Idee per piano nazionale “Piano Città”

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Cari amici del sito, apprendo oggi lunedi 25 luglio 2012 sul giornale Repubblica, in grande evidenza in prima pagina e poi in sesta e settima ,dell’esistenza di un piano nazionale denominato “Piano citta” per un valore complessivo di due miliardi per la crezione di 100 mila posti di lavoro che sarà pubblicato in gazzetta ufficilale.

Il piano interessa i capoluoghi italiani e sono menzionate alcune citta italiane con i loro progetti.Di Palermo si dice che presto arriverà un progetto con le relative richieste.

Prendendo a riferimento Genova che è la citta più omogenea a Palermo per molti motivi (abitanti,mare,centrostorico ecc) e considerando quindi un importo di 862 Milioni(quello richiesto dai genovesi) mi piacerebbe sapere Voi cosa inserireste in questo piano se dipendesse dalla vostra volontà.

Personalmente mi concentrerei su poche infrastrutture ma strategiche per il trasporto e la crescita di Palermo ed in particolare :

1)La metropolitana leggera automatica tratta Oreto-Notarbartolo di cui esiste già un progetto costato sette milioni per un controvalore dell’opera completata di circa 550 milioni

2) Fiera del meditterraneo; o un centro congressuale di grande livello o una zona dedicata alle imprese che vogliano fare ricerca per fare assumere i giovani ricercatori siciliani.

Voi quali proposte fareste?

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18 Thoughts to “Idee per piano nazionale “Piano Città””

  1. mediomen

    Far rinascere la Fiera del Mediterraneo non è un’impresa difficile e dispendiosa, credo che molti paesi che si affacciano nel Mediterraneo aderirebbero, si rilanciasse così l’economia e l’operosità a Palermo risvegliandola dal torpore in cui è caduta!

  2. punteruolorosso

    metro leggera, ampliamento del tram.
    recupero della costa, parco oreto.

  3. metro leggera, tangenziale, costa sud, parco oreto

  4. Deiniol

    parco oreto con relativi percorsi per turisti dalla sorgente alla foce, parco della favorita, cercare di ripristinare quanto piu possibile il centro storico e chiuderlo alle auto, bus navetta per il centro, wifi gratuito in tutta la citta’ o quanto sia possibile, piu servizi a favore del turismo che è la nostra principale risorsa e non vogliamo capirlo ancora nel 2012

  5. peppech

    Con una cifra del genere si potremme a malapena iniziare a considerare l’idea di una tangenziale (sotterranea, soprelevata..)per smaltire buona parte del traffico pesante e non.

  6. ing.giacomo

    Sicuramente metropolitana leggera e costa via messina marine: disinquinamento del mare bonifica del litorale incentivare attività come lido e b&b e attività commerciali nella zona….Ha tutto per diventare la Rimini Palermitana

  7. MX

    i singoli progetti inseriti nel contesto attuale rischierebbero di non ottimizzare o limitare gli effetti di qualcosa che si realizzi per quanto valida ed organizzata. E’ una scelta che la città deve fare. Se si punta sul turismo, commercio, centro congressuale, capitale culturale e ponte ideale tra culture mediterranee diverse e punto di convergenza reale tra nord-sud, est-ovest, bisogna attrezzarsi affinché ciò avvenga oppure creare le basi e le condizioni affinché da oggi (con questo progetto) e per i prossimi 10 anni (ad esempio), la linea conduttrice degli investimenti vada in un’unica direzione. Così facendo si agevolerebbero gli ulteriori progetti a venire ma soprattutto si creerebbe un reale coinvolgimento di investimenti privati sicuri finalmente di una garanzia di intendimenti.
    E questo si ottiene, prevedendo di realizzare opere in questa direzione, sia attuali che susseguenti, implementando iniziative coerenti con l’obiettivo da realizzare (tipo zone pedonali e spazi adatti ad accogliere flussi, visitatori, etc).
    Il ritorno economico è enorme con creazione conseguente di posti di lavoro generati da un volano automatico oltre al fatto che il miglioramento della qualità della vita ne gioverebbe e non poco.

