Area Quaroni: un’occasione mancata

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Qualche giorno fa, di passaggio in via Maqueda, ho dato una sbirciatina all’area Quaroni: diversi mezzi meccanici in movimento e gran fermento nel cantiere. Scatto qualche foto e chiedo informazioni. Un signore mi dice che è in costruzione un palazzo con appartamenti di 100 mq l’uno, per la modica cifra di 5000€ al mq. Un piccolo parcheggio sarà incluso nell’edificio.



Mi chiedo quale sia il motivo, in una città già assillata dall’abusivismo e dalla speculazione edilizia, per costruire l’ennesimo palazzone da 500 mila euro ad appartamento. La percentuale di case non abitate a Palermo è altissima, ma l’unica cosa che sembra riuscire bene a questa città è quella di cementificare tutto: colate su colate e nessuna vera politica di riqualificazione. Se poi consideriamo che questo terreno è di appartenenza alla curia, ci si aspettava anche una maggiore sensibilità. Invece nulla, vale solo la regola del business (per chi poi?).

Là dove sorgerà l’ennesima colata di cemento, io personalmente avrei visto bene un giardino…magari con qualche struttura sportiva e tante panchine per dare un minimo di area ricreativa ai residenti del centro storico, continuamente martellati dal traffico e dall’inquinamento quotidiano. Invece no, Palermo ha dimostrato di aver tutte le carte in regola per fallire. Fallisce la politica come intermediatrice, falliscono gli imprenditori, fallisce la curia, falliscono i cittadini. Le uniche a uscire vittoriose sono, come al solito, le ditte appaltanti. Speriamo che almeno qui le cose abbiano un minimo di trasparenza. Lì a due passi giace la Galleria delle Vittorie, altro piccolo gioiellino dimenticato e a rischio di crollo, metafora di questa città che non ha più nulla da dire.

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84 Thoughts to “Area Quaroni: un’occasione mancata”

  1. Daniele

    No comment .. una città allo sfascio sotto tutti i punti di vista!!!

  2. SalParadise

    concordo con l’autore dell’articolo, un giardino pubblico lì sarebbe stato magnifico soprattutto se pensate a quanta strada devono fare gli abitanti di quella zona per raggiungere l’area verde più vicina… ed in più avrebbe permesso di purificare un pò l’aria dell’inquinatissima via Maqueda… chissà perchè a Palermo deve sempre prevalere l’interesse di pochissimi su quello della collettività…

  3. l’ennesima occasione sprecata…

  4. matteo O.

    ma poi scusate, si può costruire così facilmente in centro storico??
    non dovrebbe esserci un piano o qualcosa che vieta la costruzione di nuovi palazzoni in zona storica?

  5. tasman sea

    la città senza guida è in mano agli speculatori privati.
    anch’io ci avrei visto un giardino. il centro storico è la nuova frontiera dei palazzinari.

  6. massimo-lg

    sarà un edificio commerciale.
    Misto ad appartamenti.
    E Parcheggio sotterraneo.
    io so.

  7. @massimo-lg

    la sostanza non cambia…

  8. @massimo-lg:
    confermi che ci sarà anche una biblioteca o comunque dei locali riservati alla cultura?

  9. Luca

    Che tristezza…
    Ma chi si puo’ permettere queste case? E soprattutto, c’e’ un impatto enorme trattandosi di un edificio moderno in un contesto storico!
    Il verde e Palermo sono sciarriati. Guardate la Favorita…meta’ e’ un parco nomadi…

    Galleria delle vittorie: mi sono sempre chiesto perche’ questo gioiellino da noi e’ stato sempre dimenticato! Quello si che potrebbe essere un piccolo centro commerciale, di negozietti e artigiani.

    W IL CEMENTO, rovina di Palermo e della sua Provincia!

  10. bloodflower

    Si vabbeh… un giardino… e dove siamo? In un paese civile???

  11. Real

    Convengo con l’autore dell’articolo, sull’occasione sprecata!
    Non condivido però l’idea di creare un giardino, l’asse corso Vittorio Em. e Maqueda è caratterizzato da una schiera di palazzi in continuità.
    La voragine dove essere colmata con un volume, lasciare il vuoto avrebbe creato un avvilimento della realtà urbanistica, già fortemente compromessa dalle ultime vicende belliche.
    Il progetto Quaroni, che prevede la costruzione di un edificio, riproponete un falso storico, è sicuramente opinabile su più punti.

  12. Daniele

    @bloodflower: specifica .. una CITTA’ civile! scommetto che questa ipotesi non li ha neanche sfiorati! ..

  13. Ciccio

    Quante storie per un pò di cemento…

    Non vi va mai bene niente…

    Speriamo che lo facciano di una 15 di piani, cosi almeno, con quello che pagano, si godono il panorama…
    e dall’alto di quell’opulenza, dopo aver lanciato nel vuoto l’ultimo di tozzo di sigaro, magari si rendono conto in quale latrina hanno trasformato il posto un cui vivono.

    Una città ancora bombardata – ma qualcuno obbietterà che non sono passati neanche 100 anni dall’ultimo bombardamento e che a sto punto conviene aspettare il prossimo per non fare lavoro inutile – e questi non fanno manco un giardino…

    Non dico di fare un Central Park, ma 200mq di verde no? Boh!

  14. mando

    la galleria delle vittorie è novecentesca…un’ottantina di anni fa era un pezzo di architettura contemporanea in pieno contesto secentesco.E la considerate un gioiellino. Perchè oggi un edificio contemporaneo dovrebbe essere uno scempio?La via Maqueda è una strada, l’edificio è la sua pelle, per definizione. Per di più Quaroni, più che il nome di un’area, è il nome di uno dei più raffinati e influenti architetti italiani del XX secolo, dovrebbe essere un onore per Palermo realizzare un suo progetto, per quanto datato possa essere(non ne ho idea,non avendolo mai visto). Un’occasione simile l’abbiamo già persa con il progeto di Mario Botta per il vuoto lasciato dal villino Deliella di Basile.
    Ma Palermo è una città provinciale, che si limiterà sempre a lamentarsi e agognare indefiniti valori di “modernità” ed “europeismo” senza capire il valore dell’architettura DI QUALITA’ e la sua capacità di “valorizzare”, come piace tanto dire ai palermitani..Un giardino non sempre risolve tutto, soprattutto quando è realizzato senza la minima aspirazione all’eccellenza (certo, meglio di niente…). Non si può solo pretendere il cambamento, bisogna anche capire come questo deve avvenire. E la chiave non è certo quella del ripristino della città com’era prima della guerra. Sennò, perchè non riportarla a prima degli scempi ottocenteschi? Semplicemente perchè la città è ricca per le sue stratificazioni, non può e non deve bloccarsi a un Secolo, sarebbe non anacronistico,non falso storico (non solo), ma semplicemente INNATURALE. Sono esistite personalità in grado di capire la città storica e intervenirvi senza bisogno di scempi nè di giardini a tutti i costi. Prima di criticare bisogna conoscere ciò che si farà.
    Detto ciò non ho la più pallida idea di come sarà il nuovo edificio,non conosco il progetto e comunque bisogna vedere in che termini verrà realizzato e rispettato..Ma l’atteggiamento che leggo mi sembra profondamente sbagliato e incoerente con le pretese di modernizzazione che questo forum porta avanti.

  15. Calò

    Si perla di pedonalizzare Via Maqueda e poi ci fanno un parcheggio…….

