Esposto contro scarico a mare ad Acqua dei Corsari

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Presentato esposto presso la Procura della Repubblica e alla Capitaneria di Porto di Palermo nei confronti di uno scarico a mare che grava all’interno dell’area-parco dell’ex discarica di Acqua dei Corsari.

L’esposto è stato promosso dai componenti del comitato civico che promuove l’apertura dell’intera area di Acqua dei Corsari, nel più completo abbandono dopo i lavori di riqualificazione.
“Dopo che l’Amministrazione Comunale ha speso circa 4mln di euro-affermano i componenti del comitato-per risanare un sito devastato dalle discariche degli anni 60, e dopo le battaglie del comitato per l’apertura e intitolazione dell’area a Libero Grassi, suona davvero beffardo che uno scarico, probabilmente abusivo e forse inquinante, si affacci su quel tratto di costa”

 

 Foto by M. Marino

 

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13 Thoughts to “Esposto contro scarico a mare ad Acqua dei Corsari”

  1. Proprio oggi mi sono trovato a passare dal lungomare. Sono entrato nella battigia, con qualche bagnante nonostante il divieto. Ho guardato bene quel tratto di mare…ragazzi vi rendete conto cosa ci hanno rubato? Una zona che poteva essere turistica, piena di alberghi e attività turistiche, con la spiaggia intatta e balneabile e con tante palme, tamerici e dune… la nostra Venice Beach. Invece cosa hanno scelto i nostri splendidi politici? Hanno scelto di costurire una zona industriale, quartieri popolari, e contemporaneamente di distruggere la costa, utilizzandola come discarica di materiale edilizio. Una pena…io a differenza dei miei genitori non ho mai fatto il bagno in questa slendida costa. Nonostante questo l’acqua grazie alle correnti è ancora trasparente, anche se inquinata (in questo periodo è addirittura meglio di Mondello)
    Ho visto anche tanti operai al lavoro, ma per renderla come dovrebbe essere ci vorranno anni di lavoro costante e una duratura, costante e forte volontà politica!

  2. Luca S.

    @phrantsvotsa
    “Una zona che poteva essere turistica, piena di alberghi e attività turistiche, con la spiaggia intatta e balneabile e con tante palme, tamerici e dune… la nostra Venice Beach. Invece cosa hanno scelto i nostri splendidi politici? Hanno scelto di costurire una zona industriale, quartieri popolari, e contemporaneamente di distruggere la costa, utilizzandola come discarica di materiale edilizio.”

    Circa l’ultimo passaggio, vorrei solo precisare che e’ stata la MAFIA insieme ALLA POLITICA (esiste differenza in SICILIA?).
    Il sacco di Palermo, un tempo citta’ dei giardini. Oggi nemmeno esiste piu’ la conca d’oro.

  3. Lo scempio maggiore in questo tratto di cosat è stato fatta quando a Palermo non c’era alcuna distinzione tra mafia e politica; questo disatro irrecuperabile lo dobbiamo alla coppia lima/ciancimino.

  4. cirasadesigner

    Io aggiungerei anche alla nostra atavica ignoranza, il popolo siciliano è sempre stato artefice del proprio “successo” e aggiungerei insuccesso!!!, del resto Lima e Ciancimino non sono mica stati eletti da extraterrestri??? chi glieli ha mandati al governo se noi stessi.
    La cosa che invece non esisteva fino a qualche decennio fa, era la cultura del rispetto, delle regole, della storia , dell’ambiente…non credo che se fossimo ai nostri tempi, Ciancimino o Lima sarebbero riusciti in tale scempio.
    Un popolo cresce e cresce con il tempo, sono troppo vicini i tempi in cui camminavamo con le toppe al cu… e per vivere si partiva con le valigie di cartone. Sapete che all’epoca del carbone un lavoratore veniva scambiato come merce con 250kg di carbone??? Agli albori della UE quando ancora si chiamava CECA accordi internazionali con il Belgio, permisero di fare espatriare connazionali, e in cambio di manodopera, il Belgio ci pagava con 250 kg di carbone per ciascun uomo…
    Sono convinto pero’ che anche a questo ci può essere un rimedio. La nostra storia non è poi dissimile a tante altre città europee;, dove agli albori dello sviluppo industriale si distruggeva per far spazio a siti industriali. La stessa costa di Barcellona, tante volte presa in esempio, era fatta di questo squallore, e solo dopo le Olimpiadi, la dove ci stavano industrie pesanti, adesso ci stanno spiagge direttamente raggiungibili con il metro’. Se ci sono riusciti a Barcellona, perché non dovrebbero riuscirci a Palermo, è solo una questione di volontà e di tempo, e credetemi, la costa di Palermo è molto più bella di quella della capitale catalana .
    Ci vogliono progetti, ci vuole una grande cultura amministrativa, sapete che dei 20 miliardi di EURO stanziati dalla U.E. siamo stai capaci di spendere solo il 9%??? Incredibile, a voglia di progetti e di coste da recuperare se avessimo solo voluto

  5. griffild

    che grandissima tristezza, io che la vivo giornalmente ì, e la soffro giornalmente la nostra costa abbandonata, e sentire che dei politici che guadagnano 20 mila euro al mese fonte tg1 di oggi, stanno facendo fallire la nostra bella isola, figurati se riprenderanno mai la costa, utopia….

