Differenziata porta a porta…e se ispezionassimo i sacchetti?

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La raccolta dei rifiuti porta a porta abbraccia a Palermo un’area sempre più vasta. In quest’area la percentuale di differenziata ha raggiunto il 63%, con una sostanziosa riduzione della quantità di rifiuti inviati in discarica. Mentre i più cominciano a prendere confidenza con la differenziazione dei rifiuti, alcuni si ostinano a non differenziare e ad abbandonare il loro sacchetto nei pressi delle apposite campane. I controlli in borghese della polizia municipale non sembrano aver avuto alcun effetto, e i verbali comminati sembrano davvero pochi rispetto l’apparente numero di contravventori.
Perchè allora non mettere in atto quella infida quanto efficace tecnica sovente utilizzata al Nord Italia, che prevede l’ispezione di ogni singolo sacchetto abbandonato sul suolo pubblico alla ricerca di dati sensibili (fatture, bollette, buste intestate, etc) che consentano inequivocabilmente l’individuazione del trasgressore seguita da relativa sanzione amministrativa?
Il sapere di poter essere sanzionati anche a distanza di giorni dall’aver depositato un sacchetto per terra sarebbe sicuramente un deterrente più valido e convincente.

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15 Thoughts to “Differenziata porta a porta…e se ispezionassimo i sacchetti?”

  1. […] This post was mentioned on Twitter by MobilitaPalermo, Villabate blog . Villabate blog said: Differenziata porta a porta…e se ispezionassimo i sacchetti?: La raccolta dei rifiuti porta a porta abbraccia a … http://bit.ly/fv0tbt […]

  2. mauro128

    Favorevole,molto favorevole.Il contributo deve provenire dapprima dal cittadino; la differenziata si deve fare a tappeto vuoi per il pubblico vuoi per il privato!

  3. Antonio Beccadelli

    Ho già scritto diversi mesi fa che la raccolta dei r.s.u. “porta a porta” non mi convinceva non tanto rispetto al fine proclamato (in sé lodevole) di aumentare la quota di “differenziata”, quanto alla sua – evidente a mio parere – “eccentricità” rispetto ad un costosissimo e pessimo servizio di igiene ambientale, per cui la “responsabilizzazione” dei condominii – il più delle volte, tutt’altro che idilliaci contesti – appare come una furbata dell’amministrazione (si fa per dire!) comunale del tipo “mettiamo la polvere sotto il tappeto”.

    Credo che tutti abbiamo avuto notizia del mancato rispetto dei turni di ritiro dei rifiuti (per giorni e giorni odore di residui di pesce e di pannolini sporchi per tutto l’androne e le scale!) o come taluni portinai richiedano – “fuori sacco” – un’integrazione (in taluni condominii 10-15 euro mensili ad appartamento!) ai loro emolumenti per traformarsi in “trasportatori di munnizza” (e contenitori vuoti ovviamente!). In qualche strada – io l’ho visto in via Sciuti – i contenitori dell'”umido” la sera fanno bella mostra di sé sui marcipiedi antistanti ai singoli portoni.

    Nel merito della proposta di “indagare” sui sacchetti fuori dai luoghi preposti, non avrei, in astratto, alcuna preclusione; in astratto però; e spiego perché.

    Costantemente cerco di conferire plastica, metali e carta nelle apposite campane; una volta sì e una volta… pure, o sono inutilizzabili perché stracolme, o perché “scassate” o perché “dissoltesi” nel nulla. Cosa dovrei fare? Trasformare un’operazione di pochi minuti in una lunga “caccia al tesoro” e “macinare” chilometri per trovare delle campane utilizzabili? Riportarmi a casa gli ingombranti sacchetti e ritentare al “prossimo giro”?