  16. Pedonalizzare il centro storico e rivalutare gli attuali suoi edifici sono a tutti gli effetti pretese di modernizzanione che portiamo avanti ed esigiamo.Purchè fatte in un contesto ragionevole.
    Ergo edificare nuovi edifici rispetto nuove aree verdi (sempre in prospettiva pedonalizzazione), non mi sembra che sia una scelta dettata da chissà quali logiche.E quell’area attualmente soffre pienamente la carenza di spazi verdi da poter usufruire.Uno spazio verde con panchine, una stazione di bike sharing, una fontana, un caffè letterario…non credo di pretendere chissà cosa.
    Ci saranno nuovi punti commerciali in quest’edificio?Un’occasione in più per i cinesi 😀

  17. In quella zona non ci abiterei nemmeno gratis.

  18. giuseppe

    Palermo ha bisogno di spazi ampi non di pareti di cemento fossero anche in stile.
    Per quanto mi riguarda toglierei di mezzo certi edifici definiti “storici” che sono solo una vecchia forma di abusivismo ormai caduta in prescrizione. Non tutto quello che è stato costruito più di 100 anni fa è bello come non tutto quello che viene costruito oggi è brutto.
    La città ha una smisurata varietà di stili quindi, secondo me, qualche costruzione di dubbio interesse stilistico potrebbe anche eesere eliminata per far spazio allo “spazio”,che se è verde è pure meglio.

    In quest’area già che altri anno fatto tabula rasa si sarebbe potuto pensare al benessere di tutti, non agli interessi economici di pochi.

  19. ligeiro

    500 mila????al massimo li potranno vendere a 200 se hanno fortuna…
    500 mila euro compro una villa in via dell’olimpo….
    ed un castello a villagrazia di carini

  20. @mando

    un falso storico lo chiami “architettura di qualità”? Ah beh, allora…

  21. matteo O.

    @mando
    io non credo che stiano costruendo un favoloso grattacielo con uffici lavorativi, o per ragioni simili.
    Semplicemente la cosa incredibile è che si preferisca del cemento (bello che sia) in una zona dove ce ne sta già troppo, e un pò di verde non sarebbe male.
    I palazzoni, belli o brutti che siano si possono costruire anche in altri posti, non per forza in pieno centro.
    Io onestamente preferire un bel giardino dove passeggiare, piuttosto che un fantastico palazzo.
    …e poi non dimentichiamo che più riusciamo a pedonalizzare il centro, e a creare spazi verdi, e più turismo ci sarà nella nostra città.

  22. mando

    ovviamente per architetura di qualità non intendo il falso storico, ma un linguaggio contemporaneo che non per forza prevede vetro e acciaio. E sicuramente nemmeno un favoloso grattacielo, che andrei ad abbattere a picconate. Esistono infinite vie di mezzo, basta documentarsi un minimo, se si pretende di fare della critica prima bisogna conoscere le possibilità. Esistono esperienze fatte in tutti i centri storici d’italia e d’europa, ed architetti che non pretendono di infilare a forza palazzoni violenti. La città deve vivere, come ha sempre fatto, seguendo il tempo e non temendolo. Ma ripeto che questo è un discorso generale, che faccio per criticare l’orrore gratuito che leggo quando si parla di cemento nel centro storico. Per quanto riguarda ciò che è piu opportuno fare nell’area Quaroni non mi saprei esprimere così in breve, credo che sia tutto molto piu complicato di come lo state risolvendo, basta un giardino e tutto è piu bello..Perchè le questioni sono tantissime, vanno oltre la possibile soluzione architettonica, e credo che molti di voi pecchino di presunzione nel pretendere di avere la risposta pronta con un bel “mettiamoci del verde”!!verde è un colore,non significa assolutamente nulla in termini architettonici e perdonatemi, ma la città è architettura prima di tutto. L’architettura definisce spazi, richiama funzioni, in definitivà regala opportunità, molte piu di quelle di un giardino, che comunque può essere contemplato in un progetto, ad affiancare il cemento(non per forza per nasconderlo!!!!!!). Esistono lunghi persorsi di studio volti a capire il ruolo della vegetazione nella città, che vi assicuro non è il jolly da usare quando si deve riempire un vuoto e non si sa che fare. basta un solo albero a dare valore a un edificio, tutto dipende dalla qualità ed attenzione con cui sono concepiti gli interventi. Non mi sembra che il seppur grazioso giardinetto della cala abbia dato chissà quale valore alla zona, che per motivi che esulano dal giardino stesso non ha la fruibilità che meriterebbe. Ergo un semplice giardino non ha risolto tutto. Non dico che ci volevo mettere un edificio,lì sì che ci stava un giardino secondo me, ma non nel senso di un prato e 4 piante(comunque,ripeto,meglio di niente). In sostanza voglio dire che potenzialmente si può fare di tutto, e se l’esito è turpe dipende esclusivamente dal modo,non dalla cosa in sè, giardino o edificio che sia. E quindi dalla buona volontà del progettista e del committente.

  23. @mando

    sai quante volte ho sentito discorsi del genere? Quando si deve criticare l’ennesima colata di cemento, si tira fuori il discorso che la realtà “è più complicata di come la dipingiamo noi”. Cavolate orbe, perdonami. Troppo facile uscirsene così. Io non so se tu hai interessi particolari in quel progetto, o sei semplicemente un architetto che sta dicendo la sua…in ogni caso il tuo discorso non mi quadra lo stesso. Ipotizziamo per un attimo che il verde non sia una soluzione architettonicamente adeguata, come dici tu…di certo non vedo comunque alcuna utilità in un edificio che verrà utilizzato da privati che possono permettersi degli appartamenti del genere. Se proprio edificio doveva essere, allora avrebbero potuto destinargli altri usi! Che ne so: una biblioteca, caffè letterari, circoli culturali, cinema. Invece l’unica cosa che ci metteranno, saranno appartamenti da vendere a prezzi esorbitanti e forse qualche negozio. Bella trovata! veramente…il tuo discorso su una presunta inutilità del verde non lo condivido nemmeno in una virgola…perché tu la metti su un piano architettonico, quando uno spazio verde è prima di tutto un luogo rilassante dove i cittadini possono trovare un po’ di pace ed isolamento dal caotico mondo che li circonda. Dio solo sa quanto abbiamo bisogno di spazi verdi in questa città letteralmente devastata da politiche del genere, e tu continui a sostenere l’edilizia, e nel centro storico per giunta! Certe opinioni proprio non le riesco a capire

  24. mando

    beh non mi sembra che il centro storico sia povero di giardini per colpa di politiche devastanti…ma semplicemente perchè prima del 700 il giardino non era concepito come elemento pubblico urbano, quindi niente di strano che il centro storico non ne abbia…comunque io non ho detto nè che là un giardino non ci va, nè che è inutile il “verde”, leggi bene. E soprattutto non difendo il progetto che, ripeto per la terza volta, non conosco!!!!!! Ho detto solo che è semplicistico dire che è l’unica soluzione. Volevo soltanto complessificare il problema, proporre questioni che chi non studia architettura credo che difficilmente si ponga. Che poi in Sicilia costruire significa speculare, inevitabilmente e senza scampo, questo è un altro discorso. Vorrei solo sensibilizzarvi a non dare tutto per scontato e ad aprirvi a soluzioni più complesse e interessanti del giardino. Se rileggi i miei due interventi con piu attenzione e senza preconcetto lo capirai. A nessuno più che a me sta a cuore Palermo, sono un laureando in architettura morbosamente innamorato della città. E per questo vorrei tornare a vedere quell’eccellenza che ha reso superba palermo e non mi sembra proprio che i pochissimi interventi che si stanno finalmente realizzando nel centro storico vadano nella direzione dell’eccellenza, ma del “fare tanto per non dire che non si fa proprio niente”. Il “meglio di niente” è buono, ma non eccellente. E quello che si è fatto recentemente (giardinetti in primis) è, quasi tutto, semplicemente meglio di niente.

  25. @mando

    non mi sembra che nell’articolo abbia scritto che è l’unica soluzione…anzi, mi sembra di aver specificato che per quanto mi riguarda ci vedrei bene un giardino. Tutto qui. Era una mia personalissima opinione, la prima idea che mi è venuta in mente. Volevo fare capire che si poteva destinare ad altri usi decisamente più interessanti e soprattutto accessibili ai cittadini. E’ il concetto di privatizzazione dello spazio che è qualcosa che trovo aberrante, indipendentemente da tutto.

