Così rinasce un quartiere (6)

Spread the love

Dalla piazza Magione facciamo una breve digressione lungo l’omonima via che conduce alla via Garibaldi (già esplorata in un altro post), dove possiamo notare diversi palazzetti recentemente restaurati:



Nell’ex Casa dei Cavalieri Teutonici (già abbazia Cistercense) della chiesa della SS. Trinità (la Magione) sono state in mesi recenti restaurate e allestite sale per mostre temporanee:

Ritornati in piazza imbocchiamo la via Vetriera (che collega la via dello Spasimo alla via Alloro), dove i restauri sono numerosi e gradevolissimi. Alcuni sono già stati citati nel precedente articolo, affacciandosi anche sull’adiacente piazza Magione. Sul lato mare incontriamo diversi tra recuperi e ripristini:

due palazzetti ripristinati su un’area prima vuota (la foto è vecchia, i ponteggi non ci sono più). Ieri:

oggi:

un nuovo cantiere di recupero:

piccola nota, su uno dei palazzi della strada è presente questa targa (un pò brutta per la verità) dal contenuto estremamente commovente e significativo. Spero fortemente che un domani la targa venga sostituita da una più dignitosa in marmo:

panoramica della via Vetriera con i suoi colori ritrovati:

Non proseguiamo oltre la via Francesco Riso essendo i prossimi restauri che incontriamo su questa strada due grossi palazzi nobiliari che si affacciano sulla via Alloro, e che avremo quindi modo di rivedere più avanti.

Post correlati

20 Thoughts to “Così rinasce un quartiere (6)”

  1. tasman sea

    l’importante è che questi palazzi vengano poi effettivamente abitati.

  2. Faso

    l’importante è chiudere al traffico questa zona!

  3. sam

    Complimenti all’assessorato al centro storico.. Carta sindacoooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo =)

  4. ing.giacomo

    tutto molto bello, ma tutti quei fili che passano sui prospetti(cavi telecom e enel) sarebbe bello eliminarli!!
    Il problema di queste zone del centro storico sono le aree a parcheggio e la pedonalizzazione, l’una deve andare con l’altra..

  5. Freddie

    Che spettacolo!

  6. Giovanni91

    Veramente Carta con questi restauri non penso c’entri tantissimo oltre (se è stato lui) ad aver dato le concessioni. Di sicuro erano di sua competenza sia la chiesa della Gancia, sia l’arco alla Zisa che il complesso marmoreo di Filippo v di piazza della Vittoria, recentemente smantellato dai ladri (rubate 8 colonne e due statue)…

  7. Luca

    Credo che Giovanni91 abbia ragione.
    E comunque non bisogna esaltare CHI FA IL PROPRIO LAVORO. Il problema e’ che ormai siamo abituati a tanto schifo che amplifichiamo all’inverosimile cio’ che dovrebbe essere normale.

    La storia di Piazza della Vittoria e’ un esempio di malgoverno della sovrintendenza.
    L’assegnazione di una villa settecentesca ai senzatetto, riportata in uno dei post precedenti, qui su mobpa, con conseguente smantellamento e vandalizzazione da parte degli occupanti e’ un’altro esempio.

    A prescindere dalle polemiche, questi recuperi sono bellissimi e fondamentali per la rinascita del centro storico.
    Auguriamoci solo che non siano imbrattati e che un giorno si regolarizzi il flusso auto in queste viuzze meravigliose!

  8. Antony82

    Leggete il commento con relativa foto al seguente link:
    http://palermo.repubblica.it/commenti/?idarticolo=reppalermo_9593808&idmessaggio=2235753

    A quanto pare i panormosauri “ù viziu nun su livaru”! ASSURDO!!!

  9. Antonio Beccadelli

    @Antony82 [#8]

    Premesso che sono un appasionato, ma non un esperto di architetture palermitane, ho qualche dubbio che il piccolo edificio menzionato dall’articolo da Te proposto sia arabo-normanno. A me pare una delle “torri d’acqua” – in uso per l’approvvigionamento idrico cittadino sino ai primi anni del ‘900 – “rimaneggiata” in stile neogotico. In ogni caso, si tratta di una testimonianza storica che meriterebbe miglior fortuna dell’attuale.

  10. Ha ragione Giovanni91: i restauri che avete mostrato sono tutti privati (con contributi) e avviati prima che io assumessi la guida dell’Assessorato. Nei prossimi mesi partiranno alcuni lavori di manutenzione degli spazi pubblici circostanti gli edifici restaurati finanziati grazie ad alcune economie del mio Assessorato che ho stanziato con una recente delibera. Il restauro degli edifici senza la qualità dello spazio pubblico non riesce ad avere sufficiente forza per la complessiva rigenerazione del quartiere
    E’ altrettanto vero, purtroppo, che sono mia responsabilità i tre monumenti recentemente sequestrati. E se per la Chiesa della Gancia non posso fare nulla perché non è del Comune, per l’arco della Zisa i miei Uffici hanno già effettuato un sopralluogo con la ditta che si è aggiudicata la manutenzione straordinaria degli ediifici pericolanti e i lavori inizieranno i primi giorni della settimana prossima.
    Per quanto riguarda il complesso marmoreo di Filippo V qualche giorno fa abbiamo aggiudicato l’appalto da 12 milioni di euro per la riqualificazione di piazza Marina, piazza Bologni e piazza della Vittoria, di cui fa parte il restauro del complesso statuario di Filippo V.
    Anche se sembra tardivo l’intervento i tempi sono stati dettati dalla difficoltà di liberare i 12 milioni di euro che erano bloccati dalla Regione e dalla altrettanta difficoltà di far approvare dal Consiglio Comunale la delibera da 24 milioni per manutenzioni straordinarie che giaceva in consiglio da 2 anni. Il lavoro tecnico e politico è stato lungo ma oggi finalmente il mio Assessorato possiede alcune economie necessarie all’intervento, a cui si aggiungono circa 1,5 milioni di euro per intervenire in sostituzione dei privati inadempienti nei confronti del restauro dei loro edifici pericolanti.
    Naturalmente faccio solo il mio dovere di amministratore pubblico.

