Auto contro bicicletta ovvero l’illusione della velocità

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Ciao a tutti! Da un anno e mezzo ho riscoperto una antica passione: la bicicletta. Ma quella che un tempo era solo una passione ludica, oggi si è trasformata in un mezzo di trasporto urbano formidabile e a cui si fa fatica a trovare un difetto. Sorvolando sull’aspetto salute, attività fisica ecc, volevo porre l’attenzione sull’economia del mezzo e dimostrare come la bici sia un mezzo spaventosamente conveniente rispetto all’auto e (in misura minore) alla moto in una città al collasso come quella nostra. Prenderò ad esempio il percorso tipico, lo spostamento verso il posto di lavoro.

Una delle convinzioni più diffuse, oltre a una smisurata pigrizia, che porta molti a rinunciare anche solo a provare ad andare in bici in ufficio è la sensazione che la bicicletta sia un mezzo “lento” e che con la macchina, dato che è sicuramente più veloce di una bicicletta, si arrivi prima. Chiaramente, nell’ambito di un percorso cittadino, questo ragionamento è sbagliatissimo e vorrei qui dimostrarlo, dati alla mano. L’occasione è stata che ieri sono stato costretto ad andare in ufficio in macchina per cui, armatomi del mio HTC e dell’ottima app “MyTracks”, ho misurato tutti i dati relativi allo spostamento casa ufficio, con la precisione tipica di un moderno sistema GPS. Ho rifatto lo stesso esperimento stamattina, ma con la mia bicicletta. Il percorso è quasi identico, puramente urbano, di poco meno di 5 km, praticamente la distanza media che devono percorrere buona parte di quelli che la mattina si infilano in macchina (e sono sicuro che alcuni prendono la macchina per molta meno strada). E’ stato effettuato alle 8 del mattino, ovvero il momento del delirio più totale a Palermo: code chilometriche, clacson isterici, vigili urbani in assetto antisommossa e scuole in apertura. Nella prima registrazione è inclusa, chiaramente, la ricerca disperata di un parcheggio e relativo percorso a piedi verso l’ufficio. Ironia della sorte, proprio ieri non ho avuto molta difficoltà a parcheggiare e ho parcheggiato a circa 500 metri dall’ufficio. Quindi considerate il percorso in auto qui sotto come un esempio di ottima fortuna. Considerate anche che stamattina, in bici, ho passeggiato.

Percorso casa ufficio, misto: auto + posteggio + un tratto a piedi

Distanza Totale: 4,68 km
Velocità Massima: 45,90 km/h
Velocità Media: 7,79 km/h
Velocità in moto: 11,08 Km/h

Durata in moto: 25:20 minuti
Durata Totale: 36:01 minuti
=> 10:39 minuti bloccato nel traffico

Consumo medio della mia auto imbottigliata nel traffico (calcolato con computer di bordo): 10 km/l => circa mezzo litro di benzina => 80 centesimi

Percorso casa ufficio bicicletta, più o meno stessa strada

Distanza Totale: 4,21 Km

Velocità Massima: 38,74 Km/h
Velocità Media: 17,29 Km/h
Velocità media in moto: 18,46 Km/h

Durata in moto: 13:41 minuti
Durata Totale: 14:36 minuti

=> 1 minuto e 5 secondi fermo. Ho beccato un paio di semafori…

Consumo medio della mia bici nel traffico: 0 litri di benzina => 0 euro. Zero. Capito? ZERO.

Vi prego di notare l’enorme differenza alla voce “Velocità Media”. Se devo andare da A a B non ha importanza se a un certo istante del percorso posso arrivare a 50 o 70 km/h, se poi perdo tutto il vantaggio al prossimo tappo nel traffico o al prossimo semaforo. La velocità è spazio su tempo e la macchina bisogna pure parcheggiarla da qualche parte! Si perde tempo e quindi la mia velocità media crolla. La bici la attacchi a un palo e la tua velocità media è sempre la stessa, non hai quasi mai difficoltà nel traffico. Vedo moltissimi, per esempio in via principe di Paternò, dove c’è un semaforo ogni 100 metri, che appena scatta il verde partono a razzo, per poi frenare dopo 60 metri al successivo semaforo rosso. Ma che senso ha?

In definitiva, facciamo due conti:

TEMPO: Con la bici ci ho messo 21 minuti in meno che con la macchina. Consideriamo che a casa, con la macchina, ci dovrei pure tornare: moltiplichiamo per 2 (andata e ritorno) questi 21 minuti e fanno circa 42 minuti. Per tutto il mese sono 840 minuti, ovvero 14 ore al mese imbottigliati nel traffico. 7 giorni in un anno della tua vita buttati dentro un auto a fare bile e consumare benzina e frizione.

SOLDI: Stesso ragionamento: moltiplichiamo per 2 gli 80 centesimi fanno 1,60 euro. Per 20 giorni lavorativi => 32 euro al mese => quasi 400 euro l’anno di benzina solo per andare in ufficio.

Pensateci, domani mattina, quando accenderete l’auto o la moto per fare meno di 5-6 km.

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53 Thoughts to “Auto contro bicicletta ovvero l’illusione della velocità”

  1. rosanero86

    buon articolo. già in diverse cttà viene utilizzata moltissimo la bici, spero possa esser di spunto per diversi utenti palermitani.. non sarebbero male però anche i mezzi di trasporto pubblici ecologici quando essi potranno essere puntuali come nel resto d’italia!

  2. zio

    io è una vita che mi sposto in bicicletta, ogni giorno vado a lavorare con questo meraviglioso mezzo di trasporto, ho cercato di convincere amici e conoscenti a farne uso, ma il risultato è insoddisfacente.purtroppo ci vorranno ancora tanti e forse troppi anni prima che questa città abbia la consapevolezza che l’automobile serve per gli spostamenti extraurbani e non per spostarsi di poche centinaia di metri. fate caso alle auto che incontrate, la maggior parte hanno solo il guidatore…vi dico questo nonostante il mio mestiere è il venditore di automobili da una vita.

