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16 Thoughts to “Terminati i lavori di restauro a Palazzo Abatellis”

  1. alex72

    Un’altro palazzo storico della città è stato restaurato. Un’altra tappa verso il completo recupero del centro storico. Speriamo che si continui su questa strada, perchè la città ha bisogno di ritrovare le sue vecchie radici e metterle in mostra ai residenti e ai tanti turisti che giungono da ogni parte.

  2. freddie80

    Effettivamente è impressionante il numero di edifici attualmente in ristrutturazione in centro storico…ci sono tantissimi ponteggi montati.

  3. Daniele

    E’ una delle gallerie d’arte più importanti della città .. Sono contento che finalmente sia stata restaurata .. Mi auguro che, passo dopo passo il centro storico ritorni al suo antico splendore ..

  4. Federico II

    Nonostante tutto c’è ancora qualcuno che dice che il centro storico di Palermo non sta rinascendo.

  5. io sono tra quelli… la rinascita di un centro storico non si misura con il restauro di questo o quel palazzo. gli edifici restrutturati fanno parte di un operazione immobiliare che farà arricchire qualcuno. se si iniziasse a chiudere le strade al traffico, creando isole pedonali ed incentivando l’apertura di esercizi commerciali, si comincerebbe a spostare il flusso di persone/turisti nel cuore antico della città. così come succede in tutte le altre città del mondo.

  6. Sono in parte d’accordo con quanto dice Andrea, nel senso che non si vede all’alba di questo provvedimento di restauro un programma di riqualificazione complessivo (architettonico + destinazione d’uso + fruizione).
    Per ora si sta solo recuperando il muro cadente o la struttura fatiscente.

    Il passo successivo, speriamo, sia quello di trovare la giusta funzione ad ogni singolo manufatto, cercando di calarlo nel contesto in cui si trova e consegnarlo alla città con annesse opere di pedonalizzazioni/pubblicizzazione ecc.

    Pensavo per esempio che, nel contratto di restauro, potesse essere strappata una clausola per coloro (privati) che hanno interesse a usufruire del palazzo/monumento ecc. per scopi pubblici, con l’obbligo a partecipare economicamente (in parte) ai lavori ricevendo in cambio locali e ambienti da gestire per le loro attività (quali biblioteche, caffè lettarari, sale mostre, ecc.) con evidenti vantaggi.
    In questo modo ci sarebbe l’incentivo per aprire nuove attività culturali-sociali in questa zona, che spingerebbero a sua volta per una tenuta decorosa delle aree circostanti.

  7. huge

    Andrea, ma quello che dici tu, sta comunque avvenendo. Non puoi negare che in tante strade del centro storico, fino a qualche anno fa del tutto off-limits, adesso sono stati aperti pub, enoteche, ristoranti. Certo, siamo ben lontani da quello che dovrebbe realmente essere il centro storico, di certo è assurdo che non vengano massicciamente pedonalizzate certe aree, così come è fuor di dubbio che le ristrutturazioni nella stragrande maggioranza dei casi nascondano delle pure e semplici operazioni immobiliari. Ciò non toglie che pian piano la situazione stia migliorando e che aree prima avvolte dal degrado adesso stanno rinascendo.

  8. Anche io sono contento in parte…va bene recuperare i palazzi ma se in parallelo non si mette il centro storico nella condizione di mantenersi nel tempo, i soldi spesi per il restauro sono solo persi. Che senso ha restaurare un palazzo se la facciata dopo meno di un anno tornerà ad essere nera, se i turisti e i cittadini non se lo potranno godere perchè passano continuamente macchine, oppure semplicemente non si mira a valorizzare la zona del centro storico attirando gli imprenditori. Insomma, per me è il solito modo di fare alla “palermitana”, ovvero questo continuo “arripizzamento” che fa contenti tutti e non fa contento nessuno. Si decide di recuperare il centro storico? Benissimo! Perchè quindi non farlo come si deve anzichè rischiare di fare il lavoro a metà che alla fine potrà addirittura risultare inutile? Ma questi sono concetti fantascientifici per la nostra classe poltiica purtroppo…non sanno neanche come allacciarsi le scarpe, figuriamoci se riescono a gestire degnamente la nostra città

  9. Daniele

    Andrea ha ragione .. ma è chiaro che il restauro dei palazzi storici non è che il primo passa (voglio sperare) .. Passo spesso da quella zona, e mi pare che comunque la situazione sia migliorata e anche tanto .. ricordo diversi anni fa il degrado e la sporcizia da fare paura intorno a Palazzo Abatellis .. non mi pare sia più così … ma ripeto, questo deve essere solo il primo passo ..

