ArrowBio e Thor: due modi per smaltire i rifiuti

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Per la rubrica “Diventa articolista per un giorno“, alcune proposte su metodi di smaltimento dei rifiuti:

Salve, vi scrivo in merito al tema dei rifiuti che ultimamente a Palermo è stato di grande rilievo.

Sono venuto a conoscenza di alcuni metodi davvero innovativi per il trattamento dei rifiuti che a mio parere si addicono perfettamente alla realtà palermitana in cui la raccolta differenziata è ancora a bassissimi livelli.

Questa infatti non risulterebbe necessaria per la loro applicazione.

I due sistemi si chiamano ArrowBio e Thor.

In sintesi (ma poi andremo nel dettaglio) potremmo utilizzare l’ArrowBio per trattare tutti i rifiuti prodotti da oggi in poi, mentre il Thor sarebbe perfetto per bonificare le nostre discariche e guadagnarci molto. Una volta bonificate le discariche, il Thor non sarebbe più utile e lo si potrebbe usare solo in casi di emergenza, lasciando il posto al più ecologico ArrowBio (oppure lo si potrebbe utilizzare per trattare il residuo prodotto dall’ArrowBio stesso).

Mi spiego meglio.

L’ARROWBIO è un sistema che riesce a riciclare circa il 90% dei rifiuti senza l’ausilio della raccolta differenziata, come metalli ferrosi e non ferrosi, la plastica e il vetro. La carta viene invece utilizzata nella produzione di fertilizzanti e Biogas, utilizzabile per la produzione di energia elettrica.

Alla base di tutto il processo c’è l’ACQUA . Infatti tutti i rifiuti ne contengono una grande quantità. Questa viene utilizzata per una prima separazione dei materiali (i più pesanti non galleggiano), e per trattenere i cattivi odori. Grazie alla separazione in acqua, la produzione di compost pulito (cioè con meno contaminanti) avviene molto più facilmente e l’acqua è l’elemento base per la produzione di Biogas di ottima qualità (con elevato contenuto di metano) mediante digestione anaerobica (cioè con batteri che operano in assenza di ossigeno). Inoltre, visto che i rifiuti hanno un alto contenuto di umidità, quando si è a regime, il sistema non ha più bisogno di prelevare acqua dall’esterno.

Ma tralasciando i dati più tecnici che potete trovare a questo link: (da cui ho preso gran parte dei dati e ringrazio) http://cittadiariano.it/blog/aixes/2008/06/21/la-soluzione-arrowbio/

Passiamo ai numeri: questo metodo consente di recuperare l’80-90% dei materiali riciclabili (95% dei metalli ferrosi, 85% dei metalli non ferrosi, 85% della plastica, il 90% del vetro), malgrado non necessiti di raccolta differenziata.

Produce Biogas, essenzialmente metano, utile per ottenere energia elettrica (per alimentare lo stesso impianto, ad esempio) o come carburante pulito per il trasporto pubblico al posto dei carburanti fossili altamente inquinanti.

Non produce cattivi odori, né microparticelle, né diossina, né alcun tipo di elemento inquinante per l’aria, l’acqua e il suolo.

La percentuale di residuo è bassa (< 20%) e ulteriormente riducibile, e comunque è inerte.

Naturalmente ci sono molti altri vantaggi tecnici (come la qualità e la stabilità del metano e del compost prodotti dalla fermentazione anaerobica rispetto a quella aerobica, etc.)

Per far capire che non sto dando i numeri segnalo che lo stato israeliano ha acquistato l’ArrowBio per trattare i rifiuti dell’intera Telaviv e del suo aereoporto. Grazie a questo riuscirà a fornire luce all’intera città.

Questo video è molto interessante e riassume tutto: http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=BYaC3EqsGyQ

Per quanto riguarda i costi, per un impianto di tipo ArrowBio da 75.000 t/anno, il costo dell’impianto è di circa 15 milioni di Euro. Ogni tonnellata di rifiuti in ingresso costa circa 40 Euro, ma produce una ricchezza (materiali riciclati + Biogas + fertilizzanti) pari a 25 Euro, cioè in pratica con questo sistema smaltire una tonnellata di rifiuti costa “solo” 15 Euro. Tanto per fare un raffronto mandare i rifiuti all’inceneritore costa 90 Euro a tonnellata e per quanto possa essere fatto bene ci sarà sempre una percentuale di ceneri e microparticelle tossiche prodotte.

Il THOR sarebbe invece molto utile per bonificare le discariche in quanto l’ArrowBio a quanto ho capito non è capace di farlo a causa dello stato in cui si trovano i rifiuti seppelliti da anni.

In effetti economicamente il Thor è ancora più conveniente, ma credo che l’ArrowBio sia più ecologico e sano!!

Infatti in parte il Thor è come un inceneritore nel senso che lo scopo finale è quello di bruciare i rifiuti. Ma in realtà questi vengono bruciati poiché trasformati in carburante di ottima qualità. La differenza quindi sta nel fatto che questo carburante può essere utilizzato al pari del diesel e la combustione non sarebbe fine a se stessa, ma potrebbe sostituire il carburante dei mezzi pubblici che verrebbe comunque bruciato. (in sostanza non avremmo un aumento di vapori da combustione, ma sostanzialmente una sostituzione di questi, col vantaggio per gli enti pubblici di non acquistare carburante da terzi, potendo utilizzare il proprio).