  26. MAQVEDA

    @mando e Real, quoto tutto quello che dite, non è con i giardinetti che si risolvono i problemi, con o senza verde questa sarebbe rimasta quella che è: una brutta slabbratura. Sono contento che ricostruiscano in una zona che non è ricoperta di cemento ragazzi, utilizziamo bene le parole, nel centro storico trovi blocchi di pietra tufacea e non, mattoni, legno etc etc. Il cemento si trova nelle zone più recenti. Pensiamo a riqualificare piazza Sant’Onofrio che è lì attaccata invece di auspicarci il rimanere di situazioni di degrado (con o senza verde) così allucinanti. Occasione persa, ma de che? Sono cinque anni che seguo i restauri, e non è ne il primo ne l’ultimo ripristino che vedo, non penso nessuno definirà mai cementificazione selvaggia il ripristino di palazzo Bonagia o palazzo Lampedusa (che di fatto sono incondizioni molto simili a quelle di palazzo Castelluzzo che qui sorgeva e cioè il quasi nulla), spesso ci si riempie la bocca di frasi fatte senza nemmeno sapere di preciso di cosa si sta parlando, di quanto la soluzione ad un problema sia complicata. Il tessuto della città vecchia deve essere recuperato il più possibile a qualsiasi costo (come tra l’altro previsto dal PPE), solo così potremo scrollarci di dosso sciattezze e brutture, se lasciamo buchi e slarghi potremo metterci due palme, ma saranno sempre e solo brutti slarghi con due palme al centro.
    Chissà se qualcuno qui mi approva se dico che ripristinando il palazzo si potrebbe finalmente riapprezzare la fuga prospettica della via Maqueda, persa durante la guerra in seguito a questa enorme distruzione. L’isolato inoltre non è completamente libero ma presenta i fronti molto frastagliati di altri edifici, e azzizzali come vuoi sempre sciatti in queste condizioni sarebbero risultati.
    Ma no, era meglio un giardinetto.

  27. @MAQVEDA

    prima di parlare a casaccio e sparare tanto per il gusto di contraddire, prova a leggere quello che ho scritto, che magari poi ne possiamo anche discutere 😉 Poi forse ti accorgerai anche che quella del giardinetto è la prima proposta che mi è venuta in mente, e che sto contestando prettamente la privatizzazione di uno spazio che poteva essere di tutti i palermitani, e che invece verrà utilizzato per far fare i soldi a privati e commercianti. Se dall’alto del vostro piedistallo di “esperti” che possono impartire lezioni a noi poveri mortali ci spiegaste se è questo che intendete per “riqualificazione”, allora magari si mette su anche un dibattito costruttivo. No perché qui mi pare che l’unica cosa che sia stata presa in esame finora è l’impatto estetico, ma nella sostanza nessuno ha ancora esaminato l’aspetto fondamentale, ovvero come si può inserire uno spazio del genere in un contesto pubblico. Direi che sarebbe più utile discutere prendendo in esame l’assurda ipotesi che possano esserci opinioni discordanti in materia, anziché sostenere con presunzione di avere la verità in tasca…anche perché, miei cari, ci sono architetti del FAI (con più esperienza di chiunque in questo Forum) che non approvano per niente quello che stanno mettendo in piedi nell’area Quaroni. Quindi fatevene una ragione, prima di sparare

  28. newarch

    @MAQUEDA
    La tua tesi è in piena sintonia con il recupero del nostro Centro Storico.
    Vi comunico che il progetto definitivo della nuova sistemazione della Piazza S.Onofrio, redatto dal sottoscritto, ha ricevuto i pareri favorevoli della Soprintendenza ai BB.CC.AA. e dell’A.S.P. 6 locale; adesso manca soltanto la conformità urbanistica, dopo sarà sviluppato i tempi brevi il progetto esecutivo da inviare alla giunta comunale per l’approvazione definitiva. Credo, se tutto va bene, di mandare in gara d’appalto il progetto entro luglio 2011.
    ps: il giardino di S. Agata alla Guilla è stato completato (se tutto va bene) si consegna alla città entro il mese di dicembre c.a..
    Saluti

  29. se68

    blackmorpheus e tutti gli altri….scommetto che anche nell’area ex villa deliella fareste un giardino…bravi, così sì che ne vendichereste la demolizione!
    La costruzione di un volume nell’area quaroni era indispensabile per ricostituire la cortina edilizia originaria. scusa, ma se ti cadesse un incisivo, lo ricostruiresti o anche lì faresti un giardinetto?
    I giardini vanno progettati. non ricavati da spazi di risulta.
    Scusa se mi sono posto sul piedistallo, ma il tuo post è intriso di luoghi comuni, a cominciare dalla cosidetta colata di cemento.Le Corbusier ne usava parecchio sai?
    Va bene lo shock per il sacco di Palermo, ma è ora di svegliarsi e ricominciare a fare ARCHITETTURA.
    La dimensione europea che giustamente agognate in questo sito si realizza non avendo timore per la contemporaneità, così come succede in tutte le città che citate spesso come esempi da seguire.

  30. Coriolano

    Ragazzi, non mi pare sia il caso di dare il là a “sciarre” (sebbene virtuali, per l’amor di Dio) tra persone (poche, pochissime in questa città) che sebbene di idee diverse (e per fortuna!…Che tristezza sarebbe l’omologazione ad un’unica idea e che bellezza invece la diversità e la democrazia) hanno tutte un medesimo e comune orientamento: il profondo amore per questa città…la nostra.
    Io direi perchè non rimandiamo le valutazioni, al momento in cui riusciamo a dare un’occhiata al progetto? Dato che mi sembra che nessuno conosca bene i dettagli tecnici ed estetici dell’opera.
    Che dite? Riusciamo ad avere i disegni del progetto?
    A presto.

  31. @se68

    il mio post sarà pure intriso di luoghi comuni, ma qui continuo a vedere tanta polemica gratuita e poche risposte…tuttalpiù state solo dimostrando di non aver letto l’articolo, o di volerne travisare il senso (cosa più probabile).

    Visto che si continua a evitare l’argomento, allora andiamoci per punti:

    1)Un falso storico è da ritenersi ARCHITETTURA? E’ questo che intendi per “svegliarsi”? Se così fosse, la tua tesi mi risulta del tutto opinabile

    2)Non pensavo che la proposta di un giardino potesse fare schifare talmente tanto qualcuno 😀 Preciso ancora una volta, e non ho intenzione di precisarlo più, che nell’articolo è scritto chiaramente che è SOLO una mia proposta (la più banale che mi è venuta in mente). Quello invece su cui vorrei rispondesse è: indipendentemente da quello che ne sorgerà, è giusto che sia stato sottratto un altro spazio alla città che non potrà essere usufruito dai palermitani? E’ giusto togliere potenziale spazio pubblico e darlo in pasto all’edilizia privata e agli interessi di una manciata di persone? Se è giusto, vorrei sapere anche perché. Precisando che il terreno appartiene alla curia, ma la politica poteva fare molto di più per questo spazio. No perché qui si continua a parlare di impatto estetico, ma ancora non sento parlare di funzionalità. In questi casi basta dire che l’estetica è più importante dei bisogni dei cittadini, a questo punto possiamo cominciare a discutere di qualcosa di serio.

    3) Timore per la contemporaneità??? Ma di che stai parlando? Ma lo leggi veramente il sito? No perché in tal caso sapresti anche tutti i progetti e le opere che supportiamo (compreso il progetto alla stazione di Notarbartolo, che se attuato sarebbe qualcosa di ultramoderno e totalmente rivoluzionario per Palermo). Che modernità c’è in un falso storico da dare in pasto a privati ricchi poi me lo devi dire tu, perché anche qui sono decisamente curioso

    Piedistallo sì, perché la facilità con cui giudicate un articolo, per giunta travisandone il senso, è qualcosa di scandaloso. Tra l’altro chi conosce un minimo il mio modo di fare, sa benissimo che non sono il tipo da lanciare accuse ai quattro venti senza avere una tesi a sostegno. Quindi, prima di tutto si rispetti la mia opinione, poi ci si può anche confrontare. Di maestrini non ne ho mai avuto bisogno per fortuna, dato che penso con la mia testa. E ora pregherei tutti di attenersi al tema ed evitare polemiche gratuite

  32. massimo-lg

    dimenticate una cosa:
    non siete i proprietari di quell area quindi non decidete cosa verrà lí, e se il PPE del centro storico non lo consentisse, no problem si fa una variante.
    This is Palermo!
    E comunque ancora non è ancora nato l’amministratore pubblico con le palle tali da pedonalizzare tutto il centro storico. Vi dovrete accontentare solo di due tre vie per i prossimi vent anni! Quindi quel giardino mancato non sarebbe adeguatamente valorizzato in un contesto urbano senza priorità per il pedone. Vivere in Appartamenti lì con casino automobilistico, smog e zero servizi pubblici ? no thanks

  33. Antony82

    Sarebbe cosa graditissima avere la possibilità di vedere i disegni del progetto.

