Proposte ferroviarie: Notarbartolo – Monreale

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E’ noto come per la costruzione del secondo stralcio dell’anello ferroviario si riutilizzeranno alcune vecchie gallerie ormai in disuso e questo permetterà un grosso risparmio economico e temporale. Ma quelle vecchie gallerie non sono le uniche tracce di vecchie linee ferroviarie che si trovano all’interno del territorio cittadino, è il caso della linea che avrebbe dovuto collegare la stazione Lolli a Salaparuta, come alternativa alla linea ferroviaria verso Trapani. La storia di questa linea ferroviaria mai completamente realizzata è molto interessante la trovate su wikipedia a questo link: it.wikipedia.org/wiki/Progetto_di_ferrovia_Palermo-Salaparuta .

Quello che interessa a noi è il fatto che il tracciato di questa linea è ancora in molti tratti visibile ed attraversa zone molto popolate arrivando fino a Monreale. In particolare il tratto che va da Baida a Monreale è ancora interamente presente con tanto di ponti e gallerie scavate nella roccia. A questo punto scatta la nostra proposta, una proposta sicuramente ambiziosa, realizzare una nuova linea ferroviaria sul vecchio sedime, naturalmente prevedendo sottopassi stradali o ferroviari dove sono presenti incroci a raso ed anche brevi gallerie di nuova realizzazione. Si potrebbe anche prevedere un solo binario, la frequenza non sarebbe altissima ma per il precorso, non esageratamente lungo, potrebbe anche bastare.

Ma rivediamo il percorso della linea. La linea partiva da Lolli, dopo l’attuale stazione Notarbartolo curvava di 90 gradi a sinistra e iniziava a salire, attraversava via Galilei seguendo il percorso dell’attuale via Paisiello e attraversando viale Regione arrivava ad Uditore. Da qui la linea si curvava tagliando poi in obliquo via Leonardo da Vinci arrivava in via Dogali, superata la via Roccazzo la linea poi curvava verso Baida. Da Baida attraverso una galleria ancora esistente passava sopra il ponte di Boccadifalco (anch’esso esistente) e si riimmetteva in una galleria (esistente) fino alla Rocca di corso Calatafimi. Infine saliva parallelamente alla strada per Monreale per poi incrociarla e scendere a valle.

Se andate a cercare il percorso tramite google earth o google maps noterete come buona parte del percorso è ancora visibile (anche se mancano i binari) e solo pochi tratti necessiterebbero di grossi interventi di trasformazione.

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21 Thoughts to “Proposte ferroviarie: Notarbartolo – Monreale”

  1. marcozs

    Sono assolutamente d’accordo con la tua proposta di recupero.
    Ci sono un sacco di linee abbandonate che potrebbero essere riaperte come linee ferroviarie, trasformate in linee per i tram o in piste ciclabili.
    Un database completo lo si può trovare qui: http://www.ferrovieabbandonate.it/index.php

  2. giovannimi76

    ..Proprio giorni fa’ mi sono imbattuto per la prima volta in questa vecchia linea percorrendo una strada secondaria che da Giacalone conduce a Monreale..non ho potuto fare a meno di notare le numerose gallerie e i ponti…Ottima idea anche se mi sembra molto ambiziosa e poco fattibile..Secondo me sarebbe gia’ piu’ fattibile realizzare solo il tratto che da Monreale arrivi a via Leonardo da Vinci…Si potrebbe concepire come un porlungamento della linea 3 e 2 del tram quello che da Borgonuovo condurra’ a Notarbartolo…Anche perche’ mi pare che il percorso cittadino di questa vecchia linea ricalca su grandi linee quello del futuro tram..

  3. maxim

    ma questa linea verrebbe
    essere usata da binari del tram,oppure fare un prolungamento dell’attuale anello ferroviario, o un altro anello ferroviario

  4. IoGomesio

    tutto quello che prevede l’abbandono di mezzi privati a favore dei pubblici è ottimo a prescindere. giusto ieri sentivo una notizia alla radio relativa alla proposta (non ricordo in che città d’Italia) di utilizzare le vecchie ferrovie non più utilizzate in piste ciclabili, e questa mi sembrerebbe pure un’ottima proposta

  5. huge

    Non vorrei sembrare disfattista, ma mi sembra una proposta irrealizzabile.
    L’unica parte del percorso che oggi avrebbe un senso, sarebbe quella interna alla città, da utilizzare come trasporto urbano, da Boccadifalco a Notarbartolo.
    Purtroppo si tratta proprio del tratto che, di fatto, non esiste più, essendo stato inglobato nel tessuto urbano. In ogni caso si sarebbe trattato quasi di un doppione rispetto alla futura linea del tram che partirà da Borgonuovo.
    Di certo, per chi sta a Monreale non avrebbe avuto alcun senso fare quel giro mostruosamente contorto per scendere in centro città.