Il Thor invece di riciclare la quasi totalità dei materiali, da 50 tonnellate di rifiuti permette di ricavare una media giornaliera di 30 tonnellate di combustibile, 3 tonnellate di vetro, 2 tonnellate tra metalli ferrosi e non ferrosi e 1 tonnellata di inerti, nei quali è compresa anche la frazione ricca di cloro dei rifiuti, che viene separata per non inquinare il combustibile. Il resto dei rifiuti è acqua, che viene espulsa sotto forma di vapore durante il processo di micronizzazione. Il prodotto che esce da Thor è sterilizzato perché le pressioni che si generano nel mulino, dalle 8000 alle 15000 atmosfere, determinano la completa distruzione delle flore batteriche.

Un’altra applicazione interessante del Thor, utile per le isole o le comunità dove scarseggia l’acqua potabile, consiste nell’utilizzazione dell’energia termica prodotta per alimentare un dissalatore, producendo acqua potabile e nello stesso tempo eliminando i rifiuti soldi urbani.

Il primo impianto THOR, utilizzato in Sicilia (se non sbaglio nei pressi di Capo d’Orlando) riesce a trattare fino a 8 tonnellate l’ora e non ha bisogno di un’area di stoccaggio in attesa del trattamento; è completamente meccanico, non termico e quindi non è necessario tenerlo sempre in funzione, anzi può essere acceso solo quando serve, limitando o eliminando così lo stoccaggio dei rifiuti e i conseguenti odori. Inoltre si autoalimenta e quindi non occorre sostenere spese per il suo mantenimento.

Quanto ai costi un impianto di meccano-raffinazione di taglia medio-piccola da 20 mila tonnellate di rifiuti l’anno presenta costi di circa 40 euro per tonnellata di materiale, spiega Paolo Plescia (suo inventore). Per una identica quantità, una discarica ne richiederebbe almeno 100 e un inceneritore 250 euro. A questi costi vanno aggiunti quelli di gestione, e in particolare le spese legate allo smaltimento delle scorie e ceneri per gli inceneritori, o della gestione degli odori e dei gas delle discariche, entrambi inesistenti nel Thor.

un impianto da 4 tonnellate/ora occupa un massimo di 300 metri quadrati e ha un costo medio di 2 milioni di Euro. (quindi quello di Capo d’Orlando sarà costato circa 4 milioni di euro).

Per chi se ne intende e volesse informazioni più tecniche potrebbe leggere questi link:

http://www.grillipedia.org/immagini/images/THOR2.pdf

http://cittadiariano.it/blog/aixes/2008/06/24/la-soluzione-thor/ (di questo non condivido il pensiero che il Thor sia meglio dell’arrowbio!!)

e qui il video del Thor: http://www.youtube.com/watch?v=IsKEOk51iVA

Concludo esprimendo una mia paura, ossia quella che si pensasse di utilizzare il Thor al posto dell’ArrowBio e lucrare sul carburante (sicuramente meno pulito del metano prodotto appunto dall’ArrowBio).

La mia idea è quella di vedere i rifiuti come una grandissima risorsa, ma di sfruttarli al meglio. Invece di costruire un inceneritore a Bellolampo potremmo acquistare un Thor e bonificare l’intera discarica, da qui trarre carburante per i nostri mezzi pubblici (o rivenderlo alle aziende) e utilizzare il risparmio (guadagno) per l’area metropolitana di Palermo.

Un inceneritore d’altronde costa molto e non porta alcun beneficio se non quello di far “sparire” i rifiuti, ma con conseguenze molto gravi ben note a tutti.

Nel frattempo si potrebbe utilizzare l’ArrowBio per trattare tutti i “nuovi” rifiuti prodotti dall’interland palermitano e dare luce all’intera città a costo zero.

Il risultato, quando finalmente la discarica di Bellolampo sarà bonificata, sarebbe quello di mettere da parte il Thor (o rivenderlo/regalarlo ad altre città) e non avere più problemi di rifiuti per la nostra bellissima Palermo, per troppo tempo mortificata dalla “monnezza”!!!

Concludo segnalando anche l’impianto di Vedelago, Rifiuti Zero, che a quanto pare tratterebbe anch’esso i rifiuti già presenti in discarica (come il Thor), ma con la differenza che invece di produrre carburante, li riciclerebbe. Ho preferito però non parlarne poiché non ho trovato dati tecnici in merito, soltanto un video e una piccola spiegazione:

http://www.youtube.com/watch?v=VJ7ZWkSPqOM

http://rifiutizerotrapani.blogspot.com/2008/11/vedelago-riciclare-tutto-oggi-possibile.html

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7 Thoughts to “ArrowBio e Thor: due modi per smaltire i rifiuti”

  1. tasman sea

    pienamente d’accordo. ce la prendiamo coi posteggiatori abusivi chiamandoli “mafiosi” e stiamo per mettere nelle mani della mafia gli inceneritori, notoriamente nocivi alla salute.

  2. Roberto1

    Solo il giorno in cui questi innovativi sistemi permetteranno a qualcuno di arricchirsi in modo più o meno lecito verranno presi in considerazione. Purtroppo la realtà dei fatti è che non si vuole realmente affrontare e risolvere il problema ma piuttosto permettere a qualcuno di farci su delle ricchezze.

  3. matteo ognibene

    Sarebbe bello se si riuscisse a sensibilizzare l’amministrazione comunale su questo argomento. magari qualche assessore…..Speriamo che ce ne sia almeno qualcuno di buon senso. alla fine è una cosa che conviene a tutti, tranne a chi lucra su inceneritori e discariche…

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