  34. se68

    si, l’amore verso questa città…
    fa rabbia riscontrare questo atteggiamento di chiusura e timore verso la contemporaneità da parte di persone colte; ma è un pò l’atteggiamento più comune dei palermitani sull’argomento, tant’è che ha prodotto un prg che cristallizza la città, conservando tutto, anche le devastazioni del sacco e dando pochissimo spazio alla progettazione.
    Nelle altre città d’europa, dove costruiscono edifici con linguaggi contemporanei anche nei centri storici, sono pazzi o cosa? no, hanno semplicemente voglia di vedere “crescere” le loro città; ebbene sì, perchè il confronto, corretto, tra moderno ed antico è un arricchimento, come diceva mando.
    Il centro storico di Palermo è ricco di vuoti che potrebbero essere colmati con volumi contemporanei di qualità ( tramite concorsi di progettazione), a partire da piazza Magione dove hanno realizzato dei ridicoli prati sulle macerie di palazzi bombardati, lasciando al centro il volume superstite del convento delle suore, che tutt’alpiù, nell’ottica di un vero giardino progettato, io demolirei.
    Un’altra area interessante sarebbe quella dell’Ars nova, oggi in rovina, alle spalle di piazza Castelnuovo, ma il prg prevede una triste conservazione.
    Le città che portano i segni di epoche diverse sono interessanti, e Palermo in questo senso è più che interessante, ma fosse per morpheus e tutti gli altri, si dovrebbe fermare, perchè non più in grado di produrre opere di qualità.
    E’ veramente sconfortante leggere tali argomentazioni.

  35. è della curia!!
    ah bene, così la chiesa aiuta i ricchi! molto bene!

  36. @se68

    non hai ancora risposto a una sola delle domande…senza considerare che il discorso che fai è talmente generico che potrebbe voler dire qualsiasi cosa. Definisci il concetto di “contemporaneità” quantomeno

  37. se68

    1. nel tuo post non parli di falso storico, questo lo fai successivamente.
    io non entro nel merito dell’opera, che in ogni caso reputo datata, visto che è stata progettata nel 1985 (avrei indetto un nuovo concorso di progettazione), ma sostengo che ricostituire il volume originario era indispensabile per il bene di via maqeda.
    Naturalmente io sono contrario ai falsi storici, ma questo penso lo si capisca, se si vuole, da ciò che scrivo.
    2. Non abbiamo schifato la tua proposta di giardino nè travisato nulla, abbiamo semplicemente criticato le tue argomentazioni, ma forse per te questo è scandaloso; l’interesse, di ricostituire l’originaria cortina edilizia, penso sia comune, non c’entrano nulla le tue considerazioni su estetica e funzionalità.
    5.mi sa che per te “ci si attiene al tema”, soltanto rimanendo d’accordo con i tuoi post.
    6. già in precedenza mando aveva, con competenza e misura, portato avanti argomentazioni simili alle mie: è stato, da te gratuitamente, attaccato, definendo le sue,cavolate orbe.
    chiudo qui.

  38. @se68

    eh no, qui ti sbagli di grosso. A me personalmente non interessa nulla se siete d’accordo o meno, io ho espresso semplicemente la mia opinione. Mi arrabbio quando mi si accusa di non capire niente o di parlare per frasi fatte, solo perché tu e qualcun altro la pensate diversamente. E’ questo che io chiamo prevaricazione, non certo la mia. Per me chiunque voglia dire la sua è il ben venuto, a patto che la mia opinione venga rispettata come tutte le altre. Se poi non si è d’accordo ben venga e si argomenti la questione, altrimenti la polemica sterile e fine a se stessa non ha nulla di interessante. A volte ho l’impressione che certuni stiano qui col fucile puntato, aspettando quasi l’occasione di cogliere qualche articolista in fallo, così da poter dire peste e corna. Le critiche sono sempre state ben accette, quando rispettose e non fini a se stesse…se poi si deve puntare il dito contro solo perché io ho proposto uno spazio verde, o perché non ritengo che costruire un altro palazzo adibito ad abitazioni private sia il modo giusto per riqualificare quell’area, allora da parte vostra vedo solo tanta presunzione e poco rispetto per la mia intelligenza. Con questo non ne voglio certo fare una questione personale, ma è un atteggiamento davvero fastidioso che ho riscontrato anche nei confronti di altri articolisti. Quindi sarebbe meglio portare più rispetto ogni tanto, anche perché qui lavoriamo “aggratis”

    Per quanto riguarda la replica a mando, rileggi meglio…magari ti accorgerai che ha scritto “Palermo è una città provinciale, che si limiterà sempre a lamentarsi e agognare indefiniti valori di “modernità” ed “europeismo” senza capire il valore dell’architettura DI QUALITA’ e la sua capacità di “valorizzare”..Un giardino non sempre risolve tutto, soprattutto quando è realizzato senza la minima aspirazione all’eccellenza (certo, meglio di niente…).”, dandomi quindi indirettamente del provinciale e accusandomi di non capire niente, senza contare che ha travisato l’articolo, dato che io non intendevo che lì CI DEVE ESSERE un giardino, quella era una banale proposta, ma era solo per dire che quello spazio dovrebbe essere ad utilizzo dei cittadini, e non di qualche ricco che può permetterselo

  39. mando

    resta il fatto che l’unico obiettivo del mio commento era quello di spingervi a mettere in discussione l’ipotesi giardino,non per il prio di farlo ma per capire come l’intervento nel centro storico è complicato,e presenta alcune problematiche non immediatamente immaginabili. E scusate se queste problematiche le propone uno che studia architettura, non credo di essere saccente solo perchè critico una posizione che giudico semplicistica, cioè quella del “giardino unn’èagghiè” che mi pare sia particolarmente diffusa,al modo di un luogo comune.Non c’è nessuna presunzione nel proporre questioni, ce n’è mi pare da parte di blackmorpheus nel non capire che si tratta proprio di proporre questioni e non di criticare la sua opinione per partito preso. Per ripristino della cortina edilizia non si intende falso storico, quello è un problema stilistico, di linguaggio architettonico. Qui il problema che si pone, squisitamente architettonico, è quello della riproposizione di un volume che restituirebbe alla via Maqueda caratteri formali che oggi ha un po perso, almeno in questo tratto. Poi sul linguaggio architettonico si puo discutere, così come sul modo di occupare quel volume, che potrebbe essere ad esempio un pieno perfettamente fruibile al piano terra da parte della collettività, e con magari un giardino all’interno.Ciò non escluderebbe le residenze ai piani superiori:la città è fatta di economia,non solo di monumenti,musei e biblioteche. La parola d’ordine è l’integrazione delle funzioni,del pubblico e del privato. blackmorpheus, ho risposto alle tue domande? Sono stato propositivo e non solo distruttivo? Comunque lo ero già stato… Ripeto,a questo punto per la quarta volta,e credo comunque invano, che non entro nel merito del progetto di quaroni perchè non lo conosco. Fammi vedere perchè è un falso storico e allora lo criticheremo insieme. Ma dal poco che ricordo mi pare che ai piani terra ci fossero destinazioni commerciali..e comunqe l’area è della Curia, cioè un privato, e non le si puo dire niente se realizza un edificio in linea con le direttive del piano particolareggiato.
    Comunque, se rileggi i primi commenti,non c’è nessun motivo di sentirti attaccato perchè ho specificato in tutti i modi che la mia era esclusivamente una complessificazione del problema che tu ponevi.Che potrebbe essere giusto, ma da discutere solo alla luce dei disegni del progetto, da cui dedurne l’inadeguatezza. Mi sembra che la sentenza la spari tu, non accettando le opposizioni che ti si pongono, e senza allegare nulla a sostegno della tua tesi, se non il solito principio del terrore per il cemento.Che è strumento, non artefice!!!!!A barcellona che è europea, moderna, antica, bella e piena di giardini che fa, il museo di arte contemporanea in pieno centro storico l’hanno fatto in mattoni?

