Così rinasce un quartiere (2)

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Così come nel primo articolo cercherò di fare il punto sui restauri nei vari quartieri (anche di quelli non proprio recentissimi, ma comunque degli ultimi anni) così da toccare a poco a poco tutti i mandamenti (e non solo) e dare a ognuno di voi un’idea complessiva del fenomeno. Fenomeno che non deve essere visto come una cosa a parte (rispetto ai temi solitamente qui trattati) o fine a se stessa, il vero sviluppo di una città passa anche attraverso la tutela, la cura e la riqualificazione del suo passato, e non solo per meri fini turistici. Un popolo inconsapevole del proprio passato è arido, impoverito.

Avevamo fatto un giro parziale delle vie Paternostro e Lungarini, delle vie Immacolatella e Maletto per finire con la piazzetta San Francesco d’Assisi (mandamento della Kalsa).

Nel tratto di via Paternostro che dalla piazzetta Cattolica conduce a piazza Aragona incontriamo sulla destra il bel prospetto tardo-barocco di palazzo Nuccio, che all’interno presenta un piccolo loggiato su colonne, mentre i saloni conservano ancora stucchi e affreschi d’epoca (le foto risalgono a qualche mese fa, quando il cantiere, oggi concluso, era in via di definizione):



L’isolato di sinistra (tra la via Paternostro e il vicolo Lungarini) è interamente occupato da un grosso edificio ad angolo con la via Lungarini (di cui non conosco il nome) e dal palazzo settecentesco dei Pastore, baroni di Rincione (attualmente dietro i ponteggi) che fa angolo con la via Alloro:

girando a destra per piazza Aragona incontriamo la non indifferente mole del palazzo di Gaspare Bonet (tra le via San’Anna e il vicolo dei Corrieri), come tutti saprete oggi sede della Galleria d’Arte Moderna. Poco conosciuto sino ai recenti restauri risale alle metà del Quattrocento. Osservando questo edificio è possibile identificare gli elementi tipici dei palazzi del Quattrocento a Palermo. Forma quadrangolare, patio interno, torretta laterale, parte basamentale priva di aperture e piano nobile finestrato, colonna angolare:

Adiacenti il palazzo sono l’ex convento di Sant’Anna (inglobato anch’esso alla Galleria) e l’omonima chiesa di Sant’Anna la Misericordia su piazza Sant’Anna (parzialmente restaurata negli interni). La chiesa venne edificata tra il 1606 e il 1632, mentre la straordinaria facciata (che si rifà al barocco romano e in particolare ad opere del Borromini) venne progettata nel 1730 dall’architetto G. Biagio Amico. Secondo i modelli borrominiani a cui si ispira ripropone il gioco del concavo e del convesso:

Ad angolo tra le piazze Aragona e piazza Croce di Vespri si trova il palazzo dei Lucchesi Palli principi di Campofranco. Recentemente sono stati smantellati i ponteggi che occultavano i prospetti ormai da parecchio tempo. Il palazzo risalente al ‘700, venne rimodernato nel 1835 su progetto di Francesco Paolo Palazzotto, che gli conferì l’aspetto neogotico che oggi vediamo e che si ispira all’architettura del quattrocento in città (immediato il parallelo tra il portale e quello di palazzo Abatellis:

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12 Thoughts to “Così rinasce un quartiere (2)”

  1. Luca

    Neanche a dirlo, il report che hai fatto e’ meraviglioso!
    E neanche a dirlo Palermo e’ stupenda.
    E infine, spero tanto che un giorno ste macchine spariscano!

  2. caudino

    si le macchine devono sparire…. noi poveri scostumati motorizzati che abbiamo scelto il centro storico, le macchine ce le dobbiamo mettere sotto il letto!

  3. Daniele

    Palermo è stupenda .. ma purtroppo nulla viene valorizzato ed è tutto immerso nel degrado .. andate a vedere le montagen di spazzatura in pieno centro storico, davanti a i turisti che guardano attoniti .. ne abbiamo di strada da compiere!

  4. Real

    Ma i bassi di Palazzo Lucchesi-Palli, non verrano restaurati ?

  5. rujari81

    come sempre interessante e completa la spiegazione architettonico-artistica che ci fai dei palazzi e delle chiese dei quattro mandamenti,Maqveda.Trovo interessante questo “viaggio” a puntate tra le vie del nostro centro,con te che ricominci la puntata da dove hai lasciato l’ultima.Certo che il mandamento tribunali (al-halisah) è in assoluto il più recuperato e quello che di conseguenza ne ha tratto più giovamento.la macchia nera sono quelle auto in sosta selvaggia su tutte le piazze delle foto…che orrorre e che squallore..consapevole che non si puo dall’oggi al domani chiudere nella sua interezza tutto il centro storico(famiglie che si spostano,signore che fanno la spesa),mi piacerebbe vedere le sue piazze,piccole e grandi pedonalizzate.magari con un mazzetto di pietra grigia di billiemi in modo da creare piani rialzati con dissuasori fissi e fioriere di abbellimento..secondo me ne guadagnerebbero anche le attività commerciali-gastronomiche che si affacciano sulle varie piazze..chissà se un giorno sarà cosi.per ora,cmq ti faccio i miei piu sinceri complimenti per gli articoli che posti.sto imparando molto.

  6. MAQVEDA

    Real@ certo che verrà recuperato, il cantiere non è ancora concluso;-)
    rujari81, sempre felice di essere utile, pur consapevole che sarà impossibile eliminare le auto dal centro storico, per me l’eliminazione di queste dalle piazze monumentali è un imperativo, non un’eventualità.

  7. Real

    @MAQVEDA

    grazie!!! per la pronta risposta.

  8. Luca

    @caudino
    Mi riferisco ovviamente alle piazze, e magari di fronte a questi palazzi antichi/monumenti.
    Non credo che per forza ci devi parcheggiare di fronte. 10 posti in meno, non dovrebbero cambiarti la vita…

  9. civispanormitanus

    Secondo me andrebbero lasciati liberi solo gli assi via maqueda, via vitt. emanuele e via roma…per il resto strada chiusa, dissuasori e multe pesanti, quel centro storico è una fonte di guadagno e prestigio per la città che forse noi neanche ci immaginiamo, sul serio io dico ai livelli di Roma o Firenze!

  10. Metropolitano

    @caudino, basta con il culto delle quattroruote! A te come a tutti noi non farebbe male lasciare 1 km più avanti la macchina e farsela a piedi fino al posto da raggiungere. Se per caso hai fretta di arrivare usa i mezzi pubblici. E poi ti voglio vedere con tutti quei divieti dove la posteggi con tranquillità al centro storico, tanto vale metterla nei parcheggi che dopotutto non mancano.
    ah, ma certo me l’ero scordato… tanto i segnali di divieto sono un optional ed hanno la sola funzione estetica, per colorare ed abbellire la città un po come i murales, vero ?

  11. Calò

    Per i residenti va trovata una soluzione. Certamente se entrano ed escono continuamente con l’auto il concetto di centro storico pedonale va a farsi benedire.

  12. SalvatoreB

    Basterebbe vedere come fanno in altre città con aree pedonali molto estese

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