    Tra parentesi, molte di queste antiche linee ferroviarie dismesse sono state ultimamente convertite in percorsi ciclabili. Ne è un magnifico esempio l’ex linea che da Godrano, attraversando il bosco della Ficuzza, raggiunge Corleone. Anche la strada dell’antica ferrovia che da Monreale arriva a Piana degli Albanesi e oltre (quella percorsa da Giovannimi76) credo sia inserita in un progetto del genere, anche se alcuni tratti è difficile che possano essere vietati al transito delle auto.

    Invece, Paco, m’incuriosisce quello che hai detto a proposito dell’anello. Quali sono e dove si trovano i tratti antichi che vorrebbero riutilizzare?

  6. Federico II

    L’idea sinceramente non mi piace, anche fare passare una linea ferroviaria moderna da Monreale sarebbe una cosa importante. Nella cartina dell’articolo si vede che chi deve andare da Monreale in centro si deve fare un giro troppo lungo.
    Piuttosto invece di fare una linea così tortuosa, perchè non fare una che parti subito dopo la stazione di Vespri e vada verso Monreale e Partinico congiungendosi con Palermo-Trapani?
    Le fermate potrebbero essere Piazza Montegrappa, via Altofonte, Pagliarelli, Molara, Monreale, Pioppo, Borgetto, Partinico.
    Certo sarebbe costosa, però pensate i benefici perchi viene da quella parte dell’hinterland…..

  7. oxygen

    Però in effetti Monreale dovrebbe essere collegata in modo migliore a Palermo. E il migliore mezzo di trasporto è la “metropolitana”.
    I turisti vanno a vedere il Duomo, quindi si potrebbero anche creare ulteriori fonti di interesse per i turisti.

  8. marcozs

    Monreale è una località turistica, con quest’opera verrebbe collegata direttamente a notarbartolo e quindi all’aeroporto.
    La mia domanda è: quanto sono larghi i binari dei tram rispetto al binario a scartamento ordinario delle ferrovie?
    Perchè se sono più stretti si può realizzare una linea del tram a due binari invece che una ferrovia a binario unico.
    Non è vero che sarebbe un doppione delle linee del tram in costruzione, perchè toccherebbe zone (galilei, uditore, falconara, monreale) servite solo da autobus.
    Solo via Da Vinci e Notarbartolo sarebbero tratti in comune, e possono essere visti come nodi di interscambio.
    Se poi la linea è troppo stretta pure per i tram, almeno faccimoci una pista ciclabile, ma si deve agire subito prima che qualcuno costruisca lungo il tracciato.

  9. Andrea Bernasconi

    Calma, calma…. allora, da appassionato di ferrovie do un paio di dati per far ragionare meglio:
    La ferrovia in questione (che venne anche parzialmente armata ma mai messa in esercizio a causa dello scoppio delle guerra) era armata con scartamento 950mm (scartamento ridotto italiano) e non con quello ordinario di 1435mm.
    Questo cosa vuol dire? Che iraggi di curvatura pemessi sono inferiori allo scartamento ordinario e che la sagoma limite delle gallerie risulta con tutta probabilità più piccola di quella per lo scartamento ordinario (senza contare un eventuale catenaria).
    Ergo, ipotizzare che sul tracciato attuale possa essere armata una linea FERROVIARIA a scartamento ordinario (come quella in esercizio a Notarbartolo) è tecnicamente improponibile. Ergo non si potrebbero fare “navette” da e per Monreale dirette all’aeroporto senza cambiare quantomeno mezzo.

    Di più, una linea ferroviaria dovrebbe prevedere uno sviluppo certamente in sotterranea quantomeno dalla stazione Notarbatolo fino a sopra via Regione Siciliana, con costi certamente non indifferenti.

