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20 Thoughts to “Museo Salinas, giù i ponteggi”

  1. cirasadesigner

    CHE MERAVIGLIAAAA!!!!!! Educate i ragazzi ad andare, qui in Belgio ci sta una materia di studio, quella legata alla visita dei Musei, Non solo i ragazzi vengono accompagnati nei musei, ma devono poi produrre elettorati relativi a seconda del livello scolastico. Credo sia una cosa bellissima ed educativa al massimo. I musei da noi invece sono concepiti come scatole chiuse, quasi sacrale….

  2. ruggys

    e i ponteggi su via roma??? da anni quel marciapiede è tristemente ristretto per via del cantiere, quando si decideranno a toglierli???

  3. MAQVEDA

    @ruggys
    quando il cantiere finirà, li toglieranno, non vedo il perchè di queste lamentele. C’è sempre il marciapiede di fronte.

  4. Fulippo1

    ma il museo riaprirà’?per adesso mi pare sia ancora chiuso.

  5. cirasadesigner

    Penso sia il minimo dopo questi importanti lavori di restauro.
    La cosa incredibile è che chiudano mentre si fanno i lavori. Pensate che agli Uffizi avrebbero fatto la stessa cosa?
    Ma del resto negli anni 70 quando chiusero momentaneamente il Teatro Massimo per sostituire delle tegole e poi rimase 20 anni chiuso….

  6. MAQVEDA

    Ragazzi ma che domande sono 😀 ovvio che il museo riaprirà, ed è ovvio che al momento è ancora chiuso, il cantiere non è finito. Io ho solo scritto che hanno tolto i ponteggi da una facciata, stop.

  7. ruggys

    ma non c’era nessuna lamentela, erano solo due domande…

  8. fabdel

    non vedo differenze se non cromatiche. lo “ieri” potrebbe essere l’oggi e l’oggi lo ieri. cioè, scambiando l’ordine delle foto si potrebbe benissimo pensare il contrario

  9. Athon

    @fabdel, cosa ti aspettavi?! Vetrate?! Nuove volumetrie?! Ma a cosa porta la critica a priori su tutto?

    L’intervento sul “Salinas” ha interessato l’intero l’immobile, vedendo il totale rifacimento degli impianti tecnologici, il consolidamento di alcuni solai, l’adeguamento alle norme vigenti di sicurezza con la realizzazione di una scala antincendio e il riadattamento delle sale aperte al pubblico, con un nuovo ordinamento espositivo basato su un progetto scientifico, elaborato dai tecnici del Museo. Questo è quanto so ma non escludo che durante i lavori abbiano fatto anche altro.

    Vedendo le foto non posso che dire che è molto bello. Punto.

  10. cirasadesigner

    Non essere così cattivo con Fabdel…. Athon!!!! scherzi a parte, magari ha ragione? se si osasse un po’ e si aggiungesse qualcosa al semplice restauro sarebbe ancora meglio, anche io credo che alle volte si potrebbe davvero fare di più e contestualizzare gli interventi non avendo paura di inserire nuovi volumi che possano benissimo integrarsi con l’antico.
    Il Museo Salinas, ad esempio poteva essere aperto verso Via Roma, magari creando un secondo ingresso, o facendo in modo che i percorsi interni si potessero ripensare.
    Un intervento moderno da collegare al vecchio palazzo ed aprire il Museo sull’asse di via Roma accanto al magnifico, nel suo genere, Palazzo delle Poste….
    Purtroppo conosco le teste e le logiche della Soprintendenza, anche da un punto di vista progettuale avendo avuto bocciature a progetti, per aspetti assolutamente soggettivi e non oggettivi.
    Da questo punto siamo molto indietro e molto timidi, in questo la scuola spagnola negli ultimi anni ha creato cose davvero molto belle? vedi ad esempio il Museo del Prado a Madrid, a la stazione Atocha sempre a Madrid….

  11. MAQVEDA

    @fabdel
    come al solito del resto, se non ti lamenti non sei tu, forse ti aspettavi damascato e capodimonte di facciata? 😀

    @cirasadesigner
    Io credo, mia opinione, che laddove il centro storico sia intatto, come in questo caso, non si debba toccare.
    Di aree con immobili dove sperimentare inserimenti di architettura contemporanea ce ne sono tantissime nel centro vecchio, risultato di sventramenti, brutte sostituzioni, bombardamenti etc etc.
    Decine e decine di ambienti urbani travisati.
    Non fraintendermi, non sono assolutamente contrario agli inserimenti moderni nel centro storico (penso alla facciata delle Rinascente o ai nuovi volumi all’ospedale dei bambini per esempio), ma se non è necessario, come credo in questo caso, preferisco mantenere lo status delle cose, visto che l’integrità di un luogo in città è più un eccezione che una regola.

  12. fabdel

    intendevo dire che esternamente le pareti non erano messe male, non erano scolorite/macchiate/rovinate

  13. fabdel

    il colore di prima era egualmente sobrio ed elegante. quindi per me andava benissimo anche il colore di prima. provate ad invertire le foto e ditemi se il “prima” non poteva sembrare tranquillamente un edificio appena restaurato

  14. Athon

    Sottoscrivo ciò che dice MAQVEDA.

