“4000 km nella giungla”, parola di ciclista

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Stamattina, arrivato in ufficio, mi sono accorto di questo.

Facendo seguito a quanto ho già esposto nel mio articolo dell’anno scorso  volevo condividere con voi alcune riflessioni, alla luce della mia esperienza da ciclista urbano nella giungla panormosaurica che ormai ha superato i 2 anni senza interruzioni.

Ho percorso 4000 km in quella che viene considerata una delle città automobilisticamente più incivili del mondo e sicuramente questi 4000 sono pochi e sono soltanto l’inizio, chissà quante persone ne hanno fatti molti più di me.

Li ho percorsi sotto il sole cocente di Agosto e sotto la grandine invernale, in viuzze sperdute e in viale Regione Siciliana, di giorno e in piena notte. Ho superato decine e decine di migliaia di auto puzzolenti e strombazzanti incolonnate nel traffico, incrociato gli sguardi stupiti e forse un po’ riflessivi di automobilisti stressatissimi di prima mattina, imprigionati da soli nei loro monumentali SUV crdi ddis tdci 220 CV con cerchi in lega, fari xenon, sedili in pelle umana e una velocità media di 2 km/h.

Ad alcuni ho sorriso quando mi lasciavano passare, augurandomi che forse anche loro avrebbero cominciato a riflettere. Con alcuni ho scambiato anche due parole, scoprendo con orrore che per andare in ufficio avrebbero fatto prima a piedi. Sono ancora vivo e vegeto, nessuno ha giocato a Carmageddon con la mia bicicletta, solo una volta ho avuto un piccolo e civile battibecco con una ragazza imbelletata, senza cinture e col cellulare in mano, che lamentava che andavo “a due” e lei aveva fretta perché doveva andare in ufficio (cosa che stavo facendo anche io), poi si è scusata ed è ripartita.

100 metri più avanti è rimasta bloccata nel traffico e l’ho superata. Ho dimenticato lo stress di cercare parcheggio cercando di schivare i posteggiatori abusivi, il prezzo della benzina nemmeno lo guardo più, l’ultimo pieno l’ho fatto 45 giorni fa e ne ho consumato solo un quarto per qualche uscita serale, dovrebbe bastarmi fino a Natale. Una volta mi è durato quasi sei mesi, durante i quali automobilisti e motociclisti disperati facevano file bulgare con i bidoni in mano, arraggiati, litigiosi e terrorizzati all’idea di restare a secco.

Ma facciamo anche due conti. Un’utilitaria come la mia nel traffico farà al massimo, ottimisticamente, 11 km al litro, figuriamoci una berlina e o un SUV potente. Quindi 4000 km sono circa 363 litri di benzina che ho lasciato nelle cisterne dei benzinai. Considerando un costo medio di 1,85 euro/litro ci sono 671 euro che ho lasciato nel mio portafogli. Una 1.3 euro4 come la mia emette circa 130 g/km di Co2, quindi nell’aria ci sono 520 Kg di Co2 in meno.

Vi rimando al mio precedente articolo per i calcoli su quanto tempo si risparmia con la bici nel tragitto quotidiano casa-parcheggio-ufficio per percorrenze fino a 5-6 km e invitandovi a leggere su wikipedia il concetto di “Velocità Commerciale”, che è quello che conta davvero, non la velocità massima del vostro mezzo in strade enormi e deserte come vi fanno vedere nelle pubblicità.

http://it.wikipedia.org/wiki/Velocit%C3%A0_commerciale

Ancora una volta: rifletteteci domani mattina, quando prenderete l’auto per andare in ufficio a 5 o 6 km al massimo.

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36 Thoughts to ““4000 km nella giungla”, parola di ciclista”

  1. grillo79

    grande lorenzo!
    ti ricordi? ci siamo visti al giardino inglese sotto elezioni…
    mi sembra che l’articolo l’abbia scritto io, con la piccola differenza che io di km ne ho macinati 6000 in due anni e 9kg in meno di grasso superfluo…
    ci becchiamo in giro!

  2. MarcoC

    Bravo Lorenzo, anch’io vado in bici di tanto in tanto preferendo però il motorino uno scooter 125. Secondo me tutto quanto risparmi in benzina ce lo perdi in salute. L’aria nel traffico soprattutto per un ciclista è irrespirabile. Il comune dovrebbe in qualche modo aiutare noi ciclisti volenterosi chi più (tu) chi meno (io) con campagne publicitarie a favore del trasporto pubblico o della bici.