  11. Fulippo1

    Tutto apprezzato, anche se doveroso da parte del nostro comune, ma purtroppo le esperienze mi insegnano che fin quando non vedrò compiuti tutti questi interventi non ci crederò.

  12. MAQVEDA

    @mcarta, è possibile sapere più nel dettaglio che cosa si farà a piazza Vittoria? Oltre il monumento a Filippo V immagino si rifaranno anche i marciapiedi e l’illuminazione. Invece le sedi stradali? c’è qualche speranza di vederle nuovamente lastricate? con sampietrino o basole? magari solo lo spiazzo davanti il palazzo Reale?

  13. Antony82

    @mcarta

    Il Comune, nel limite delle sue competenze, ha la possibilità di “svegliare” il Ministero dell’Interno per quanto riguarda il recupero e/o manutenzione della Chiesa della Gancia?

  14. Athon

    Io eliminerei l’asfalto da tutto il centro storico…figuriamoci se non sarei contento nel vedere lo spiazzo davanti il palazzo Reale con i sampietrini o le basole!

  15. Athon

    Ho appena letto che l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Sebastiano Missineo, tra altre cose, ha denunciato: «Per la Cattedrale del capoluogo, invece, erano stati inseriti nella finanziaria 2010 circa due milioni di euro a valere sui fondi Fas che il Governo nazionale non ci ha mai dato».

  16. tasman sea

    @athon
    se sei un siciliano con le palle, non dare mai più un solo voto al pdl (leggi lega)

  17. Antonio Beccadelli

    Credo che il recupero del centro storico di Palermo sia opera meritoria sotto il profilo della riappropriazione e dell’uso di spazi civici sostanzialmente abbandonati da almeno cinquant’anni (cioè dalla fine – 1943 – della II guerra mondiale).

    Il mio auspicio è, però, che le zone recuperate non divengano zone “d’elite” – come d’altronde, in assenza di risorse e politiche pubbliche è nelle cose -ma di convivenza “mista” di varie classi sociali, nonché sede di compatibili attività produttive (penso all’artigianato “di bottega” o ai cosiddetti “centri commerciali naturali”) che non facciano di esse dei meri dormitori.

    Segnalo, a tal proposito (e penso proprio che non sia “fuori tema”), l’articolo di “Siciliainformazioni” intitolato: I costruttori a Cammarata – “Rilanci piano per l’edilizia popolare a Palermo” (http://www.siciliainformazioni.com/giornale/economia/110784/costruttori-cammarata-rilanci-piano-edilizia-popolare-palermo.htm).

    Un’altra colata di cemento sul poco verde – si trattrebbe, per quanto se ne sa, della zona di Pagliarelli – rimasto? E la potenziale risorsa costituita dal centro storico? E poi, si ha un’idea – sia pure di massima – delle case sfitte a Palermo?

    A meno che la “logica cementificatrice” non ne sottenda un’altra: il centro storico recuperato per i “ricchi” – basta vendere/affittare a prezzi esorbitanti (“modernamente” si direbbe “di mercato”) – e i “poveri” nelle “riserve indiane” delle già brutte e mal servite periferie cittadine, alloggiati in edifici che, notoriamente, mai hanno brillato per pregio architettonico e/o qualità dei materiali di costruzione utilizzati.

  18. Faber

    Bella la seconda foto. è una sintesi perfetta di inciviltà e menefreghismo, probabilmente da parte di piccoli cittadini ma, forse solo perchè i grandi cittadini non si dilettano con bombolette spray.
    Penso manca in troppi la cultura della civiltà e del rispetto della città/ambiente e i pochi che l’hanno sono gocce nell’acqua.

  19. Antony82

    @Antonio Beccadelli

    Sottoscrivo ogni singola parola.
    Sarebbe il caso di rispettare in maniera rigorosa le prescrizioni imposte dal P.R.G. piuttosto che superarle con varianti apportate forse con una certa facilità.

  20. Antonio Beccadelli

    @Antony82

    Ti ringrazio per l’attenzione e la condivisione.

    Riguardo al P.R.G. esso prevedeva – ad esempio – la salvaguardia integrale delle aree verdi del c.d. “oltre Oreto”. Basta guardare dall’alto – non occorre un elicottero, è sufficiente mettersi in prossimità dell’ingresso del convento francescano di S. Maria di Gesù – per vedere com’è ridotta la zona di Ciaculli-Croceverde Giardini e le costruzioni abusive che la “infestano”.

    Si tratta di un tipico caso di incontro fra domanda e offerta. Io, “palermitano toco,” costruisco dove, quanto e come mi pare; tu, “politico moderno e pragmatico”, mi garantisci che nessuna ruspa delle “autorità” verrà a farmi visita e che, prima o poi, la mia opera illegale non sarà più tale (leggasi sanatoria). Naturalmente, il “palermitano toco” si sdebiterà col “politico moderno e pragmatico” votandolo vita natural durante.

Lascia un commento