  3. salvu85

    tralasciando il risparmio, vi sentite sicuri? palermo ha delle piste cittadine ciclabili? a parte quegli aborti di piste che hanno fatto tipo in zona libertà o davanti la brancagel…io sono daccordo certo, ci ho pure provato un paio di volte a scendere in bici, solo che a palermo diventa uno sport estremo…è impossibile camminare per strada in bici senza che un’auto o un motorino ti sfrecci accanto magari anche controsenso, senza contare le strade piene di buche, auto parcheggiate in doppia fila, stavo finendo asfaltato più di una volta…

  4. AngeloCh

    Faccio il pendolare al contrario: Palermo -> Bagheria.
    Abito in zona Villaggio. Da quando hanno chiuso il tratto Centrale – Notarbartolo uso la moto per fare l’intero spostamento perché non esistono abbonamenti AMAT per chi essendo di Palermo deve usare l’autobus. Il costo bus+treno è antieconomico.
    La bici sarebbe per me ottimo per scendere alla stazione Centrale e poi in treno fino a Bagheria.
    Ottimo fino a che non dovessi comprare una bici ogni 15 gg(?) se non se la grattano prima. Non è di mia conoscenza un posto dove poterla lasciare custodita gratuitamente (altrimenti diventa nuovamente antieconomico).

  5. cicciocc

    Parole sante nel post. Peccato che non convincerà mai la maggioranza dei palermitani che affollano il traffico in macchina.
    Io mi muovo in scooter e capisco perfettamente che non è sostenibile la giornata lavorativa con spostamento in auto, neanche con l’uragano. La bici la uso spesso, nei weekend, per passeggiare etc…ma per lavoro, a seconda se il tratto che mi tocca fare è lungo e in salita, sinceramente arrivare sudato, elegante con giacca e notebook in spalla mi da alquanto fastidio – cerco comunque suggerimenti.

  6. cicciocc

    per gli admin, mi correggete la chiusura em per favore, grazie

  7. zio

    suggerimento per ciccioc: acquista una bici a pedalata assistita(se ne trovano anche a prezzi accessibili) , e vedrai che non sudi e arrivi fresco e pettinato.la usi come una normalissima bici e azioni il motore solo quando serve.il resto che ho letto sono tutte balle.pretesti per aggirare il problema. nulla è semplice, bisogna adattarsi alle situazioni.anche a me piacerebbe avere le piste ciclabili come al nord, le rastrelliere per incatenare la bici, le strade liscie ecc.per quanto riguarda i furti, basta non lasciarla fuori la notte , basta starci attenti ,una robusta catena e un palo e pregare che questa meravigliosa gente che si è iscritta a questo sito faccia ancora di più per cercare di cambiare questa martoriata città.

  8. Yroku

    Personalmente adoro la bici, e un paio di volte ho pure provato ad usarla per andare all’università che per me, google maps alla mano, comporta una distanza di 4,6 chilometri.
    Il tragitto è ottimale, diciamo che muovermi in mezzo al traffico non mi comporta un problema così esorbitante dal punto di vista della sicurezza, tengo gli occhi aperti e via.
    Il problema si presenta una volta arrivato, perchè sia in inverno, che in primavera/estate, dopo 30 secondi (netti) dall’esser sceso dalla bici per legarla ad un palo, inizio a sudare in modo vergognoso: seguire una lezione con la maglietta tutta appiccicata addosso è una cosa sgradevolissima.
    L’unica soluzione, almeno per me, è l’acquisto di una bici elettrica che comporta la pedalata assistita e quindi fa arrivare a destinazione con molta meno “fatica” fisica, e quindi sudando meno alla fine dell’attività fisica.

  9. surferman

    Anche io ogni tanto prendo la bici per andare al lavoro, ma devo aprire gli occhi e tendere le orecchia come un supererore per evitare danni. A Palermo si deve fare il testamento o una assicurazione sulla vita prima di decidersi di usare la bici……(ovviamente esagero)

  10. Freddie

    Io l’ho usata per quasi un anno prima di tornare allo scooter. Vero è che ci si guadagna in salute e denaro ma gli “abbili” sono così tanti che personalmente ho deciso di rinunciare. Spesso ti suonano, ti mandano a quel paese, ti affiancano e vogliono litigare verbalmente per dimostrarti che gli hai fatto perdere tempo…insomma io non sono uno che le cose se le fa scivolare addosso ma al contrario poi ci ripenso nell’arco della giornata e rifaccio di nuovo nervi…per cui la bici la uso solo durante selle di stelle fin quando non ci saranno vere piste ciclabili in centro con sede protetta.

  11. grillo79

    lorenzo80: ti stimo!!!!
    io uso ormai la bici come mezzo di locomozione giornalmente e quando sono costretto a prendere l’auto per andare fuori città mi viene il freddo…
    se può sembrare tanto fare 5 km, be pensate che io ne faccio 8 all’andata e 8 al ritorno per andare a lavoro e poi almeno altri 10 al giorno per tutte le altre cose…
    Per chi pensa di “sudare” troppo, è un falso problema, dato che si sudo solo se si corre o si fanno scatti improvvisi, non se si mantiene un’andatura costante e tra l’altro il problema si sente soprattutto le prime volte che si usa la bici, quando deve essere smaltito il grasso “in eccesso”!!!
    Ovviamente la sicurezza è quella che è ed i pericoli sono ad ogni angolo, ma per esperienza posso dire di vedere incidenti tra auto e moto ogni giorno, ma mai tra bici ed auto…e questo perche conta molto la velocità negli incidenti, che ti impedisce di frenare in tempo…
    infine un dato ecologico: un’auto o moto euro 5 (quindi le meno inquinanti) producono circa 120 grammi di CO2 al km. Conti alla mano facendo mediamente 10 km al giorno solo per andare a lavoro, si producono 1,2kg al giorno, che moltiplicato per tutte le auto che ci sono in città fa una cifra superiore alle 100 tonnellate al giorno che, in un modo o nell’altro, finiscono nei nostri polmoni, anneriscono i monumenti etc etc…
    buone pedalate

  12. Otto Mohr

    La bici io la uso qualche volta (1-2 volte al mese) per andare all’università, ma soltanto quando non porto con me pc e pochi quaderni al seguito. Il problema principale per me non è tanto l’arrivare a destinazione un po sudaticcio, ma aver la sensazione di rischiare letteralmente la vita. Troppo spesso in via Basile o nelle laterali di viale Regione accade che le macchine mi sfiorino col rischio di cadere…

  13. riccardo23

    eh beh…..se posso dire la mia, io sono in Olanda da un mese, e starò qui per 1 anno….vado a scuola ogni giorno con la bici….sapete quanto dista la mia scuola da casa mia? 14 km…….uso la bici anche con la pioggia. Qui nessuno si crea il problema di andare in bici, nei Paesi Bassi la bici è il mezzo più usato in assoluto! E trovo che sia molto comodo ed economico. Un ottimo sostituto alla bici è il treno, che è molto molto molto caro…ma i soldi che si spendono nel treno sono tutti benedetti….nel paese dove sto io passa un treno per Utrecht ogni 14 minuti!….alla fine di questo anno scolastico dovrò tornare a Palermo….sarà piuttosto dura! Anche se io amo Palermo e la continuo a seguire da qui!

