera del genere farebbe da volano per attività commerciali, alberghi e ristoranti.

  5. mediomen

    Ottima iniziativa ineccepibile, mi preoccupa soltanto sapere come verrebbe gestito dato che non siamo stati in grado di mantenere un micro parco ornitologico?

  6. peppe2994

    Basta che la gestisca un privato.

    A palermo ci vuole qualcosa che non sia vecchio di chissà quanti anni da ammirare. Ci vuole un tocco di modernità e questo è proprio quello che serve.
    La zona ideale sarebbe la Bandita, lo spazio non manca. Per esempio sarebbe perfetto sulla via Laudicina al posto dei terreni agricoli. Il problema del traffico merci si risolve definitivamente con l’apertura dello svincolo Brancaccio.

    Incrociamo le dita e speriamo che l’amministrazione collabori.
    Riqualificare non significa solo ristrutturare ma creare cose nuove.

    A proposito della teleferica per Monte Pellegrino questa è un’altra idea eccellente, chi ci investe sopra recupererebbe immediatamente i soldi spesi. Il fatto che sia riserva non importa, non ostacola la realizzazione poichè ci sono pochi pali sul terreno. Impatto ambientale nullo, nessun albero tagliato ma un servizio in più che incentiva il turismo.

    Se alla fine si optasse per la Cala, non sarebbe neanche male. La zona non è molto trafficata, se si eliminasse il semaforo del porto con una maxi rotatoria e quello della cala con un moderno sovrapasso con una spesa minima si risolvono i problemi.
    Certo servirebbe anche un parcheggio, ma lo si può prevedere opportunamente nel progetto acquario.

  7. piero68

    Il progetto e’ sicuramente affascinante, pero’ quello che mi preoccupa sono i tempi.60 giorni per ricevere un’indicazione dal Comune mi sembrano pochini,anche perche’ non sara’ facile individuare la zona piu’ adatta. Alla Cala e’ sicuramente un’idea emozionante,anche se si dovra’ sistemare l’area di Castello San Pietro, credo a verde e quel terribile palazzone,nonostante le perplessita’ di molti per il notevole afflusso che creerebbe.Alla Bandita mi sembra un po’ fuori mano e una cattedrale nel deserto,per le condizioni attuali del posto ed occorrerebbero tante opere a corredo per rendere la zona “praticabile”.Spero bene.

  8. Irexia

    Orrore!!!!
    Poichè di questo stesso oggetto si è parlato il primo agosto 2013 ripropongo il mi oprecedente intervento…:
    “Contrarissima!
    Per una serie di motivi.

    Come dice bene ing.giacomo là c’è già un sito capace di attirare turisti a frotte: il castello a mare!!!! Ve ne siete già dimenticati?
    Non è mica tutto lì sapete? Invito tutti ad aprire google earth e utilizzare la funzione con cui si può vedere indietro nel tempo: se andate ai primi anni 2000 vedrete che in quella zona c’era un bastione. Varrebbe la pena ritrovarlo, riportarlo alla luce! Valorizzare significa mettere in bella mostra quanto c’è già e ampliarne le potenzialità, non reinventare!

    Proprio sotto una stanza del mercato ittico qualche anno fa ebbi modo di vedere, in occasione di un’edizione di “Palermo apri le porte”, che vi è una cappelletta con gli archi ricoperti in marmo dove sono scolpiti in bassorilievo dei Serafini cioè degli angeli con le ali attaccate come alla nuca, senza corpo. Si doveva trattare della cappelletta dove i condannati a morte rinchiusi al castello al mare si confessavano prima di fare la piccola traversata che li avrebbe portati al patibolo montato a piazza marina (non appena possibile mi premuro di inviare le foto). Chissà cosa c’è ancora laggiù!
    Una mia zia in quell’occasione mi disse che il costruttore del mercato stesso le confessò che trovarono delle cose, ma i tempi erano quellli dell’ignoranza e della distruzione per inseguire il dio denaro, così le colate di cemento si sprecarono! Oggi la sensibilità è cambiata: bisognerebbe vedere cosa è rimasto!

    Contraria per puri motivi ideologici! Un acquario?! Cioè dovremmo catturare animali liberi e metterli in cattività? Delfini, orche, squali e altri animali per il nostro diletto? Sono contraria agli acquari e agli oceanari come agli zoo e al circo con gli animali! In tutto il mondo si va verso la smobilitazione di delfinari & co. e noi dovremmo andare in controtendenza?!

