Così rinasce un quartiere (10)

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A questo punto imbocchiamo la via Alloro, l’asse portante del mandamento Kalsa o Tribunali, che collega la Marina con il piano del Pretore.

Risalente al periodo arabo, la strada deve il suo nome alla presenza nel cortile del palazzo del marchese Lo Faso di San Gabriele (che vedremo oltre) di un rigogliosissimo albero di alloro che, morto di vecchiaia, venne reciso il 4 dicembre 1704. Il popolo nonostante questo continuò a chiamare la strada “via dell’Alloro”. Sciascia fa notare come sia strano, per non dire unico che la precisa data di morte di un albero sia stata tramandata quasi come fosse quella di una persona.

La vocazione di dimora della classe dirigente risale appunto a quando era sede dell’emiro. Vocazione che rimase inalterata nei secoli e che fece della via Alloro un’alternativa al Cassaro (e successivamente alla secentesca via Maqueda). Una fila di sontuosi palazzi barocchi che ebbero l’inizio della loro fine (come tutti gli altri nel centro storico) a partire dalla conclusione del XIX secolo, con il tracollo ormai avanzato del baronaggio siciliano. Questi palazzi erano troppo onerosi da mantenere e quando non vennero abbandonati vennero venduti e frazionati.

Poi arrivò la grande guerra che sfigurò la strada. E la fila di sfarzosi palazzi divenne una scioccante fila di rovine. L’incuria e i saccheggi dei decenni successivi fecero il resto. Contrafforti, puntelli e sbarramenti. La via Alloro rimase isolata e inaccessibile per oltre un ventennio. Quando questi sbarramenti vennero eliminati verso la prima metà degli anni ottanta il disastro era sotto gli occhi di tutti. Triste storia.

Ma torniamo ai numerosi recuperi che stanno cercando strenuamente di ricomporre un’immagine che sembrava completamente perduta. Visto che la strada è molto lunga, e i restauri numerosi, per evitare un articolo senza fine mi dedicherò in questo al fronte sinistro e nel prossimo al fronte destro.

Il primo restauro che incontriamo, oltre il convento di Santa Maria della Pietà, è quello recentissimo del quattrocentesco palazzo Abatellis, oggi Galleria Regionale della Sicilia. Venne edificato nel 1490 su progetto di Matteo Carnilivari sul modello del palazzo di Gaspare Bonet (di cui abbiamo già parlato) per preciso volere del committente Francesco Abatellis. Già nel 1527 la famiglia si era estinta e il palazzo passava alle monache domenicane che lo utilizzarono come convento (ampliandolo con nuovi corpi) e che in seguito avrebbero edificato la chiesa della Pietà.

Come tutti sapranno qui sono conservati capolavori come l’Annunziata di Antonello da Messina e il Trionfo della Morte, di autore ignoto.

 

la bellissima chiesetta del Portulano, edificata dalle monache e splendidamente recuperata:

Sul vicolo della Salvezza possiamo osservare i semplici fronti restaurati di una delle ali settecentesche del convento adiacente il palazzo destinata all’esposizione di opere del XVII e del XVIII secolo. A ridosso del fronte del convento su piazzetta dei Bianchi è stato collocato il portale barocco del palazzo Lucchesi Palli di Alagona, che sorgeva in piazzetta SS. Euno e Giuliano e che venne demolito per liberare piazza Magione.