  3. surferman

    Ciao,
    anche io mi unisco a Voi, ormai sono 2 anni che (tranne quando piove e in casi in cui devo fare la spesa o portare qualche pacco), uso regolarmente la bici per andare al lavoro. Come voi, faccio circa 16 km al giorno andata/ritorno e se mi va qualche volta allungo un po arrivando anke sui 40km tanto per sentirmi in forma (ho comunque una bici da corsa… e 7km non sono granchè in effetti per il percorso casa/lavoro). Facendo 4 conti è semplice calcolare che con la benza quasi 2 euro risparmi circa 3 euro al giorno che per 5 sono 15 che per 4/5 settimane al mese sono 60/75 euro…. E oi che dire della salute? Sicuramente ho perso parecchi chili non rinunciando a nulla sottoponendomi a diete che fanno arricchire solo i dietologie e i produttori di prodotti “dimagranti”….
    L’unico problema che ho accusato piu’ volte e stato……..l’autista palermitano…. Troppo pericolosi, bisogna avere 100 occhi, ti spuntano da tutte le partie, dalle traverse quando meno te le aspetti e molti con cellulari alle mani (tra l’altro trovano pure il tempo per gettare a terra di tutto, dai fazzolettini ai pacchetti di sigarette vuoti), poi il rispetto del codice della strada è un offesa….
    Comunque viva la bici viva la salute!

  4. Io uso la bici oramai da quasi 5 anni. Non mi è mai successo nulla di particolare, tranne una volta che un IDIOTA si è lamentato della lentezza del mezzo…tranne fuggire quando ha visto che lo cornutiavo come si meritava 😉
    Ultimamente ho cominciato a preferire i piedi alla bici…come si dice…pedibus calcantibus…
    Un pieno nella macchina (@Lorenzo80 ho anche io un SUV…ma tutto dipende dall’uso che ne fai) mi dura due mesi interi!!!!

  5. Garrone71

    Solo due cosette.

    1) Sei fortunato che devi fare 4 km al giorno per andare a lavorare.
    Io ne devo fare 13.5 per ogni tratta quindi 54 km al giorno tra andate e ritorno e quindi per me e’ improponibile.

    2) In via Regione Siciliana c’e’ il divieto alle bici e ai motorini, quindi commetti reato entrando su quella via.
    Fortuna per te che la polizia municipale in quelle arterie non si vede mai.

    Comunque lodevole il tuo gesto, magari ce ne fossero piu’ di persone come te.

  6. xemet

    Andare in bici non ha eguali!

    Certo quando sono stato a Torino e vedevo quei fantastici viali con piste ciclabili nei due sensi sognavo quanto sarebbe stato bello se avessi avuto lo stesso a Palermo in tutti questi anni. Quanto sarebbe stato più gratificante e rilassante andare in bicicletta tranquillo piuttosto che in una “giungla” come invece è.
    Si, neanche io sono stato mai ucciso o ho avuto mai problemi particolari, ma ho notato che andare in bici nel traffico è purtroppo molto più faticoso e stressante, anche se tu cammini e gli altri stanno fermi. Te ne accorgi quando esci la domenica e le strade sono vuote…un altor mondo.
    Purtroppo Palermo dal punto di vista ciclabile è indietro anni luce rispetto allo standard europeo. Milano sta facendo tantissimo con l’amministrazione Pisapia, questo dimostra che le cose se si vogliono si possono realizzare.

    http://tinyurl.com/bnhhgmr

    Ma dobbiamo anche osservare l’età di chi si occupa di mobilità a Milano:

    http://tinyurl.com/d86wxll

    ho detto tutto…

  7. Ciappita

    La bicicletta sta diventando un mezzo molto diffuso…non mi era mai capitato di vedere tanta gente a Palermo in bici. Unica nota dolente, dal mio punto di vista: bene l’uso della bici, ma adesso bisogna modificare il codice della strada. Molti ciclisti sono indisciplinati tanto quanto gli automobilisti…chi, pur avendo accanto la pista ciclabile, preferisce camminare al centro della carreggiata, chi sbuca contromano come se niente fosse…così diventa pericoloso, per tutti.

