La “Fiera del mediterraneo” lascia un vuoto da colmare

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Il 2009 è stato il primo anno in cui non si è svolta la canonica "Fiera del Mediterraneo" a Palermo. Un appuntamento che negli ultimi anni ha visto sempre meno visitatori per la monotonia e ripetitività dell’offerta.

Poca vivacità imprenditoriale, pochissime novità che non rispecchiavano per nulla la settorialità di una "fiera" degna di tale nome.

Il tutto condito da un ennesimo dissesto finanziario che ha portato alla scomparsa di questo evento.

E adesso?

L’area ai piedi del Monte Pellegrino fa gola a molti. Si è parlato di una riconversione urbanistica a zona culturale, a zona residenziale. Sopratutto questa ipotesi è quella più discussa, e anche la più preoccupante.

Lo spauracchio della speculazione edilizia è dietro l’angolo, e la possibilità di veder sorgere palazzi interminabili in una zona ambita della cità è viva.

Cosa vedreste meglio all’interno di questo perimetro nel futuro prossimo?

 

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37 Thoughts to “La “Fiera del mediterraneo” lascia un vuoto da colmare”

  1. piero82

    onestamente sto ancora nella speranza che dei privati possono continuare la storia della fiera del mediterraneo..si ventilava anche questa ipotesi in passato.
    se poi dobbiamo propio perdere le speranze,allora dico….speriamo che utilizzaranno questo spazio per iniziative culturali-sportive ed anche creare del VERDE.

    l’importante che non ci costruiscono palazzi..ne abbiamo gia troppi,un altro mostro NO!

  2. Lele

    non si tratta di speranza. come al solito i politici non sanno amministrare e cmq il posto non è più adatto ad una fiera. La location ideale è in viale Olimpo zona collegata all’autostrada dal viale appunto (che potrebbe diventare una tangenziale), vicino all’aeroporto, alla tangenziale principale (v.le regione) e agli hotel di mondello e/o Holiday Inn. Uno spazio immenso per i parcheggi, strutture espositive ed uffici. Il tutto gestito da società private con il supporto del Comune. Prendiamo esempio dalla fiera nuova di Roma e quella di Bologna. Sono gestite dalla So.Ge.Cos Spa che organizza il calendario eventi per tutto l’anno con fiere di settore che per l’enorme successo si ripetono ogni anno, vedi Cosmofarma, Cosmoprof, Motorshow ecc. al posto della ormai obsoleta e vecchia fiera sarei felice vedere un parco urbano attrezzato per i bimbi.

  3. marcozs

    Io vorrei una villa pubblica che fosse la continuazione ideale della favorita.

    Naturalmente questo non avverrà mai perchè la fiera è stata fatta fallire apposta per poter costruire un quartiere residenziale e speculare.

  4. gerry69

    Le lente agonie sono sempre state più dolorose delle morti repentine. L’agonia della Fiera del Mediterraneo ha radici lontanissime. Negli ultimi 25 anni non ha avuto la capacità di trasformarsi e rispondere alle esigenze di espositori sempre più tirati negli investimenti. Più volte mi sono ritrovato a visitarla, magari a distanza di anni, ma ho visto sempre immutato tutto. Addirittura gli stessi arredamenti esposti nello stesso posto…. al punto da credere che quelle aree fossero utilizzate dagli espositori come deposito per tutti l’anno.
    La nostra Fiera purtroppo non è mai uscita da quello stato provinciale e da grande mercatino in cui si è invischiata nel corso degli anni. Per Fiera campionaria si intende il campionario di qualcosa di innovativo che a Palermo non si è mai visto… anzi ci è stato riproposta la stessa minestra nella stessa salsa per tanti anni… e “NOI” c’è la siamo mangiata…
    Adesso è accaduto l’inevitabile…
    Si parla di area non idonea, sicuramente anche la mancata acquisizione della Casema Cascino (doveva avvenire a metà degli anni 90) ha contributo al mancato sviluppo dell’area espositiva e alla mancata ricerca di nuovi spazi da destinare a quello che per i palermitani è stato per anni un appuntamento fisso.
    Adesso gli avvoltoi si butteranno su quest’area. Io mi auguro che vengano fatti dei piccoli interventi che possano rendere questo spazio fruibili a tutti senza speculazioni edilizie. magari creando un parco interno e destinando i padiglioni a funzioni sportive (per anni il padiglione centrale con il tetto a volta di cui non ricordo il numero è stato il “palazzetto di Palermo”), sociali, ricreative teatrali. Insomma continuare a dare ai Palermitani qualcosa che è dei Palermitani da sempre….
    Ciao
    Gerry