  40. Giovanni91

    Penso che per prima cosa bisognerebbe sottolineare che l’area è di un privato, ovvero la Curia, e in questi casi è a dir poco utopistico il pensare che si realizzi qualcosa per la collettività. Inoltre mi ricordo di un articolo su La Repubblica di qualche anno fa e il progetto è proprio bello. Certo è un falso storico, ma di un grande architetto e sono più che certo che una volta realizzato piacerà a molti degli attuali critici. Chi passando per via Maqueda non si è vergognato nel vedere quello spazio abbandonato e avrebbe preferito che vi ci fosse ancora quel palazzo che è andato giù sotto le bombe? Questa sarà un’occasione per continuare il lavoro di recupero del centro storico, e in fondo non è molto diversa la situazione da alcuni palazzi come palazzo Lampedusa, oggi è semidistrutto e che stanno ricostruendo. Per quanto rigarda l’ipotesi del giardino, penso alla mediocrità di alcuni dei recuperi fin’ora avviati (Castello della Zisa ad esmpio) e mi viene il freddo a pensare a come sarebbe potuta diventare quella zona.
    Comunque è la prima volta che intervengo, nonostante vi segua da molto tempo e vi voglio fare i complimenti per il vostro sito, che si vede curate con tanta passione

  41. mando

    non avevo letto l’ultimo commento di blackmorpheus.
    Scusa se sono stato un pò diretto nell’esprimere la mia opinione, ma quella resta. Scrivendo un articolo devi accollarti che io ci veda provincialismo e ristrettezza di vedute, nell’approccio alla questione. E che te lo dica. Non mi pare comunque di essere stato offensivo, mi dispiacerebbe perchè non era mia intenzione. Comunqe più che stare al varco per attaccare un articolista, ho approfittato dello spunto per offrire un arricchimento,sarò presuntuoso io o chi non accetta opinioni da studiosi dell’argomento su cui scrive un articolo?!

  42. Faso

    Ho letto attentamente il “botta e risposta” vostro. Mi permetto di sostenere la tesi di se68 e di mando per un semplice motivo. Lì c’era un edificio, la via Maqueda senza quell’edificio è monca. E’ anche vero che ci troviamo a Palermo. Non esistono più concorsi pubblici di progettazione. Ormai chi lavora (la maggior parte), vedi per esempio il progetto dello stadio del Palermo( arch. Vigneri amico del sindaco), lavora perché ha le conoscenze giuste.
    Volevo prendere l’esempio di Berlino. Siamo in europa no? E’ stata bombardata e rasa quasi al suolo. Non credo che disdegnate il nuovo volto di Berlino. Perché quando andiamo all’estero siamo in grado di apprezzare l’edificio nuovo accanto a quello vecchio e invece qui ci indignamo se vogliono realizzare qualcosa di moderno?
    Lo spazio dell’area Quaroni è, sempre dal mio punto di vista, destinato a rimanere il perimetro di un edificio.

  43. @mando

    io non sono architetto, e non sono competente in materia…non ho intenzione di spacciarmi per tale. Io non ho neanche pensato che quello che sorgerà sarà brutto…dal punto di vista architettonico sono convinto che tu abbia ragione. Il mio discorso era incentrato su un aspetto prettamente urbanistico-filosofico. Trovo assurdo che la politica non abbia neanche tentato di appropriarsi di quello spazio per renderlo fruibile ai palermitani. Come hai detto tu, a Barcellona c’è il museo di arte moderna…ma è appunto un museo, cultura fruibile al pubblico. Un palazzo storico (per carità sarà bellissimo, sarà sempre meglio di quella schifezza di degrado che c’era) adibito a uso privato, come può mai inserirsi in un contesto urbano? Non possiamo aspirare a nulla di più che appartamenti privati e centri commerciali? E’ questo il nodo della questione che ponevo io e che, sono convinto, voi architetti prendiate sicuramente sotto esame. Non ci si può limitare all’impatto estetico di un volume in uno spazio. Un edificio deve essere integrato non solo dal punto di vista urbanistico, ma anche sociale. E’ questo genere di spazi che manca a Palermo, ed è per questo che, a prescindere dalla bellezza o professionalità con cui verrà costruito questo edificio, che nel mio articolo non ho neanche preso in discussione perché non era quello il punto, ritengo un fallimento ciò a cui è stata destinata l’area Quaroni.

    Per quanto riguarda la tua frase per la quale me la sarei preso, non preoccuparti. Non è questo che mi interessa, ci sono rimasto più male per certi commenti in seguito…stavo solo spiegando la motivazione per la quale ti ho risposto con aggressività. Resta il fatto che non metto in dubbio la tua competenza, questo non vuol dire che non possa esserci una divergenza d’opinioni.

    Mi è stato contestato pure l’ultilizzo del termine “colata di cemento”, quando di cemento non si tratta…e va bene! fosse quello il problema. Io non so come verrà l’edificio, ma non è importante ai fini del senso che vuole acquistare il mio articolo, che si pone l’unico interrogativo della gestione di uno spazio urbano. Io ritengo che il concetto di pubblico sia definitivamente morto a Palermo. Gli spazi belli rimangono a quei privati che possono permetterseli, metnre tutti gli altri si devono accontentare di brutture e opere a metà.

    A Mosca, quando costruirono la metropolitana, il regime sovietico la rese simile a una vera e propria reggia. Questo perché anche gli operai dovevano poter godere del bello. Perché qui dev’essere un diritto dei privati e basta?

  44. @Faso

    sono stato a Berlino…è una bellissima città. Personalmente però, non ho gradito questo accostamento di vecchio e nuovo. Ovviamente il mio è un parere del tutto soggettivo

  45. Antony82

    @Faso

    “…vedi per esempio il progetto dello stadio del Palermo (arch. Vigneri amico del sindaco)”
    Io sapevo che è stato progettato dall’arch. Zavanella.

  46. MAQVEDA

    Premetto che sono sempre perfettamente daccordo con mando, faso e qualche altro (non ricordo i nick, non rileggo tutti i commenti) e con chi come lui crede che una ricostruzione sia più opportuna.
    Blak, mi spiace veramente che tu veda il mio parere (meritevole di rispetto tanto quanto il tuo) come una risposta a casaccio fatta tanto per contraddire. Semplicemente non la vedo come te, e sfottò come “piedistalli” e “comuni mortali” te li potevi proprio evitare, visto che non mi sembra di averti per nulla insultato e visto che sono conscio di non essere proprio nessuno, a questo punto mi ritrovo concorde con chi fa notare che se qualcuno non è daccordo con te finisce nella lista nera.