    Sono stata sia a Barcellona che a Lisbona, dove c’è l’oceanario.
    A Barcellona il bello era la camminata sul lungomare, le palme, le case che danno sulla strada ristrutturate, non il cubone dell’acquario o del centro commerciale a fianco!
    E Lisbona? Idem con patate! Grande tettoia in cemento, poi la costruzione.
    Queste strutture portano i turisti al loro interno non sul lungomare, ma ostacolano la vista del mare con la loro presenza. I turisti si beano piuttosto di stare alle caffetterie perchè è gradevole prendere un cappuccino sul lungomare senza essere appestati dalla puzza di fogna, questo sì!
    Comune alle due strutture estere citate: la funivia o funicolare che portavano da una parte del lungomare all’altra dove c’era…niente! Mi sembrava tutto un centro commerciale, un parco divertimenti; altro è il castello a mare, altro è una struttura da città della cultura…”

    E aggiungo: diciamo sempre (e l’abbiamo ripetuto anche all’ETM di sabato 25 gennaio scorso) che Palermo ha perso il proprio rapporto con il mare; e noi cosa facciamo? Una costruzione proprio davanti la cala? Per di più a 2 piani per mettere delle vasche con i pesci! Praticamente un ecomostro!
    Baggianate che un acquario serva per fare ricerca scientifica! Usano da anni questa stessa scusa i giapponesi per ammazzare balene e delfini e metterli in tavola! La ricerca scientifica si fa all’università e in mare aperto non in cattività!

  9. MAQVEDA

    Ragazzi concedetemelo,
    minchia è favoloso! questo è il contemporaneo che sogno per Palermo 😀

  10. Meringa28

    Piu’ che acquario ci vorrebbe qualcosa come il Fisherman’s Wharf di S. Francisco dove trovi di tutto: ristoranti, negozi e giochi.Tutto all’aperto. L’acquario non la vedo una cosa tanto allettante. Quello di Genova sinceramente a me non fa impazzire.

  11. @Meringa28 i ristoranti sono previsti

  12. Fabion54

    @Irexia: Bisogna anche capire che un investimento del genere riqualificherebbe una zona di Palermo abbandonata a se stessa! Orlando nella conferenza tenuta ieri ha detto che sta cercando di rendere balneabile quella parte di costa, sai cosa significa avere un seconda spiaggia balneabile e per di più un mega acquario, gestito da privato, realizzato da privati che diventerà un’attrazione per i turisti, così come quello esistente a Genova?

  13. Athon

    Magari!

    Orlando è perplesso perchè un’attrazione simile potrebbe attirare 1 milione di presenze turistiche all’anno che andrebbero a riversarsi nel centro storico?!? Bah…semmai è auspicabile.

    Spero che il progetto si concretizzi. Sto ancora aspettando il nuovo stadio…

  14. pietrox90x

    Il progetto è molto interessante, penso possa garantire anche un buon numeri di posti di lavoro. L’unica cosa che mi auguro qualora nascesse è che l’amministrazione comunale abbia la volontà di portare avanti un progetto serio e duraturo nel tempo. In modo da evitare i soliti scempi e sprechi di denaro All’ITALIANA. Speriamo bene credo nella nostra città nei cittadini e nel futuro FORZA PALERMO (Non in senso calcistico XD)

  15. Sizilianisch

    Progetto ambizioso, sin troppo per le menti retrograde della nostra città. Parliamoci chiaro, i Palermitani non meritano queste attrazioni, la rovinerebbero nel giro di una notte, ovviamente mi riferisco ai Lord che popolano quartieri come Brancaccio, Borgo Vecchio e compagnia bella. Non è che la nascita del Forum o della Conca D’oro, abbia portato alcun cambiamento socio culturale nelle aree in cui sono sorti e lo stesso sarà con questa struttura. Tuttavia se l’opera dovesse realizzarsi la location più adatta sarebbe la Cala poiché prossima al porto e al centro storico. Realizzarla alla Bandita, richiederebbe la riqualificazione nonché una rivoluzione delle infrastrutture viarie della zona il che farebbe lievitare i costi pertanto è la Cala la location più adatta. Detto questo. Buon fine settimana a tutti!