    Vi “confesso” che non poche volte ho “abbandonato” il “riciclabile” accanto alle relative campane. Per inciso, abito in una zona in cui la spazzatura delle strade è evento così raro da segnarlo in rosso sui calendari. Il tutto dietro pagamento – il mio! – di un “pizzo amministrativo” (ufficialmente Ta.R.S.U.) di circa 205 euro annui per un nucleo familiare di due persone che vive in un appartamento di poco meno di 90 mq.

    P.S. Molti negozianti “intasano” cassonetti e campane con quintali di imballaggi che sarebbero invece soggetti a “conferimento differenziato”. Per questi signori – notoriamente fortissima lobby elettorale – non è previsto alcun controllo/sanzione?

  4. Metropolitano

    L’inciviltà degli abitanti della zona anche in quartieri “alti”.
    Comunque sono certamente molto favorevole a questa eventuale iniziativa.

  5. renard

    Favorevole sulla carta, ma non fanno i controlli normali, figuriamoci questi… mi sembra fantascienza.
    Ma invece quand’è che estenderanno la raccolta differenziata in altre zone? In zona Piazza Croci hanno preannunciato l’inizio mesi fa, ma ancora niente…

  6. Roberto1

    Questo è un argomento che mi sta molto a cuore. Nelle zone dove è attiva la RD porta a porta c’è una sporcizia indescrivibile, tanto da far rimpiangere i vecchi e “fitusi” cassonetti. Non c’è aiuola, cestino, spazio nascosto in cui non ci sia il bel sacchetto di munnizza abbandonato. Ogni contenitore per il vetro è circondato da spazzatura e i contenitori condominiali spesso sono lasciati sempre fuori e non dopo le 20 come dovrebbe succedere. In alcuni punti ci sono poi delle discariche degne delle più abbandonate periferie. I controlli non esistono o quantomeno sono insufficienti e l’AMIA non ha ne la forza ne la volontà di mettere delle pezze. Il risultato è che, in zone che prima ritenevo “belle” oggi mi schifo a passare. Possibile che non si faccia niente di concreto? Possibile che coloro che abitano in queste zone e che si ritengono gente da “bene” non si ribellino e anzi rendano la propria casa (la città è la NOSTRA CASA) un immondezzaio? La proposta di ispezionare la spazzatura è in linea di principio valida. Proprio qualche giorno fa vedevo un reportage che parlava di alcuni comuni della provincia di Napoli (non il perfetto Nord) nei quali non solo non c’è il problema dei rifiuti e dove la RD arriva quasi al 70%, ma anche i sacchetti vengono ispezionati e vengono combinate delle multe con tanto di prove ai trasgressori. Quì intanto si cominci con i controlli veri e gli appostamenti di agenti in borghese nei siti più delicati.
    Inoltre nessun giornale locale si è accorto di questo schifo?

  7. Phobos

    Domanda lecita: nei luoghi dove fanno quei tipi di controlli ai sacchetti un simpaticone mettesse delle buste o fogli creati ad arte tramite PC con il nominativo del vicino o della persona a cui vuole fare lo scherzo che succede? Gli arriva la multa al povero sventurato di turno?