  8. flat_eric

    Ciao a tutti.

    Ormai mi sono convinto anche io… per andare in ufficio uso una motocicletta, peraltro di grossa cilindrata, e la uso praticamente tutto l’anno, tant’è che percorro una media di 7.000km annui. Aveva un senso fino ad un paio di anni fa, quando la mia azienda aveva sede ad Isola delle Femmine (io abito dalle parti di Bonagia, un pò prima, rione Barone della Scala per la precisione), e comunque prima della nascita di mia figlia l’anno scorso, quando con mia moglie andavamo in vacanza in moto; ma adesso che l’azienda in cui lavoro si è trasferita in via Sciuti (ed a breve in via Libertà), non ha davvero più senso andare in moto. Mi sento un pò come quelle casalinghe che vanno a lasciare il bambino a scuola dietro casa con il SUV… Ho fatto due conti: fra assicurazione, bollo, benzina, manutenzione ordinaria e revisione periodica, la moto mi costa 3.000€ annui. E solo per andare in ufficio! E in più non ho mai tempo nè voglia di andare in palestra!

    Ciò detto, prima di fare il ‘grande passo’ sto provando a capire qualcosa. Partendo dalla considerazione che ho già una citybike nuovissima (regalata a mia moglie 4 anni fa ma mai usata), io dovrei percorrere mediamente 20km al giorno, ed il mio intento è usare la bici come unico mezzo per andare in ufficio. Potrò usarla in inverno ed estate, grandine o caldo, senza grossi fastidi?

    A dirla tutta sto anche valutando una bici elettrica… Qual’è la vostra opinione?

  9. @MarcoC: qui su mobilita palermo da qualche parte c’è un articolo che parla di inquinamento e biciclette, non ricordo il link preciso, ma il succo era che alcuni test dimostravano come i gas di scarico respirati dagli automobilisti, che rimangono intrappolati negli abitacoli delle auto, sono molti di più rispetto a quelli respirati dai ciclisti seppur con respirazione accelerata.

    @flat_eric: come dicono i boy scout “non esiste bello brutto tempo buono cattivo equipaggiamento”. Ad Amsterdam ho visto ciclisti che voi umani non potete immaginare, sotto pioggia e vento, ma con ottime cerate, arrivare asciutti a destinazione.

  10. @flat_eric:
    la bici elettrica ha il vantaggio di agevolarti molto nella pedalata, praticamente ti annulla qualsiasi tipo di sforzo.
    E’ ideale per chi deve recarsi in ufficio, anche in abiti da cerimonia, perchè non ti fa sudare nelle salite.

    Ha la scomodità dell’ingombro, leggermente maggiore rispetto a una comune bicicletta, della batteria che andrebbe rimossa ogni qualvolta la si parcheggia (portandosela appresso) e il prezzo, che si aggira intorno ai 700 € di partenza.

    E’ sicuramente un investimento, bisogna valutare bene l’acquisto in base a questi fattori a mio avviso.

  11. flat_eric

    @giosafat
    Sono certo che potrò riutilizzare parte dello ‘scafandro’ che normalmente indosso in moto con le bufere…

    Ho abitato in Olanda per 4 mesi… lì sono secoli avanti. Gli Olandesi si sono letteralmente ‘inventati’ una nazione dal nulla, dall’acquitrino. E se la sono fatta nel miglior modo possibile. Lì le piste ciclabili hanno la priorità sulle strade; se una strada si restringe per passare, chessò, un ponte, si rinuncia ad una carreggiata automobilistica ma non alle piste ciclabili.

    Di contro due dei capitoli di spesa più gravosi in carico al governo sono: la rimozione delle bici abbandonate o dimenticate nelle città (ce ne sono davvero centinaia di migliaia) ed i costi sanitari per coprire i numerosi incidenti stradali fra ciclisti e pedoni. Ma sono comunque “happy problems”…

  12. lorenzo80

    Innanzitutto grazie a tutti per i commenti! Mi fa sempre piacere vedere che è un argomento “caldo” come non mai a Palermo!