    Premesso questo, il progetto è affascinante. Dal punto di vista meramente tecnico si potrebbero ipotizzare due tipi di alternative:
    1: realizzare una linea ferroviaria a scartamento ridotto che colleghi Notarbartolo (e, perchè no, la Lolli visto che il raccordo ferroviario con tale stazione, anche se l’edificio è stato venduto a privati, esiste ancora) con Monreale (magari guardando anche più in la, così come prevedeva il progetto originario). Questa soluzione ha pro e contro: una ferrovia a Scartamento ridotto riduce i costi di costruzione ed è già… idonea alla parte di tracciato rimasta. Di più: in molti altri paesi in cui lo S.R. non è stato abbandonato così come succeso in Italia, le linee, visto le velocità commerciali non altissime e i raggi di curvatura, presentano spesso tratti di linea “promiscua strada-rotaia al pari delle tranvie. La linea dunque dovrebbe essere caratterizzata da un esercizio direi metropolitano.
    I Contro sono, brevemente elencati: idiosincrasia delle istituzioni allo scartamento ridotto (anche se in italia vi sono casi di S.R. proficui come la circumvesuviana), sicura richiesta di far passare la linea sottoterra nelle zone urbanizzate, impossibilità di raccordo con altri tipi di servizi su rotaia.

    2: tranvia: in questo caso lo scartamento diviene un problema secondario, le tranvie a scartamento ordinario, come quelle attualmente in costruzione a palermo, hanno infatti uno scartamento di 1435mm ma il raggio di curvatura dovrebbe ben sotto i valori di una ferrovia a S.R.. Inoltre la sagoma limite tranviaria è sensibilmente più piccola di quella ferroviaria e ben si a datta a quella a S.R..
    La linea potrebbe tranquillamente viaggiare in superficie, su strada, non necessariamente ricalcando il vacchio tracciato nella linea sotto via Regione Siciliana ma seguendo le mutate condizioni urbanistiche e scegliendo i percorsi più frequentati. Tutto iò per divenire poi una metrotranvia vera a e propria nel tratto fuori città e servendo zone residenziali piuttosto improtanti e tagliate furoi attualmente dai grossi progetti di trasporto di massa.
    ulteriore chicca: alla notarbartolo la tranvia potrebbe essere riallacciata a quella che verrà costruita garantendo sia un’elasticità di percorsi che una notevole riduzione dei costi di esercizio (non ci sarebbe in pratica bisogno di costruire ulteriori infrastrutture per il ricovero e manutenzione mezzi, si sfrutterebbero quelli attualmente in costruzione)

    Per chi fa notare come il collegamento con Monreale sia un po’ tortuoso:
    E’ vero, Monreale (il cui bacino di pendolari sappiamo tutti essere elevatisssimo) avrebbe bisogno di un collegamento più diretto. L’unico collegamento fatto a mezzo trasporto che oggi diremmo di massa è stato il tram, che partiva da Piazza Bologni e seguiva corso Calatafimi per arrampicarsi su fino a sotto il Duomo. Certamente sulla carta un percorso molto più diretto che io per altro auspico (anche in vista della linea tranviaria che arriverà fino allo svincolo omonimo), ma…
    …ma ci sono un paio di considerazioni da fare:
    In primis anni fa la linea che avrebbe dovuto passare da corso Calatafimi è stata bocciata dal…(azz, non ricordo la sigla dell’ufficio competente!). Questo crea un precedente importante perchè ciò vuol dire tagliare il collegamento che avrebbe Monreale verso il centro… Ergo, arrivati presso lo svincolo toccherebbe al tram proveniente dal duomo o percorrere la linea fino a Notarbartolo o, se mai lo realizzeranno, andare in direzione Ernesto Basile e scendere quanto meno fino alla stazione centrale. Ciò vanificando il collegamento diretto e dunque più rapido.
    Seconda constatazione: il tram che saliva a Monreale aveva pendenze elevate tanto da non rendere sufficiente l’aderenza naturale. Il tram per monreale era infatti famoso per il sistema di trazione “funicolare” (in pratica arrivati all’inizio della salita al tram venita attaccato dietro uno “spintore” funicolare che spingeva, per mezzo della fune appunto, il tram facendogli vincere l’acclività del tracciato), in uso oggi soltanto a Triste, sulla linea per villa Opicina.
    Un mezzo originale e, direi, affascinante. forse capace di attrarre anche persone per la particolarità del sistema così come avviene per le calbe cars di S. Francisco o gli elevatori di Lisbona… ma sicuramente, una notevole seccatura dal punto di vista tecnico e manutentivo, per non parlare dei costi di costruzione (nessuno progetta più sistemi simili).
    E poi, anche se si realizzasse… nessuno ha mai detto che monreale debba avere un unica linea tranviaria (il sistema sarebbe lo stesso, perfettamente integrabile e interoperabile) o che i cittadini di tale zona debbano per forza tutti scendere dallo stesso lato. Ah, e si, il tram che salirebbe da Baida e Bocca di Falco servirebbe molte più zone urbanizzate di quello che salirebbe dall'”acchianata” per monreale.