Prima dell’intervento:

oggi:

Santa Maria degli Angeli detta la Gancia, che a breve sarà oggetto di un intervento per porre rimedio alle infiltrazioni d’acqua che hanno danneggiato il bellissimo soffitto ligneo a cassettoni e l’abside. Sempre all’interno della chiesa, verrà anche restaurata la cappella della Madonna di Guadalupe, di proprietà della nazione Spagnola:

Superata la chiesa della Gancia e la salita omonima possiamo osservare il settecentesco palazzo dei Calvello, duchi di Melia. Rimaneggiato nel XIX secolo, del secolo precedente mantiene il bel portale. Dalla strada sono visibili inoltre ambienti con volte in stile liberty:

Oltrepassata la via della Vetriera ecco lo sfarzoso palazzo dei Beccadelli Bologna, marchesi della Sambuca. Opera tardo-barocca di Carlo Cenchi risale al 1787. Presenta una doppia corte collegata da una lunghissima galleria che arriva sino alla retrostante via Riso. La scuderia presenta colonne in billiemi, ed è suddivisa in tre navate e ventuno campate. Sulla via Vetriera è la lunga terrazza (venti metri) un tempo giardino pensile, su cui si affacciano i saloni del piano nobile. Fortemente danneggiato dai bombardamenti (crollo di tutte le coperture), era ormai considerato un bene a perdere. Dopo un lunghissimo restauro è ritornato a nuova dignità.

colonnato d’accesso allo scalone:

Ancora oltre, superando il palazzo dei Monroy di Pandolfina, il cantiere del palazzo degli Stella, duchi di Casteldimirto e baroni di Bonagia. Era considerato una delle testimoniante più significative del tardo-barocco in Sicilia. Nicolò Palma nel 1750 ne ridisegnò il prospetto, mentre nel 1758 Andrea Gigante realizzò lo splendido scalone a serliana, oggi unico sopravvissuto al disastro che ha coinvolto il palazzo. A mala pena danneggiato dalle bombe, venne saccheggiato ed in seguito a scelte una peggiore dell’altra, demolito quasi totalmente. Unica altra superstite la facciata, che crollata in seguito ad una sciroccata (evitato per miracolo che finisse in discarica) si trova oggi all’interno dell’area: una serie di blocchi di pietra intagliati, sagomati e numerati, che aspettano solo di essere ricomposti. Il palazzo verrà interamente ripristinato nelle sue originali volumetrie, restituendo finalmente la prospettiva della via Alloro senza interruzioni:

Oltre il vicolo del Caccamo all’Alloro il bel palazzo tardo-barocco dei Morreale e Valguarnera, duchi di Castrofilippo. Sulla bella facciata con decori rococò è il portale poligonale sormontato dall’aquila reggistemma. Di impianto rettangolare si snoda su due cortili, di cui l’ultimo presenta un doppio ordine di loggiato. Agonizzante e a rischio di crollo è oggi rinato e il cantiere è quasi cocluso. Di recente un piccolo incendio ne ha danneggiato un prospetto, mi è stato assicurato che vi si porrà rimedio.

Proseguendo ancora, oltre la via Castrofilippo, notiamo un palazzo recentemente recuperato. Il prospetto, probabilmente per conseguenza agli anni di incuria non mostra emergenze degne di nota. Da qualche tempo sul prospetto è apparso un cartello che identifica questo palazzo come quello dei duchi di Acquaviva, che si credeva essere quello nell’isolato successivo che venne demolito dai bombardamenti. Chissà qual’è la verità…

quello che si credeva essere palazzo Acquaviva, oggi sistemato a giardino pubblico:

Ultimo cantiere di questo fronte, è quello (al momento interrotto) del palazzo dei duchi di Aragona di casa Naselli.

Mutilato dalla guerra appare nonostante tutto ancora grandioso. La perduta facciata sulla via Alloro risaliva al XVIII secolo, mentre il prospetto sulla via Aragona risale all’Ottocento, periodo in cui venne convertito in albergo (Hotel Aragona, poi Hotel Patria). Destinato a pensionato universitario il restauro è impantanato nella burocrazia ormai da tempo. E’ inoltre previsto il rispristino tipologico e filologico delle due ali  del palazzo perse sotto i bombardamenti.

il prospetto sulla piazzetta San Carlo:

la mutila facciata sulla via Alloro:

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18 Thoughts to “Così rinasce un quartiere (10)”

  1. Grazie Maq.
    Che obbrobrio però vedere parti dello stesso edificio in diverso stato (ultima foto). Quasi sempre è dovuto alle multiproprietà che impedisce di mettere d’accordo due o più proprietari.