  16. joyce973

    Rinunciare ad un’occasione simile in un momento come questo, sarebbe da folli. Sarà commerciale, sarà quello che vuoi, ma potenzialmente può portare un po’ di attrattiva a una città che è arretrata da tutti i punti di vista. È anche un’ occasione per riqualificare la zona e rilanciare l’ economia. Io spero venga fatto alla cala, perché è a ridosso del centro , che ha bisogno di ossigeno, ovvero presenze che spendono, che poi saranno quelle che oltre ad andare all’ acquario vanno a vedere anche le chiese e i monumenti del centro. Tutto questo può fare da volano per migliorare tutto, dalle strade ai trasporti.
    Quando uno viene a Palermo, pensa: bello il mare, le spiagge, le chiese del 600, e poi? Cosa c’è di moderno? Di entertainment? Di culturale? La risposta è zero o quasi. Infatti vengono per la maggior parte tedeschi ottuagenari. Zero giovani, zero bambini.
    Sono stato a Londra l’estate scorsa e ho scoperto come sia divenuta una città per tutti, anche per i bambini. Per l’acquario c’erano code di ore, e non solo… C’erano castelli da fiaba, musei interattivi, etc. E poi, non mi sembra calzante il paragone acquario-circo! Ma scherziamo? I nostri ragazzi possono avere l’occasione di vedere dal vivo squali, delfini, tartarughe, pinguini e studiarne il comportamento non solo attraverso i libri di scuola, ma con i corsi di studio che vi organizzano gli studiosi del mare. A Londra è così.
    L’ideale poi sarebbe anche contestualizzare l’acquario attraverso dei percorsi di interconnessione con la cultura e tradizione locali, della pesca, dell’artigianato. Possono partire tanti spunti… Ma se qualcosa non si smuove, se non ci scolliaml dall’immobilismo, passeremo ancora la vita a piangerci addosso, ricordando pateticamente agli stranieri come era bella Palermo nrll’800, magari citando Goethe…

  17. @Irexia dal punto di vista etico potrei essere d’accordo con te. Sono contrarissimo agli zoo e ai circhi infatti. L’acquario però è leggermente diverso. Ho studiato acquariologia per diversi anni e se c’è una cosa certa è questa: i pesci, gli invertebrati e i coralli non sopravvivono se non c’è un ambiente assolutamente idoneo ad accoglierli. E’ vero che verrebbero prelevati dal mare e messi in cattività, però è altrettanto vero che le condizioni degli acquari sono decisamente più tollerabili di quelle degli zoo. Tra l’altro l’acquario ha uno scopo scientifico e di ricerca, quindi potrebbe diventare un’eccellenza locale nel campo della biologia marina. Credo che possa essere un giusto compromesso per dare a questa città un’attrazione finalmente degna di nota, che porterebbe più di un milione di turisti all’anno. Sono contrario invece a tenere in cattività delfini e squali, anche se sono le specie più affascinanti…ma questo lo ha detto pure l’architetto Piras, che ha detto appunto che per quanto riguarda i delfini non era sicuro che oggi, con le nuove normative, sia possibile prelevarli dal mare per essere portati negli acquari.

  18. joyce973

    Ci Sarebbe da fare una petizione e portarla dal sindaco..

  19. peppe2994

    Un delfino deve nascere in un acquario altrimenti non se ne fa nulla.
    Non c’è da preoccuparsi comunque, l’acquario di Genova è in esubero di delfini.

  20. matteo O.

    A me sembra un’idea fantastica… e sinceramente mi piacerebbe vederlo alla cala… pensate ai turisti che scendono dalle navi da crociera e fanno il giro del centro partendo dall’acquario!!

    Inoltre non capisco perchè si pensi che se si fa l’acquario il castello viene distrutto e abbandonato… anzi può essere un’opportunità per curarlo e renderlo fruibile, attirare gente in quella zona e farlo visitare!!

    Infine sul discorso dei troppi turisti in centro… ma che vuol dire??? qualunque città del mondo vuole tanti turisti in centro! Solo a Palermo si può vedere come un problema… sono sconvolto!

  21. ligeiro

    ASSOLUTAMENTE ALLA CALA!!!! è la zona più fruibile, con più spazio, un parcheggio, ci sarà la fermata del tram, vicino al porto con le navi da crociera che porteranno migliaia di turisti al mese!!! e spero vivamente che ollando non si prenda il merito!!!

  22. peppe2994

    Ci ho pensato bene, ed alla fine nonostante un acquario alla bandita significherebbe riqualificare, l’acquario deve andare rigorosamente alla Cala, ancora di più se realizzano la teleferica per monte pellegrino.

    Il sindaco vuole la Bandita perchè ha promesso di riqualificare la costa sud, il traffico è una scusa.

    Spero che alla fine si ravveda, capisco che ha preso un impegno ma non è la strada giusta. Se alla fine del suo mandato mi ritrovo la Costa sud scientificamente balneabile ma non fruibile, ma un acquario alla Cala dirò che ha fatto comunque un ottimo lavoro.
    L’acquario in centro ( e se possibile la funicolare) rianimeranno una città intera e la costa sud può attendere.
    Inoltre si verrebbe a creare un nuovo itinerario turistico, che prevede monte pellegrino, meravigliosa riserva con un bel santuario oltre ad un panorama da favola che merita di essere visto dai turisti che al momento non hanno modo di arrivarci con il misero bus da piazza Sturzo ogni 90 minuti.

    Chissà se qualcuno del comune leggerà queste parole, speriamo bene e poi basta seguire l’esempio di chi ci ha preceduto vedi Genova, Lisbona e soprattutto a città a cui Palermo deve riferirsi sempre e comunque: Barcellona che ha l’acquario al porto ed una teleferica che collega il porto con la collina di Montjuic.