  10. Federico II

    Appunto, siamo solo all’inizio. Ricordiamoci che del centro storico pedonalizzato non ce nè facciamo nulla se gli edifici cadono a pezzi. Certamente anche a me piacerebbe vedere via Alloro o via Maqueda solo per i pedoni. Più volte, anche in questo sito, ho parlato di pedonalizzare le vie del centro, ma non mi sembra che tutti i palermitani siano d’accordo. Poi pensate com’era conciato il centro storico di Palermo fino a qualche anno fa. Palazzo Abatellis come nuovo era un sogno per noi, adesso è realtà. Guardate per una volta le cose positivamente.

  11. alex72

    Pedonalizzare aree del centro storico potrebbe essere una ottima soluzione per richiamare turisti ed imprenditori ad investire nella nostra città. Ma se non si creano le condizioni opportune per fare ciò, ossia recuperare vecchie e degradate zone del centro, ripristinare i servizi essenziali (illuminazione, fognatura, acquedotto, ecc…) in quelle zone dove mancano o sono insufficienti, ristrutturare le facciate degli antichi palazzi nobiliari e non anche per il solo decoro delle strade, non avrebbe senso fare rivivere il centro se poi non esistono le minime condizioni per farlo.

  12. dnapanormita

    tanto per parlare, cosa ne facciamo di un centro storico immenso, forse è il più grande d’europa dopo lisbona, se poi vi abitano appena 20000 persone;il centro storico dovrebbe essere l’anima pulsante di una città ed invece ancora si devono vedere case bombardate dalla seconda guerra mondiale(un esempio per tutti è quella palazzina sopra il bar di fronte alla cattedrale), oppure delle aree come quella Quironi di via maqueda dove da non so quanto si deve decider su come utilizzare questo posto, non dimentichiamo la gallerie delle vittorie e le tante palazzine diroccate nel quartiere albergaria, il 50% delle case del centro storico sono disabitate. Gli interventi devono essere fatti sull’intero asse viario e non a macchia di leopardo, dare un tempo limitato hai proprietari della case, e poi agire come sta facendo sgarbi a salemi regalare le case a chi le vuole ristrutturare’ cosa ne pensate.

  13. il restauro degli immobili serve, chiaramente, soprattutto per restituire decoro alla zona più importante della città (o almeno, così dovrebbe essere). ma contestualmente andavano fatti degli interventi per chiudere i piccoli gioielli restaurati in isole pedonali che avrebbero permesso la salvaguardia dell’antico basolato, dei marciapiedi (quelli di corso vittorio sono in condizioni PIETOSE), e l’apertura magari di nuove attività. senza ciò il centro storico resterà la solita trama desolata e spettacolare di edifici fantasma

    “Dal suo osservatorio romano, lo scrittore Fulvio Abbate, concentra ile delusioni dell´anno che sta per concludersi e le speranze per quello futuro nella decadenza del centro storico: «L´attuale governo – dice – ha fatto piombare il centro storico della città in quello che era il buco nero del dopoguerra. È tornato ad assomigliare a quella terra di nessuno che era prima dell´arrivo di Leoluca Orlando. Una vera sconfitta per Palermo. Allora mi auguro che risorga. E che i palermitani decidano di lasciare l´auto a casa e di camminare a piedi». “

  14. Lele

    sono d’accordo con dnapanormita, hai perfettamente ragione. è giusto ristrutturare il centro storico, ma e anche vero che lasciarli in balia degli effetti atmosferici dopo aver speso un sacco di soldi nn vale a niente. Naturalmente acquisiscono un valore diverso e considerando l’alta domanda di case sia in affitto che da acquistare, potrebbe e deve essere il volano per ripopolare il centro storico. Contestualmente effettuare le ristrutturazioni ad ampio raggio così da accelerare i tempi di chiusura con la prima fase. La proposta di Sgarbi è da apprezzare. Ci vogliono proposte nuove in questo periodo di scarsi fondi statali verso gli enti locali. Bisogna fare leva sul privato che investe e di riflesso tutto ciò comporta posti di lavoro diretti e indiretti.

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