    Rispondo ai due punti esposti da Garrone71:

    1) 13,5 km non è poi così improponibile. Io li ho fatti in 35 minuti Sabato mattina per andare a mare, penso potrei anche reggerli quotidianamente. E, in ogni caso, c’è gente che ne fa 33 andata e 33 al ritorno! http://www.youtube.com/watch?v=BL2_nBjQVGU

    Ovvio, nessuno è obbligato ad essere un ciclista allenato come quello del video. Deve anche piacere. Ma se pensi che conosco persone che prendono l’auto per fare 1,5 km…

    2) Il divieto è solo nelle corsie centrali, in quelle laterali puoi andare tranquillamente.

    Ti ringrazio per il “lodevole”, ma è proprio questo che è sbagliato! Non ci dovrebbe essere niente di lodevole nel muoversi in bici quando possibile!!!!!

  13. pipopipo

    sono tornato giusto domenica sera da amsterdam. Impressionante il numero di biciclette che ci sono in giro!!! va oltre ogni piu ottimistica previsione e tutti dico tutti usano la bici male che vada il cinquantino.Traffico quasi vicino allo zero, qualita’ dell’aria ottima , piste ciclabili dappertutto , sono andato a volendam una cittadina fuori amsterdam circa 20 km , c’era una pista ciclabile per tutto il tragitto! La citta’ è pianeggiante come Palermo ma è la cultura che è diversa. Qui è piu’ importante comprare il SUV annacarsi e farsi vedere a mondello. Li’ è piu’ importante muoversi in liberta senza traffico facendo anche del moto. IO ho venduta la mia Passat ormai da 6 anni , ho una piccola SMART e la uso soltanto quando è necessario . Uso regolarmente il motorino estate inverno sole pioggia neve..e non disdegno andare in bici , ci vado spesso. Ho fatto una riflessione , in vacanza non bisogna andare in paesi civili ,perchè quando poi torni a PALERMO ti sembra di tornare in un paese del quarto mondo.. il terzo è piu’ civile!!

  14. giovannisal91

    @flat_eric
    Il dubbio che mi pongo è “PERCHè non sei rimasto la?!?!?!?”.
    🙂 Babbio a parte dopo che si visitano le città del Nord è un supplizio tornare alla vita quotdiana palermitana.Io a luglio ho fatto 4 giorni a Monaco di Baviera e ancora mi viene da piangere quando vedo lo schifo (morale e fisico) che ci circonda.

  15. grande lorenzo! una idea, ma perché non ti leghi in qualche modo una cam e fai un video del genere? ci starebbe anche un contatore in basso per far vedere il numero di auto sorpassate. Oppure un video in split screen bici vs auto da condividere su faccialibro..

  16. lorenzo80

    @giosafat ci stavo pensando, ho già una actionCam FullHD e ho già fatto diversi video…

  17. flat_eric

    @giovannisal91
    Ero lì per conto dell’azienda per cui tuttora lavoro, ed a Palermo ho la mia famiglia, mia moglie, mia figlia, la mia casa e tutto il resto.

    Di fatto avendo viaggiato moltissimo per lavoro, sia io che mia moglie siamo psicologicamente pronti, in qualunque momento, a fare i bagagli ed andarcene (l’Olanda è una delle principali mete) se venissero a mancare le condizioni per vivere qui.

    Per il momento, però, preferisco fare di tutto per migliorare la qualità della mia (e della mia famiglia) vita e provare, nel mio piccolo, a contribuire a migliorare la città in cui sono nato.

  18. 19alessio79

    Ciao, il tuo articolo è per me un sogno…Dovrei fare in totale 15 km al giorno tra andate e ritorno, all’atto pratico neppure tanto. Vuoi sapere cosa davvero mi preoccupa?!?!? Il sudare e arrivare una pezza puzzolente in ufficio! Tu non hai avuto questo problema?!?! Ti porti un ricambio?

  19. @lorenzo beh, ma allora è fatta, considerando che una fotocamera da mettere in auto si trova, ci vuole giusto l’oretta per farsi il giro e un pomeriggio per fare un montaggio simpatico

    la butto lì, magari con l’aiuto di mobpa, palermociclabile e altri si può fare una prova ufficiale con tanto di stampa tipo come fatto da salvaciclisti a Roma ( http://www.youtube.com/watch?v=A3iE3fblZD0 ) solo che il loro video è pallosissimo..