    Mi sarei innanzitutto aspettatto un articolo imparziale in merito, che mi esponeva i fatti, demandando ipotesi e pareri semmai ai soli commenti (compreso il parere dell’autore), scusami ma la penso così.
    L’area è stato detto un milione di volte che era privata, quindi già il discorso mi pare superfluo.
    Il problema (per me) qui non è se fosse opportuno o meglio edificare, ma semmai cosa edificare, perchè lasciare questa slabbratura sul fronte di via Maqueda è inconcepibile, e mi spiace che problemi puramente architettonici e urbanistici vengano sminuiti a mera estetica, come se poi l’estetica fosse una cosa secondaria, specie in un centro storico.
    Abbiamo il PPE, si sapeva da sempre che avrebbero ricostruito.
    Esiste un manuale sul recupero del centro storico che indica l’utilizzo delle tecniche costruttive e dei materiali categoricamente tradizionali (chi studia architettura dovrebbe essere a conoscenza di tale manuale) quindi l’allusione a colate di cemento mi pare un’illazione.
    Di ripristini filologici e tipologici ne sono stati realizzati parecchi sino ad oggi, ma non vedo perchè si gridi allo scandalo solo per questo.
    Gli appartamenti privati sono stati realizzati in numerosissime aree oggi recuperate, ma anche qui lo scandalo scoppia solo in merito l’area Quaroni.
    Un ripopolamento, una rivitalizzazione, e una riqualificazione del centro storico non prescide dalla realizzazione di alloggi, vuoi che siano d’elite o popolari.
    Mi sembra che una galleria di negozi e una piazza centrale pubblica sia un sevizio più che ottimale per la collettività, poi che sopra ci stiano case o uffici, a me passante, penso che poco importi.
    Questo è il mio parere, spero di non essere risultato arrogante, perchè è proprio l’ultima delle mie intenzioni, vorrei solo partecipare alla discussione come tutti gli altri.

  47. @Maqveda

    la tua opinione l’avevo già capita, resta il fatto che io non la vedo come te. Ma non per questo ti dico che tu sbagli e io ho ragione o viceversa. Sul fatto che non mi hai offeso avrei qualcosa da ridire rileggendo il tuo intervento. Per il resto, ho spiegato il mio punto di vista negli altri post in questo thread. La mia idea di spazio pubblico non si limita a un palazzo con alloggi privati e qualche negozio…su questo possono esserci opinioni discordanti, ma non per questo meno valide

    L’articolo non è imparziale, e non ha motivo di esserlo. E’ parziale in quanto mia personale opinione, ma di questo non credo di averne fatto mistero. Un articolo non deve essere imparziale necessariamente, può anche fare da spunto per una discussione. Neanche i tuoi articoli sono imparziali, perché tu hai la tua personale visione del centro storico di Palermo. Qualcun altro potrebbe contestarti certe tue idee in merito, come è già successo in passato riguardo al recupero di piazza Garraffello. Quindi che si fa? Si da dell’incompetente a chiunque non la pensi così?

  48. Faso

    @antony82
    Mi pare di aver letto da qualche parte che l’arch. Vigneri si appoggi all’arch. Zavanella perché quest’ultimo è architetto di stadi. Vigneri, dal mio punto di vista, è “utilizzato” come fine per realizzare lo stadio visto il legame tra lui e il sig. Cammarata. Ma potrei anche sbagliarmi.

    @blackmorpheus

    ora appoggio il tuo intervento #44. Siamo d’accordo con il fatto che l’edificio non debba essere necessariamente adibito ad abitazione. Un museo sarebbe un’ottima idea. Ribadisco che un giardino lascerebbe comunque un vuoto. Rimarrebbe uno squarcio.

  49. Antony82

    @Faso

    Non ero a conoscenza di questo particolare circa l’arch.Vigneri. Di conseguenza, la tua ipotesi può essere verosimile.
    Saluti.

  50. MAQVEDA

    Ripeto che io non volevo offendere e non credo di averlo fatto, figurati se mi permetterei mai di dare dell’incompetente a qualcuno. Mi aspetto che quantomeno tu non mi “sfotta” per essere in disaccordo con te, perchè a prescindere dalla rigidità delle mie affermazioni, il rispetto è sempre sottinteso, checcè tu ne dica, a maggior ragione visto che ti ho conosciuto di persona.
    Comunque.
    Anche io concordo con te che l’ipotesi del museo che avrebbe potuto essere enormemente più interessante di un edificio per abitazioni. Ma da qui a definirlo un fallimento mi pare un poco esagerato.
    Penso anche un’altra cosa per cui una piazza o un giardino mi sarebbero sembrati superflui, al di là delle problematiche estetiche e urbanistiche (sempre al primo posto per me). Tutti oggi speriamo in una definitiva pedonalizzazione della strada. Quindi quale migliore luogo pubblico e di aggregazione della secentesca via Maqueda stessa, vera protagonista in tutto e per tutto, senza piazze o giardini a darci distrazione;-) Sicuramente un domani questa, che ai miei occhi è pur sempre una riqualificazione, porterà giovamento alla via e alle sue attività commerciali, con un effetto domino che ridonerà alla strada il lustro che tanto vorremmo avesse. Ho il presentimento che non è molto lontano il momento in cui si riqualificherà la vicina galleria delle Vittorie. Via Maqueda diverrebbe finalmente un vero e proprio centro commerciale naturale, che ci invoglierebbe più a passeggiare nei vicoli e nelle piazze che non ad andare nei moderni e lontani centri commerciali propriamente detti.

  51. Anche io sono dalla parte di Faso, MAQVEDA, mando, se68 ed altri.

    Il progetto è di un importantissimo architetto a livello nazionale, anche se datato non è un progetto da buttare.

    Il progetto include un centro conferenze al posto della chiesa pre-esistente.

    Il progetto include un parcheggio sotterraneo che toglierà auto dal centro città.

    Il progetto include una piazza pedonale centrale, che servirà a rivalutare commercialmente la via Maqueda che al momento muore con negozi di pessimo livello e potrebbe aiutare la vicina galleria delle vittorie a rinascere.

    Il progetto include alloggi e uffici, ottimo il recupero del centro storico DEVE passare da un ripopolamento dello stesso.

    Al momento oltre all’essere datato come progetto (ma credo sia stato rivisitato) non vedo niente di negativo. Progetti simili sono stati portati avanti in altre aree del centro storico e li abbiamo applauditi.

  52. @Paco:

    scusa, tu dici che il progetto include un parcheggio sotterraneo che toglierà auto dal centro città.

    Via Maqueda è centro città, e un parcheggio in quel posto attira auto, proprio per giustificarne l’esistenza.

  53. tasman sea

    @newarch

    scusa, ci potresti dare dei dettagli in più su come verrà sistemata piazza sant’onofrio?

  54. Metropolitano

    L’unica cosa che non condivido è la voglia di “provincializzare” il capoluogo. Per strano che possa sembrare alcuni dimenticano che Palermo non è un paesino arroccato tra colline e montagne.
    E’ la 5° città d’Italia. Magri potrebbe esserci bisogno di altri alloggi per chi decide di restare a Palermo, proliferando e dando a dei figli un posto in cui vivere a sè. Il motivo sarebbe questo.
    Sarebbe meglio comunque che i magistrati controllino le attività per vedere se è tutto in regola con l’apertura di questo cantiere.

  55. Antonio Beccadelli

    Concordo quasi del tutto con l’articolo proposto (l’unica mia divergenza, probabilmente marginale, è sul valore artistico della Galleria delle Vittorie che però, beniteso, e l’ho scritto qualche tempo fa su queste stesse pagine, va comunque recuperata alla pubblica fruizione).

    Blackmorpheus si aspettava maggior sensibilità dalla Curia? E perchè mai? La Curia – proprietaria di una percentuale non esigua del centro storico – è stata, ed è, uno dei maggiori elementi di “blocco” di un organico, coordinato e complessivo recupero dei “quattro mandamenti”.

    In termini speculativi, la Curia che, per quanto ne so, ha anche burocrati che si occupano a tempo pieno della questione, non è migliore né peggiore di qualunque “palazzinaro”. Gli edifici di culto, però – si badi bene! -sono/debbono essere curati dai Beni Culturali senza nemmeno il ritorno per la Cittadinanza di una loro regolare fruizione come spazi artistici (chiese, oratori, conventi perennemente chiusi!).

    Rispetto al “volume originario” da riempire con un falso storico o con un edificio moderno architettonicamente “di grido” non sono personalmente d’accordo. Anche in questo Palermo – di cui molti lamentano la marginalità rispetto alle correnti “culturali” mondiali – è in (negativa) controtendenza rispetto ad un dibattito ormai quasi quarantennale: dalla seconda metà degli anni ’70, infatti, anche gli architetti meno interessati alla “lobby del cemento” e alla “costruzione per la costruzione” sostengono che su tessuti urbani fortemente stratificati gli interventi di recupero più leggeri sono meglio è.