  5. The.Byfolk

    Lo spazio mi sembra abbastanza grande per ospitare anche qualche alloggio. secondo me dovrebbe sorgere un mini quartiere dotato di tutti i servizi sociali, culturali, ricreativi, sportivi che possano attrarre utenza anche dalle zone limitrofe.

  6. freddie80

    Io vorrei adibirne una porzione a parcheggio (meglio però se sotterraneo), il resto vorrei vederlo come una sorta di “Parco della interculturalità”. Cioè un luogo immerso nel verde in cui puoi trovare ad esempio un villaggio gastronomico multietnico e gustare cibi tipici di altri paesi. Gruppi musicali e danzatrici Asiatici o Africani che suonano e danzano i loro balli tradizionali su un palchetto appositamente adibito per le esibizioni (sempre sul prato). Poi magari ci vedo bene anche un Bazar in cui puoi comprare erbe e spezie provenienti da tutto il mondo, fiori e frutta esotica.

  7. diesse78

    io vedo bene un parco giochi, stile quello via messina marina che ci hanno tolto tanti anni fa
    adesso manca un polo di divertimenti di quel tipo

  8. gerry69

    Stai scherzando naturalmente?

  9. Federico II

    Conoscendo bene le esigenze del comune e sapendo che devono costruire altri alloggi popolari e non sanno dove metterli……beh ho detto tutto.

    Anche se ci farei altro, un parcheggio sarebbe l’ideale, dato he ci passa l’anello ferroviario che ti porta in centro città, ma non tutto lo spazio per il parcheggio, una piccola area verde per esempio la metterei oppure una piazza. Insomma qualcosa che riqualifichi la zona.

  10. fatamorgana

    INCUBATORE DI IMPRESE ARTISTICHE E CULTURALI
    Questa per me è la potenziale vocazione di questo luogo.
    La creatività e l’innovazione oggi muovono economia nel mondo. Un villaggio incubatore di imprese culturali – con un marchio d’area – potrebbe far nascere e sviluppare produzioni artistiche tali da smuovere economia. L’Asse 3 della Programmazione Operativa 2007-2013 potrebbe dare l’opportunità finanziaria per creare un establishment logistico operativo per la creazione del villagio di incubatore di imprese culturali.
    Un luogo anche di scambi artistici e culturali con altri soggetti e operatori di altri paesi, un area dotata di svariati servizi, persino di residenze per gli operatori che costruiscono e affinano il loro percorso artistico. Un’area coperta da connessioni wi-fi libere, un area con il verde e con attrezzature sportive per gli svaghi degli operatori artistici e un area con pub culturali dove la sera sia possibile socializzare e scambiarsi esperienze e informazioni.
    Una cittadella dell’arte e della cultura dove chi ha voglia di produrre e di formarsi trova opportunità di sperimentazione a 360°. Una sorta di ISMETT dell’arte e della Cultura, una realtà che farebbe parlare di Palermo in Europa e che sia in grado di attirare turismo culturale (sempre di piu’ in salita).
    Una tale cittadella produrebbe un indotto notevole (catering, servizi vari) e le attività commerciale della zona ne trarrebbero un enorme giovamento.
    Un incubatore di imprese con un piano industriale curato da esperti europei nel campo del management aziendale (e non dal politico di partito amico del governante di turno).
    Un incubatore di imprese culturali con un piano di self-monitoring e un piano di comunicazione all’altezza delle più grandi compagnie del mondo.
    La creatività, l’innovazione, l’arte, la cultura sono i pilastri portanti della produzione di reddito in varie aree del mondo. I distretti culturali si vanno sempre piu’ diffondendo nei territori.
    Un incubatore di imprese culturali potrebbe portare giovamento economico ed occupazionale, valorizzando professionalità locali e facendo da fucina per le future generazioni.