  14. Ottimo Post lorenzo 80! é quello che penso pure io e che ho sempre cercato di far capire alla gente, in città tra auto e bici non c’è partita!

  15. Hall t.

    Mi piacerebbe andare in bici, ma praticamente mi risulterebbe un po scomodo dato che, nonostante io sia di palermo, per andare in facoltà devo percorrere 11, 6 km.
    Finora il motore è il mezzo col quale mi trovo meglio, ma sono in attesa dei famosi mezzi pubblici, credo però che finirò gli studi prima della loro ultimazione, e sono solo al secondo anno…che tristezza!

  16. salvu85

    ragazzi, non so voi, leggendo i commenti ho notato una cosa:
    1) volendo fare la media di chi come me, per lavoro o per studio, attraversa via ernesto basile e/o viale regione siciliana, dove il traffico durante la giornata è più o meno scorrevole, ha il senso di rischiare letteralmente la vita a causa degli automobilisti.
    2) chi va per il centro città, dove nelle giornate di traffico più intenso, la circolazione autoveicolare è piuttosto lenta, quasi a passo d’uomo, questo pericolo non lo avverte e si sente più sicuro, sicuramente ne trae più vantaggi.

  17. mediomen

    @riccardo23, dici bene, quando io ero in Olanda regolavo il mio orologio con l’arrivo del treno a Hilversun, Comunque in Olanda le biciclette hanno le loro piste ed inoltre chi guida tengono in considerazione i ciclisti, qui non se ne accorgono nemmeno, come se non esistessero, inoltre il posteggio selvaggio non facilita la guida alle biciclette purtroppo.

  18. Luca

    Il problema del sudore e’ un problema sinceramente difficile da risolvere. In Nord Europa alcuni uffici hanno le docce, ma la maggior parte no.
    Io qui a Monaco in Germania uso solo mezzi pubblici e bici e all’arrivo mi cambio la maglietta, mettendo una camicia, dopo essermi dato una rinfrescata in bagno. Di meglio non posso fare.

    A mio parere il vero problema a Palermo sono le piste ciclabili, il senso civico e la possibilita’ di furto a Palermo. Avete letto di quell’articolo in cui e’ stato segato un albero a Palermo pur di rubare una bici? Me lo ha segnalato un amico tedesco…

    Tuttavia, e’ verissimo: bici e mezzi pubblici sono il futuro per spostamenti veloci e sicuri. Io ho venduto la macchina, e mi godo i soldi che ho risparmiato in benzina, assicurazioni e manutenzione. Complimenti per l’articolo!

  19. Metropolitano

    La prima cosa da fare è aumentare i controlli dei vigili urbani non appena le piste ciclabili palermitane diverranno effettive; in via Zandonai e via Galilei oltre alle auto in doppia fila (ma lo Street Control dov’è???) ci stanno anche auto parcheggiate a spina di pesce sulla corsia ciclabile. A parte che lì si parcheggia in fila e non vedo perchè alcuni singoli imbecilli parcheggiano a spina di pesce; come si fa a circolare con la bici su questi percorsi pieni di ostacoli ? La risposta è una acrobbici da trial come quella che usa Brumotti ! Una bicicletta per acrobazie insomma per salire sui cofani delle auto parcheggiate con un salto. Io che ho una MB non posso fare quei salti, ma quando esco per fare massimo 3-4 km ormai vado a piedi, in modo tale da evitare non solo che mi rubino la bici non appena arrivo al bar o in un negozio, ma in questo modo evito di rodermi il fegato ogni volta per ogni macchina sulla banchina e di farmi male quando ci striscio di lato. Ma anche quando vado a piedi trovo sia pur raramente ostacoli che mi negano il percorso sul marciapede stesso per via del minore spazio necessario per passare: a quel punto se lo spazio non basta io devo fare fatica in più, salire a piedi sul cofano e scendere con un leggero salto da lì. Non mi faccio male, ma comporta fare fatica in più. I palermitani insolenti mi mettono alla prova ?? Beh, di solito la supero sia pur con qualche sforzo, ma non so come si permettano di fare quello che vogliono fuori casa propria. Mah… una città persa. Spero che con il sindaco che ci sarà l’anno prossimo le cose possano cambiare. Ma su ciò non mi illuderò.

  20. dado25

    Quanti di voi sanno che il Comune di Palermo ha un ufficio biciclette?
    Andate a vedere che bellezza di sito

    Chi sono e soprattutto cosa fanno per promuovere l’uso della bicicletta in città?
    bastarebbe anche qualche cartellone pubblicitario con su scritto “Posa l’auto e usa la bici, risparmi tempo, soldi e stress!”

    …purtroppo siamo a Palermo e i nostri dipendenti comunali non avranno mai queste idee.

    W la bici!

    ps: io uso la bici elettrica per recarmi al lavoro, percorro circa 10 km al giorno e non ricordo mai l’ultima volta che ho fatto benzina alla mia auto… FA VO LO SO!

  21. grillo79

    signori,
    se vi sentite minacciati dalle auto…ricambiate come fa il sottoscritto!!
    Se mi tagliano la strada, suonano col clacson o altro, mi fermo in mezzo alla strada e gliene dico quattro con in mano la catena…mi spiace essere violento ma di necessità virtu…qui c’è chi guida l’auto parlando al telefono e con la sigaretta nell’alra mano!!! ma stiamo scherzando? la strada non è delle auto! chiunque quindi un mezzo di locomozione ha gli stessi diritti-doveri! chi mette l’auto le auto sulle piste ciclabili da parte mia si becca sputi sul parabrezza o sulle maniglie e fiancata rigata con il catenaccio…tanto ai vigili non gliene frega niente, basta dire che qualche tempo fa ho trovato il furgone della municipale parcheggiato sopra la pista di via lincoln…mi sono fermato e gliel’ho fatto notare e quasi quasi mi facevano la multa perche li ho disturbati mentre che “lavoravano” (….erano seduti dentro il furgone a guardare un PC mentre tutt’intorno c’era il delirio di violazioni al codice della strada)…
    come si dice a paragi “chista è a zita”…se pensate che domani mattina facciano le piste ciclabili etc etc allora rimanetevi a fare li filinee dentro li machini…io vado in bici: arrivo velocemente, asciutto e vi sfranciu li machini in divieto di sosta…
    auguri

  22. di benedetto59

    …da circa 1 anno uso la bicicletta per andare in ufficio (da viale strasburgo alla rocca) circa 5 km….in 25-30 minuti. A costo zero di benzina. L’unico problema sono gli automobilisti super indisciplinati …
    Mi raccomando, a tutti coloro che si cimentano con questo mezzo di trasporto, di usare il casco per la bici e poi molta prudenza, purtroppo siamo a Palermo. Da tempo sono riuscito a coinvolgere un collega….