  6. Luca S.

    @cirasa
    Grande post, ma utopico.
    I Catalani sono motivati da orgoglio regionale. Noi ci vendiamo da anni per un posto al comune o alla regione, precario.
    Altro che costa e recupero, non abbiamo un briciolo di orgoglio e pudore, altrimenti non presenteremmo certe mostruosita’ ai turisti che fanno il favore di visitarci.
    Vergona a noi!

  7. gapirro

    Questa grande isola del Mediterraneo, nel suo modo di essere, nella sua vita, sembra tutta rivolta all’interno, aggrappata agli altipiani e alle montagne, intenta a sottrarsi al mare e ad escluderlo dietro un sipario di alture o di mura, per darsi l’illusione quanto più possibile completa che il mare non esista (se non come idea calata in metafora nelle messi di ogni anno), che la Sicilia non è un’isola. Che è come nascondere la testa nella sabbia: a non vedere il mare, e che così il mare non ci veda.”
    Leonardo Sciascia
    “Rapporto sulle coste siciliane”, 1968

  8. gapirro

    dopo 44 anni non mi sembra sia cambiato l’approccio

  9. cirasadesigner

    @gapirro splendida citazione, certo che Sciascia, da siciliano, era più affilato di un rasoio nelle sue disamine…

  10. Io sono convinto che ancora oggi sia possibile riqualificare tutta la zona; alberando il viale, creando nuovi alberghi, combattendo l’abusivismo e piantando palme e tamerici sulla spiaggia. E’ ancora possibile, ma ci vuole la volontà politica per farlo. Ce la faremo?

  11. Luca S.

    Come dicevo, ci vuole anche amore per la propria terra, la volonta’ di portare avanti progetti. La volonta’ politica dovrebbe venire in secondo piano, quello che conta e’ la volonta’ della gente. I politici dovrebbero essere espressione di questa volonta’.
    Parole parole parole…
    Ad oggi, la politica ha fatto solo gli interessi della mafia.

  12. @Luca S.
    Sagge parole…ma la politica in democrazia è espressione di un popolo. Soltanto tre giorni fa un pizzaiolo mi diceva che “sono finiti i bei tempi”. E non ci crederete, ma si stava riferendo ai tempi di ciancimino, quando “l’edilizia camenava e tutti ltracagghiavano” . E guardate che non stava scherzando. Anche adesso, provate a chiedere; quanti degli abitanti di via messina marine si rendono conto del degrado in cui vivono? Le persone che ho visto in spiaggia, stavano tra i rifiuti e contribuivano con zelo a sporcare la spiaggia!!

  13. MX

    non ci conforta il fatto che tutta o buona parte della Sicilia ha subito la stessa ignobile sorte, una sorte dettata dalla volontà di coloro che hanno speculato quattro soldi con ignoranza e senza scrupoli. L’ignoranza, perché se avessero avuto un minimo di intelletto avrebbero speculato di più su un polo turistico attivo (provocazione..) e senza scrupoli… immaginate perché..
    L’elemento di maggiore riflessione è che ad oggi la Sicilia viene amaramente rappresentata dagli effetti prodotti da questi elementi, minoranza? Forse, sta a noi determinare se le scelte di un popolo debbano essere ancora condizionate dalla volontà di coloro che hanno distrutto tantissime opportunità di sviluppo di un’economia reale che a Palermo ed in tutta la Sicilia apre ancora dei varchi importanti.
    Vi porto l’esempio negativo di Trapani, oggi città in corso di profondo rinnovamento (vedi il centro storico, esemplare per Palermo..). La costa tirrenica con spiaggia (San Giuliano) alternata da un quartiere di case popolari (ai tempi si costruivano in periferia..), un Grande Migliore (ei fu), una parte del carcere, l’ampliamento del parcheggio del cimitero, l’università con parcheggio, spazi vuoti ed abbandonati ed alla fine un albergo, accanto al quale, come di consueto, una zona residenziale… La follia delle follie, in tipica salsa siciliana..

    E di questi esempi in Sicilia ne esistono purtroppo tantissimi..
    Un caro saluto
    Massimo

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