    Queste le mie “positive” rifglessioni.

    Un ultimo appunto: l’anello non sferutterà gallerie esistenti. Quelle alle quali probabilmente si riferisce l’autore dell’articolo sono le gallerie cittadine della vecchia linea per il porto, che non ricadono minimamente nel tracciaot futuro dell’anello (cvhe passerà, in totale, nuova sedesotterranea, sotto via Amari, Politeamas, Dante, Catania ( e il cui trincerone verrà fatto prima con scavo a cielo aperto lungo le strade appena elencate e poi chiuso e messo in sotterranea).
    Salve a tutti.

    p.s.: scusate per i numerosi errori di battitura ma andavo di fretta!!!!

    Ecco le mie

  10. Metropolitano

    Davvero interessante questa storia.
    Forse un giorno si potranno riutilizzare, ma non come piste ciclabili che sarebbero tutte in galleria, ma come linee tranviarie molto più utili per il trasporto pubblico di massa.
    Detto questo io non sapevo neppure dell’esistenza di queste gallerie.
    Sono sorpreso ed affascinato da questa storia.

  11. Una breve parentesi sul percorso della ex palermo- salaparuta: le gallerie che vanno dalla piazza davanti il risorantre la fattoria di Monreale e proseguono in direzione Pioppo aono state tutte convertite in strada urbana. Le altre sono tra le montagne di Biada e Monreale, alcune murate altre no, ma in ogni caso lo spazio non consente la posa di binari a scartamento ordinario.

    P.s. seguite le immagini in questo link e vedrete come è oggi il percorso dell’ ex ferrovia da Plaermoa Monreale

    http://www.panoramio.com/photo/7803842

  12. Per quanto ruguarda l’ anello ferroviario, o meglio il tratto che andrà dal porto alla stazione notarbartolo effettuando le seguenti fermate porto-politeama – catania-malaspina (lolli) http://www.comune.palermo.it/Comune/Piano_traffico_2002/piano_int_anello.htm mi chiedo quali ex gallerie dovrebbe utilizzare? Se il riferimento è all’ ex linea ferrata per il porto ( quella attiva fino al 1957) molte gallerie sono strate inglobate nelle fondamenta dei nuovi palazzi, altre del tutto murate, e poi faceva il seguente percorso:
    La linea per il porto partiva dalla stazione centrale e viaggiava sullo stesso binario ( in superficie) della palermo trapani fino all’ odierno vicolo bermava dove si divideva , a sinistra procedeva in superficie ( attraverso cortile barcellona) verso la stazione di Plaermo Lolli, a destra si interrava o forse andava in trincea ribassata ( su questo non ho notizie certe) in via mario cutelli,formando una lunga curva tagliava le seguenti vie via tenente giovanni ingrao,via cluverio,via houel, via giorgio gemellaro,via brunetto latini,via sammartino,via giuseppe de spuches,via principe di villafranca,via nicolò garzilli, via venti settembre,via libertà,via simone corleo,via pasquale calvivia leandro ximenes, via ettore ximenes e sbucava dove oggi c’è la chiesa di santa lucia e entrava nel porto di palermo.