    A Palermo, poi, notoriamente, esiste un “partito” secondo il quale se “si ferma l’edilizia si ferma tutto”. A parte il fatto che l’idea dell’edilizia come “ombelico del mondo” è, per quanto mi riguarda, inaccettabile, nella nostra città – proprio per l’incuria generale e per interventi edilizi “sgangherati” dal dopoguerra agli anni ’70 compresi – gli spazi per un’edilizia conservativa e manutentiva sono praticamente sconfinati. Per far questo occorrono, ovviamente – e qui si sconta una lacuna culturale difficilmente colmabile – professionisti del settore, tecnici e maestranze adeguati e non sciatti “costruttori” o semplici, “maniacali” utilizzatori dei “famosi” “ferri a T” (alias putrelle).

  56. @MAQVEDA

    se scrivi “spesso ci si riempie la bocca di frasi fatte senza nemmeno sapere di preciso di cosa si sta parlando, di quanto la soluzione ad un problema sia complicata”, mi stai dando dell’incompetente, quindi non giriamoci attorno. Non ho alcun interesse ad alimentare le polemiche, ma se dobbiamo dire le cose come stanno, allora mi tocca riportare gli esempi.

    Per quanto riguarda il resto, mi sembra che tu, come altri, sosteniate la tesi del “meglio questo che niente”, del tutto legittima per carità, ma personalmente non condivisibile. Io, checché ne possiate pensare, innanzitutto non sostengo ulteriore edilizia, salvo quella che può costituire un luogo di aggregazione sociale. Un palazzo privato per me non vuol dire riqualificazione, non crea nessun miglioramento se non il fatto che al posto di un buco, adesso c’è una struttura che farà arricchire qualche imprenditore senza dare un vero ritorno alla cittadinanza.

    Quindi continuo a non capire cosa c’entri il mio articolo in merito. Io ho esposto il mio punto di vista. Non mi aspetto certo che il mondo lo condivida, ma non vedo perché debba avere puntato il dito contro solo per aver detto la mia. E, a differenza di quanto hai scritto, io non sono uno che si riempie la bocca di frasi fatte, ma prima di scrivere mi faccio un’idea chiara di quello che voglio scrivere…e in questo caso il fatto di non aver messo particolari del progetto, è solo perché non ne ho sentito l’esigenza dato che ho voluto incentrare la questione sull’uso che verrà fatto di uno spazio che poteva (se avessimo avuto una classe politica all’altezza) essere recuperato veramente, riqualificato e reso usufruibile da parte dei cittadini

  57. Dibattito interessante e fecondo di spunti (talvolta colorito, ma sempre nel rispetto delle opinioni). Sono convinto che la realizzazione del progetto di Quaroni (un po’ rivisitato alla luce di indicazioni della Soprintendenza e del mio Assessorato) possa rilanciare il dibattito sulle “politiche” per il centro storico, sulla presenza della contemporaneità (e non solo dell’architettura contemporanea), sulla revisione del PPE alla luce dei suoi ormai prossimi 18 anni di applicazione (il raggiungimento della “maturità” non può essere un passaggio neutro) e più in generale sul “progetto di futuro” per la nostra amata città.

    P.S. sono orgoglioso della qualità e sensibilità dei commenti degli allievi di architettura che fanno ben sperare sul futuro (non si offendano gli altri)

  58. se68

    @mcarta,
    A New York, dopo pochi anni si ricostruisce a Ground Zero, con un progetto, forse, migliore delle preesistenti torri.
    A Palermo, il Ground Zero nostrano, area ex Villa Deliella, oggi scandalosamente sede di autolavaggio, dopo 50 anni è ancora lì, con la antica recinzione a ricordarci , in maniera beffarda, quello che la città ha perso:
    sa che fine ha fatto il progetto di Botta o in ogni se vi siano novità sull’area?

  59. se68

    ..ah, black…scusami se vado fuori tema..

  60. @se68

    la tua domanda è pertinente, il tuo sarcasmo spiccio decisamente meno

  61. se68

    mi dispiace, ma viene spontaneo quando, ormai, gli architetti vengono identificati come progettisti di “colate di cemento”.
    senza rancore

  62. @se68

    questo dimostra solo che non hai capito una H del mio discorso. Ora, se vuoi continuare questa discussione (che sinceramente comincia a stancarmi) fallo in privato e contattami via mail. Dubito che gli utenti siano interessati ai nostri battibecchi

  63. @ Giulio, togliere auto dalle strade nel senso auto parcheggiate nelle strade e piazze del centro (proprio come piazza sant’onofrio). Le auto in centro ci sono, e anche se verrà parzialmente pedonalizzato, ci saranno sempre, magari meno di adesso, magari solo quelle dei residenti, ma da qualche parte dovranno pure essere parcheggiate per non imbruttire le piazze storiche.

    Se, come spero, in un futuro pedonalizzeranno via Maqueda il parcheggio potrebbe avere accessibilità dalle strade posteriori.

  64. Cmq io non sono dell’idea di meglio questo che niente. Tempo fa ero dell’idea che una piazza a fruizione pubblica sarebbe stata l’ideale per l’area Quaroni.

    Ma in realtà la piazza è già presente, è l’enorme piazza sant’Onofrio. Spostando le auto dalla piazza al parcheggio posto sotto l’edificio in costruzione si può rivalutare una piazza storica che merita più rispetto, una delle piazze con più alta percentuale di restauri della città. Una piazza con potenzialità enormi, perché crearne una storicamente falsa quando se ne ha a disposizione una VERA, storica e adiacente?

  65. se68

    parafrasando la conclusione del tuo post: come questa città, anche io non ho più nulla da dire..
    solo che non c’era nulla da interpretare nel tuo post iniziale, ciò che scrivevi era chiaro a me come a mando, come a maqueda, come ad altri:
    Per Palermo è un fallimento costruire nell’area Quaroni, e lo hai affermato senza conoscere il progetto, solo per il fatto che avresti realizzato un giardino al posto di qualsiasi altra architettura…poi successivamente cambi il tiro, parlando di biblioteche o altro.
    Ma come ha detto in precedenza qualcuno, in ogni caso, il centro storico si riqualifica anche riportando la gente a viverci, in condizioni dignitose.
    Se fai un post con dichiarazioni così lapidarie come “fallimento” devi accettarne le, eventuali, consequenziali critiche.

  66. @se68

    ti lascio l’ultima parola, saluti

  67. se68

    vedi l’operazione soltanto in chiave di speculazione, al punto da arrivare ad alludere che mando avesse interessi nel progetto; dovresti fare una sorta di marcia indietro, piuttosto che affermare che io, così come altri non ne abbiamo capito un H….

  68. scusate ma parlate come se aveste preso visione del progetto, se così è potreste condividerlo con i comuni mortali? non è una delle funzioni principali di questo sito CONDIVIDERE? parlo anche per il nome del “famoso” architetto che si fa… bah

    detto ciò, siete un po’ stoltini. interventi di questo tipo sono già stati fatti in città. fatevi due passi per Palermo, recatevi in via Candelai e guardate cos’hanno tirato su dai ruderi monchi del Palazzo del Gran Cancelliere. è semplicemente spettacolare (con annesso futuro parcheggio multipiano).

    p.s. sarei interessato a vedere il progetto per p.za sant’onofrio.

  69. klone123

    Arcidiocesi?!?!?!?!Ma dico io il comune che cosa è diventato qui a Palermo?! Può realmente chiamarsi “comune”??!! E’assurdo! Toglie a tutti per dare a pochi, è pazzesco! Non è più un “comune”, è un privé!!!

  70. Dopo aver letto i tanti commenti, è sempre più astratto in me il concetto di architettura: dare forma agli oggetti o riempire gli spazi?

  71. MAQVEDA

    Io non credo assolutamente sia un “meglio questo che niente” perchè devi appioppiarmi un pensiero che non mi appartiene, io penso che questo sia probabilmente una delle cose migliori che si potesse fare, punto.
    Ti avevo detto che il riferimento era per alcuni tra i primi venti commenti, se mi vuoi credere mi credi, altrimenti credimi, la notte dormo lo stesso, io la chiudo qua.

