Così rinasce un quartiere (5)

Spread the love

Arrivati al teatro Garibaldi in via Castrofilippo, in corrispondenza di piazza Magione, subito dopo la via Teatro Garibaldi, incontriamo palazzo Caronia, con la stecca di edifici contigua anch’essa recuperata in anni recenti:



La stecca di edifici è visibile sulla sinistra in questa fotografia (mi scuso per la qualità scadente, ma non ne avevo altre):

Sul fianco nord della piazza (sulla via Francesco Riso) sono visibili i cantieri di un paio di palazzetti minori, e un terzo piccolo edificio recuperato:

Sul fianco est, nell’isolato che definisce la retrostante via Vetriera incontriamo un edificio recentemente ripristinato su un area vuota creata dai bombardamenti e che ha ridato regolarità alla forma quadrangolare di piazza Magione. Il prospetto su via Vetriera:

Il prospetto sulla piazza:

una foto dalla stessa angolazione quando l’edificio non esisteva ancora:

segue il grosso cantiere di restauro dei malandati palazzi Lucchesi Palli e Naselli Statella che verranno destinati ad unico albergo (nei libri mi vengono indicati come due unità edilizie distinte, il cantiere invece è unico, boh). Sulla via Vetriera palazzo Statella presentava un giardino pensile che verrà ripristinato (le foto sono un pò datate, oggi sono stati allestiti i ponteggi e si stanno ripristinando le volumetrie mancanti):

il prospetto sulla via Vetriera:

oltre il vicolo dei Risorti (recentemente riaperto al transito), in corrispondenza della non più esistente piazzetta SS. Euno e Giuliano (sparita insieme agli isolati fatiscenti che occupavano piazza Magione) l’omonima chiesetta fondata nel 1651 dalla Confraternita dei Seggettieri e dei “Vastasi”, ossia dei portantini e dei facchini).

Ieri:

Oggi:

la canonica sulla retrostante via Vetriera:

Adiacente la chiesetta è in restauro questo edificio con prospetto ottocentesco (oggi avvolto dai ponteggi):

Conclude l’isolato il cantiere di recupero di questo semplicissimo edificio. Attualmente l’intero fronte lato mare di piazza Magione intorno la chiesetta dei SS. Euno e Giuliano è in recupero:

Post correlati

7 Thoughts to “Così rinasce un quartiere (5)”

  1. bacillino80

    Che dire, sembra un altro posto.
    Sono restauri bellissimi.
    Speriamo durino senza che qualche imbecille li imbratti.

  2. Luca

    Bellissimo report, come sempre!
    Spero solo che come dice Bacillino non vengano imbrattati dai deficienti, e soprattutto che un giorno questi quartieri siano regolamentati in termini di parcheggio auto.

  3. newarch

    Chiedetevi il perchèdi tutto questo. La risposta è la rinascita di piazza Magione (lavori ONU anno 2000). Questa è il volano del recupero edilizio circostante. Ogni nuova iniziativa progettuale, accettabile o no, per il recupero di un’area degradata nel Centro Storico è per noi cittadini una grande vittoria.
    Ps: attualmente stiamo recuperando uno dei vicoli più belli del centro storico (vicolo e piazzetta Pantelleria, chiusi dal 1943). Spero, una volta sistemato quest’area, possa iniziare il recupero di tutte le cortine edilizie prospicienti, oggi purtropo in avanzato degrado.

  4. Real

    Ottimo report!!
    Lentamente …ma l’area si va riqualificando!
    I tempi per il recupero del nostro centro storico sono biblici, chi sa se vedremo mai Palermo come Praga o altre città d’Europa di pari dignità.

  5. MAQVEDA

    Ma certo che si, con il tempo dovuto, che si spera sempre non sia troppo lungo. Ma alla fin fine i restauri massicci sono partiti da circa cinque-sette anni, prima il fenomeno era molto meno visibile. Se si continua così, tra cinque-sette anni dovremmo essere a molto più della metà del recupero totale.
    newarch@ ottima cosa quella del vicolo Pantelleria, è un pò che non ci passo, tutta la zona dietro palazzo Spaccaforno e palazzo Pantelleria è un disastro totale, ci sono strade chiuse al transito che non ho mai visto, come appunto il vicolo che si interrompe proprio girando l’angolo dietro il palazzo Pantelleria.

  6. Antony82

    Peccato che a questi importantissimi interventi faccia da contraltare: 1) la chiusura della chiesa della Gancia, il cui recupero dovrebbe cadere sotto la competenza “niente popò di meno” che del Min.Interno; 2) la chiusura dell’arco della Zisa (competenza del Comune). 🙁

    P.S.: amministratori di MP, alcuni giorni fà vi ho inviato un’e-mail su un altro argomento che mi sta a cuore. Saluti.

  7. MAQVEDA

    Si ho letto, tristezza infinita. Il soffitto ligneo del cinquecento della Gancia era danneggiato dall’acqua:(

Lascia un commento