    Visto che si discute della possibilità o meno di inserire qualcosa di “nuovo” al vecchio”, colgo l’occasione per esprimere il mio giudizio sul recente restauro del Genio della Vucciria. So che molti in questo blog, a differenza del sottoscritto, sono proprio specializzati in arte, architettura e restauro, e spulciando il sito ho scoperto che esistono varie correnti di pensiero, tra cui quella che vuole che non si debba MAI aggiungere niente di “nuovo” a qualcosa di “antico”.

    Tuttavia non posso farci nulla: il restauro del Genio della Vucciria mi ha un po’ deluso. Speravo che venissero ripristinati anche gli elementi andati perduti nel tempo, fregi, decori, stemmi etc…etc… magari con colori e materiali diversi per evitare di creare il “falso storico”. Per come l’hanno restaurata, l’edicola marmorea della Vucciria mi sembra incompleta in modo fin troppo evidente.

  15. MAQVEDA

    @fabdel
    che vuoi che ti dica, hai assolutamente ragione tu, non è cambiato nulla. Conosco un buon ottico se vuoi 😀
    Un restauro non è necessario solo e quando i prospetti sono neri come la pece o mezzi diroccati, si può anche ripulire un prospetto da una semplice patina di sporco, che magari dalla foto non è evidente (solo per te) ma che comunque c’era.

    @Anthon
    anche a me sarebbe piaciuto un ripristino con elementi di colore e materiale differente. Pazienza. L’ho visto dal vivo, non è male, anzi a livello teorico è stato definito un buon restauro da chi ne capisce decisamente più di me.

  16. cirasadesigner

    @maqueda, io avevo solo parlato della possibilità di sviluppare un progetto su Via Roma, senza intaccare i precedenti volumi ma potendo realizzare un qualcosa su quel lato che rimarrà altrimenti uno spazio perso.
    Se non ricordo male ci sta una edicola per la vendita dei giornali e li ci si può solo imboscare per fare i bisogni.
    Sono convinto, come te, che il centro storico debba essere tutelato in tutto e per tutto, ma sono altrettanto convinto che si debba trattare la città come un essere vivente in continua evoluzione, non è cristallizzando che si conserva.
    Si conserva anche aggiungendo. Se così non avessero fatto in passato non avremmo tutta quella tavolozza di stili meravigliosi che caratterizzano la nostra magnifica città…

  17. mao879

    CIRADESIGNER per la tua idea su un entrata dalla via Roma sono convinto che fosse essenziale , anche perche’ quando fu costruito il palazzo che ospita il “Salinas” il contesto di viabilita’ era completamente differente visto che la via Roma e’ stata costruita negli anni ’30 e quella parete bianca che e’ il retro del palazzo verra’ vandalizzata perche’ si presta benissimo per graffiti e scritte ed ogni tipo di indecoroso utilizzo !

  18. mao879

    P.S. ho appena notato che le siepi sono state tolte, BENISSIMO. Non sempre un albero piantato a caso fa bene…basta guardare quelli davanti il Teatro Massimo come oscurano la prospettiva volumetrica del teatro che di suo e’ ubicato in una piazza piccola gia’ di suo! Comunque a scanso di equivoci viva il verde e la natura ma con criterio

  19. MAQVEDA

    @cirasadesigner

    Certamente hai ragione, ma oggi ci sono anche vincoli di tutela che un tempo non c’erano, che paradossalmente ambiscono ad una cristallizzazione, è pur vero che nonostante ogni sforzo di tutela, le città cambiano continuamente, le forme di queste sono estremamente fragili e i vincoli, probabilmente, servono solo a evitare cambiamenti troppo repentini e traumatici, e il sacco di Palermo dovrebbe averci insegnato qualcosa.
    Continuo a non vedere questa idea di un nuovo volume, ma dove poi? sul marciapiede? dove sta l’edicola? non sia mai, si interromperebbe il rigoroso allineamento delle facciate della via Roma con un’ingombro che per quanto meravigliosamente contemporaneo risulterebbe lo stesso bruttissimo (parere mio). La via Roma arriva dopo (1886-1922) ma il suo tracciato venne modificato proprio per evitare più demolizioni possibile e inserire all’interno di questo allineamento anche il suddetto ex convento (che è identico alle foto d’epoca, si affacciava su un giardino) se il problema è l’edicola, si elimini l’edicola.
    Una porta sul prospetto di via Roma esisteva sino alla guerra mondiale, era in stile eclettico (realizzata comunque dopo l’apertura del viale), con finto bugnato e apertura ad arco. Non ho mai ben capito perchè dopo il conflitto è sparita.

  20. cirasadesigner

    @maqueda, credo che tu sia del settore, per le tue puntuali osservazioni, e per questo che mi piace confrontarmi con te. Non voglio certo convincerti, ma credo che la mia idea,semplice era solo quella di un blocco molto leggero, in legno lamellare e vetro magari che divenisse una lobby del museo, legando anche quel fronte che proprio in relazione al fatto che in corrispondenza del vecchio convento, il fronte si gira di almeno 10°, verso il mare. Se si fosse utilizzato lo spazio verde, si sarebbe potuto raccordare questo luogo. Questo spazio del resto attualmente non ha alcuna funzione, se non quella di raccogliere cartacce…
    Che ne pensi maqueda… poi per le considerazioni che hai fatto sulla soprintendenza posso essere in parte daccordo con te

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