Quale futuro per le isole pedonali di Palermo? Panormosauri in azione…

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Guardate questa piazza. Non ci troviamo in un’altra città. Ci troviamo a Palermo e questa è piazza San Francesco Saverio, nel quartiere del’Albergheria.

La nuova giunta comunale, fin dal suo primo insediamento, ha evidenziato la propria volontà di definire all’interno del centro storico di Palermo delle isole pedonali. Ciò è stato fatto approvando un’ordinanza specifica con la quale sono state definite delle micropedonalizzazioni, ovvero delle piccole aree del centro storico da destinare, in via sperimentale, alla pedonalizzazione, fra le quali piazze ed alcuni tratti di strade particolarmente vocate all’idea di isola pedonale.

Piazza San Francesco Saverio è stata la prima piazza ad essere pedonalizzata, limitando il transito alle auto mediante dei dissuasori in cemento armato.

Il tutto dona alla piazza un aspetto molto più ordinato di prima, con i marciapiedi sgombri dalle auto e i pedoni che possono tranquillamente camminare al suo interno (sebbene i motorini continuino ancora a transitare!).

La visita delle altre aree pedonalizzate è proseguita con un’altra strada del centro storico di Palermo. Essa è una strada che negli ultimi 10 anni ha ottenuto un notevole incremento di pub ed esercizi di ristorazione vari, essendo per tal motivo diventato un luogo di ritrovo dei Palermitani. Parliamo di Via dei Chiavettieri.

La trasformazione subita da questa via è stata notata anche dalla nuova giunta comunale, la quale ha giustamente fatto rientrale la via all’interno del piano delle micropedonalizzazioni.

Purtroppo, a qualcuno la situazione non è molto andata a genio e ha preferito estirpare con molta tracotanza e brutalità uno dei dissuasori che erano stati installati dal comune da appena qualche giorno.

Dobbiamo dirlo. Siamo a Palermo. Qualsiasi intervento atto a migliorare la vivibilità degli spazi, atto ad estirpare la città dal sudiciume intrinseco delle menti e che entra in contrasto con le abitudini dei cittadini (i cosiddetti Panormosauri), viene visto come un qualcosa da dover combattere.

In questa guerra si fronteggiano due schieramenti:
Da una parte i Panormosauri, dal’altra i Palermitani. L’amministrazione deve decidere con chi stare. Ciò può farlo fin da subito reinstallando immediatamente il dissuasore e far capire quindi al Panormosauro che se vuole continuare a fare questa guerra avrà davanti a se un avversario inamovibile!

P.S.
E’ possibile anche che il dissuasore sia stato divelto da qualche automobile, guidata da qualche Panormosauro che, abituato al proprio tragitto quotidiano non si è reso conto della presenza ne del cartello, ne del dissuasore.

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20 Thoughts to “Quale futuro per le isole pedonali di Palermo? Panormosauri in azione…”

  1. grillo79

    i “dissuasori” evidentemente non hanno dissuaso del tutto…
    bisogna farli a prova di pala meccanica…

  2. punteruolorosso

    era scontato che accadesse.
    a piazza papireto, risistemata con l’acciottolato, ci parcheggiano le auto. bisogna insistere, mettere questi rettili all’angolo in attesa che un meteorite di nome legalità li faccia estinguere per sempre

  3. lorenzo80

    La seconda ipotesi non è certo improbabile, mi ricordo che qualche tempo fa un paio di volte qualcuno nella corsia laterale di viale regione, che poi svolta sul ponte di via Belgio “tirò dritto” invece di girare a destra sul ponte, sfondando la barriera di cemento. E questo è successo più volte in poche settimane, indice che l’idiozia a volte supera l’immaginazione. Riguardo al dissuasore, io metterei i bollard invece che delle palle di cemento.

    http://www.youtube.com/watch?v=mRPEW2OMIU8

    Come vedete nulla può smuovere un bollard, nemmeno il più determinato dei panormosauri con il suo SUV.

  4. MX

    beh ma è normale che ciò accada poiché diversamente staremo a commentare e contestare magari la tipologia di fiori utilizzati per un aiuola…. E’ una prima fase e quindi queste reazioni, a Palermo, sono prevedibili. Bisogna quindi (ma non ci sarebbe bisogno di grandi riflessioni) adottare un sistema di controllo più puntuale. Ci saranno altri casi, quello che è importante è ripristinare immediatamente i dissuasori magari con una”colla” più efficace, fin quando gli incivili (ho già detto in passato che l’altra parola li gratifica come esseri patologici) si riducono e desistono. In molti quartieri del centro storico ho seguito in passato una “battaglia” interna tra chi vuole la zona pedonale, valorizzare la propria attività, andare in bici e chi rifiuta le imposizioni (non so magari il barbiere che deve posteggiare dietro l’angolo, dove ha parcheggiato da 30 anni…). E’ una vecchia legge di convivenza civile dove gli atti contrari devono essere circoscritti ed annientati, diversamente si coltiva la cultura mafiosa ….
    Un caro saluto
    Massimo