  11. Io in quei luoghi vedo bene soltanto la Fiera del Mediterraneo a meno che non intendano demolire tutto e fare un grande parco alberato.

    Un’altra idea potrebbe essere ispirata da un progetto che alcuni amici studenti di ing edile mi citavano pochi anni fa. Magari voi ne sapete qualcosa: ci sarebbe un progetto per costruire al posto della Caserma Cascino un Politecnico di Palermo.

    Ora è vero che le Università stanno tagliando a destra a manca e di lato, ma reputo, così come accade negli altri paesi del mondo, che sia più utile un Politecnico in un grande centro attrezzato come palermo (la seconda città più grande del sud), che non mini università ad Enna o sezioni distaccate qua e la.

    Si potrebbe realizzare questo progetto al posto della Fiera del Mediterraneo e magari realizzare una nuova Fiera, gestita da privati (così almeno QUANDO fallisce non ci rimettiamo noi cittadini), in un’altra zona, tipo la Guadagna, dove c’è possibilità anche di realizzare ampi parcheggi e fermata treno/metro?

  12. marcozs

    Idea grandiosa Alberto, si potrebbe semplicemente dare l’area all’università di Palermo e costruire una seconda viale delle scienze, perchè molte facoltà sono sovraffollate.
    Inoltre si potrebbero fare alloggi per studenti universitari, l’area è molto ben ocllegata con viale delle scienze: ci sono due fermate dell’anello ferroviario vicine.
    Ecco, se proprio non ci si può fare un parco, che sia un campus universitario.

  13. io ci vedrei una cittadella dove edificare tutte le sedi comunali o provnciali, così la smettono di occupare palazzi storici ecc.. una sorta di piccolo centro direzionale comunale/provinciale, così anche per consegnare un modulo non si fanno 100000km a destra e a sinistra per Palermo. tutto in un piccolo quartiere. senza bisogno di edificare grattacieli.

  14. gerry69

    Ritengo che dopo la riquliaficazione difficilmente la caserma Cascino verrà dismessa dall’esercito.
    Di conseguenza l’area, per quanto grande, risulterebbe monca per sviluppi come quello di una nuova cittadella universitaria.

  15. Coriolano

    Io concordo con tutti voi. In assoluto, l’idea del parco e del verde pubblico, magari con percorsi ciclabili e punti di ristoro, è quella che più mi entusiasma, ma anche le altre idee, parco giochi a parte, sono tutte idee interessantissime e individuano reali necessità della nostra città. La zona, in effetti, si presta a tanti usi…tranne uno, che come avete già sottolineato, è un pericolo da scongiurare assolutamente: quello della speculazione edilizia, quello della costruzione di altri casermoni, l’ennesimo sfregio ad una città già molto ferita dal tristemente famoso “Sacco”. La priorità, dunque, a mio avviso, è quella di fare tutto il possibile per evitare che la storia si ripeta. Chi di dovere deve capire che la città è di chi ci vive e di chi ci vivrà in futuro, che gli interessi che vanno tutelati sono quelli di tanti cittadini e non di pochi costruttori. Penso che un incontro, in futuro, potrebbe essere l’occasione adatta per affrontare il tema e discutere insieme di eventuali azioni da intraprendere per tutelare i nostri interessi e, come diceva giustamente qualcuno, iniziare a “riprenderci Palermo”.
    Saluti

  16. AngeloCh

    Siccome invece delle vostre belle idee nella migliore delle ipotesi diventerà un luogo per tossicodipendenti e un munnizzaru, tanto meglio la speculazione edilizia.
    Il comune è in dissesto finanziario: Cammarata si è ben comportato fino a ora – non avendo fatto assolutamente nulla, non può essere colpa sua.
    Stato, Regione e Provincia sono in mano ad incompetenti a cui penso che lo sfruttamento edilizio vada bene.. penso che sta volta ci andrà di culo e non si trasformerà in munnizzaru.