  23. zanzibar2010

    MA VEDI LE COSE DELLA VITA…ERA DA TANTISSIMO CHE NN ENTRAVO QUI IN QUESTO SITO….ORA CHE SN APPIEDATO DA QUALCHE GIORNO MI RITROVO A LEGGERE QUESTO…MOLTO INCORAGGIANTE…DEVO TROVARE ASSOLUTAMENTE UNA BICI…MA ANCHE UNA MASCHERA ANTI SMOG…!!!

  24. gaetanocascino

    Bell’articolo.
    alcune precisazioni riguardo ai commenti precedenti:

    1. il problema del furto della bici è solamente una scusa, sia perché le bici le rubano ovunque e non solo a Palermo (guardate le stime di furti di bici nelle civilissime e “ciclabilissime” città dell’Emilia Romagna), sia perché rubano anche motorini e macchine (ma non mi sembra che per questo la gente li lasci a casa).

    2. La questione del sudore è ridicola, perché parte dalla convinzione pubblicitaria (falsa) che l’uomo e la donna del XXI sec. devono essere perfetti! un po’ di sudore non ha mai fatto male a nessuno, basta non correre in bici e tutto si limiterà a delle quantità talmente irrisorie da non creare alcun problema.

    3. La maschera antismog e l’inquinamento cittadino: svariati studi hanno dimostrato che un ciclista inala praticamente la metà degli agenti nocivi che inala un automobilista chiuso nella sua scatoletta, di conseguenza i timori per la salute deve averli chi continua (stupidamente) a stare chiuso nell’abitacolo, non chi ha già dimezzato i suoi problemi andando in bici.

    4. Il pericolo di girare in bici in città invece è una questione seria che non va presa sottogamba, perché è vero che può essere rischioso andare nel traffico con un mezzo leggero e senza protezioni come è la bicicletta, ma è vero anche che il grosso degli incidenti auto – bici o moto – bici si può evitare facilmente facendo un po’ di attenzione e seguendo poche semplici regole: la bicicletta è un mezzo di trasporto e come tale bisogna saperlo usare, non esistono scuole guida ma bisogna comunque conoscere il modo in cui questo mezzo va sfruttato correttamente! solo a titolo esemplificativo: “Manuale di resistenza del ciclista urbano” di Luca Conti è un modo perfetto per capire ciò di cui parlo.

    5. Per tutte le altre questioni più o meno valide: chi non usa la bici eviti di parlare di cose di cui non sa nulla, perché dire che a Palermo non si può usare la bici tutti i giorni è offensivo nei confronti di chi lo fa (e dimostra la grande invidia che i “cittadini a benzina” hanno nei confronti dei “cittadini a pedali”!).

    In conclusione una massima presa dallo stesso libro che ho segnalato sopra: “I discorsi sulla bicicletta, dopo cinque giorni senza pedalare, diventano sterile teoria.”

  25. Metropolitano

    @zanzibar2010. Oltre alla maschera antismog quì servirebbe un bel lanciagranate GP25 installato e fissato al manubrio per togliere di mezzo tutte le autovetture, cicli e motocicli parcheggiati sulle piste ciclabili ove previste. Perchè, se esiste la pista ciclabile si dovrebbe girare ancora su strada ? Tempo fa dissi che sull’asfalto le auto hanno il predominio, ma sulle piste ciclabili dobbiamo averlo noi, ma come sempre vincono loro facendo quello che vogliono in barba alle regole perfino sotto gli occhi dei vigili urbani.

  26. di benedetto59

    @gaetanocascino: grazie per l’informazione andrò subito a comprare il libro.. condivido le tue riflessioni e ti dirò di più, per quanto riguarda la sudorazione, basta arrivare in ufficio (ci sarà un bagno!!) basta una sciacquata, un cambio e pronti a lavorare. lo faccio ogni giorno … senza alcun problema!!!

  27. xemet

    da sempre mi sposto in bicicletta L’UNICO mezzo di trasporto per me concepibile in citta’ oltre i piedi.

    A dagaosto me ne hanno rubate 2 in 15 giorni…

    Ma non ho desistito, ne ho comprata una pieghevole (clone Strida) e continuo ad andare in bici, con la differenza che dove arrivo la piego e me la porto.

    E adesso rubatemi sto c***o!!

  28. MAQVEDA

    Io sono un ciclista urbano incallito ormai da sette anni.
    La bicicletta è il mio mezzo di trasporto (oltre i piedi e i mezzi pubblici nei giorni di pioggia) oltre che una vera e propria passione.
    Niente di più bello di una passeggiata in centro di domenica, pedalata rilassata e cuffie alle orecchie.
    Figuratevi che a quasi trent’anni non ho ancora preso la patente, sarà perchè vivo in centro, ma non ne ho mai sentito la reale necessità.
    Anche quando prenderò la patente, la bicicletta sarà per me insostituibile.

    Nei commenti ho letto cose vere e un pò meno vere, e anche quelle che sembrano scuse belle e buone per celare una grandissima pigrizia 😀

    Condivido in pieno quanto detto da @gaetanocascino, specie il punto 5. Spesso sento dire che a Palermo è impossibile e pericolosissimo camminare in bici. Vero che può essere pericoloso, non vero che è impossibile, del resto io lo faccio da anni, e non sono mai neanche caduto una volta, basta solo un po’ di attenzione. Del resto è altrettanto pericoloso camminare in motore o in macchina 😉

    Il problema del furto è ovviamente altrettanto vero, ma anche qui basta semplicemente stare attenti. Io ho subito il furto della mia prima, adorata bicicletta anni fa. Da allora sto davvero attentissimo. Più di questo purtroppo non posso consigliare, ma per carità, non parlate come se le rubassero solo da noi perchè mi metto a ridere 😀

    La questione della sudorazione è molto personale e non mi sento di criticare.
    E’ l’unico problema vero per me, visto che sudo (grondo) con estrema facilità appena fatti due passi in piena estate. Il problema dei vestiti sudati è enorme, la poca freschezza o semplicemente la fronte imperlata di sudore se entro in un negozio sono per me fonte di enorme imbarazzo. Però non demordo e cerco di trovare soluzioni, tovaglietta tergisudore e fazzolettini imbevuti nello zaino per i casi estremi e in mancanza di bagni 😀

    Sulle piste ciclabili ho ormai perso le speranze…

  29. V:E:N:D:E:T:T:A

    avete ragione, però anche chi va in bicicletta è può essere altrettanto incivile quanto un automobilista o un motociclista. vedo nell’ordine:
    gente che parla al telefonino o che scrive messaggi buttando un occhio alla strada saltuariamente,
    controsensi azzardati,
    attraversamenti della strada con manovre da equilibrista in bici facendo inchiodare chi arriva in auto o in moto,
    girare di sera senza la minima luce o catarifrangente (anche in controsenso), non segnalare mai la svolta con la mano
    zigzagare a passo d’uomo sulla corsia centrale o tra la centrale e quella d’emergenza.
    Ho visto anche non rispettare i semafori.