  5. danyaj87

    Da una parte sono d’accordo con l’utilizzo di dissuasori per pedonalizzare le piazze, anche se per esempio di mattina non abbia molto senso per via chiavettieri, che praticamente è deserta. Dall’altra parte sono in disaccorso per il semplice motivo che nel centro storico o si vieta l’ingresso assoluto di auto, oppure non puoi chiudere il dedalo di strade che la gente cerca di fare per evitare il traffico pesante delle nostre arterie principali.
    Purtroppo in assenza di un nuovo piano regolatore, di uno studio approfondito sulle carenze della città, non si potrà mai e poi mai andare avanti, ai voglia di dire posteggiatori abusivi (mancano i posteggi veri), le bici che non camminano (mancano le piste, e per piste intendo quelle serie, con cromaticità diversa rispetto all’asfalto stradale), uso del mezzo pubblico (quale quello che in centro mi fa aspettare mezz’ora saltando corse, non in periferia, centro).
    Ben vengano le isole pedonali, e le pedonalizzazioni di intere aree, ma vengano fatte con un criterio progressivo, altrimenti neppure la migliore città tedesca potrebbe abituarsi a ciò. Poi non parliamo dei dissuasori a forma sferica… sembrano dire “spostami”
    Saluti

  6. Beati Paoli

    E cosa vi aspettate dai CITTADINI di questa PALERMO , ma quanto durerà il tutto, io direi proprio niente ! per Palermo ci vorrebbe una bella Bomba atomica così leviamo un pò di FANGHIGLIA, e ricominciare da capo, per colpa di gente senza dignità, dobbiamo sopportare e vivere in una città incivile, come si fa a non avere rispetto di chi ti stà accanto, qui si può tutto ! VERGOGNATI PALERMITANO DISONESTO.

  7. Marco

    Caro Beati Paoli, ma la bomba atomica mica lo sa che a te non deve farti fuori, per lei non c’è differenza tra il palermitano onesto e quello disonesto … quindi cerchiamo soluzioni un pò più efficaci ed efficienti.

  8. salvuccio

    Purtroppo al Sud siamo davvero incivili guardate questa mattina la Napoli tanta decantata di De Magistris peggio dei paesi africani :

    http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/fotogallery/campania/2012/09/degrado_pricipe_umberto/degrado-piazza-principe-umberto-2111760344186.shtml#4

  9. MX

    Carissimi, io credo che i segni di inciviltà devono essere evidenziati e circoscritti nel tentativo di risolverli, di educare ma mai per esaltarli. Qui avviene proprio questo. La scritta sui muri inneggianti la mafia riportata su tutti i giornali nazionali è esistita ma è stato peggio fargli fare il giro del mondo. Immaginate se pubblicassimo tutto ciò che è scritto a Catania sui palermitani e viceversa… ci sarebbero morti ammazzati ad ogni derby.. oppure se magari nel civilissimo nord, fotografassimo scritte contro i napoletani ed i meridionali (viste personalmente..), sarebbe la logica di valorizzare una sottocultura che assurga a metro di misura e comparazione.
    La scuola allo zen continuamente vandalizzata non deve chiudere, sarebbe una sconfitta a favore di quella “cultura mafiosa” a cui alludevo prima. MI spiace constatare gli sfoghi esasperati che seppur comprensibili, sono inutili e non costruttivi. MobPa, credo che debba e può fare un salto di qualità accogliendo (e quindi dipende da noi) commenti più costruttivi e comparativi, proprio in funzione di una auspicata crescita, diversamente altro che bomba atomica (che distruggerebbe tutto e tutti) ma il gas nervino che elimina gli abitanti ma salverebbe i monumenti…. per i nuovi conquistatori…
    Un caro saluto
    Massimo

  10. qualunque tentativo ne resta solo il ricordo del fallimento.
    La soluzione dei dissuasori evidentemente non ha portato i vantaggi sperati. Io credo che il problema sia alla base. Il problema e’ il concetto di MICROPEDONALIZZAZIONE.
    E’ difficile instillare nella mente delle persone, soprattutto gli incivili, il concetto di area pedonale, quando consenti alle auto di percorrere quei tratti per larga parte della giornata (relativo a certe aree pedonali) o consenti ai motorini di correrci dentro, in quanto il manto stradale risulta comunque presente.
    Pedonalizzare significa PAVIMENTARE ove possibile, o chiudere DEFINITIVAMENTE al transito di qualunque mezzo.
    Ragion per cui sono stato da sempre scettico circa queste MICROAREE pseudo-pedonali.
    Va dato un segnale forte alla cittadinanza, un segnale che indichi che qui si pedonalizzera’ e lo si fara’ sul serio!

    Vivo in una citta’ dove i commercianti anzitutto e i cittadini INVOCANO sempre piu’ aree pedonali, e quando cercano di chiudere parzialmente al traffico addirittura protestano per la leggerezza dell’intervento!
    Al mio ritorno, ho trovato una EX-strada tutta pavimentata, senza manto stradale e solo fatta di marciapiede. Hanno aperto nuovi negozi, e i ristoranti erano stracolmi all’esterno. In 20 giorni! 20 giorni!

