Bike sharing, successo per il questionario partecipativo

Spread the love

Il Comune di Palermo realizzerà un sistema di ciclo posteggi di bike sharing. Il progetto è stato già approvato e finanziato;  sono previsti 23 cicloposteggi per biciclette tradizionali ed  elettriche a pedalata assistita.  Per posizionare i ciclo-posteggi è stato pensato di realizzare un sistema  WebGis che consente ai cittadini interessati di indicare i propri  spostamenti più frequenti, per lavoro, sport, svago, ecc.  In appena due giorni, oltre 150 cittadini hanno compilato il modulo on line che potrete trovare all’indirizzo:  http://www.siciliabikesharing.it/palermo/

In questo modo, i potenziali utenti del bike sharing stanno costruendo una mappa su Google Maps con l’indicazione dei punti di partenza e di  arrivo degli spostamenti più frequenti. Sarà una utile informazione  per me che sto redigendo il progetto esecutivo dei ciclo posteggi.
 Il sistema è innovativo per la città di Palermo, ma esiste già in  alcune città italiane ed europee. E’ costituito essenzialmente da  colonnine per il prelievo delle biciclette e da un sistema tecnologico  che consente all’abbonato, attraverso l’utilizzo di una smart card  elettronica, di prelevare la bicicletta nel ciclo posteggio di  partenza e di consegnarla in quello di arrivo.  L’abbonamento consentirà di utilizzare la bicicletta per i primi 30  min senza pagare alcuna tariffa, proprio come per l’autobus, con la differenza che non dovrete aspettare alla fermata il suo arrivo!
 Alla fine del sondaggio verrà organizzata una conferenza stampa dove  verrà presentata  la mappa on line con le vostre indicazioni e sarà un  ottimo spunto per l’Amministrazione Comunale per posizionare i ciclo  posteggi nei punti per i quali saranno pervenute le maggiori  richieste.

Continuate a compilare il sondaggio!

Post correlati

8 Thoughts to “Bike sharing, successo per il questionario partecipativo”

  1. cirasadesigner

    ragazzi volevo raccontarvi la mia esperienza in materia a Bruxelles, qui esiste questo sistema da quasi 2 anni, ci sono 180 stazioni di parcheggio, tutte mediamente con 20 stalli di parcheggio penso che ci saranno un 1500 bici almeno. tu paghi un abbonamento annuale di 30 euro oppure puoi prendere la bici pagando nelle varie stazioni, tutte dotate di colonna per i pagamenti con touch screen, si paga nominino 1 euro per un ora ma per chi viene da fuori è utile l’abbonamento settimanale per soli 7,5 euro. Tu prendi la bici e la prima mezz’ora è gratis, ma siccome le stazioni sono tante e a distanza di soli 450 metri l’una dall’altra difficilmente tu paghi mai in più, perché basta lasciarla al parcheggio e nessuno ti domanderà nulla, in questa maniera le bici sono sempre in giro presenti negli stalli e nessuno ha problemi. Un sistema utilizzatissimo sopratutto dai giovani. avevo visto la stessa cosa in Canada a Montreal e devo dire che è davvero un fantastico sistema. Spero che anche li a Palermo si possa fare lo stesso, sperando nella civiltà della gente, non vorrei che dopo poco rimanessero solo gli stalli e le colonnine senza video o quant’altro…. ai posteri l’ardua sentenza; Vi indico il sito per andare a curiosare http://www.villo.be

  2. amazzon64

    Il Progetto bike sharing della città di Palermo è proprio come quello che hai utilizzato a Bruxelles, forse in più ci sono le pensiline fotovoltaiche (se non le hai viste anche in quella città). Se i cicloposteggi subiranno tentativi di atti vandalici lo vedremo, purtroppo. C’è qualcuno che ha qualche idea per cercare di controllare il più possibile questo patrimonio che sarà dei cittadini palermitani?

  3. Freddie

    Una telecamera puntata su ogni stallo con un bel cartello di avvertimento…

  4. V:E:N:D:E:T:T:A

    ed una zona accanto per parcheggiare chi la bici ce l’ha già a casa!

  5. amazzon64

    Ogni cicloposteggio è dotato di telecamera e di cartelli indicatori.
    La possibilità di mettere delle rastrelliere per biciclette private non è una cosa difficile, anche se non prevista dal progetto di bike sharing. Vedremo se sarà possibile, in ogni caso con circa 30 euro all’anno, si può utilizzare la bici del bike sharing senza doversela scendere da casa e avere la preoccupazione di posteggiarla al sicuro.

  6. MAQVEDA

    Avrei un paio di domande.
    E in caso di furto della bicicletta? come ci si regolerà in merito a questo. Io posso benissimo arrivare, prendere la bici, e portarmela senza più restituirla. E’ così facile come sembra? Ovviamente spero proprio non succeda.
    E la manutenzione? chi si occuperà di tutto ciò che serve a mantenere ottimale una bicicletta, come le ruote sempre ben gonfie, la catena sempre ben oliata etc etc. Essendo esposte ad agenti atmosferici le biciclette sono più sensibili e necessitanti di manutenzione (parlo per esperienza personale).
    Un’ultima cosa, si ha già una vaga idea delle tempistiche? quando vedremo i primi parcheggi? 6 mesi? 1 anno? spero il prima possibile.
    Ovviamente non è per essere polemico, la mia è pura e semplice curiosità su come saranno gestite queste cose. Felicissimo che finalmente arrivi il bike sharing anche a Palermo, ci speravo davvero tanto, non vedo l’ora di usarlo 😉

  7. cirasadesigner

    @amazon64 no qui non ci sono pensilline fotovoltaiche, sia perche le bici sono normali, solo forse un po più robuste del solito e dotate di parafanghi e cestino con catena qualora decidessi di lasciarla fuori dagli stalli. Poi Bruxelles di sicuro non ha lo stesso numero di giorni di sole di palermo e in inverno fa luce alle 9 e buio intorno le 4. Sono contento che si possa realizzare il progetto, ma temo che si debba pensare a + stazioni e non limitarsi alle 25, magari è solo l’inizio, ma per progetti di questo genere lo start up è importantissimo per la riuscita dell’iniziativa, immaginare Palermo come Barcellona, viste le similitudini è il migliore augurio che posso fare alla mia città… a proposito anche li funziona benissimo il servizio

  8. lorenzo80

    Che meraviglia sarebbe ricaricare le bici elettriche con i pannelli solari… Mobilità pulita e gratuita! Realizzare una cosa del genere a casa sarebbe anche possibile ma abbastanza costoso perché le batterie da trazione vogliono un discreto amperaggio per caricarsi in tempi ragionevoli e ci vorrebbe un gran ben pannellone solare!

Lascia un commento