Il libro dei sogni realizzabili – Capitolo 1

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Una nuova rubrica di mobilitapalermo, il libro dei sogni realizzabili, in pratica piccole e medie opere che con poca spesa potrebbero migliorare esponenzialmente il sistema di trasporti urbani. Naturalmente non si tratta di opere in realizzazione o in progetto ma di opere che ci sentiamo di suggerire. Come prima opera la linea tramviaria 2.5, giocando sul fatto che sarebbe una branca della costruenda linea 2 del sistema tranviario.


(Cliccate sull’immagine per ingrandirla)

Nell’immagine il tracciato della linea 2 è segnato dal colore rosso, il tracciato della linea 3 dal colore blu, mentre in giallo l’ipotetica linea 2.5. La linea si separerebbe dalla principale (linea 2) in corrispondenza del punto dal quale sarebbe dovuta passare la linea ferroviaria Palermo-Salaparuta, percorrerebbe la via Aci fino all’incrocio di via Uditore dove si troverebbe la prima fermata che intercetterebbe i passeggeri del popoloso rione Uditore. Da li proseguirebbe lungo al via ingegner Nicolò Mineo (attualmente chiusa al traffico veicolare) sorpasserebbe la via Bernini ed effettuerebbe la seconda fermata. Si prosegue lungo la via UR15 dove progressivamente prenderebbe quota fino alla circonvallazione che supererebbe con un piccolo ponte (unica opera d’arte dell’intera linea). Da qui lungo la via principe di Paternò (abbastanza larga per ospitare la linea) effettuando la terza fermata all’altezza di via principe di Palagonia (altra zona densamente popolata e commerciale). La linea terminerebbe sempre su via principe di Belmonte all’altezza dell’istituto magistrale Camillo Finocchiaro Aprile, davanti il quale vi è spazio a sufficenza per un capolinea ed intercettando gli utenti della scuola, di altre scuole vicine e della sede regionale dell’ACI.

L’intera opera non avrebbe costi eccessivi condividendo il deposito e l’officina con le linee 2 e 3. Parte del suo tracciato attraverserebbe zone non edificate ma incrocerebbe comunque flussi di traffico importanti collegando Borgo Nuovo e/o il CEP ad altre zone e servizi. Il costo più alto deriverebbe dall’attraversamento dlla circonvallazione, ma parliamo di opere che ovunque possono considerarsi minori.

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15 Thoughts to “Il libro dei sogni realizzabili – Capitolo 1”

  1. peppe.pa

    Bella idea! Io abito proprio lì, a Uditore, e come mezzi pubblici siamo messi proprio male. Inoltre le strade sono assolutamente insufficienti, dato che l’unica valvola di sfogo è la via Uditore. Per il resto, l’unico problema sarebbe la riqualificazione della via Aci e UR15… In realtà in entrambe le strade c’è un divieto di accesso, perché ormai la copertura del canale Passo di Rigano – che scorre lì, sotto l’asfalto – è vecchia e pericolosa… Proprio per questo motivo il punto tra via Uditore e via Bernini è stato chiuso al traffico.

  2. Si infatti, sono due strade che già di loro dovrebbero essere pedonali o comunque completamente rifatte.

  3. The.Byfolk

    AGGIUNGEREI IL PROLUNGAMENTO LINEA 3.5
    Fino al parcheggio Basile dove intercetterebbe anche i flussi esterni alla città e queli universitari, collegandoli così con il centro

  4. Paco via P.Pe di Paternò volevi dire, cmq Via Aci è larga abbastanza per farci passare il tram e le auto?
    una curiosità ma il canale passo di Rigano da dove inizia e dove finisce? si collega alla rete fognaria?

  5. @ giovanni75, via Aci in parte è strada di campagna, quindi nessun problema di spazio, in parte è un’ampia strada quasi completamente vuota.

    @ The.Byfolk, quel prolungamento è già previsto.

  6. Metropolitano

    Prima lasciamo che gli operai completino i lavori soprattutto dela linea 1 e poi si pensa a prolungare le linee esistenti attive. Ancora non si sa quando attivano la linea 1, almeno la prima tratta, figuriamoci per le linee 2 e 3 . Di tempo ne passerà ancora.