  2. MAQVEDA

    In questo caso non so se si tratti di questo, il cantiere è fermo da una vita e la parte basamentale magari non è stata fatta proprio a causa dell’interruzione. Un grosso palazzo nobiliare vicino la Vucciria, palazzo Atanasio, è totalmente restaurato, tranne la parte basamentale, a livello “botteghe”, e a causa proprio della multiproprietà di questa parte del prospetto, non è stato possibile sino ad ora un suo recupero unitario.

  3. Se non ricordo male, anche quell’edificio residenziale che prospetta verso il sottopasso stradale del tribunale è bicolore a causa di un caso analogo.

  4. @ Giulio, quello vicino al tribunale è bicolore, a quanto mi è stato detto, su richiesta della sovrintendenza, in quanto era così in origine e si è ridato il look originale.

  5. cicinho

    se avessimo gente con un po di sale in zucca dovremmo avere un’immensa area pedonale tirata a lucido che pullula di turisti! ma siamo destinati sempre asoffrire! viene il cuore a vedere ste foto! ke stupenda la mia citta’ ma tanto e tanto ankora da fare!!!

  6. brian85

    Foto 17: divieto di sosta e fermata 24ore su 24….e una fila lunghissima di macchine posteggiate sotto. Questo da un’idea di come ci manchi quella cultura artistica e “patriottica” che renderebbe la nostra città decisamente migliore.

    Ma quanto è bella Palermo…..

  7. Luca

    Cio’ che mi colpisce in queste splendide foto sono la bellezza degli edifici restaurati e il degrado delle aree antistanti a causa delle macchine “accatastate” attorno.
    Molti centri storici chiudono al traffico in Italia, e non permettono peraltro di parcheggiare. Perche’ a Palermo non e’ possibile circoscrivere una certa zona, e creare magari, in aree adiacenti, dei parcheggi sotterranei e/o di superficie.
    La zona si valorizzerebbe infinitamente. Cosi’ e’ uno scempio.
    Architetti eccezionalmente bravi potrebbero progettare strutture per il parcheggio a minimo impatto, oltre che di altissima utilita’.
    E poi ci sono le biciclette…

    Serve popolarlo sto centro storico! Serve portarci i turisti a piedi, senza pericoli di motorini e auto che ti sfrecciano accanto, o munnizza in ogni angolo. E servoni i negozietti, i caffe’ e tante altre strutture che lo renderebbero un posto meraviglioso per trascorrere le giornate a Palermo.
    Che bella Palermo!

  8. tonio.fiorino

    @ Luca
    perche` manca un piano generale di rilancio per il centro storico.
    tutti questi restauri sono cofinanziati tra soldi europei e comunali. per intenderci a spese tue e mie, molti piccoli imprenditori hanno comprato ruderi a basso prezzo, li puliscono e restaurano, senza peraltro obbligo di rispettare le normative sull`impatto ambientale etc, nascondendosi dietro alla tutela paesaggistica, e soprattutto creano edilizia abitativa in barba alle leggi in materia di garanzia di un posto auto per appartamento.
    tutto questo comporta che alcuni si stanno arricchendo con il valore accresciuto degli immobili, molti ci speculano, e noi non solo paghiamo i lavori ma anche dovremo pagare l`umento dei residenti in ordine di creare noi posteggi e sistemi alternativi per il ripopolamento del centro storico.

    l`assenza di pianificazione in queste operazioni e soprattutto la mancanza di controlli fa si che il centro storico sara` pieno per un paio di anni di belle facciate luminose, sommerse dalle macchine e dal traffico, con lo smog a livelli da multe continue, e soprattutto questi lavori, purtroppo non ho prove perche` non sono un ingegnere o architetto non e` detto siano eseguiti a regola d`arte, perche` lo sappiamo tutti cosa ci sta dietro lo smercio dei prodotti per l`edilizia.

    purtroppo queste bolle prima o poi scoppiano e noi pagheremo come sempre 2 volte..tutto per colpa di amministratori pessimi e controllori che non ccontrollano..i controllori in realta` dovremmo essere noi..o siti come questi..ma a volte confondiamo ottimismo con profitto, e bellezza con apparenza..