    Quindi occhio a parlare sempre degli automobilisti incivili. Non è il mezzo di locomozione che caratterizza la civiltà di una persona.

  30. gaetanocascino

    @vendetta: sono d’accordo con te, Non è il mezzo di locomozione che caratterizza la civiltà di una persona, ma sicuramente le percentuali giocano a favore delle bici! inoltre c’è una differenza sostanziale: un automobilista indisciplinato rischia di uccidere i pedoni, i ciclisti, i motociclisti e anche gli altri automobilisti; un ciclista indisciplinato non rischia di uccidere nessuno, al massimo si fa male da solo…

  31. lorenzo80

    Ciao a tutti!
    Non ho avuto la possibilità di connettermi negli ultimi 2 giorni e aprire il sito stamattina e trovare 30 commenti mi ha sorpreso e mi ha fatto piacere! Volevo aggiungere un aspetto che avevo dimenticato di citare nell’articolo: la invariabilità della durata dello spostamento. Ho riprovato a fare la stessa registrazione in questi giorni e mi sono reso conto che, qualunque siano le condizioni di traffico (oggi il cielo era nuvoloso, quindi molto più traffico in città), ci metto 15 minuti ad arrivare in ufficio, con uno scarto medio di 2 minuti, quindi da un minimo di 13 a un massimo di 17 minuti. Con l’auto questa previsione è quasi impossibile, ti può capitare il traffico bloccato per un incidente, ti può capitare di dover posteggiare più vicino o più lontano, quindi l’errore è molto più grande in quanto ci sono molte più variabili in gioco. In poche parole, arrivare in ritardo in ufficio in bici è quasi impossibile!

  32. Metropolitano

    Quando passo a piedi in via Galilei per attraversare ormai mi volto 4 volte per vedere chi passa: mentre attraverso l’asfalto vedo ambo i lati se passano macchine, e poi mentre attraverso le mattonelle rosse delle piste ciclabili per vedere se vengono ciclisti. Sai, uno magari schiva le macchine ma si fa arrotare dai ciclisti. E comunuqe ho notato anche io che i ciclisti percorrono delle strade controsenso. Solo perchè non sono mezzi assicurati non vuol dire che possono fare quello che vogliono anche incidenti per non rispettare il codice della strada e magari passare con il rosso.
    Io in bici seguo regole della strada rigorosamente quasi fossi in automobile, ed anche a piedi ! Non imito gli altri ciclisti. Alcuni ciclisti addirittura li vedo in tangenziale, pur essendo consapevoli che loro possono circolare solo sulle corsie laterali di Viale Regione. Alcuni ciclisti attraversano i semafori pedonali (da abolire) come fanno quei dannati scooteristi, invece di fare il giro largo sui ponti tra Viale Lazio, Viale Leonardo Da Vinci e Via Pitrè COME FACCIO IO. Si vergognino ! C’è un codice della strada e va rispettato !!!

  33. V:E:N:D:E:T:T:A

    la proporzione di ciclisti indisciplinati è alta quanto quella degli autompbilisti, così come quella dei pedoni (che secondo me dovrebbero prendere una patente apposita perchè quasi tutti non hanno idea di come si attraversa una strada o che non si passa con il rosso). e se uno non sta attento in bici rischia di creare problemi anche agli altri mezzi come,tamponamenti e inchiodate improvvise.
    L’unico fatto positivo di pedoni e ciclisti è che creano problemi solo agli altri , ma non all’ ambiente!

  34. Vix

    Premesso che la cosa che odio più al mondo è guidare l’auto, io continuo a sperare che appena metteranno i tram e le nuove fermate della metropolitana ci si possa spostare più agevolmente anche a piedi, per quanto concerne la bici ho troppa paura che mi mettano sotto.
    @gaetanocascino: non è vero che un ciclista indisciplinato non rischia di uccidere nessuno, al massimo si fa male da solo perchè se non rispetti un semaforo o mi tagli la strada io per evitarti mi vado a schiantare contro un albero o un palo, e se becchi una persona a piedi anche se sei in bici non la ammazzi ma puoi anche mandarla all’ospedale (conosco almeno un caso a riguardo)

  35. franz

    Ho provato più volte ad usare la bici, soprattutto per andare in ufficio, e devo dire che la cosa non è per niente rilassante. Ad ogni incrocio sembra di far parte di un videogame nel quale sei il bersaglio da colpire; le piste ciclabili poi sono un salto ad ostacoli dove anche i pedoni hanno un ruolo principale, perchè sono i primi a fregarsene se camminano dentro la zona dedicata alle bici; non ultimo, e questo è un problema che ho messo più volte in evidenza, le strisce con lo scivolo per l’abbattimento delle barriere architettoniche, sono poste non in linea col marciapiede ma rientrato di almeno 2 o 3 metri, motivo per cui devi deviare dal percorso, semprechè non ci sia qualche auto posteggiata sopra. Infine, al contrario di chi ha detto che il ciclista inala meno smog rispetto all’autista, ritengo che essendo il ciclista sotto sforzo, soprattutto in presenza di leggere salite, il bisogno di ossigenazione gli fa inalare molto più smog; mi sono intossicato più volte al rientro a casa, tanto che questo mi ha portato alla conclusione che la cosa migliore per la mia salute fosse quella di appendere la bici al chiodo fino a quando un amministrazione attenta ai problemi dei cittadini non prenderà delle misure drastiche per risolvere il problema inquinamento e quindi traffico.