  13. La linea per il porto partiva dalla stazione centrale e viaggiava sullo stesso binario ( in superficie) della palermo trapani fino all’ odierno vicolo bermava dove si divideva , a sinistra procedeva in superficie ( attraverso cortile barcellona) verso la stazione di Plaermo Lolli, a destra si interrava o forse andava in trincea ribassata ( su questo non ho notizie certe) in via mario cutelli,formando una lunga curva tagliava le seguenti vie via tenente giovanni ingrao,via cluverio,via houel, via giorgio gemellaro,via brunetto latini,via sammartino,via giuseppe de spuches,via principe di villafranca,via nicolò garzilli, via venti settembre,via libertà,via simone corleo,via pasquale calvivia leandro ximenes, via ettore ximenes e sbucava dove oggi c’è la chiesa di santa lucia e entrava nel porto di palermo.

    Quindi come diceva l utente l anello ferrovario non sfrutterà l ex gallerie.

  14. http://www.comune.palermo.it/Comune/Piano_traffico_2002/piano_int_anello.htm

    ma previsioni x l apertura dei cantieri?

    Cosa si aspetta?

    Ma è vero che avverrà a cileo aperto e anche qui non si userà la talpa?

    Ma è possibile mai che in questa città non si debbano usare le tecniche usate in tutta europa e bisogna creare sempre disagi alla cittadinanza?

    Si tratta di binario unico, neanche di raddoppio, am diciamo vero che bisogna fare tutto sto macello x un opera semplicissima?

  15. ma previsioni x l apertura dei cantieri?

    Cosa si aspetta?

    Ma è vero che avverrà a cileo aperto e anche qui non si userà la talpa?

    Ma è possibile mai che in questa città non si debbano usare le tecniche usate in tutta europa e bisogna creare sempre disagi alla cittadinanza?

    Si tratta di binario unico, neanche di raddoppio, am diciamo vero che bisogna fare tutto sto macello x un opera semplicissima?

  16. antony977

    @ultimo82, usare la talpa per un così breve percorso (Porto-Politeama) e per piccole profondità è proibitivo.Fra l’altro, considera che la talpa è lunga circa 100mt e avrebbe bisogno di essere calata ad almeno 15mt in sotteranea per evitare che possa crollare tutto il terreno sovrastante.
    E’ la stessa tecnica usata anche per il passante a Torino e a Valencia per alcuni tratti della nuova circonvallazione.
    Diciamo lo stesso identico lavoro che hanno fatto per la realizzazione della stazione Orleans, solo che proseguiranno a piccoli tratti.
    In Viale delle Alpi si è deciso l’uso della talpa, ma sempre dei disagi ci saranno in quanto dall’altro dovranno scavare per creare le rampe e gli accessi alla futura fermata Lazio.
    Disagi per qualunque opera ci saranno sempre, ma sono inevitabili se vogliamo far crescere questa città 😉

  17. Federico II

    E dai ragazzi, un pò di sacrifici bisogna farli se vogliamo ottenere dei risultati.

  18. The.Byfolk

    Questa della Palermo-Monreale mi sembra una ottima idea! Anche se il percorso è tortuoso che importa… mica dovete guidare voi…
    Io sono per la soluzione tram, che costerebbe meno e creerebbe nuove fermate in zone di palermo attualmente sprovviste.
    Inoltre ci sarebbero sempre gli autobus per corso calatafimi, quindi sarebbe soltanto una alternativa per chi proviene da nord/ovest.
    Altro fattore positivo è la possibilità di interscambio con tanti altri mezzi a Lolli, Notarbartolo e Giotto/Lennon (bus/tram/metro/treno/sharing/bici?)

  19. Scrivo solo ora e devo rispondere ai tanti interrogativi e dubbi posti nei precedenti post:

    @giovannimi76, no il percorso non ricalca affatto quello del futuro tram, questo percorso tocca la linea del tram in costruzione solo in 2 punti ma allo stesso tempo tocca zone ampiamente popolate attualmente non toccate dal tram come Uditore e via Galilei

    @huge, irrealizzabile non c’è nulla, basta solo un po’ di volontà, tra l’altro è una proposta di cui si era parlato tempo fa alla provincia. Il percorso non è affatto doppione della linea 2/3 del tram, perché tocca zone che quelle non toccano. Inoltre il percorso anche se sembra tortuoso si potrebbe fare in circa 15 minuti, considera che attualmente da Monreale per andare in zona Notarbartolo in bus serve almeno 1 ora. Le gallerie non so quali sono, questa notizia è stata data da uno degli ingegneri del comune che lavorano sul progetto che ha anche detto che uno dei motivi del risparmio nel secondo stralcio è proprio questo.