  20. lorenzo80

    @19alessio79
    Il cambio è scontato, almeno in estate. In inverno solo della magliettina intima. 7,5 km se li fai con calma e con passo regolare non arrivi molto sudato. C’è anche un altro aspetto positivo da considerare al riguardo sudore e fatica: il percorso è sempre uguale. All’inizio arriverai trafelato, poi imparerai a memoria tutti i singoli tratti in salita e discesa, cambi marcia in tempo, in alcuni punti prendi la “rincorsa”, insomma conoscerai a menadito le caratteristiche del percorso e riuscirai a ottimizzare lo sforzo e quindi a sudare meno o non sudare affatto. Considera che 7,5 km si fanno con estrema calma in una mezz’oretta. Io faccio 4,5 km all’andata e a seconda del ritmo ci metto dagli 11 ai 15 minuti. Nel primo caso arrivo trafelato e sudato, nel secondo caso arrivo sereno e asciutto, specialmente in inverno. Vale la pena alzarsi 10 minuti prima e farsela con calma.

  21. lorenzo80

    @giosafat
    Io sono disponibilissimo!

  22. omega

    “sono 671 euro che ho lasciato nel mio portafogli”
    per i conti in tasca ne riparliamo quando (se) dovrai fare fronte alle ingenti spese mediche causate da danni ai polmoni da smog aggravato da iperventilazione da ciclista. Allora pretenderai d’essere curato gratis dal SSN?
    Sempreché qualche automobilista panormosauro non anticipi la tua degenza con qualche bella spintonata con relativo volo…

  23. lorenzo80

    @omega
    Ci sono diversi studi che dicono che il ciclista respira meno fumi, dovrei cercare i link. Io comunque non ci credo molto, per cui mi guardo bene dal piazzarmi dietro le auto e i motorini. In ogni caso, pensi che sullo scooter respiri meno fumi perché non fai fatica? Ci salgo spesso sullo scooter con amici e parenti e di certo non si respira aria pulita. E poi uno si può anche mettere delle mascherine antismog. E in ogni caso, i vantaggi di un’attività fisica quotidiana superano di gran lunga gli eventuali pericoli di cui parli. Sicuramente è molto meglio che la vita sedentaria.

    Riguardo i panormosauri, bisogna avere 10 occhi, è verissimo, ma non penso che la bici sia meno pericolosa di un qualunque scooter.

  24. huge

    @omega, ma secondo te si respira più aria inquinata in mezz’ora di bici o un’ora in auto?

    Stiamo parlando di una pedalata tranquilla, mica un ciclista al Giro d’Italia.
    E in ogni caso, come ribadito da Lorenzo80, anch’io ricordo studi scientifici che avrebbero verificato che un ciclista, nonostante le apparenze, alla fine sembrerebbe respirare meno “munnizza” di altri utenti della strada. Probabilmente per il modo in cui i polmoni lavorano sotto sforzo, anche di bassa intensità.

    Io percorro circa 25km al giorno per andare a lavoro, tra andata e ritorno.
    Allenamento costante, tempo e denaro risparmiati.
    In bici impiego circa 40/45 min, andando tranquillo per evitare di sudare. Con bus+metro o treno+metro impiego da 50 min a un’ora.
    Risparmio, probabilmente intorno a £500/£600 l’anno di trasporti.
    E rispetto a chi ha un’auto, oltre a benzina e parcheggio, risparmio su assicurazione e manutenzione.

    In città, bici tutta la vita.
    I pro superano enormemente i contro.

  25. huge

    Alcuni fattori che spiegano perché in bici si respira meno smog che in auto.