  9. xemet

    “Perche’ a Palermo non e’ possibile circoscrivere una certa zona, e creare magari, in aree adiacenti, dei parcheggi sotterranei e/o di superficie.”

    Perche’ la citta’ e’ popolata da Bbestie!!!

    Quant’e’ bella la mia citta’. Almeno tanto quanto sono brutti i suoi abitanti che non hanno un minimo di senso estetico e della cura del bello. Il palermitano riesce a rendere brutto con la sua presenza e con la presenza dei suoi oggetti (vedi ad esempio le automobili) anche cio’ che da solo e’ bellissimo. Peccato…perche’ e’ un problema che solo i secoli, se non i millenni, potranno risolvere.

    Mi direte ma sei palermitano anche tu! Ok, parlo della (credo) maggior parte dei miei concittadini. Non di quel “centinaio” di persone per bene tra le quali, concedetemelo, mi autocolloco.

    Censuratemi se lo ritenete opportuno. Io non posso contenermi dall’insultare, tutte le volte che vedo determinate cose, buona parte dei miei concittadini perche’ penso che solo questo si meritano.

    Saluti.

  10. Luca

    @tonio
    Hai proprio ragione: mi chiedevo se non ci fossero leggi circa i posti auto e la loro relazione agli interventi abitativi. Io restauro, ci voglio abitare, ma devo avere un posto auto privato. E’ legge credo. Ma non sono un esperto in materia. Possibile che nessuno sollevi il problema?
    Che senso ha restaurare un centro storico che nessuno potra’ mai godersi e che la citta’ tutta potra’ sfruttare come volano per il suo sviluppo turistico.
    Caffe’ con tavolini, negozietti, enoteche, librerie e tanto altro non potranno mai sorgere in mezzo ad auto e smog.
    E hai proprio ragione quando dici che manca un progetto, un’idea, un controllo dietro tutto questo.

    Sembra veramente fatto in favore di certe persone. Cosi’ come viene fatto e’ solo per fare arricchire certa gente…

    Che la citta’ sia popolata di bestie, questo e’ pure verissimo.
    Come dice xemet. Ho visto fino a sabato una situazione a dir poco assurda: un signore distinto, uno scatolone in mano con due sacchetti di munnizza, esce dal cancello di casa sua in Via Emilia, centro citta’, e lo lascia proprio 10 metri piu’ avanti, in mezzo al marciapiede.
    Questo dice tutto!

  11. quando vedo queste foto, mi piace immaginare l’intera Palermo racchiusa in questi quattro scatti…sperando di togliere tutto lo schifo che fa da contorno. Serve un’amministrazione con le palle, non è possibile continuare a vedere certi scempi nel nostro centro storico. Vorrei che almeno quest’ultimo si ritagliasse uno spazio “pulito” e vivibile dove un turista, ma anche un palermitano, possa rifugiarsi e ammirarne le infinite bellezze…dimenticando le brutture e oscenità che giacciono appena fuori le porte. Chissà che presto non possiamo uscire anche noi da questo medioevo e cominciare a sfruttare le nostre risorse. L’amore che nutro per la bellezza di questa città è direttamente proporzionale all’odio che nutro per la maggior parte dei miei concittadini

  12. MAQVEDA

    @tonio
    Non voglio entrare nel merito di quanto dici sui materiali o sul fatto che qualcuno possa essersi arricchito con ciò, purchè non si faccia di tutta l’erba un fascio. Molti proprietari hanno duvuto penare per avere un minimo di fondi per recuperare il proprio immobile degradato, molti lì ci abitano da decenni, non tutto è una compravendita fumosa.