    Coraggio! Ci vuole coraggio! E la gente capira’! E chi non vuole capire, chi si rende colpevole di atti vandalici, sia giustamente punito con multe e sequestro di motorino con mega salasso per la restituzione!

  11. Nonsempresimpatico

    Per essere efficaci a Palermo i dissuasori devono “dissuadere” realmente .
    Io propongo un sistema automatizzato di torrette armate .
    Credo che potrebbero dissuadere .

  12. Metropolitano

    Non capisco se questa gentaglia è troppo stupida per non accorgersi che quei dissuasori sono lì proprio per delimitare le isole pedonali, o sono troppo prepotenti e sfacciati da violare di proposito anche la presenza di barriere protettive spostandole a loro comodo piacere come se fossero a casa propria. Per ora credo la seconda.
    Ci vuole ben altro per combattere questa piaga ormai radicata e diffusa. E ci vuole impegno costante per contrastare questa gentaglia; impegno che manca ! Insomma ci vuole un addetto alla sorveglianza o dei vigili urbani coi cazzi e coi controcazzi. E dappertutto. Ma forse qua si chiede troppo…

  13. @Mx
    denunciare questi fatti significa tenere alta l’attenzione a mio avviso, non si può far passare inosservato episodi del genere.
    Dal mio punto di vista non dobbiamo buttare la polvere sotto il tappeto, per non dare opportunità alle amministrazioni che ci governano di chiudere gli occhi su questi episodi.
    Dobbiamo tenerli sempre sul filo del rasoio e incalzarli. Se poi calcoli che a parte qualche articoletto qui e lì nei giornali, nessuno mostra alla gente lo stato di fatto delle cose che si realizzano, chiudere gli occhi per non esaltare questi incivili significherebbe agevolarli ulteriormente.

  14. MX

    @Portacarbone
    mi pare di aver scritto ben altro, lungi da me di mettere la “polvere” sotto il tappeto. rileggi please..

  15. xemet

    Concordo al 100% con quanto scritto da Luca S.

    Un’area pedonale deve essere come un marciapiedi, distinta dalle aree transitabili con auto e altri mezzi a motore. PAvimentata e delimitata. Un posto dove le auto, fisicamente, non devono potere entrare.

  16. drigo

    Parlare di pedonalizzazione totale del centro storico a palermo mi sembra inverosimile. Sopratutto perchè, fortunatamente, la gente ci vive. L’idea dei bollard è quella più allettante e sensata, posto che:
    1. Richiederebbe la creazione di varchi carrabili a mò di ZTL (ma senza un piano traffico, i bollard non credo si possano installare, potrei sbagliarmi)
    2. Bisognerebbe individuare, per ogni zona chiusa al traffico “non residente”, varchi di entrata e di uscita consentendo un flusso bi-direzionale ed evitando di congestionare le strade, specie a palermo dove il centro storico è caratterizzato da strade strette e tortuose (ad es. Via dei chiavettieri – via castello)
    3. C’è da considerare poi che i varchi con Bollard sarebbero sfruttabili di giorno, dato che la sera molte strade si riempiono di gente ed attività commerciali, quindi bisognerebbe creare percorsi alternativi, che andrebbero tenuti liberi ed efficienti.

    Insomma, una cosa tranquillamente realizzabile se poi viene effettivamente controllata. I vandali si tengono sotto controllo con la videosorveglianza, che nella fattispecie si realizza con le telecamere “dome”. Ovvio che non si possa installare la videosorveglianza a presidio di una palla di cemento…

  17. perseo

    le torrette armate sarebbero l’ideale, altro che dissuasori

  18. se68

    Luca S. ha colto nel segno.
    La pedonalizzazione di un’area urbana richiede l’utilizzo di un progetto.
    Ma la parola progetto a Palermo è stata da tempo bandita.
    Le uniche aree pedonali di Palermo sono via P.pe di Belmonte e via Magliocco, proprio perché le strade carrabili sono state , in modo permanente, trasformate.
    Questi interventi eseguiti con i dissuasori sono, ovviamente, destinati a fallire.
    Eppure si continua a perpetrarli. Mi chiedo il perché.
    Demagogia?

  19. Irexia

    Io non penso tutto il male possibile di queste micropdonalizzazioni. Ritengo, piuttosto, che siano un modo “low cost” poco costoso (dato che il Comune ha le casse vuote), per instillare in noi cittadini, a poco a poco, in maniera non traumatica, l’idea che le strade del centro si possono chiudere al traffico veicolare senza farci cadere nel panico perché non sappiamo più come muoverci.

    Ovviamente condivido con Luca S. che per pedonalizzare non sia sufficiente mettere due palle di cemento all’ingresso di una via, ma piuttosto bisognerebbe restituire lo spazio tolto alle lamiere roventi e rombanti ai cittadini, facendo nelle grandi piazze come San Francesco Saverio dei giardini alberati, ombrosi e freschi! Gli stessi residenti dell’Albergheria andrebbero là nelle giornate più calde (e quante ne abbiamo qua in Sicilia? Sempre di più a causa del surriscaldamento terrestre!) per godere del fresco che le pampine fanno! Altro che aria condizionata! 😉

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