    Il settore dei trasporti è primario, privilegiando magari progetti + concreti e – faraonici, valorizzando aspetti progettuali atti a completare le opere già in corso (anziché perdersi in varianti economicamente penalizzanti) e concentrarsi sulla necessità di attivare queste prime opere al più presto.
    Quindi il passante lo reputo punto di partenza essenziale per la determinazione dei progetti successivi, le linee tram già in itinere, aggiungendo man mano il completamento della prima fase di vera e propria movimentazione dei flussi verso Palermo ed il suo centro e viceversa. In pratica quello che è già avvenuto in molte città dell’Europa e non solo da qualche decennio a questa parte.
    Sicuramente la linea tram che dalla stazione C.Le verso il Foro Italico, la Cala, e fino alla Camera di Commercio, sarebbe una linea altamente strategica e di grande interesse anche dal punto di vista turistico.
    Quindi una progettualità da qui ai prossimi 10 anni successivi e dei progetti integrati più accessibili che vadano ad armonizzare le iniziative che man mano vanno completandosi. Esempio, se mi manca un collegamento specifico organizzo una navette di collegamento in attesa che un domani si attivi una nuova stazione tram o metropolitana..
    E’ insito quindi che dal recupero delle aree verdi ed alla loro riorganizzazione per una migliore fruibilità, all’attivazione di fontane esistenti o di giochi d’acqua (tanto amati dai nostri arabi siciliani) magari in qualche rotonda cittadina, si debba dare l’immagine di una città che si collochi tra quelle menzionabili a livello europeo e mediterraneo e non restare nel “limbo” politico, culturale, architettonico, crogiolandosi di una storia che ha benedetto questa terra di tante ricchezze rappresentate oggi in maniere indecorosa.

    Per intenderci, se scegliamo una città votata all’accoglienza di flussi importanti. dobbiamo essere in grado di accoglierli, dare loro la possibilità di leggere le informazioni, metterli in condizioni di muoversi autonomamente con una serie di varianti interessanti.

    Oggi le città organizzate, tendono di essere di tutti i visitatori, Palermo continua a non essere percorribile neanche da chi viene dalla sua provincia..

    La città aperta significa che organizzi delle manifestazioni internazionali di grande richiamo

    Per organizzare le manifestazioni di grande livello, necessitano spazi e strutture adeguate (dov’è un centro congressi?)

    Ci vogliono quindi idee (e qui su Mob Pa spesso non mancano), veri professionisti di ogni specifico settore (per intenderci non i politici prestati al turismo per 20/30 anni…) e progetti a lungo, medio ed immediato termine perché bisogna saper pianificare in funzione del futuro e delle innovazioni per il futuro, delle esigenze e dei limiti attuali ma con un’programma univoco, altrimenti rischiamo di fare magari delle belle cose ma isolate e quindi pressoché inutili o con un margine di resa molto ridotto.

    Un caro saluto a tutti
    Massimo

  8. Fabion54

    Sicuramente la metropolitana leggera e poi raddoppio del ponte Corleone e realizzazione dello svincolo Perpignano.

  9. matteo O.

    La metro leggera, tutto il resto verrebbe da se….ma senza quella, la città rimarrà sempre una provincialotta e non una metropoli moderna.
    PS: se non sbaglio fino a mondello costerebbe 900 mln di euro….saremmo la barcellona italiana!

  10. MAQVEDA

    Senza dubbio la metropolitana leggera, ma non solo il primo tratto, tutta, sino a Mondello, già questa da sola potrebbe permetterci di risolvere enormi problemi, come ad esempio l’ipotesi di chiusura del centro antico e del parco reale della Favorita.
    Poi se possibile, riqualificazione della costa e del centro storico.

  11. xemet

    metro leggera e tram in superficie a tutto spiano!!!

  12. Otto Mohr

    Per fare bella la nostra casuzza possiamo comprare tutte le piastrelle del bagno firmate Dolce e Gabbana che vogliamo, tutte le finestre e le porte chic, ma se manca il telaio dell’edificio non andiamo da nessuna parte.
    Senza dubbio, al primo posto la metro leggera…

  13. stigghiolaro

    Metropolitana leggera, recupero e pedonalizzazione del centro storico

  14. caudino

    Sempre a pensare alle INFRASTRUTTURE!!!!….. giustissimo nè abbiamo bisogno.
    Xò io finanzierei un piano di rieducazione del cittadino, EDUCAZIONE CIVICA!.. (parola che a palermo è stata cancellata anche dai dizionari).
    Pensate un megainvestimento che nn reprima l’inciviltà che a Palermo non funziona, ma che insegni strade nuove x la convivenza con il prx.
    Ahh e poi sicuramente finanzierei una mega REVISIONE OBBLIGATORIA A TUTTE LE AUTO di vecchi, donne e freschipatentati X ABOLIRE IL CLACSON!… x uso inconsapevole, e dannoso x se e x chi gli sta attorno! :P…..
    che bello sognare…… 😀

  15. iscaman

    metro leggera, piste ciclabili, bike sharing, wi-fi libero nelle aree verdi e sui mezzi pubblici…