    Facciamo altrettanto.

  23. huge

    Capisco l’intenzione di Orlando di volere puntare sulla Bandita, ma secondo me l’area dove attualmente sorge il mercato ittico è ideale.
    Centrale, sarebbe servita dalla fermata Porto dell’anello, a due passi dal centro storico. Senza contare il fatto che permetterebbe di riqualificare definitivamente quella zona, creando una nuova centralità e spostando decisamente il baricentro turistico cittadino verso il mare. Finalmente direi.
    E chissà che magari non spunti anche l’abbattimento di quel mostro che è il palazzo Brancagel?

    Vediamo se il comune riuscirà ancora una volta a superarsi e a mettere i bastoni tra le ruote ai privati (mentre a parole elogiano il progetto), perdono un’opportunità d’oro servita su un piatto d’argento.

  24. piero68

    Esattamente la teleferica che percorso fara’, quale sara’ il suo tragitto,perche’ il porto e MontePellegrino mi sembrano distanti.

  25. matteo O.

    Quoto peppe2994! Grazie alla teleferica si creerebbero 2 attrazioni turistiche in una, permettendo in poco tempo di andare da monte pellegrino al centro della città (zona dove peraltro ci sarà l’anello ferroviario)…. Secondo me sarebbe veramente la scelta perfetta!

  26. cirasadesigner

    Salve ragazzi, ho letto con molto interesse l’articolo sul museo, che ha seguito a solo un giorno di distanza l’intervista al Sindaco Orlando, e questo non credo sia un caso.
    Come si evince sia dall’intervento del sindaco che del Presidente Albanese, non è poi solo una questione di soldi quando si decide di fare qualcosa, i soldi ci sono, si deve accelerare sulle scelte.
    A riguardo, credo che l’ambizione di Orlando di puntare sulla Bandita per un rilancio della costa sud, non sia da condannare, ma ho paura che qualcosa di questo genere debba tener conto del poi.
    Puntare sulla Bandita avrebbe senso se contestualmente si pensasse ad un progetto di vera rivalutazione della costa, rendere la costa nuovamente balneabile sarebbe il primo passo, ma si deve anche considerare che ci vogliono operazioni di ripascimento delle coste, dotare di servizi tutto il tratto litoraneo, e soprattutto come diceva Orlando, eliminare la finzione di circonvallazione che attualmente Via Messine Marine riveste.
    Quindi non si può prescindere per la futura localizzazione pensare a progetti di tessitura urbana tra la Bandita e il centro, altrimenti non avrebbe senso e secondo me sarebbe meglio puntare ad un progetto sulla Cala che possa rivedere tutta la funzione del molo trapezioidale, eliminando tutte quelle funzioni odierne e facendone un polo culturale da legare al centro storico.
    Quindi da urbanista quale sono di formazione, credo si debba valutare il progetto e la sua futura collocazione con questa visione e non ragionare come si è sempre fatto in passato a Palermo con la logica del salto della pulce e avere il deserto tra una cosa e un’altra.

  27. Irexia

    @ fabion54
    Perchè per riqualificare il centro bisogna costruire dell’altro che con il centro, ad oggi, no nc’entra nulla?! Ma perchè non si possono spendere soldi proprio per riqualificare il centro, ristrutturare, mettere wi-fi libero, ripulire, abbattere, anche?!
    Davvero credi che il centro non abbia in sè potere attrattivo, una volta ooportunamente ripulito?

  28. Irexia

    @joyce973
    Stesso, più o meno dicasi, per te (cioè vedi risposta precedente).
    E’ commerciale! Quindi banale e dozzinale! Palermo la vedi così?
    Di culturale cosa abbiamo? Mi sembra qualche teatro, se solo la politica si decidesse a finanziarli come si dovrebbe! Guarda cosa è stato capace di fare in pochi mesi Roberto Alaimo da quando dirige il teatro Biondo: ha portato giovani, e giovani, e giovani e… giovani l’ho detto? Al teatro! Ha aperto la struttura alla città, quella parte di città più fresca, con la presentazione del film di Pif, con una rappresentazione prima di Natale sempre in collaborazione con Addiopizzo, ha portato Ficarra e Picone (che chiedevano astutamente in platea di alzare la mano a chi fosse entrato per la prima volta in quel teatro per il loro spettacolo e, su, come lance, le braccia! Per non dire che Fazio da raitre si è collegato con il teatro in occasione del compleanno di Borsellino!), ha portato sulle assi del palcoscenico la tradizione popolare con Cuticchio facendolo uscire dal circuito dei turisti che vengono per vedere per la prima volta qualcosa di sconosciuto: i pupi!
    Questo per dirti che a noi non mancano le attrazioni, ma le persone capaci di renderle ben visibili!
    Interattività?! A Londra (7 anni fa) ho visitato il Globe theatre, meraviglioso, con schermi touch, con la possibilità di sentire gli strumenti musicali ai tempi di Shakespeare, stampare le varie stesure del copione di Romeo e Giulietta. E il museo Victoria and Albert? Ho visto con piacere bambini stesi per terra con pennarelli e fogli (messi a disposizione del museo stesso, eh!) intenti a riprodurre le opere che vedevano; dovevi vederli con gli occhi luminosi e desiderosi di imparare, di capire la storia e la cultura che stava dietro quel vaso o quell’armatura da samurai!
    Ecco cosa manca a noi! Non una struttura in vetro, cemento, e acqua! Noi, ma credo sia un grosso difetto di tutti gli italiani, non sappiamo venderci!