  72. se68

    antony, in questo caso potresti pensare via maqueda come un “oggetto”, che per causa di una bomba ha perso la sua “forma” originaria.
    Doveroso, per me restituirgliela; per paradosso lo si poteva fare anche con un volume “trasparente”, ma in ogni caso la qualità è assicurata da Quaroni, uno dei più importanti architetti italiani.
    Questo nuovo volume renderà più definita anche piazza S.Onofrio.

  73. Andrea Bernasconi

    troppi commenti. Mi limito a dire che la penso esattamente come MAQUEDA.
    😉

  74. Athon

    Avrei voluto che Maurizio Carta rispondesse alla domanda di Se68 relativa al “Ground Zero nostrano, area ex Villa Deliella”. Pazienza, sarà per la prossima.

  75. (dopo aver letto 76 commenti è dura decidere di dare una risposta ma do un addendum)

    Carina l’idea del parco, non c’è che dire.
    Ma l’area l’ho vista sempre disastrata, da quando ero piccolo piccolo (ho 21 anni),
    quindi si ci poteva pensare prima… no?
    E poi un parco li?
    Hmm,
    troppa poca luce durante il giorno,
    il prato sarebbe all’ombra e l’ombra porta umidità e quindi funghetti, per l’allegria di alcuni.
    E poi dietro quei allegri palazzi vi sono gia alcune piccole aree di relax, (le piazze) e anche delle costruzioni con alberi) non ricordo come si chiama il museo che è li presente.

    —-

    Strano che stiano costruendo un palazzo cosi caro,
    in Europa, (io adesso vivo in Germania),
    stanno allegramente abbattendo le case eccessivamente fatiscenti (si, capita anche che ve ne siano, soprattutto nell’Est) e ne fanno interi parcheggi multipiano.
    Interrati o meno.
    Di parchi qui, ve ne sono abbastanza.

    Siedler
    Live From Germany

  76. @se68, grazie per la risposta.Però se volessimo utilizzare questo concetto, come mai non si è applicato in altre aree?Per esempio nell’area dell’ex fonderia o anche (mi azzardo a dirlo) allo Spasimo?

  77. se68

    ..bè, io lo applicherei sempre, come del resto fanno in gran parte d’ Europa. (lo spasimo però più che un vuoto è un’opera incompleta, che non modificherei in alcun modo)
    Il caso dell’area Quaroni è isolato perchè stralciato dalle previsioni del ppe;l’orientamento del piano è stato quello della conservazione e della creazione di verde di progetto nei vuoti causati dai bombardamenti, tipo area ex fonderia o piazza magione.
    In Italia, come sappiamo, vi sono, da sempre, parecchie remore nell’ inserimento di linguaggi contemporanei all’interno dei centri storici.
    Il centro storico di Palermo è uno dei più interessanti in Europa proprio a causa della diversità di linguaggi che vi si ritrovano, frutto, come sappiamo tutti, delle diverse dominazioni succedutesi.
    Peraltro in passato non si badava per il sottile: si demoliva e ricostruiva con il linguaggio dell’epoca.
    Ricordo che uno dei simboli di Palermo, il teatro massimo, è stato realizzato sventrando un intero quartiere storico preesistente.
    Ricordo gli sciagurati sventramenti per la realizzazione di via Roma.
    Ricordo gli infelici interventi settecenteschi sulla cattedrale di Palermo etc…
    Oggi, ormai acquisita una sacrosanta sensibilità per la conservazione del patrimonio architettonico, potremmo, altresì,arricchire la città colmando, semplicemente,i vuoti lasciati dalle bombe con opere importanti che , a mio avviso, darebbero oltretutto nuovo impulso per una, vera, ripresa della città antica, altrimenti destinata a museo a cielo aperto.
    E’ proprio realizzando timidi giardini, compreso, a mio avviso quello già esistente di piazza magione, che possiamo parlare di “occasioni sprecate”.

  78. @se68

    Il giardino, se fatto con criterio, può essere una meraviglia già di suo. Anche il verde rientra nel concetto di architettura. Certo, se per giardino intendiamo il solito giardinetto con le panchine che puoi trovare dietro casa si. Oppure si può pensare qualcosa di veramente curato, magari con edifici ricreativi annessi. In Spagna col verde creano delle vere e proprie opere d’arte, che per quanto mi riguarda non hanno nulla da invidiare alle opere architettoniche di linguaggio contemporaneo tanto osannate finora. Il giardino di piazza Fonderia ad esempio, sebbene sia in continua lotta contro l’incuria, ha contribuito alla riqualificazione di quel piccolo angolino dietro la Cala. Tra un palazzo privato e un giardino curato usufruibile da parte dei cittadini, io preferisco di gran lunga il secondo. Infine, guardando la carta del progetto postata da un utente, non vedo dove sia questo linguaggio contemporaneo di cui parli.

    http://img134.imageshack.us/img134/6607/quaroni.jpg

  79. se68

    @blackmorpheus
    sono d’accordo con te sul valore dei giardini “pensati” e progettati con criterio. In questo caso, area Quaroni, era pressocchè obbligatorio ricostruire un volume che, un giardino, per quanto ben progettato, non poteva assicurare.
    I giardini realizzati in aree di risulta, senza un ripensamento del tessuto urbano circostante o delle facciate prospicienti ad essi costituiscono un intervento, a mio avviso, debole.
    A tal proposito, se potrei essere d’accordo sul giardino di piazza fonderia, vorrei ricordare il caso di piazza Magione, dove si rappresenta in pieno lo spirito ultra conservatore del ppe.
    Si è scelto di non scegliere.
    Si sono piantumate a prato le macerie del preesistente tessuto urbano, arricchite successivamente da onnipresente statua di padre pio, si è creato un filare di cipressi a “nascondere” il degrado delle facciate a nord, si è mantenuto il volume del convento al centro che, di fatto, incombe su questo, cosiddetto, giardino.
    Intrapresa la, leggittima, strada della creazione di un giardino, la si doveva percorrere, a mio avviso, con più coraggio, anche sacrificando le preesistenze e realizzando uno spazio quadrilatero, anche dotandolo di alberature (tipo giardino di piazza Marina).
    Oppure, scegliendo una strada diversa, si potevano ricreare, anche parzialmente, gli originari volumi del preesistente tessuto urbano, per mezzo di concorso di progettazione, a riconfigurare l’originaria piazza Magione che in passato aveva una consistenza più limitata.
    Sul progetto di Ludovico Quaroni:
    confesso di non conoscerlo se non per le immagini della facciata su via maqueda. ( quelle postate da giovanni credo che rappresentino una versione precedente, in quanto la ricostruzione della chiesa non è più prevista)
    Sul presunto linguaggio contemporaneo del progetto, concordo, perchè pare si sia attuato un ripristino filologico che mi lascia perplesso.
    In ogni caso conto sul valore dell’architetto in questione e sul fatto che sembra assicurata una fruizione pubblica del piano terra con la creazione di una sorta di piazza interna.
    Ma confermo la necessità di ricostituire un volume per riconfigurare sia la cortina edilizia continua di via maqueda sia il vuoto della piazza S.Onofrio retrostante.

  80. Faso

    ecco…appunto. i giardini pensati. avete dato un’occhiata al giardino che stanno realizzando a p.zza Sant’Agata alla guilla??ancora non è stato consegnato, ma ho dato una sbirciatina attraverso le ondulate che delimitano la zona. Per me è orribile. Giusta l’idea di una zona a verde ma realizzarla almeno con criterio non credo sia una cosa complicata.

  81. @Faso

    per non parlare di quell’abominio che è attualmente il Parco D’Orleans…ormai in fase di consegna. Ora vorrei sapere in quale paese civile viene consegnato un parco pieno di sterpaglie, erbacce e terra incolta. Dove sono finiti tutti i soldi che erano destinati a questo mega progetto? Buuh!

  82. Really…

    […]Ranch is normally outlined as a big area or the landscape the place the shares are grown[…]…

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