  16. cirasadesigner

    Sono assolutamente d’accordo con l’intervento fatto da MX, più che vedere a singoli progetti, bisogna davvero essere capaci di pianificare uno sviluppo. Palermo ha necessita di vedere una strategia che la faccia uscire da questo torpore che è insieme culturale e strutturale.
    Si deve pensare a strategie di sviluppo che portino la città a reinventarsi un ruolo che attualmente non ha .
    La città, per anni ha sopravvissuto a se stessa adesso dopo, la fallimentare esperienza di Cammarata, ha anche esaurito questo carburante e quindi bisogna davvero puntare su altro.
    Di esempi nel passato ce ne sono tanti, e solo per rapportarci con città che hanno le stesse caratteristiche di Palermo, vediamo cosa è successo a Barcellona prima, Marsiglia poi, per non citare la stessa Genova.
    Li con coraggio, hanno puntato su una forma di sviluppo che ha innanzitutto sfruttato la posizione geografica e il clima.
    Sono entrambe diventate città congressuali, potenziando così un aspetto, quello turistico, che invece hanno sempre avuto.
    La Barcellona prima delle Olimpiadi, non era certo la Barcellona di adesso e solo dopo questo incredibile imput, ha avuto la forza di continuare nel suo percorso, divenendo poi sede di tutto il turismo congressuale d’Europa, divenendo sede del Forum dell’economia nel 2004 , trasformando il suo litorale per ben 10 km….ma se Barcellona, ci spaventa come riferimento, troppo distante dagli standard di Palermo, vediamo cosa è successo a Marsiglia, dove hanno investito tantissimo in cultura e grazie al fatto che i collegamenti in Francia sono altra cosa è diventata in breve tempo la seconda casa dei parigini, che non sarebbero andati se nel frattempo non si fosse investito in cultura, trasformando il vecchio o porto in sede di atelier artistici e culturali. Sono d’accordo con chi dice che il passante è scossa necessaria, che la metropolitana è altrettanto utile, che la nuova Tangenziale sia necessaria; si parla sempre di cose scontate purtroppo, solo perché dobbiamo recuperare quei decenni di ritardo che hanno relegato Palermo alla “periferia della periferia”
    Sono invece assolutamente convinto che il rilancio del polo fieristico di Palermo possa costituire un eccezionale volano per la città, coinvolgendo attori privati in una operazione che potrebbe rilanciare tutta la fascia costiera della città, prima del fallimento dell’Ente Fiera del Mediterraneo, ci stava un interesse da parte di Fiera Milano ad investire su Palermo…
    Pensate come si potrebbe davvero trasformare questa parte di città, aprendo il porto, trasformando il Carcere dell’Ucciardone in albergo, liberando la via Montepellegrino dal traffico attuale, trasferendo il mercato Ortofrutticolo in altro sito più adatto, così come è già previsto dal PRG, liberando la Banchina Quattro venti del porto a funzioni del tutto differenti da quelle attuali, (porto containers) spostando così il porto commerciale verso Termini Imerese e trasformando quello di Palermo in porto Croceristico e e di-portistico. Si trasformerebbe così di botto una parte di città senza dovere necessariamente intervenire su eccessive infrastrutture, quelle verrebbero dopo da traino, ma nel frattempo potrebbe davvero arrivare tanta gente, turisti e congressisti direttamente via lmare fruendo direttamente della città e del suo centro storico. Io sono convinto che il futuro della città sia questo, è questa la vocazione naturale di Palermo, che tolto un po di terziario e il commercio, ha come volano economico solo quello turistico, penso ad esempio che non bisognerebbe scandalizzarsi all’idea di delocalizzare i Cantieri navali liberare la Vecchia Manifattura Tabacchi e trasforlarla in ricettività, Valorizzare il Museo del mare….e offrire così a quella che era la Panormus “Citta tutto porto” davvero la sia vocazione aprendo da Sant’Erasmo all’Arenella il suo fronte a mare e facendo da traino così al recupero della costa che da Romagnolo arriverebbe a MONDELLO, in maniera del tutto lineare.
    Solo una amministrazione illuminata e sensata può immaginare questo sviluppo e penso che adesso si possa davvero fare, conosco personalmente l’Assessore Agata Bazzi, una ottima pianificatrice con dietro una scuola di pensiero di tutto rispetto, quindi sono fiducioso, almeno adesso ci stanno le professionalità giuste al posto giusto, non come all’epoca di camerata che ha fatto danni come nei peggiori anni ci Ciancimino….

  17. Panormos

    Io proporrei di fare un Museo Regionale delle Ferrovie Siciliane al posto della Fiera del Mediterraneo. Un museo che vada a raccontare questi (quasi) 150 anni di binari siculi, includendo sia le tratte attualmente attive sia SOPRATTUTTO le tratte attualmente dismesse e/o abbandonate. E fidatevi che ce ne sarebbe roba da mettere li dentro !

  18. MobilitaTrinacria

    1: Pedonalizzazione del centro storico – da stazione centrale a P.zza Croci, con navette continue e parcheggi lato C.so dei Mille e lato p.zza Giachery;
    2: Metro&Tram&Bus con abbonamenti concorrenziali (giornalieri, settimanali, studenti, pensionati, diversamente abili, lavoratori dipendenti);
    3: Info&Promo Turismo da e per la Sicilia con personale qualificato;
    4: Info&Promo Musei con personale altamente idoneo e preparato;
    5: Info&Promo Enogastronomia Palermitana e Sicula.

    Del resto non occorre inventare cose strane, abbiamo già tutto in “casa”, occorre voglia ed un minimo di apertura mentale.

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