  8. Phobos

    Vorrei dire la mia sulla differenziata porta a porta: è tutto sbagliato.
    Si persuadono le persone che è giusto ed ecologico, ma non è altro che un metodo sbrigativo per non spendere soldi e addebitare al cittadino un servizio che non dovrebbe essere svolto da lui.
    Pensate veramente che separare le cose a casa serva? La carta con la carta, la plastica con la plastica, ecc. ? Ci sono contaminazioni, vernici, sostanze chimiche che vengono usate su tutto, sui materiali e sulle superfici. In realtà nella carta (per dirne una) mettiamo anche queste sostanze. C’è un uso spopositato della chimica in tutti i livelli produttivi. In un articolo leggevo l’uso del compost dovuto alla differenziata dell’umido in paesi progrediti (lasciate perdere l’Italia). Hanno dovuto fare marcia indietro, le buccie di mela contenevano così tanta cera e sostanze chimiche che inquinavano il terreno.
    Per parlar corto, andrebbe rivisto l’intero sistema.
    Ragazzi, c’è una soluzione (tra tante) così banalmente semplice da fare quasi ridere. Si è sperimentato con successo l’uso dell’occhio elettronico per la separazione della spazzatura. Come? semplice! Basta dare un colore per ogni singolo materiale. Ma non è il colore. Basta anche una trama semiinvisibile o una rigatura particolare (basta che ricopra la superficie). L’occhio la sa riconoscere e tramite un separatore, dividerla. Quindi solo 2 bidoni: UMIDO e NON UMIDO. Già è a buon punto anche altri rivelatori che rinoscono le molecole e le “forme”, paradossalmente si potrebbe non differenziare nulla (forse tra 5 anni). Lo farebbe un computer al nostro posto. Poi con una decina di persone alla fine del ciclo di controllo si differenzia quello che l’occhio non ha saputo riconoscere.
    Fantascienza? No. Spese assurde per realizzarlo? Per adesso costerebbe quanto un termovalorizzatore.
    Capisco che ci vorrebbe tempo, soldi e volontà.
    Invece qui si paga un botto di Tarsu per pagare gli stipendi e lo scarso servizio e si attende che arrivi il domani. Progetti? Zero. Il domani è da noi sempre da qualche altra parte.

  9. Apsilon

    Ma sta fissaria dei controlli al nord che aprono i sacchetti e fanno la multa in base ai dati trovati nella munnizza dove l’avete sentita?? Vivo a Milano in uno stabile
    Al massimo possono fare la multa al condominio se dentro il bidone del vetro trovano un sacchetto di rsu.
    Posso dire che accade di rado che controllino e ancora di meno che qualcuno sbagli a differenziare.

  10. Freddie

    @Apsilon
    Prova a scrivere su google “comune di milano ispezione sacchetti”.

  11. Apsilon

    @Freddie
    premesso che vivo a Milano
    la multa casomai te la fanno se butti il sacchetto nei cestini quelli attaccati ai pali.
    Nessuno ti apre il sacchetto e ti rovista per cercare indizzi per poter risalire al proprietario. A parte che non è igienico credo sia pure una violazione della privacy.
    Un conto è beccarti mentre stai facendo l’illecito un altro è rovistare nella tua spazzatura.

  12. Roberto1

    Io non ho parlato di nord o Milano. Ho parlato di un comune in provincia di Napoli e l’ho sentito a Report.

  13. franz

    Faccio la raccolta differenziata da parecchio tempo e devo dire, a parte i primi giorni che non riuscivamo a capire dove mettere alcuni rifiuti, che adesso è diventata una routine. Anche quando venne introdotto l’euro tutti quanti eravamo in crisi, non abituati alla nuova moneta, ma alla fine la cosa di buono che ha l’uomo è che si abitua a tutto. Le strade finalmente sono libere da quegli orrendi e maleodoranti cassonetti, ogni palazzo gestisce i suoi rifiuti, si è quasi tornati indietro di 50 anni quando lo spazzino bussava alla porta per prendere la spazzatura. Il ritorno alle vecchie soluzioni spesso è la soluzione migliore. Devo contraddire gli scettici, che la ritengono inutile (tanto va a finire tutta nella stessa discarica), in quanto quello che conta è incominciare ad educare le persone a quei comportamenti che rendono civile una società e non cercare scuse del tipo: non lo faccio perchè a monte poi c’è chi rende vano il mio impegno. Sarà compito degli organi di controllo poi far lavorare nel migliore dei modi questi ultimi. Intanto il contributo di ognuno sarà un segnale forte per le nuove generazioni.

  14. Roberto1

    Frequento giornalmente la zona di via D’Azeglio, nei pressi della pasticceria Alba. Tutta la via è un susseguirsi di mini o maxi discariche formate da chi di RD proprio non vuole sentirne. Veramente uno scenario da terzo mondo. Per risolvere il problema basterebbero degli appostamenti di agenti in borghese a fare le multe. Ma nessuno fa niente.

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