  17. Metropolitano

    Palermo Muore… o forse lo è già da anni e si sta lentamente decomponendo.

  18. Palermo – città di merda !
    Per via dei suoi politici? incompetenti?
    oppure per via dei suoi abitanti senza senso civico poco
    reattivi e poco attenti agli spazi pubblici?

    scusate, mi sto schifando, perchè le notizie che letto su questo
    sito ( rarità) sono assolutamente cose che noto da anni !!!

    Immobilismo !!!! questo è palermo !

  19. La nuova fiera dovrebbe sorgere in una zona vicino Villabate, dove avrebbe anche gli spazi necessari per essere moderna.

    Per quest’area avrei tanti progetti, quello di cui si parla tanto è che quest’area+caserma cascino+l’ex area industriale alle spalle diventeranno zone residenziali con alto tasso di verde, in pratica residenziale a bassa densità, case per chi ha soldi. L’idea, se sviluppata bene non è malvagia, certo però che sarebbe molto affascinante che una grossa parte possa diventare un politecnico universitario. O anche che l’area fosse acquistata da un’università privata per creare un’alternativa valida all’unipa.

  20. Cmq è un bene che l’ente fiera sia fallito, un ente pararegionale gestito malissimo, che apra una nuova fiera, privata e moderna. La confcommercio ha chiesto di poter fare questo con una cordata di imprenditori, incrociamo le dita.

  21. Daniele

    Cioè .. la fiera del Mediterraneo, nonchè della 5 città d’Italia verrà fatta a Villabate? .. io sono senza parole .. boh

  22. Metropolitano

    Se è vero che la nuova fiera sorgerà a Villabate cioè fuori dal centro urbano, il biglietto per la metropolitana non sarà di 1,20€ e la fermata non sarà più Fiera della linea B.
    Come accadde per la nuova fiera di Milano a Rho, dove il biglietto della metro A è extraurbano e più costoso.

    Ovviamente prima di essere ottimista mi viene spontaneo chiedere una cosa: fuori il progetto della nuova fiera ! Per favore…

  23. Metropolitano

    @ Daniele, Villabate è sempre nell’area Metropolitana di PA

  24. saandur

    Signori…
    non fatevi prendere da troppi entusiasmi e ragioniamo!
    Nuovi padiglione dell’università , bellissimo se non fosse logisticamente un disastro!!
    Tutte le città che seguono un piano armonico di sviluppo collocano tutte le opere di interesse primario (ospedali, università, impianti sportivi) a ridosso di importanti arterie di comunicazioni (tangenziali o autostrade).
    Tempo fa ho avuto il piacere di parlare con l’ingegnere che ha progettato l’ospedale San Raffaele di Cefalù alias hotel 5 stelle.
    Ebbene mi confidò che alla fine degli anni 80 si valutò la possibilità di dotare la città di Palermo di una struttura ospedaliera (nuovo Civico) all’avanguardia e servita da importanti vie di comunicazione.
    Vi rendete conto del posizionamento attuale dell’Ospedale Civico (Policlinico
    + Cimitero)!
    Sapete cosa è stato realizzato nell’area che era stata individuata?
    Il CARCERE DEI PAGLIARELLI!!!!!!
    Un saluto a tutti e buonanotte.

  25. Davide Epifanio

    Costruiamoci 2 grattacieli!!! e attorno verde e verde ancora..riqualificare quell’area è di fondamentali importanza prima che diventi una zona chiusa e abbandonata ai più, ma non ai tossicodipendenti e bambini disperati in cerca di campetti di calcio