  29. Irexia

    @ blackmorpheus
    Sarà come dici tu, che l’arch.Piras non crede possibile portare animali di grossa taglia, ma nell’ultima foto dell’articolo si vede chiaramente una sagoma di squalo…
    E’ vero, coralli e invertebrati non riescono a vivere se non in un ambiente idoneo… io però continuo a credere che sia sempre il mare da cui provengono!
    Come dice peppe2994, è sempre possibile portarli via da altre vasche! Ma non è affatto vero che i delfini devono provenire soltanto da cattività, in Giappone i branchi li sfaldano in modo da isolare le mamme dai cuccioli che così sono facilmente addomesticabili…

  30. Irexia

    @ ligeiro
    Ma davvero ti auguri che i turisti che scendono da una nave da crociera vengano a vedere un acquario? Non speri vadano in Cattedrale o al palazzo reale, o alla Zisa o al teatro Massimo, o s.Maria dell’ammiraglio, o a casa Professa, o a s.Agostino, o a palazzo Steri, o al museo Salinas o a quello Gam o a palazzo Abatellis o al museo dell’arsenale, o a …?

  31. Irexia

    @ matteo o.
    La zona segnata in rosso nella foto n.7 è quella del mercato ittico sotto il quale c’era una cappella che faceva parte del complesso del castello a mare, si trova ancora una cappella ipogea e, magari, i resti del bastione.

    @ huge
    D’accordo con te: il palazzaccio brancagel dovrà essera bbattuto prima o poi! E questa sì che sarebbe riqualificazione e recupero del rapporto della città con il mare!

  32. piero82

    Capisco il comune che cerca di spostare l’opera alla bandita per riqualificare un area degradata!
    Ma il posto migliore è la cala, per viabilità…per vicinanza al centro cittadino, e anche per abbattere il mercato ittico che è un aborto!

    Riuscire a realizzare un’opera del genere..a parte tutti i benefici, significa dare l’input ad altri privati che fin ad oggi tentennano nell’investire a Palermo.
    Vediamo se Orlando e company sono così bravi da far saltare tutto.

  33. Fabion54

    @Irexia: Il problema è che questi sono fondi privati e tali rimarranno, e naturalmente con questi soldi nessuno avrebbe interesse ad installare il wifi o a restaurare una casa che è di mia proprietà e dalla quale non potrò trarre alcun ricavo…

  34. Arayashiki

    Come posizione sarebbe molto più interessante alla cala. Ma a meno di occupare la zona del castello non capisco dove vorrebbero inserirlo. Metterlo alla cala, ripeto la soluzione migliore in teoria, in pratica significa coprire il castello a mare, inoltre la zona del mercato ittico non mi sembra così grande da poter ospitare un acquario di una certa dimensione…magari mi sbaglio…