  36. angrollo

    Anch’io sono un ciclista convinto e supporto appieno il post. Ho vissuto a Londra per 5 anni e sono tornato a Palermo da 3. Sono stato genticamente modificato dall’esperienza inglese ed è da anni che ho adottato – ed importato in terra natia – l’uso di mezzi alternativi di locomozione, possibilmente ecologici e/o sportivi per gli spostamenti ordinari casa/ufficio.
    La mia esperienza include: bici elettriche, bici normali, pattini, corsa con zaino in spalla. So che sembra folle nel panorama panormita, ma vi assicuro che nessuno dei suddetti mezzi è considerato anomalo od “originale” a Londra dove i mezzi di locomozione a “trazione umana” costituisco ormai circa il 50% dei mezzi di trasporto quotidiani della gente che si sposta da e verso la city ( e parliamo di persone che lavorano nel più grande distretto finanziario europeo, incontrando clienti, ed indossano abiti firmati). Certo, li, ci sono dei vantaggi indicutibili ( piste ciclabili, programmi di incentivo per l’acquisto di biciclette e qualcuno ha persino docce in ufficio), tuttavia la proporzione è notevole. E stiamo parlando di una città di 8 milioni di abitati, la cui area metropolitana è ampia quanto una provincia. Ed è una città discretamente ostile da un punto di vista di traffico. Contrariamente ai luoghi comuni, vi assicuro che non è un posto sicuro in cui guidare: ci sono sì tanti cittadini nord-europei con un decente senso delle regole, ma come tutte le metropoli multietniche, la multietnicità contribuisce anche ad un colorito ed imprevedibile approccio nella guida.
    Ritornando a Palermo io penso di essere un esempio estremo nell’uso della bici. Il mio tratto tipico di strada casa-ufficio è Mondello-Viale delle Scienze (circa 13.5 km). Ma anche in condizioni così estreme, trovo più conveniente l’uso della bici alla macchina. E le apparenti difficoltà e scomodità si risolvono con un po’ di accortezze, l’abitudine ed ovviamente un poco di allenamento.
    Ok, vi confesso che io sono un appassionato di cicli da corsa, e passare una mezz’ora in bici per tratto non mi pesa, anzi.
    Ma non sono un ciclista da competizione ne sono uso fare passeggiate fuori porta di 40 Km o sorta. Non ho una bici al carbonio, ne di alluminio, ma solo un vecchio “muletto” da corsa anni ’90 con telaio in acciaio, che tengo ben oliato.

    Questo basta per superare senza troppa fatica la salita di Mondello, ed arrivare in 25-40 minuti dall’altra parte della città.

    Sudato? Si, un po’ si, sicuramente. Inutile nasconderlo. D’altro canto questa è la mia razione quotidiana di moto/sport.
    Come faccio in ufficio? Uno zainetto con il cambio, sapone, un asciugamano in microfibra ed un deodorante, ed un comune bagno con un lavabo (purtoppo non ho la doccia).

    Ok, forse per la maggiorparte della gente suona veramente eccessivo, e lo comprendo. Tuttavia, aldilà dal sembrare un poco eccentrico, non è che sia molto più difficile da fare, che portarsi la borsa del cambio per andare in piscina/palestra/tennis dopo l’ufficio.

    Detto questo, è solo un esempio di come anche in situazioni che sembrano paradossalmente più difficili, l’uso della bici necessita solo di un po’ di pianificazione e volontà.

    Ultima nota conclusiva. Ho fatto anch’io tante volte il confronto tra percorso in bici ed in auto:

    Tempo tipico bici: dai 25 ai 35 minuti (indipendentemente dalle condizioni di traffico, dipende solo dalla voglia di sudare)

    Tempo tipico auto: 35-60 minuti (molto variabile a seconda del clima e del traffico)

  37. MGM

    Premetto che sono anche io un ciclista/podista quotidiano sia per lavoro che per piacere e non mi stancherò mai di cercare di coinvolgere amiche e colleghi nel provare a vivere la città a meno dell’auto. Nel leggere tutti i commenti che avete scritto mi sono reso conto che tutti coloro i quali usano la bici come me se ne infischiano del rischio incidente perchè sanno che basta essere prudenti come con ogni mezzo ed i rischi diminuiscono drasticamente, quelli che invece non riescono a fare a meno dell’auto o dello scooter aditano mille scuse delle quali magari alcune sono anche plausibili, ma ad oggi nonostante la nostra città si ostini a non crescere i palermitani che hanno voglia di cambiare sono tanti e camminando per strada tutti i giorni mi sono accorto che i ciclisti di questa stupenda città sono ogni giorno di più. Anche a me hanno rubato la bici neanche un mese fa ed anche io ho fatto come @xemet ne ho comprato una pieghevole col duplice vantaggio di portarmela dove voglio fin dentro lo studio e di poterla mettere in macchina quando mi sposto fuori città. E comunque cari utenti le bici le fregano in tutta Italia sono stato due anni a Bologna ed un anno a Parma dove muoversi con la bici e praticamente la norma e le bici le trovavi a 10 euro perchè te la portavano via una alla settimana a meno di attaccarle con catene che pesavano quanto la bici stessa. Per quanto riguarda le piste ciclabili apriamo un capitolo triste di palermo sappiamo tutti che quei pochi chilometri che hanno fatto fanno ridere e sono stati realizzati solo per non perdere i fondi della comunità europea ma si sa come vanno certe cose e non è il caso di riaprire vecchie ferite.
    Vorrei proporre un progetto anche a chi gestisce ed amministra questo sito, così come hanno fatto per il semaforo di via perpignano inseriamo un questionario con le strade principali dove i palermitani vorrebbere una pista ciclabile e proviamo ad immaginare percorsi nuovi da realizzare tra meno di 6 mesi questa giunta comunale andrà a casa almeno alla prossima potremo pressarla fin da subito per servizi di questo tipo.
    LA MOBILITA’ SOSTENIBILE COMINCIA DAI NOSTRI PIEDI

  38. huge

    Assoluto sostenitore dell’uso della bici come mezzo di locomozione.
    Vivo a Londra ormai da tre anni e la uso quotidianamente per andare a lavoro da quasi due, 12km il tragitto da percorrere.
    Vantaggi:
    rapidità: impiego meno che usando i mezzi pubblici e parliamo di una città che offre un trasporto pubblico di prim’ordine per capillarità e frequenze. 45′ contro 50’/1h. Con l’auto non ci sarebbe storia;
    economicità: costi, a parte l’acquisto e l’ordinaria manutenzione: £0.
    Rispetto a un’auto, non devo pagare pagare benzina, parcheggi, congestion charge, e ovviamente assicurazione, tasse e manutenzione.
    Rispetto a quel che mi costerebbe l’abbonamento per la metro, risparmio circa £1000 l’anno (sarebbe di più senonché la metro devo comunque usarla);
    versatilità: la bici ti porta dove vuoi tu e quando vuoi tu. Niente tempi morti.
    benessere: almeno 1h 30′ di esercizio fisico quotidiano, a un’intensità medio bassa che, senza affaticarmi, mi permette di fare un’ottima attività aerobica.