    Detto questo, ad ogni articolo accenni sempre alla stessa cosa, la garanzia di un posto auto per appartamento, credimi, io cerco di sforzarmi, ma non riesco proprio a capire come risolveresti la cosa.
    Tu come proporresti nel dettaglio di risolvere il problema parcheggi (e nel contempo l’eliminazione delle auto dalle strade) in un tessuto fittissimo risalente tardi tardi al periodo medioevale? Proponi forse di demolire un palazzo si e uno no? così ci facciamo tanti bei parcheggi multipiano? 🙂
    Esempi come quello dell’area Quaroni sono rarissimi, e non applicabili a tutto l’edificato dei quattro mandamenti.
    L’unica soluzione sono i parcheggi perimetrali, e assai assai, qualcuno a raso nelle zone più diradate (tipo piazza Magione lato via Lincoln).
    A parte gli edifici nelle strade principali o quelli nei mercati, spesso non esistono nemmeno aperture a piano terra, con vani convertibili in box auto.

  13. Irexia

    Che meraviglia! Vien voglia di trasferirsi! L’ingresso di quel palazzo su cui dici che campeggia il cartello palazzo dei Duchi Acquaviva è meraviglioso! ci sono mica appartamenti liberi?! 🙂
    A quanti dicono di una legge che preveda un posto auto per abitazione io, in Italia, non ne ho mai sentito. Anzi, so che esiste in Giappone per evidenti motivi di spazio (sono isole dai confini limitati naturalmente), e anzi, quando si parla del problema nel nostro paese si invoca una misura del genere!
    Posteggi bisognerebbe farne di sotterranei (come a Torino in Piazza Vittorio Veneto in pieno centro circondata da palazzi storici meravigliosi e abitati, nonché da locali notturni): magari sotto grandi piazze per evitare eccessivi problemi di staticità, ovviamente riservandone almeno uno per residenza, prevedendo parecchie uscite pedonali che portino nelle zone residenziali servite e vie ben illuminate, perché se un residente in una zona a traffico limitato/pedonale deve lasciare la macchina in un posteggio e non per strada (in maniera ben civile) gli deve essere assicurato di tornare a casa in tutta sicurezza anche di notte e vicoletti sono oggettivamente pericolosi!

    Un’ultima osservazione: è davvero un peccato sapere che queste meraviglie non saranno viste dai turisti che rimangono negativamente impressionati dalla munnizza e dal caos per le strade e fuggono a gambe levate!

  14. tonio.fiorino

    @ maqeda ti rispondo tranquillamente.
    io nel centro pieno ci sono nato e cresciuto adesso per esigenze vivo lontano dalla sicilia, ma non riesco a farmela mancare del tutto perche` e` assolutamente vero che quando ti abiuti a vivere in europa e torni anche solo per una settimana lo stress non vale il magone che ti porti dentro quando l`aereo decolla dal Falcone e Borsellino.. ma come vedi sempre attento a vedere gli sviluppi o quello che succede di positivo e negativo nella mia citta`.

    comunque ogni volta io vedo queste foto e penso, ok bellissimo il recupero, belli i colori, tralasciamo la gancia sotto sequestro dopo decenni di abbandono, tralasciamo il palazzo abatellis chiuso nei weekends..belle le strade che si illuminano, ottimo togliere i ruderi della seconda guerra mondiale che neanche a dresda ci stanno piu`..
    tutto ottimo..ma a che pro??

    puo` il recupero del centro storico, o il rilancio di un quartiere veramente partire da una pioggia di finanziamenti pubblici senza o quasi controlli??
    puo` la rinascita partire da un paio di facciate, 4 o 5 uffici, un albergo, e un po` di colore??

    la risposta che mi sono dato e` no.
    soprattutto perche` ci dovrebbero essere dei volani infrastrutturali che non ci sono, e` esattamente come un fotografia di sandra milo con tutti i ritocchi e il bisturi..ma che in sostanza non migliorano molto la situazione e addirittura la peggiorano.