  7. gabry81

    in effetti sono di una lentezza incredibile per un motivo o per un’altro

  8. r302

    Mi dispiace per voi tutti ma in questo caso il sogno non è troppo realizzabile, almeno non ad un costo accettabile. Infatti il tracciato proposto corre al 99 % sopra l’alveo del canale di Passo di Rigano, questo vuol dire che trattandosi di un percorso tranviario occorre predisporre una sede adeguata al transito dei tram. La copertura attuale va quindi rifatta non solo in via UR/15 oggi via Mineo ma anche nella via Principe di Paternò, tranne forse gli ultimi pochi metri dopo l’incrocio con via P.pe di Palagonia che poggiano sul piano di campagna. Credo anzi che più che una copertura occorrerebbe realizzare una sorta di viadotto lungo l’intera estensione della tratta, quindi alcuni chilometri.
    Si potrebbe prendere in considerazione il vero tracciato della linea Palermo – Salaparuta, che corre a pochi metri dal tracciato proposto, ma anche qui ci sono elementi ostativi, come la sede adeguata per un solo binario, i numerosi espropri da fare (tra i tanti la concessionaria Autosystem) ed il fatto che non si può proseguire oltre l’incrocio con via Palagonia per la presenza di un condominio costruito proprio sulla ex sede ferroviaria.

  9. moscerino

    concordo con r302, che sicuramente conosce la storia effettiva del sito, a tal proposito avendo osservato la trasmissione di alberto angela sui collegamenti mediante monorotaia, che ho inviato a mobilità palermo, mi domandavo come è possibile, avendo a disposizioni tecniche altamente innovative dalla grande accessibilità economica, non si è vagliata l’opportunità di settorializzare questa nuova via del trasporto pubblico?

  10. r302

    Vorrei rilanciare la discussione, nell’eventualità che il tracciato proposto, a valle di Borgo Nuovo, si rivelasse come temo di difficile realizzazione, penso che si potrebbe riprendere un’idea risalente a diversi anni fa. Si tratta di prolungare la linea tranviaria di Borgo Nuovo fino a Monreale, infatti proprio alle spalle della rimessa del tram di via Castellana esiste il tracciato della già menzionata ferrovia PA – Salaparuta che come molti di voi sanno passa da Baida e da Boccadifalco tramite il noto viadotto per giungere a Monreale (prosegue poi per Altofonte, Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato ma la distanza è eccessiva per un servizio tranviario). Prolungare il tram fino a Monreale presenta certo notevoli costi e difficoltà, ma il gioco può valere la candela, se consideriamo come non occorra effettuare troppi espropri (forse solo i Frati Minori di via Falconara) ed il tracciato è discretamente conservato. Una difficoltà seria potrebbe essere un tratto in frana dopo Poggioridente, tra Boccadifalco e Monreale, ma volendo tutto si può sistemare. Con questo prolungamento otterremmo la possibilità per tutti gli abitanti di Monreale e della fascia pedemontana di arrivare senza trasbordi a Palermo Notarbartolo e da lì giungere all’aeroporto, in centro o tramite il passante in molte destinazioni dell’hinterland.

  11. Metropolitano

    mah, credo sia meno costoso fare un prolungamento da Borgo Nuovo fino all’incrocio Viale Lazio/Via Sciuti passante per tutta viale Michelangelo. Il capolinea dei tram poteva trovarsi nella parte di quella villa rivolta verso viale Campania dove stanno realizzando opere di giardinaggio.

  12. Metropolitano

    La rete tranviaria doveva essere completata se non sbaglio nel 2013. Nel 2013 forse manco arriveranno a concludere la linea 1, anche se tuttavia una parte della linea sarà attiva. In effetti pare anche a me che siano lenti. I lavori erano iniziati nel 2007. Spero tuttavia che la situazione dell’azienda in subappalto sia stabile in modo che prima o poi finiscano senza che tutto vada a sfacelo come per la Cariboni sulle opere in circonvallazione. Cioè lenti ma costanti almeno.

  13. Calò

    La rete tranviaria doveva essere completata a fine 2011, altro che 2013. Certo se continuano così neanche per il 2013 ce la faranno.

  14. mediomen

    Che ci sia qualcuno che remi all’incontrario ?

  15. giuseppe_gb

    effettivamente, creare una linea che semplicemente sale (e scende) lungo viale Michelangelo, per congiungersi alle altre, non sarebbe male e servirebbe oltre al quartiere Uditore anche al quartiere Cruillas

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