    Svantaggi:
    pericolosità: indubbiamente andare in bici nel traffico comporta dei rischi, rischi che tante volte non dipendono dal ciclista ma dalla guida degli automobilisti.
    Sicuramente prestando la dovuta attenzione, indossando il giubbino ad alta visibilità (la sera), luci e caschetto i rischi si riducono notevolmente.
    intemperie: la pioggia può rappresentare un ostacolo, ma anche in questo caso basta attrezzarsi adeguatamente con pantaloni e giacca impermeabili.
    E nei casi estremi per un giorno si possono sempre usare i mezzi pubblici;
    sudore: limitando l’andatura a velocità poco più che da passeggio il problema di fatto non esiste, se non in giornate calde.

    Facendo una somma di vantaggi e svantaggi credo che i primi superino enormemente i secondi.
    E Palermo, in cui le distanze da percorrere sono, salvo casi particolari, generalmente limitate, sarebbe terreno ideale per l’uso della bici.

    Spero davvero che la cultura cittadina al riguardo possa lentamente mutare e inziare a vedere nelle due ruote una valida alternativa ad altri mezzi di trasporto.

  39. Metropolitano

    Per la fatica e sudore nell’andare veloce, beh, basterebbe trasformare la propria bici in una ad assistenza pedalata se lo si vuole, oppure metterci la manetta reostato per regolare la velocità, o anche tutte e due le cose. Ho un amico che si è fatto il motorino ecologico con un kit che s’intitola bici-transformer con ruota anteriore da 250W (o forse era 350W, boh non ricordo). Serve per convertire una vecchia bici ad una stessa a pedalata assistita semplicemente sostituendo la ruota anteriore con quella a motore + centralina e vano batterie, e lui la usa anche come moto-cicletta perchè non appena si gira il manicotto del manubrio la bici parte a scatto, ma è regolabile (me l’ha fatta provare una volta ma è meglio non usarla sulle piste ciclabili se non coi pedali). Usa 2 batterie accumulatori al Pb-Ca da 12V cioè le stesse batterie incluse negli UPS per computer desktop domestici. Unico inconveniente, da 16kg originali si è passati ai 28 kg modificata.

    Per il resto concordo con tutti: giubbino catarinfrangente di notte fuori città, attenti alle altre automobili se vi danno la precedenza, ma attenzione per chi va nelle piste ciclabili se qualche motorino o automobile parcheggia sulla pista nell’istante prima in cui state passando voi come è successo una volta al sottoscritto e non me lo posso dimenticare. Occhio anche ai pedoni che non rispettano le regole descritte dal segnale blu: bici a sinistra e pedoni sulla sede a destra. Solo lungo il ponte di via Notarbartolo la sede pedonale/ciclabile è ibrida. Se ci sono pedoni abbassate il walkman dell’ipod e suonate con le trombette di bici (costano anche 3 euro e si montano facilmente sul manubrio) mentre rallentate, così i pedoni indisciplinati si scansano dalle mattonelle rosse. Io non ci cammino mai a piedi sulla sede ciclabile, anche per una forma di rispetto delle regole e dei servizi altrui.

  40. E’ bello notare che c’è una Palermo che crede in una vera “alternativa”.
    Felice di condividere queste idee

  41. grillo79

    qualche tempo fa avevo inviato il seguente articolo…
    http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2010/07/17/qualche-proposta-sulla-rete-ciclabile-di-palermo/
    in cui proponevo una “rete ciclabile” per la città…il progetto era una bozza che andava migliorato
    Per chi volesse dare qualche idea nuova…

  42. ivan306

    certo, bello per essere vero.
    Ma se piove? E, se uscendo da lavoro dovessi decidere di fare un po’ di spesa dove la metto nella bicicletta?
    E se devo pedalare l’attività aerobica in mezzo allo smog delle auto non è peggio che camminare a piedi?
    E se non sono 5 km ma 10 km come faccio?
    Evidentemente la bicicletta non è sempre la soluzione migliore mentre potrebbe esserlo un servizio efficiente e capillare dei mezzi pubblici. Ecco perchè la gente è costretta a prendere l’auto!

  43. lorenzo80

    @ivan306
    Ho preso la bici anche quando c’è stata la grandine. Il momento migliore per prendere la bici è proprio quando piove! Infatti quando piove tutti prendono l’auto invece del motorino e si blocca tutto. Per la pedalate sotto la pioggia mi sono armato di questi accessori:

    http://www.decathlon.it/poncho-glenarm-100-rosso-id_8154948.html

    http://www.magicbike-webstore.it/product/1586/TUCANO-URBANO-COPRISCARPE-NANO.asp

    http://www.outletmoto.eu/pantalone-antipioggia-moto-tucano-urbano-modello-nano-P616.htm

    Quando piove arrivo più asciutto di chi è in macchina! Se sono 10 km basta scendere 15 minuti prima! Nel mio caso sono 5, ma anche fossero 10 lo farei ugualmente!

    Per lo smog, uso le mascherine della rockman, le trovi da Brico.

    La gente non è costretta a prendere l’auto, è abituata a prenderla! E’ molto diverso!

  44. salvu85

    per chi parla di londra o altre città, lì hanno pedonalizzato il 70% delle strade e, non mi ricordo dove, se in inghilterra o in olanda, hanno messo una cartellonistica stradale ostile agli automobilisti in modo da rendergli la vita talmente sconveniente che si sono dovuti adeguare…se qui chiudessero molte strade soprattutto del centro, se riducessero molte carreggiate, i signori dentro i palazzi che vivono a spese nostre con le autoblu non avrebbero più nessun vantaggio proprio come succede negli altri paesi….

  45. Metropolitano

    @salvu85
    A parte che quei privilegi non li meritano, i nostri politci non dimostrano alcun segno di adattabilità visto che non fanno quasi mai sacrifici per il bene delle nostre tasche specie se parliamo in tempo di crisi, riducendo i loro stipendi e le autoblu. Se loro non hanno deciso di pedonalizzare molte vie è proprio per lasciar spazio a loro stessi. E noi continuiamo a votarli…

  46. huge

    @salvo85: certamente quel 70% di strade pedonalizzate non è a Londra, dove se ti va bene ti ritrovi con delle piste ciclabili che non sono altro che delle strisce colorate sull’asfalto, a bordo strada, larghe sì e no 1m.
    Dei miei 12km di tragitto casa-lavoro nemmeno un metro è pedonalizzato.
    Londra è tutt’altro che una città “bike friendly”. E nonostante ciò, dati gli indubbi vantaggi elencati prima, tantissima gente usa la bici come mezzo di locomozione.
    E’ solo una questione di mentalità.