    1) in città s’impiega generalmente meno tempo (quindi minore esposizione);
    2) contrariamente a quanto può sembrare, la concentrazione d’inquinanti è generalmente maggiore per l’automibilista che per il ciclista. L’esposizione diretta di quest’ultimo ai gas di scarico falsa la percezione della realtà. L’automobilista si sente protetto dentro il suo abitacolo, mentre la verità è esattamente opposta. L’abitacolo di un’auto è un luogo chiuso e l’accumulo di inquinanti al suo interno è decisamente maggiore di quanto non respiri in media un ciclista all’esterno. Certo, l’istante in cui questo si troverà dietro gli scarichi di un bus sarà soggetto a valori decisamente superiori. Ma quel che conta è la media durante l’intero tragitto, e non quel che succede in un istante particolare;
    3) spesso un ciclista ha la possibilità di scegliere vie e percorsi meno trafficati, talvolta non accessibili alle auto, dove l’inquinamento è enormemente minore;
    4) raramente un ciclista resta fermo a un incrocio in caso di traffico, subendone le concentrazioni elevate di smog per un tempo molto limitato. Al contrario un automibilista ci spende in media diversi minuti al giorno, con tutte le conseguenze del caso;
    5) l’attività fisica sembrerebbe rafforzare le difese del corpo contro gli agenti inquinanti;
    6) l’attività fisica costante apporta notevoli benefici allo stato di salute della persona, anche mentale, che a detta di molti studi scientifici basterebbero da soli per preferirla all’auto;
    7) l’uso di una mascherina antismog abbatterebbe ulteriormente la quantità d’inquinanti respirata.

  26. lorenzo80

    @huge
    Dal tuo avatar immagino da dove scrivi. Quanto ti invidio, lì sì che ho visto una vera cultura della ciclabilità…

  27. grillo79

    @omega etc
    riporto un intero articolo: ” respira molto meno smog un ciclista, nonostante lo sforzo della pedalata, che un automobilista chiuso nel suo abitacolo. Per quanto riguarda il benzene, un inquinante la cui cancerogenicita’ e’ dimostrata, la differenza e’ addirittura sei a uno, a favore del ciclista. E’ quanto rivela uno studio riportato dalla Direzione Ambiente della Commissione Europea, nel volume “Kids on the move”, un manuale dedicato ai diritti dei piu’ piccoli nel mondo delle quattroruote. In un’ora, secondo lo studio olandese che e’ alla base della pubblicazione UE, un ciclista respira oltre la meta’ in meno dell’ossido di carbonio inalato da un automobilista chiuso nell’abitacolo: 2.670 microgrammi per metro cubo d’aria contro 6.730. Meta’ della dose in due ruote anche per il biossido di azoto: 277 microgrammi per chi va in auto, 156 per chi pedala. Ma l’inquinante che si concentra maggiormente nel chiuso dell’auto è il benzene. In media un ciclista ne inala in un’ora 23 microgrammi per metro cubo d’aria, mentre un autista ne respira 138 microgrammi: quasi sei volte in piu’. Anche gli altri inquinanti organici registrano concentrazioni altissime nell’abitacolo: 373 microgrammi di toluene e 193 di xilene contro rispettivamente 72 e 46 microgrammi respirati da un ciclista. Queste sostanze, oltre a essere emesse dalle benzine, sono contenute nelle tappezzerie delle auto…”
    e altri link dove trovate gli studi sul caso (in fodo alla pagina):
    http://www.tmcrew.org/eco/bike/inquinamento.htm

  28. xemet

    E’ risaputo che chi sta dentro l’abitacolo ha la peggio, il resto sono solo fantasie popolari…

  29. surferman

    Dimenticavo una cosa molto importante. Purtoppo per chi va a lavoro in bici, non esiste copertura INAIL in caso di incidenti (infortunio sul lavoro)! Questa è una mancanza grave nella legislazione, e spero che in futuro si corregga questa assurda anomalia.

  30. lorenzo80

    @surferman
    C’è già un movimento in atto: http://www.bici-initinere.info/?page_id=158

  31. Fabiofr

    scusate, ma dove l’avete visto il divieto di transito per le bici nella corsia centrale di v.le Regione? io vi accedo fra via Pitrè e via Uditore e non ho mai visto alcun cartello con tali divieti, nessuno può contestare un’infrazione che non si può sapere di aver commesso (addirittura anche quello che segnala l’inizio dell’autostrada non è ‘regolare’ essendone rimasto solo un pezzo!) p.s. la corsia preferenziale di v.le Regione è meno rischiosa che tutti i vari incroci/rotonde che vi sono fino a via Belgio;

    Smog: sinceramente non penso che in auto se ne resppiri di più, almeno io mio naso la pensa in tal modo; le teorie non tengono conto del ‘ricircolo’ presenti negli impianti di climatizzazione, che le centraline rivela smog sono una presa in giro ecc…;

    rischi: probabilmente sarò esagerato, forse troppo attento al rispetto delle norme di sicurezza ecc, però non so proprio come facciate a non aver corso ‘grandi rischi’ andando giornalmente in bici, secondo me siete ‘assuefatti’ ai veicoli che non si fermano allo stop, a quelli che svoltano senza l’uso dell’indicatore di direzione, a quegli altri si fermano nella corsia di marcia (e scendono fregandosene di chi arriva) ecc..
    io preferisco andare a lavoro la mattina alle 7 (potrei essere lì alle 8) pur di evitare i ‘rischi’ del traffico, e vado a lavoro in moto! (la MTB la uso per sport).