    quando ci sono state esperienze di rinascita forte, ma forte sul serio come la rimozione delle catapecchie attorno alla magione, il kals`art, i cantieri culturali della zisa, etc, non sono durati perche` i progetti non sono a lungo termine..manca sempre un qualcosa..

    il problema dei posteggi alla fine e` il minimo perche` se scelgo di vivere in centro teoricamente la macchina la uso di meno rispetto alla periferia o alle borgate..
    lo stesso per quanto riguarda il discorso delle isole pedonali..quello che manca secondo me` e` il gruppo di imprenditori veri, che non abbiamo finanziato io e te, ma che hanno una forza dietro, che non sia ovviamente la mafia, che vanno dal sindaco e dicono, senta mister lei, noi stiamo mettendo capitali, io voglio il bus efficiente che mi prende i turisti alla stazione e me li porta sotto l`albergo, e non ci deve essere munnizza in giro perche` se si schifano il turismo va a farsi benedire..stessa cosa i ristoratori, e i propietari dei locali..
    e non puo` esistere come successe al palab che la gente tapezza di striscioni contro il rumore dei pub..

    sono troppo prolisso, ma l`argomento e` molto vasto e complesso e mi sta a cuore.

    tutti fanno l`esempio di barcellona, ok per barcellona, io non sono un appassionato di quella citta`, ma per molti aspetti siamo molto simili.

    il centro e` rigorosamente, turistico in primo luogo, centinaia di ostelli, alberghi e hotel, il cuore interamente pedonale il barrio gotico, buona parte della popolazione del centro citta` ad oggi e` formato da studenti universitari di mezzo mondo, di conseguenza fino a tardi la citta` e` viva perche` non ci sono i residenti che si lamentano al massimo partecipano, i lavoratori si muovono sui mezzi pubblici dalle periferie, che sono non turistiche e residenziali..

    a barcellona hanno avuto la lungimiranza di fare piani a lungo termine e investire su due cose che anche con lacrisi economica non possono affondare mai..turismo di massa (posti di lavoro veri e non centri commerciali), istruzione di buon livello che chiama gente da mezza europa, un minimo grado di sicurezza, trasporti pubblici linkati..

    spero di non essere stato troppo prolisso, ma io penso che senza progetti a lunga scadenza siamo consumati e le belle facciate torneranno nere in un paio di anni..l`esempio secondo me emblematico sono i quattro canti, restaurati da neanche3-4 anni sono nero fumo di nuovo e nelle fontane dentro ci trovi di tutto..

  15. tonio.fiorino

    PS: e se sono polemico ovviamente non e` con te, perche` le foto mi fanno veramente rimbalzare il cuore e non puo` essere altrimenti, ma sono polemico con una citta` spenta che non vuole ripartire, e penso che a volte e` piu` importante vedere cosa c`e` dietro le facciate, altrimenti il sogno continua..

  16. MAQVEDA

    @tonio
    Premetto che non avevo la minima intenzione di attaccarti, tutto quello che hai esposto sino a qui è giustissimo, sacrosanto.
    Mi sento solo di dissentire sulla mancanza di controlli, molti miei carissimi amici hanno comprato casa nel centro storico, e credimi, hanno problemi anche per cambiare le mattonelle del bagno!!! forse al contrario i controlli sono eccessivamente rigidi, tanto che molta altra gente che conosco si è scoraggiata dall’acquistare nel centro storico proprio per i fortissimi vincoli.

    Sul fatto se possano solo i restauri portare una rinascita, no da soli no, ma già da soli, in un decennio hanno fatto miracoli alla Kalsa che molti dovrebbero ricordare come fosse venti anni fa (io posso dire di saperlo solo per testimonianze in merito). La vera rinascita arriva con la riqualificazione urbana, con i servizi, le infrastrutture, e qui ti rendo atto, siamo a mare.