  35. joyce973

    @Irexia
    “Ecco cosa manca a noi! Non una struttura in vetro, cemento, e acqua! ”
    Irexia, forse tu non hai mai visto l’acquario di Genova o quello di Londra. Non sono vasche con pesci dentro, ma molto di più.
    Il discorso che stai facendo è tipico di chi pensa che la cultura sia solo il museo, preferibilmente antico, o la chiesetta con l’affresco, pregevole dal punto di vista storico e artistico. E basta.
    Tutto il resto è commerciale, solo perché moderno.
    Io non la penso così: ho visto anch’io e lo sottoscrivo, musei in città europee, in cui il visitatore, anche un bambino, viene coinvolto attivamente nella sua esplorazione. Non semplici teche di fossili o anfore, ma percorsi storici o artistici, in cui si è guidati e si partecipa attivamente.
    Ecco, la stesso avviene in un acquario di questa concezione: osservazione attiva, coinvolgimento, informazioni, fruite attraverso le nuove tecnologie.
    Personalmente penso che la cultura vada vista come un tutto, ma deve evolversi anche il modo di offrirla e di fruirne.
    Non penso sia “volgare” affiancare allo Spasimo, al Castello a Mare, agli splendidi palazzi di piazza Marina, alla cattedrale, anche qualcos’altro, che sia culturale e allo stesso tempo commerciale, su un tema tra l’altro perfetto per una città di mare.
    Questa città ha tanto bisogno sia della cultura che del commercio, perché ti ricordo che le sue uniche chance di sopravvivenza possono provenire solo dal turismo e dalla cultura: l’agricoltura è morta, la pesca quasi, non parliamo delle industrie.
    Aggiungo anche che non è scandaloso pensare che un privato possa finanziare un progetto di questo tipo: anche molti musei funzionano bene e danno quel tipo di offerta di cui parliamo, proprio perché sono finanziati da soggetti privati che, inevitabilmente, ci devono guadagnare su, non essendo onlus. Non a caso, nei musei londinesi, all’uscita sembra di essere in un centro commerciale, per quello che ti vendono. Orrore… sì, ma sai che c’è? meglio gli stand con i pupazzetti delle guardie reali e una struttura d’eccellenza, che funziona, che offre molto e attrae turismo, piuttosto che un teatro massimo o un palazzo abatellis, dove la guida parla l’inglese di Totò, dove non ci sono servizi, dove tutto è approssimativo.
    Sono d’accordo con te, quando dici che non sappiamo venderci. Assolutamente. La nostra terra trasuda cultura, ma quando vai all’estero, se dici Sicilia, sappiamo bene cosa rispondono … No?
    Credo perciò che non si possa sbattere la porta in faccia a un’investitore, solo per partito preso. Fosse stato un centro commerciale, sarei stato d’accordo con te.
    Ben venga una cosa del genere!

  36. peppe2994

    Irexia, ognuno la sua opinione ma sappi che non saremo mai d’accordo con te. Punto.

    Viva il moderno e viva le strutture commerciali. Gira il mondo, non c’è solo vecchio,ma tanto bel cemento armato dalla forma accattivante che attrae turisti più di una chiesa.

    Poi non è la prima volta che sfugge (non solo a te) il concetto di finanziamento. Un finanziamento è vincolato come dice Fabison ad un’opera. Non si può spostare il denao a piacimento per usarlo come più aggrada al primo che passa.

  37. fabdel

    m’immagino cosa avrà pensato sting, quando fece il mini concerto al castello al mare, nel vedere i balconi dell’osceno palazzo brancagel con tutti quei tendoni multicolre, verande abusive, mutanne e quasiette ad sciugare etc AHAHAHAH :X

  38. fabdel

    m’immagino cosa avrà pensato Sting, lui che vive nel Chianti villa Il Palagio, nel vedere (quando fece il mini concerto al castello al mare) i balconi dell’osceno palazzo brancagel con tutti quei tendoni multicolre, verande abusive, mutanne e quasiette ad asciugare etc AHAHAHAH :X

  39. Athon

    Le opinioni sono diverse ma tutte convergono su un punto: il Mercato ittico e il palazzo Brancagel vanno abbattuti!

    Per quanto mi riguarda, l’idea di un grande acquario a Palermo mi entusiasma parecchio. Sono però del parere che la Cala non sia il posto giusto, per niente.

    E’ una zona di interesse archeologico!

    Dice bene Irexia quando spiega che lì c’è un bastione da riportare alla luce, c’è una cappella sotto l’edicio del Mercato ittico e chissà cosa altro…

    Tutto questo va riscoperto e valorizzato e non distrutto e dimenticato per sempre!

    Non credete che Palermo, nei decenni passati, abbia già rinunciato a pezzi della sua bellezza e della sua storia? Dovremmo davvero avallare la ripetizione degli stessi errori?

    Inoltre, volete davvero che vengano abbattuti il Mercato ittico e il palazzo Brancagel per poi costruire al loro posto una nuova grande barriera rispetto il mare?!

    Palermo più volte è stata definita come la città che ha “voltato le spalle al mare”. Francamente preferisco progetti che puntano al recupero di un contatto diretto tra la città e il suo mare…

    Se la costruzione dell’acquario dovesse concretizzarsi (e ci spero!), la Bandida sarebbe il posto ideale. Questa importante opera potrebbe essere l’inizio di un progressivo recupero nel tempo dell’intera zona…

  40. phrantsvotsa

    Scusate, ma perchè quando si tratta di fare un’opera di architettura moderna gridiamo tutti allo scandalo?