  32. xemet

    “però non so proprio come facciate a non aver corso ‘grandi rischi’”

    si rischia la vita ogni volta che si esce a piedi o in bici a Palermo, questo bisogna che sia chiaro.

    Nonostante questo se si presta particolare attenzione (e qui gioca un ruolo fondamentale l’esperienza) si puo’ anche circolare per anni senza il minimo incidente.

  33. Fabiofr

    Lo ripeto sempre a mia moglie: questione di ‘nascita’.
    Chi è nato altrove non potrò mai avere l’abitudine/attenzione di chi ha imparato a guidare (imparato…, oserei dire preso la patente, che è questione diversa) in questa città.
    Io dai 18 ai 28 anni (trasorsi in varie grandi città del nord (grandi ma non come PA) ho avuto un solo incidente (non per mia colpa), nei successivi 15 trascorsi qui, ne ho subiti … penso una decina (subiti, perchè tutti per colpa altrui) senza contare le ammaccature/strisciature trovate dopo i parcheggi, chiaramente senza lasciare alcun biglietto (una volta mi hanno anche fatto cadere la moto).
    Oltre che di nascita, sarà sicuramente anche questione di sfiga (però mi è venuta da quando son qua!)

  34. biker17

    Ciao, e complimenti per l’articolo.
    Io sto prendendo l’abitudine di andare a lavoro con una mountain bike e il problema più grosso al momento è che arrivo sudato, soprattutto a causa dello zaino dove tengo il portatile.
    Sto pensando a portarmi un cambio. Qualcuno ha sperimentato altre soluzioni per risolvere il problema delle spalle sudatissime?

  35. lorenzo80

    @Biker17
    Ciao e grazie per i complimenti! Lo zaino è assolutamente da evitare, anche io all’inizio usavo uno zaino e mi riducevo con la schiena completamente sudata. Molto meglio una borsa messenger, nella mia ci entra il mio portatile da 15 pollici. Il vantaggio della borsa messenger è che la puoi regolare in modo che non stia appiccicata alla schiena come uno zaino ma che poggi molto più in basso, un po’ sopra il fondoschiena. Comprane una con la fibbia addominale così eviti che ti scivola sulla ginocchia a ogni frenata o quando sali sui pedali. Inoltre porto sempre le borse al portapacchi dove tengo gli antifurti, il cambio e tutte le piccole attrezzature d’emergenza (pompa, valvole, impermeabile, ripara forature ecc).

    P.S: La mountain bike è la peggiore bicicletta da usare in città! Le ruote da fuoristrada esercitano tantissima resistenza al rotolamento e ti fanno faticare di più. Molto meglio una city bike o una ibrida con ruote 700×35, quasi tutte le ibride hanno una tripla davanti come le MB, quindi hai anche dei rapporti cortissimi per le salite. Se non vuoi cambiare la bici puoi sempre montargli un portapacchi (indispensabile!) e cambiare i pneumatici con poche decine di euro, mettendoci qualcosa di più stradale, sentirai la differenza già dalle prime pedalate! 🙂

  36. flat_eric

    … e alla fine un inquinatore, intasatore di strade, benzina-dipendente in meno per le strade di Palermo! (ovvero me!)

    Ebbene si, ho acquistato una bicicletta a pedalata assistita usata, ho speso poco (400€), ed è anche una bella bici (una city bike vera a cui è applicato un motore elettrico, molto bella e funzionale) e finalmente mi diverto ad andare e venire dall’ufficio!

    Mi aspetta il test freddo e pioggia, ma sono sicuro che me la caverò!

    E devo ammettere che questo particolare thread di questo particolare forum mi ha molto, molto aiutato a prendere questa decisione.

    Se tutto va come deve andare, in Primavera venderò la moto!

    Saluti a tutti

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