    Non posso dire di non aver notato i Quattro Canti nuovamente scuri, anche se non sono minimamente paragonabili a come fossero prima. In merito le fontane, una volta vidi un turista in piena estate che cercava acqua per rinfrescarsi, vide l’acqua sporca e ci guardammo con un sorrisino rassegnato. Figurati come posso esserci rimasto.
    La questione sul destino attuale e futuro dei due assi principali mi angoscia parecchio. All’interno dei mandamenti i flussi di traffico sono inferiori e restauri anche più datati dei Quattro Canti ancora oggi sono freschi come appena “spacchettati”.

    La mia domanda era semplicemente riferita alla questione da te sollevata sui posti auto per appartamento.
    Se potessimo effettivamente dare un posto auto a tutti e sgomberare le strade sarebbe perfetto, sarei all’apice della felicità.
    Il punto è come?
    Non possiamo generalmente dire altrove lo fanno, una città va esaminata luogo per luogo, e certe soluzioni (parcheggi sotto le piazze) non credo siano sempre possibili.
    Palermo (a differenza di Torino) nei quattro mandamenti presenta poche piazze, la maggior parte piccole e inadatte ad accogliere opere del genere, penso allo spazio necessario per le rampe di entrata e uscita. Le piazze principali sono sistemate a giardino, e se a piazza Vittoria è impossibile un’idea del genere per la presenza delle case romane, a piazza Marina sarebbe un omicidio abbattere i ficus secolari.
    Piazza Bologni, San Domenico, della Cattedrale, Borsa, S. Anna, Rivoluzione etc etc, non penso che si prestino minimamente alla cosa.

    Per la particolare conformazione della città vecchia la vedo dura.

    La soluzione, per come la vedo io, e qui dovrebbero entrare in gioco gli organi preposti, sarebbe di finalmente completare la cinta di parcheggi sul perimetro, le ZTL, e poi, se Dio volesse, costruire il tram nella croce barocca che verrebbe quindi interamente chiusa alle auto. Ottieni due piccioni con una fava, salvi dallo smog i due principali assi e avvicini i parcheggi perimetrali al cuore della città. Ovviamente la chiusura alle auto dovrebbe essere estesa a tutta l’area dei mandamenti, almeno per i non residenti.
    Sono cosciente che solo con seri interventi infrastrutturali, e con una buona regia alle spalle si potrebbe avere un sano e duraturo recupero.
    Purtroppo però ora sto sognando, si è vero, siamo a Palermo…

  17. tonio.fiorino

    sono pienamente in accordo col tuo post..sui controlli purtroppo non e` sempre vero, vengono fatti soltanto nel momento in cui tu vuoi fare completamente tutto in regola..siccome io e te conosciamo persone che pagano le tasse fino all`ultimo centesimo, siamo sempre quelli sui cui i controlli vengono fatti..

    mi sono trovato in questa situazione personalmente col comune di monreale, dove avendo tutto in regola il geometra mi disse, no ma lei non puo` fare cosi` perche` altrimenti io sono costretto a venire a controllare..e l`idea di farsi la strada in macchina non gli andava a genio..

    purtroppo non tutti eseguono i lavori in piena trasparenza, ed e` per questo che mi faccio paranoie, da rischio sismico a impatto ambientale.
    comunque
    sui posteggi sono assolutamente senza senso, ci vogliono i bus, ecologici ed effecienti, h24 e capillari, se io il sabato sera voglio scendere in centro per l`aperitivo l`opzione macchina deve essere troppo costosa da essere presa in considerazione.
    telecamere ovunque,etc.
    non e` facile speriamo di arrivarci..aspetto le prossime foto..anche se settimana prossimo sono in giro io per cui magari qualche foto la faccio con l`occhio del turista..

  18. Daniele

    Già, bei restauri .. peccato che è tutto immerso nel degrato e nella sporcizia: Palermo, la città più sporca d’Italia, insieme a Napoli .. peccato, peccato ..

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