Storia recente della pianificazione partecipata del Comune di Palermo

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LA PIANIFICAZIONE PARTECIPATA DEL COMUNE DI PALERMO
Breve storia della pianificazione partecipata del Comune di Palermo nel 21 secolo, inizia a livello istituzionale nella seconda parte del decennio che va dal 2000 al 2010. Questi cinque anni hanno visto la creazione di 3 diversi percorsi istituzionali e sono testimoniati dai link nel sito web istituzionale.

A ottobre 2005
Si forma l’Agenda 21 del Comune di Palermo. Agenda 21 è un processo consultivo delle amministrazioni locali con le loro popolazioni cercando il consenso su un’ Agenda di Programma. Attraverso la consultazione (forum) e la costruzione di consenso, le amministrazioni locali possono imparare dalla comunità locale e dalle imprese e possono acquisire le informazioni necessarie per la formulazione di nuove strategie e per la realizzazione di piani di sviluppo sostenibile del proprio territorio.
Sito web dell’Agenda 21 del Comune di Palermo
http://www.comune.palermo.it/comune/agenda_21/index.htm
A ottobre 2005 si forma il primo forum plenario dell’Agenda 21 di Palermo:
http://www.comune.palermo.it/comune/agenda_21/documenti_forum.htm
A marzo 2007 Forum sulla mobilità sostenibile: http://www.comune.palermo.it/comune/agenda_21/forum_tematico_mobilita.htm
A marzo 2007 Forum tematico sul verde urbano: http://www.comune.palermo.it/comune/agenda_21/forum_tematico_verde_urbano.htm
Non risultano altri forum sul sito dopo il marzo 2007.

A ottobre e novembre 2008
Piano Strategico di Palermo, capitale dell’EuroMediterraneo, Report dei 4 laboratori tematici tenutisi a ottobre e novembre 2008.
Il Piano Strategico è uno strumento di pianificazione della città, volontario non dettato da alcuna legge in Italia, nel quale la partecipazione delle forze sociali locali permette di costruire ideali partenariati pubblico-privato finalizzati a realizzare interventi puntuali e aumentare la qualità della vita e quindi l’attrattività della città sia per i residenti che per i visitatori.
http://www.pianostrategico.comune.palermo.it/index.php?module=Downloads&func=prep_hand_out&lid=13 ottobre- novembre 2010
Obiettivo dei laboratori tematici del Piano Strategico: raccogliere proposte dalle Associazioni ed enti culturali, ambientaliste, da inserire negli interventi del Piano Strategico per una condivisione e successiva realizzazione fruendo dei fondi del Programma Operativo della Regione Sicilia 2007-13. La presenza di partenariati pubblico-privati è considerata dal PO FESR 2007-2013 un valore aggiunto, un elemento fondamentale per l’attribuzione di finanziamenti in vari progetti .

Ad agosto 2010
CANDIDATURA DELLA CITTA’ DI PALERMO AL TITOLO DI “CAPITALE EUROPEA DELLA CULTURA” PER L’ANNO 2019.
http://scedelibere.comune.palermo.it/scedelibere//docs/albopretorio/82053/delibera_gm_170_3.pdf
Obbiettivo della Deliberazione 170 del 6.08.2010: individuare istituzioni pubbliche e private quali membri associati nella costituzione di un Associazione Temporanea di Scopo per il sostegno della candidatura della città di Palermo e per il loro coinvolgimento operativo nella stesura e predisposizione del Programma di candidatura così come previsto dalle Regole per la Candidatura e dalla Guida per le città candidate al titolo di Capitale europea della Cultura della Commissione Europea che ha sede ogni anno in una città diversa del territorio comunitario.

EVVIVA quanti bei strumenti.
Con un agenda 21, un piano strategico e una candidatura a capitale europea della cultura nel 2019, Palermo, per chi non ci vive e mai ne ha sentito parlare, potrebbe apparire come una delle più avveniristiche città del mondo, dove la condivisone delle scelte pubbliche locali è un marchio distintivo.
Ma chi ci vive ogni giorno ha un opinione assai diversa in merito alla “reale” condivisione dal basso delle scelte e delle pianificazioni istituzionali.