  26. Jimmy Reptile

    Non per fare il pessimista ma non credo ci siano privati o enti pubblici in grado di rilevare l’intera area e investire per realizzare un quartiere culturale o riqualificarlo (do per scontato che un’eventuale nuova fiera verrà fatto in un posto più consono) quindi credo che la soluzione a breve termine sia “spezzettarlo” e realizzare qui un parco, li un campo giochi, poi un ufficio e ancora un parcheggio…..
    In realtà soldi permettendo si potrebbe chiudere il parco della favorita riqualificarlo a parco cittadino (via la strada asfaltata e realizzare percorsi naturistici-zoologici) e nella zona della fiera realizzare un parcheggio di scambio e la stazione per i tram (o altro mezzo elettrico) che possa attraversare il parco e collegare la città a mondello, oltre a quello nella zona in questione si potrebbe realizzare sempre collegato al parco della Favorita tutte le strutture di supporto quali uffici, un presidio medico ristorazione, campi sportivi ecc…insomma per fare della Favorita il nostro Hyde Park (in fondo le dimensioni ci sono)

  27. IoGomesio

    Cammarata dici che non ha fatto niente, che non ha colpe? effettivamente, mischino, che c’entra lui con il crollo di Palermo? Lui era semplicemente al Country a giocare a tennis e a bersi uno spritz, che ne poteva sapere?

    Università privata? così non si sostiene la lotta per la pubblica istruzione e la libertà della ricerca. Così si dissangua ancora di più l’università pubblica, sottintendendo quasi che in realtà SE NE PUò FARE A MENO.. è facile con i soldi dei privati fare progetti e quant’altro, ma in questo momento preciso è l’istruzione svincolata da qualsiasi secondo fine od interesse economico a dover essere supportata.

    per quanto riguarda tutti gli altri progetti, appoggio tali proposte. Tuttavia, qualora non si potesse scongiurare il pericolo case popolari, si potrebbe (nel mondo dei sogni, ma che ci costa sognare?) creare in quell’area un mini-quartiere all’avanguardia, come quello di BedZED a Londra ( ecco un link per chi ne volesse sapere di più http://www.csr-news.it/index.php/2008/03/20/bedzed-a-londra-il-primo-eco-quartiere-energeticamente-autosufficiente/ ); inutile dire che sarebbe un diamante incastonato nella pura cacca palermitana, anche se comunque diventerebbe un punto di partenza per ogni sviluppo verso qualcosa di buono relativamente all’ecosostenibilità; credo che Palermo diventerebbe (almeno in parte) una città all’avanguardia.

  28. @ daniele, non capisco che c’entra se la fiera verrà spostata a villabate, nelle città moderne avviene così, le grosse manifestazioni fierisitiche si trovano nelle periferie cittadine, in una città metropolitana questo è la norma.

    @IoGomesio, le università private portano soldi, studenti da mezza italia, ricerca, cultura e concorrenza al pubblico che per risposta deve migliorare i suoi standard.

  29. IoGomesio

    Paco, non ci siamo: le università private sono IL DIAVOLO. in generale l’istruzione privata è il diavolo, specie quando INSPIEGABILMENTE deve ricevere più fondi e sovvenzioni dallo Stato di quanto ne riceva quella pubblica; specie quando è (per forza di cose) affiliata ad aziende che sovvenzionano solo ciò in cui vedono profitto (quindi chimica, farmacia, medicina, ingegneria, forse giurisprudenza: le altre facoltà non fruttano, quindi cazzi loro) e soprattutto SOLO CIò CHE DICONO LORO (e qua ci puoi mettere in mezzo tutto quello che vuoi, perchè se un istituto è privato, il “proprietario” può giustamente decidere di fare fare SOLO e SOLTANTO quello che dice lui: metti che io voglia fare una ricerca su una cosa che al “proprietario” non piace o non conviene? che cosa faccio?); e SOPRATTUTTO, se l’unica alternativa al privato è un pubblico cui non arrivano più fondi e sovvenzioni per una decisione TUTTA STATALE, questo fallirà, e in uno stato democratico ciò è INAMMISSIBILE. le università private sono sinonimo di classismo. Finchè l’università pubblica non si potrà materialmente migliorare, non ha senso investire su quella privata con l’idea di una concorrenza che tende ad alzare gli standard

  30. Daniele

    Beh, Villabate non è proprio periferia di Palermo .. anche se, effettivamente, siamo sempre nell’area metropolitana della città ..