    Guardate questa!

    http://ilgiornaledellarte.com/immagini/IMG20130605140800832_900_700.jpeg

    Il nuovo centro congressi di MArsiglia…ci sono stato il mese scorso; costruiota a ridosso dei bastioni, che anzi la integrano tramite il museo, tutta in vetro e cemento….e vi assicuro che è bellissima! E tanto per dire, si svokgevano 19 congressi simultaneamente e pur essendo fine Gennaio….era difficile trovare un posto in albergo

  41. phrantsvotsa

    Ah vi posto questo e concludo

    http://www.viajesfotos.com/albums/NO-Oslo/Opera-House/Opera-House-00.jpg

    Il teatro dell’opera di Oslo….bellissimo anche questo (l’ho visto un mese dopo l’inaugurazione)

    E non mi venite a dire che i Norvegesi non rispettano la loro città…visto che è trattata come un gioello ed è piena di verde

  42. Michele79

    Io salamonicamente ho individuato un’altra zona la caletta di Sant’Erasmo, abbattendo tutti gli edifici che sorgono tra la caletta e la foce del fiume oreto, riqualificando la foce del fiume, o addirittura prefedere un polo museale comprendendo gli ex depositi ferroviari… cosi si continuerebbe la riqualificazione del waterfront che si è interrotto appunto alla cala di sant’erasmo.
    Credo che sarebbe una buona posizione anche per gli investitori privati visto la presenza del più grande albergo della città, del parcheggio accanto all’hotel SanPaolo, del museo, di villa giulia, dell’orto botanico, del foro italico.
    Inoltre potrebbero Riqualificare il porticiolo ad attrarre Turisti con il portafoglio gonfio.

  43. peppe2994

    Per quanto l’idea sia positiva, il San Paolo sta fallendo e ci vorrebbero tanti soldi per gli espropri, che i privati ovviamente non escono. Ci vuole suolo pubblico.

  44. politicifannulloni

    Anche io quoto la zona della Cala, decisamente più attraente della Bandita.

  45. gabriele-palermo

    Io sto con Irexia.
    Palermo ha bisogno di ben altro. Sviluppo si, ma sempre sostenibile. Perchè non proporre piuttosto ai privati che vogliono investire questo denaro, di farlo per il project financing della metro leggera che ha annunciato orlando: c’è un 20% dell’opera da coprire!

  46. monchey

    Si che bello l’acquario a Palermo!? Ma quando, forse nel 2030?? Ma siamo concreti, l’acquario lo abbiamo vissuto fino a qualche mese fà con le pioggie che hanno invaso viale regione siciliana: mancavano solo le popolazioni ittiche!! Basta con le politiche del dire e propagandare illusioni a lungo tempo, tanto si sà… và via un amministrazione e si porta con se i bei proclami.

  47. Athon

    @monchey,

    non c’entrano nulla le “politiche del dire” o il fatto di “propagandare illusioni” perchè non è un progetto dell’amministrazione. Si tratta di un investimento da parte di soggetti privati.

    Questi, mettendo soldi di tasca propria, hanno tutto l’interesse di far le cose velocemente e bene per aver poi degli utili.
    Il termine che si sono posti per realizzare l’acquario è di due anni.

    Il Comune deve solo dare il permesso oppure negarlo.

    Tali soggetti privati hanno già detto chiaramente che se il Comune di Palermo non fosse interessato o dovesse creare lungaggini burocratiche, per loro non sarà un problema. Proporrano il loro progetto ad un altra città siciliana…

  48. frenki_80

    @irexia
    vorrei riprendere alcune righe di un libro bellissimo(almeno per me!) di Roberto Alajmo “Palermo è una cipolla”.
    “Se l’Isola crollasse o sprofondasse, se ogni memoria venisse cancellata e fra duemila anni gli archeologi riportassero alla luce le rovine del centro abitato, questo sarebbe il nome che darebbero alla nostra cultura: la Civiltà delle Pagode. Con riferimento non alla Palazzina Cinese, che pure esiste, ma piuttosto ai gazebo in forma di pagoda bianca che popolano ogni angolo della Città.”
    Questo per dire che nn bisogna, per partito preso, rifiutare ogni forma di edilizia moderna solo perché si pensa che arte sia solo quella che ci hanno lasciato i nostri avi.
    Io spero vivamente che si faccia l’acquario e che questo sia solo il primo passo per un rilancio concreto della nostra stupenda città.

  49. Irexia

    @frenki_80
    Ho letto anch’io questo libro (in verità è l’unico che ho letto di questo autore), anni fa, quindi non posso risponderti con una puntuale citazione come tu hai fatto, però il pezzo che riporti tu sembra piuttosto una forte critica alla pochezza (in termini qualitativi) degli interventi urbanistici in epoca moderna, ma non riesco a leggere un invito a fare di più! Anzi sembra proprio che voglia dire che queste brutture hanno il (de)merito di riuscire a oscurare le bellezze che sorgono nella nostra Città!