1° riflessione:
Con l’Agenda 21 locale, percorso di sviluppo ormai adottato in tutto il globo terrestre da comunità piccole e grandi metropoli, l’amministrazione locale avrebbe avuto, già dal 2005, tutte le carte istituzionali in regola per organizzare forum mensili e condividere scelte su provvedimenti di ampio impatto sociale quali: Zone a Traffico Limitato, Tarsu, pedonalizzazioni di aree urbane, criteri oggettivi per assegnazione di beni sconfiscati alla criminalità, housing sociale, ciclabilità urbana, e così si potrebbe continuare per numerosi campi della vita quotidiana dove l’amministrazione locale riveste l’importante ruolo di pianificazione urbana e realizzazione di interventi puntuali.
Ma i forum monitorati sono solo 2 e quindi è logico pensare ad un abbandono istituzionale di questo percorso di pianificazione partecipata.

2° riflessione:
nell’ottobre 2008, quindi 1 anno dopo i forum dell’Agenda 21, viene avviato un nuovo strumento volontario di pianificazione partecipata dell’amministrazione locale: il Piano Strategico della città con la chiara volontà, come si evince dal titolo, di diventare un punto di riferimento nel bacino geografico commerciale del Mediterraneo. A tale scopo vengono realizzati 4 laboratori tematici (ambiente, mobilità, cultura e servizi territoriali) dove viene registrata un ampia partecipazione di Associazioni della città. Un report presente nel sito web del Piano Strategico riporta tutte le proposte presentate, con nomi e cognomi di proponenti e con tanto di dettaglio delle proposte. Il report enfatizza anche alcune di queste proposte come effettive portatrici di innovazione per la città.
Dalla fine del 2008 ad oggi, sull’argomento Piano Strategico e proposte delle associazioni, cala il silenzio web e anche quello di personaggi pubblici in veste di rappresentanti istituzionali.

3° riflessione
Già dimenticati i tavoli tematici del Piano Strategico e la più vecchia Agenda 21, ad agosto 2010, in un estate segnata da servizi di raccolta dei rifiuti notevolmente deficitari rispetto alle esigenze della città, viene approvata una delibera dove i rappresentanti istituzionali lanciano la candidatura di Palermo a capitale europea della cultura. A tale scopo nella delibera viene proposto di individuare, accanto agli uffici comunali, anche soggetti privati nel campo della cultura locale, tramite un bando pubblico, per la finalità di creare un gruppo di lavoro capace di produrre una candidatura forte della città di Palermo.
Sembra che i processi di pianificazione precedentemente avviati, agenda 21 e piano strategico, non siano stati capaci di individuare partenariati forti per questa candidatura europea. Sembra anzi, a leggere la consequenzialità degli eventi e gli atti pubblici nel sito web del comune, che i precedenti percorsi di condivisione siano stati messi nella soffitta comunale, meglio dire nei cassetti di funzionari e dirigenti e assessori che qualche anno prima si erano probabilmente emozionati del fatto di far parte di team che dalle intenzioni sembrano dover rivoluzionare i tratti somatici della storia e geografia di PALERMO.

FINANZIAMENTI DEGLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE PARTECIPATA
Leggendo dal sito web del Comune, i primi due strumenti di pianificazione partecipata, Agenda 21 e Piano Strategico risultano finanziati da Ministero dell’Ambiente e dalla Regione Sicilia:
http://www.comune.palermo.it/comune/agenda_21/agenda_21_dal_globale_al_locale.htm finanziamenti all’Agenda 21 di Palermo dal Ministero dell’Ambiente, e nel rapporto sullo stato dell’Ambiente http://www.comune.palermo.it/comune/agenda_21/pdf/testo_rsa_versione_definitiva.pdf risulta la società CRAS come soggetto esterno di consulenza professionale per la redazione del Rapporto.
http://scedelibere.comune.palermo.it/scedelibere//docs/albopretorio/82053/delibera_gm_094_2.pdf , in premessa viene specificato che la redazione del Piano Strategico ammonta a euro 375.000 di cui 350.000 a carico della Regione Sicilia. Sempre nella delibera viene specificato che la redazione del Piano Strategico è a cura della società Ecosfera per un importo di 354.600 euro.
Cioè ci sono i fondi pubblici e allora ci si butta a capofitto in questi strumenti di pianificazione partecipata. Che non è una cattiva idea! Dopo un anno o due dall’inizio del percorso però non se ne sa più nulla o almeno non si trovano aggiornamenti sul sito istituzionale, nè ci sono disponibili comunicati stampa di sorta.
Dalle ricerche effettuate non sembra, invece, che per la candidatura a capitale europea della cultura ci siano finanziamenti. A meno che non spunta la Regione all’ultimo minuto in fuori programma …….