  47. PedroEst

    Da membro del Coordinamento Palermo Ciclabile voglio dire che per esperienza vissuta sulla mia pelle i motivi citati “CONTRO” l’utilizzo della bicicletta sono solo delle scuse! Non arrabbiatevi, anche io mi sono coperto dietro tali scuse per coprire la mia pigrizia, le mie paure e le mie remore.
    Ma a tutto c’è soluzione: basta un minimo di allenamento! Una volta un mio amico avvezzo alle salite di Pizzo Manolfo mi disse: “… la sai qual’è la differenza fra me e te in bicicletta? Allenamento! Io ci vado più spesso di te e sono più allenato di te, semplice!”

    Ed ecco una serie di consigli pratici:

    1) Per evitare il furto delle biciclette e per evitare di portarsi dietro parecchi chili superflui (sopratutto se il tragitto casa lavoro è sempre lo stesso) comprate una catena in più e lasciatela legata al palo! In questo modo con pochi euro in più (neanche un pieno della vostra cara auto) avrete un posteggio con catena a vs. disposizione 😉

    2) Per il sudore basta indossare abbigliamento traspirante di tipo tecnico o in tessuti naturali (cotone, lino, lana, seta) e predisporre nella borsa o nello zaino un cambio, o ancora meglio lasciare in ufficio giacca e cravatta pronti per essere indossati come faccio io 😉

    3) Per la pericolosità degli automobilisti abituatevi a prevedere i loro comportamenti tenendo sempre d’occhio le ruote e le mani sul volante dell’autista, vi aiuterà a non essere arrotati e scoprirete con un minimo di pratica come è facile individuare l’automobilista distratto o nervoso 😎

    4) Per le piste ciclabili “infestate” attrezzatevi con dei foglietti, magari anche delle stampe su carta adesiva, che facciano capire l’inciviltà dell’atto compiuto. Anche se a messaggi del tipo “sei una testa di c…o perché hai posteggiato sulla pista ciclabile” è meglio preferire qualcosa che faccia sentire in colpa l’automobilista come “vivo parte della mia vita su una carrozzina ed il mio unico momento di svago è quando esco in bici… per questo ti auguro se ti dovessi trovare nella stessa situazione a non ritrovarti bloccato da un’auto parcheggiata male”

    5) Ad ogni automobilista arrabbiato rispondete con un sorriso a 44 denti (i denti in più crescono quando vedi gli idioti bloccati nel traffico), e se vi chiedono perché sorridente tanto rispondete che è perché non sapete più cosa sono stress, traffico, assicurazione, bollo e soldi buttati in benzina!!!

    6) Per la pioggia utilizzate delle belle mantelle, copertoni adatti (cambiate quelli diventati lisci ed evitate quelli troppo tassellati delle mountainbike) e una bella borsa impermeabile dove riporre gli indumenti quando andate al lavoro per evitare di bagnare tutto il pavimento delle vostre case e dei vostri uffici 😉

    7) Considerate il “riciclaggio” di bici abbandonate come deterrente al furto delle
    stesse, io sono arrivato da 2 a 6 biciclette ed alcune le presto con soddisfazione ad amici e conoscenti quando ci sono le uscite del Coordinamento Palermo Ciclabile.

    8) L’ufficio biciclette a Palermo è solo virtuale e come associazione cerchiamo di farlo diventare una realtà (addirittura abbiamo proposto al comune di gestirlo gratis, ma a Palermo le cose che funzionano per il bene di tutti gratis NON le vogliono… e forse neanche a pagamento!)

    9) Sfruttate l’intermodalità: prendete la macchina per prendere il treno, poi prendete l’autobus ed infine tirate fuori la bici pieghevole per l’ultimo Km… questo accade in tante capitali Europee non necessariamente più attrezzate di Palermo (è solo una questione di mentalità) e con un clima decisamente peggiore 😛

    10) Cercate di trovare amici o conoscenti che facciano lo stesso tragitto perché muoversi in compagnia è più piacevole oltre che più sicuro (2 o 10 ciclisti sono più visibili di 1)

    Spero di esservi stato utile!
    Saluti
    Marco Alfano
    P.S. per sapere chi siamo e cosa facciamo per Palermo come associazione.
    http://www.palermociclabile.org

  48. GiovanniP

    Suggerisco la lettura di quest’altra esperienza quotidiana di Giulia in bici. C’è anche da farsi pure 4 risate e sposa perfettamente lo spirito di questo articolo 🙂 A voi: http://www.ilgrillodipalermo.it/2011/09/17/giorno-di-ordinaria-follia/

  49. PedroEst

    Un altro consiglio mi è venuto strada facendo per il trasporto di PC portatile o documenti in genere: delle borse laterali fissate al portapacchi posteriore vanno bene ma a Palermo per evitare furti vanno cucite con filo e bloccate con rivetti in modo da risultare impossibili da rimuovere senza danneggiarle (oppure ne esistono dei modelli rimovibili), inoltre se la bici ha un telaio da uomo, come la mia, si possono comprare delle borse a bisaccia da mettere anche legate al telaio purché non siano troppo ingombranti lateralmente altrimenti ostacolerebbero le gambe nella pedalata.
    L’articolo segnalato da GiovanniP è un simbolo delle belle sensazioni che si provano andando in bicicletta a Palermo, contrariamente a quanto si possa pensare è divertente e regala sensazioni da marziano in mezzo ad un orda di pazzi 😀

  50. lorenzo80

    @PedroEst
    Io ho comprato queste:

    http://www.decathlon.it/city-2x9l-id_2404523.html

    sono comodissime, si attaccano e si staccano dal portapacchi in un attimo e hanno una comoda maniglia sulla parte superiore che ti permette di trasportarle a mo di valigia. Usavo prima lo zaino (che ho riempito di catarifrangenti), è più pratico, ma il peso sulla schiena mi da fastidio e mi fa sudare molto di più!

  51. […] arrivato in ufficio, mi sono accorto di questo.Facendo seguito a quanto ho già esposto nel mio articolo dell’anno scorso  volevo condividere con voi alcune riflessioni, alla luce della mia esperienza da ciclista urbano […]

  52. […] seguito a quanto ho già esposto nel mio articolo dell’anno scorso  volevo condividere con voi alcune riflessioni, alla luce della mia esperienza da ciclista urbano […]

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