    Mi dispiace che tu possa pensare che io aborra ogni intervento moderno, non è così, mi piace anche la contemporaneità: ma a me non piace proprio questo progetto (vedi il mio primo intervento, faccio un elenco dei motivi, anche etici)!
    Quello che mi rattrista è leggere che i nostri concittadini vedano questo intervento di privati (che fanno i loro interessi) come l’arrivo del messiah! E’ come quando si diceva che soltanto Zamparini poteva solevare il nome e il decoro in città conla squadra di calcio e per questo motivo gli si doveva ocncedere di edificare il mega-stadio/centro commerciale/hotel, ma un imprenditore se ne frega della società, del turismo, della cultura a meno che tutto ciò gli porti soldi in tasca!
    Leggere da Ahton che questi imprenditori hanno già detto che se ricevono un rifiuto (che il Comune può sempre legittimamente dare) proporranno lo stesso progetto ad altre realtà sa quasi di “ricattino”… o comunque di una strategia della tensione. Non è Palermo ad avere bisogno di loro, ma esattamente il contrario!
    L’architetto che lo propone ha fatto anche l’acquario di Genova:, ti suggerisco di andare a vedere su Wikipedia (per carità una fonte come un’altra di informazioni) le pagine delle due città:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Genova e
    http://it.wikipedia.org/wiki/Palermo

    Guarda gli indici, in particolare i paragrafi 3 “Monumenti e luoghi di interesse”: la differenza di mole di informazioni a tutto favore della nostra Città vorrà pur dire qualcosa o no?!
    Non voglio annoiarti oltre e concludo: ogni località dovrebbe sfruttare quel che di buono ha e noi abbiamo molto, non penso che omologarci nell’offerta turistica sia una buona mossa, perderemmo le nostre peculiarità. Chi ha produzione agricola offra quella, chi ha servizi li metta a disposizione: a Palermo noi abbiamo storia; a palate! 🙂

  50. gabriele-palermo

    @frenki_80
    Hai letto quel libro ma lo hai interpretato in maniera sbagliata. Quella di Alajmo è satira, non voleva certo esaltare la bellezza dell’edilizia moderna palermitana (ce ne vorrebbe), anzi al contrario biasimarla!

  51. frenki_80

    @Gabriele-Palermo
    caro Gabriele sò benissimo che Alajmo nn esalta, anzi biasima, quel tipo di edilizia” distruttiva” che ha reso Palermo quella città caotica che è diventata…ma il mio riferimento era invece a quel tipo di edilizia(vedi la costruzione di un acquario) che potrebbe dare alla nostra città quel lustro che merita.
    p.s.grazie del consiglio…ma sò bene come interpretare un libro…anche perché ricorda che spesso le interpretazioni sono molto soggettive.

  52. frenki_80

    @Irexia
    appunto sono le “brutture ” come dici tu che rovinano e deturpano la città.
    forse il mio commetto è stato scritto od interpretato in maniera sbagliata.
    Io sono favorevole ad ogni tipo d’intervento che possa migliorare la nostra città, che è vero che ha una storia millenaria alle spalle…ma è anche vero che fra centinaia di anni, del nostro periodo attuale , dei futuri archeologi che traccia troveranno del nostro passaggio su questa terra?!?!?
    Non possiamo vivere solo di passato..dobbiamo lasciare qualcosa di artisticamente bello espressione del nostro periodo, o dobbiamo solo limitarci(per giusto che sia!!) a restaurare i preziosi beni artistici che possediamo.
    😉
    Spero di essere stato più chiaro nel concetto che volevo esprimere..e cmq resta la mia opinione 🙂

  53. frenki_80

    forse la parte del libro che ho preso ad esempio nn era l’ideale per il tipo di concetto che volevo esprimere. 🙂
    rimane il fatto però che lo scrittore, secondo il mio modestissimo parere, nn voglia negare, nel suo libro, ogni forma artistica moderna semplicemente aborra tutte quelle “brutture” che hanno rovinato la nostra CITTÀ. 🙂

  54. Irexia

    @ frenki_80
    Non è che i futuri archeologi debbano trovare l’intera storia dell’edilizia proprio a Palermo!
    Allora che fanno i newyorkesi, s’inventano il medioevo? E cosa dovremmo pensare noi oggi di Sangimignano che è una cittadina soltanto medievale? Che le è mancata qualcosa?
    Per lo maggioranza dei casi a Palermo l’architettura moderna ha fatto porcherie, anzi, si è proprio espressa al suo massimo (sacco di Palermo docet), ma qualcosina ce l’abbiamo anche noi di carino, vedi il nuovo palazzo della prefettura, vetro e acciaio…
    E poi non pensi che i restauri dei monumenti antichi, come li concepiamo adesso, più rispettosi di un tempo dell’opera in sè, possano essere interpretati come un’opera moderna?!

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