    @FedericoII, il percorso, benché sembra tortuoso alla fine si compirebbe in pochissimi minuti e toccherebbe ampie aree fortemente urbanizzate.

    @Andrea Bernasconi, ho parlato di proposta ferroviaria ma alla fine sono anche io d’accordo nell’utilizzare mezzi tramviari che potrebbero essere quelli a 3 casse che dovrebbero essere anche più agili di quelli a 5 casse acquistati dall’AMAT. Naturalmente il percorso sarebbe a binario unico, ma grazie alla presenza delle fermate il passaggio dei mezzi in entrambe le direzioni potrebbe essere abbastanza frequente. Per quanto riguarda le gallerie ferroviarie conosco anche io il vecchio percorso dell’anello e so bene che non cade sul nuovo anello. Il fatto che si utilizzino gallerie già esistenti è stato detto dagli ingegneri del comune che parlano di un forte risparmio economico. P.S. È stato il genio civile a porre il veto al tram verso la Rocca.

  20. Da anni sostengo che questa linea andrebbe recuperata (magari con un tram, decisamente meno costoso di una metropolitana e con attraversamenti stradali piu’ facilmente realizzabili). Si e’ parlato negli ultimi anni di pista ciclabile; con tutto il rispetto per le biciclette, penso sarebbe immensamente piu’ utile une mezzo di trasporto su rotaia, tanto piu’ che:
    1) collega fra loro due grossi poli turistici (Palermo e Monreale)
    2) la maggior parte dei Monrealesi lavora a Palermo, e una parte di loro potrebbero fare a meno dell’auto
    3) consentirebbe l’interscambio con la futura rete di tram/metro oltre che con porto ed aeroporto

    # Concordo con giovannimi76 a limitare l’estensione alla coincidenza dei tram gia’ progettati

    # Risposta a huge e Federico II: Avendo usato la metropolitana all’estero, la mia conclusione e’ che l’allungamento del percorso e’ irrilevante, se i treni hanno un’elevata periodicita’;

    E’ invece un problema il fatto che buona parte del tragitto e’ privo di abitazioni, (tutto il costone Boccadifalco Monreale) dunque costoso e poco proficuo.
    Inoltre temo che gli interventi richiedano veramente molti investimenti, visto che non e’ pensabile far circolare decine di convogli di tonellate al giorno, sopra ponti abbandonati da mezzo secolo

  21. r302

    Intervengo qui anche perchè ho collaborato con l’autore dell’articolo su Wikipedia citato all’inizio. Il ripristino della ferrovia sul percorso integrale è ormai improponibile, pensate soltanto che i vigili urbani non potrebbero più accedere ai loro uffici, infatti la via Dogali, dove ha sede la loro caserma, è stata ricavata sul tracciato della ferrovia. Inoltre si dovrebbe abbattere un intero palazzo in via Principe di Palagonia, anch’esso costruito tagliando il tracciato ferroviario, oltre che privare alcune ville in via Bernini delle loro piscine, tagliare una fetta della concessionaria Autosystem in via Aci e diverse altre strutture. Molto interessante invece l’ipotesi di una linea tramviaria da Monreale a Borgo Nuovo, da dove i tram proseguono verso la stazione Notarbartolo sul realizzando tracciato.
    Riguardo i dubbi sulla stabilità di ponti abbandonati da ottant’anni (non da mezzo secolo) una parola in merito può dirla soltanto un ingegnere, da profano posso dire che dal di fuori queste strutture sembrano come nuove, d’altronde nel tratto successivo sino a San Giuseppe Jato i viadotti, costruiti nel medesimo periodo nell’ambito della stessa linea ferroviaria, reggono quotidianamente il traffico stradale e non mi risulta che diano segni di cedimento.
    Infine le gallerie dell’anello ferroviario nel centro cittadino: penso che l’interlocutore si riferisse a quelle della tratta Notarbartolo – Giachery, solo che non sono affatto abbandonate essendo percorse quotidianamente da decine di corse della metropolitana.

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