Considerazioni finali:
Una cosa è sicura. Che il comune di Palermo non ha mai, ma proprio mai, avuto le idee chiare sui percorsi di pianificazione partecipata. Con processi istituzionalizzati come questi 3 appena trattati, ha solo trasmesso l’impressione di non saper garantire una seppur minima continuità, quella che permette di ottenere la fiducia delle forze sociali della città, dimostrando quindi paura e debolezza nel fissare tavoli permanenti per anni, nei quali trattare temi urbani e siglare accordi ufficiali.
Le responsabilità probabilmente sono da individuare in tanti soggetti e luoghi: funzionari e dirigenti non effettivamente formati o sensibilizzati o messi nelle condizioni di operare efficientemente, assessori un po’ faciloni o per niente duraturi negli assessorati per potere verificare gli effetti positivi di un percorso di pianificazione del territorio condivisa dal basso, oppure una consistente e generalizzata mancanza di volontà istituzionale di attuazione di questi percorsi, per timore del fatto che nel tempo la condivisione può rendere associazioni e cittadini realmente liberi da compromessi soprattutto in periodi elettorali scardinando equilibri consolidati e di comodo alla politica locale.
Visto l’alternarsi temporale di processi di pianificazione partecipata, prima annunciati in pompa magna istituzionale e dopo qualche anno abbandonati almeno, a leggere nel sito istituzionale, è inevitabile domandarsi quale sarà il prossimo scoop sulla pianificazione partecipata del comune di Palermo.
I cittadini e diverse associazioni negli ultimi 2 anni si stanno organizzando per esercitare una maggiore pressione sulle scelte comunali in vari campi della vita a Palermo, anche al di fuori di processi istituzionalizzati visto che questi risultano di breve durata e memoria.
Il non avere coinvolto le varie associazioni di consumatori nell’istituzione delle ZTL a Palermo è stata una scelta che il Comune ha pagato a caro prezzo. Oggi quel flop comunale è diventato il punto di riferimento per ogni scelta che l’amministrazione intende prendere senza coinvolgere le associazioni del territorio, soprattutto quelle dei consumatori, e i ricorsi contro il Comune sono diventati un ottimo piano di marketing per avvocati in carriera a fianco delle associazioni.
Comitati di giovani cittadini, di professionisti in vari settori, stanno unendo le forze e la voglia di partecipare alla vita pubblica per migliorare la qualità della vita, e questo potrebbe essere il periodo ideale per costruire le fondamenta solide reali e durature per una concreta e operativa nuova fase di governo della città dove il nome e le modalità del processo di pianificazione condivisa questa volta lo scelgono i cittadini e lo impongono nelle forme democratiche all’amministrazione locale.

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2 Thoughts to “Storia recente della pianificazione partecipata del Comune di Palermo”

  1. questi strumenti sono nati unicamente per gli stanziamenti di soldi che la loro nascita comportava, e per null’altro!

    D’altra parte gli amministratori non hanno mica intenzione di risolvere i problemi! I problemi servono per le campagne elettorali, come si fa a dire “risolveremo la questione dei rifiuti” se i rifiuti vengono regolarmente smaltiti?, come si fa a dire “risolveremo il problema dell’edilizia popolare” se le case vengono assegnate ai bisognosi, come si fa a dire “ci impegneremo per la costruzione della metropolitana” se la metropolitana viene realizzata?

    Sarebbe bello premere su questo fatto e pretendere che questi validissimi strumenti di crescita vengano fatti funzionare! Grazie MobPa! Continuate a divulgare, l’opinione pubblica lentamente cambierà!

  2. MAQVEDA

    Grazie per l’articolo.
    Spesso ho ripensato a questa candidatura dal nome altisonante di “Capitale dell’Euromediterraneo” caduta completamente nel dimenticatoio (il 2010 è passato nel silenzio più assoluto).
    Purtroppo mi sento di dare ragione a Giosafat, è il solito magna magna.
    Una volta dimenticata quella candidatura e tutti i soldi che ci stavano dietro ecco spuntare un’altra bella candidatura, che ci distoglie dalla precedente e che probabilmente finirà come l’altra nel nulla più assoluto.
    Spesso mi sono ritrovato a leggere su inutili periodici come “Informa Palermo” di iniziative varie, di cui poi si perdono puntualmente le tracce.
    Strumenti che se ben utilizzati sarebbero utilissimi per lo sviluppo della città, vengono miseramente abbandonati. Che amarezza, le solite belle parole, belle ma inutili.

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