  31. Federico II

    Ma anche se la fanno a Bagheria o a Santa Flavia non c’è nulla di scandaloso. Il territorio dell’attuale comune di Palermo è quasi saturo, e magari se la fiera la vogliono fare degli imprenditori, questi trovano più semplice farla in un comune della provincia che nel comune di Palermo vero e proprio. E poi Daniele ci sono comuni come Villabate che sono dei veri e propri quartieri della città, dato che ci abitano quasi tutti palermitani che poi la mattina vengono in centro a lavorare.

  32. marcozs

    @ Iogomesio: non c’è classismo, negli usa le università sono per la maggior parte private, e sono l’unico stato occidentale ad avere un presidente nero. In Italia non sarebbe mai possibile.

    Se il privato deve formare una persona intelligente ma povera la finanzia, perchè sà che potrà essere un bene per la sua organizzazione.

    Nelle nostre università si insegna solo aria fritta, tutta teoria, si imparano i libri a memoria come 30 anni fà e poi nella pratica non si sà fare un cazzo.
    I collegamenti con le aziende vengono sempre visti con sospetto, non sia mai che la ricerca faccia qualcosa utile per il business.
    Poi però casualmente i giovani sono disoccupati.
    Studiare astronomia sarà anche bello, ma di stelle non si campa.

    Dal canto mio spero che ci facciano una business school tipo bocconi, ma naturalmente la mia è una opinione di parte.

  33. Anche io spero in qualcosa come la bocconi, la Bocconi a Milano porta enormi benefici. A parte che l’università privata, in quanto tale, si autofinanzia, quindi non ruba soldi alle università pubbliche, ma a differenza di queste deve attirare studenti offrendo una migliore qualità.

  34. huge

    @marcosz, in riferimento alla frase “studiare astronomia sarà anche bello, ma di stelle non si campa”, mi dispiace dirlo, ma simili affermazioni denotano totale miopia e soprattutto il non avere la più pallida idea di cosa significhi fare ricerca scientifica. Se tutti ragionassimo così ci ritroveremmo ancora all’età della pietra. Senza ricerca pura non si va da nessuna parte. Secondo te allora andrebbero chiusi anche il CERN a Ginevra, i laboratori del Gran Sasso, cancellate il 90% delle missioni spaziali, ecc. ecc.? E’ chiaro che la ricerca pura va affiancata alla ricerca applicata. Ma non si può fare ricerca solo su ciò che può avere un ritorno economico. Significherebbe la morte della scienza.
    E in questo senso è fondamentale che quando si parla di finanziamenti privati alle università bisogna essere molto cauti. Ben vengano i finanziamenti, ma non a discapito della libertà di ricerca.
    In questo senso le università americane sono un ottimo esempio.
    Certo è che non è banale esportarne il modello in Italia. E’ un modello che fa del suo punto cardine il merito, non le amicizie o le parentele come avviene da noi.
    In ogni caso il problema delle università in Italia non riguarda certo i corsi di studio. La preparazione degli studenti italiani, almeno negli ambiti scientifici, è generalmente di prim’ordine, fatto riconosciuto in tutto il modo, visto che le università straniere sono ben contente di ospitare giovani laurati italiani per un dottorato o per posizioni post-doc.
    L’università diventa pessima se invece si decide di proseguire gli studi dopo la laurea. E’ vero che spesso mancano strutture e laboratori e fare ricerca diventa un’impresa ardua. Ma non scordiamoci mai che, pur in queste difficili condizioni, si ottengono comunque risultati importanti.

  35. auri

    La nuova fiera del mediterraneo non è prevista a Villabate, bensì in via Laudicina, vicino al forum palermo, cioè nel comune di Palermo.
    Invece al posto dell’attuale Fiera del Mediterraneo potrebbero fare un centro commerciale all’aperto in stile hollywodiano con parcheggio interno, e credo che questa sia la previsione.

  36. Federico II

    Auri, fonte delle notizie?

  37. marco70

    io farei della fiera se demoliscono i padiglioni un bel parco verde con annessi bike e skate park x i giovani cosi i ragazzi vorranno sfogarsi da quelle parti

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