La città che cambia: il palazzo del marchese Drago

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Ecco sparire i ponteggi dalla facciata del settecentesco palazzo del marchese Drago in corso Vittorio Emanuele, sul fronte dell’Albergheria. La facciata, esposta a decenni di incuria e inquinamento era nera come il carbone, oggi invece è possibile scorgere il bianco latte del fondo e il caldo colore oro delle cornici delle finestre. Il palazzo è stato comunque rimaneggiato nell’ottocento, del secolo precedente, a parte qualche affresco nei saloni interni, sopravvive il maestoso portale ancora oggi coronato dallo stemma dei Drago. Sicuramente sarà uno spettacolo appena terminato, un’altro restauro degno di nota in quella che è la strada più antica e importante della città.

Prima del restauro:

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7 Thoughts to “La città che cambia: il palazzo del marchese Drago”

  1. panormus79

    sarebbe bello recuperare una foto del prima e dopo

  2. panormus79

    Grazie Maqueda.Dalle foto sembrerebbe che abbiamo cambiato il colore della facciata ma sicuramente è molto meglio ora

  3. zaucker

    Quando sul Cassaro verrà restaurato anche Palazzo Papè di Valdina, o del Protonotaro, sarà sempre troppo tardi!

  4. MAQVEDA

    Fintanto che gli eredi proprietari del palazzo non la smetteranno di sciarriarsi allora possimo continuare ad aspettare. Il palazzo è privato, possiamo solo sperare ed aspettare in una entrata in scena del Comune che provveda con un bell’esproprio in previsione di un restauro e un ripristino tipologico.

  5. zaucker

    Era proprio l’ipotesi cui facevo riferimento: l’intervento del Comune o della Regione.

  6. MAQVEDA

    E’ più o meno lo stesso problema che affliggeva palazzo Villafranca a piazza Bologni. In quel caso la vertenza era tra i discendenti dell’ultima principessa e la Curia, che per volontà testamentarie l’aveva ereditata. Ho sentito che proprio di recente la cosa si è risolta (almeno so così), quindi il restauro potrebbe partire nei prossimi mesi. Per palazzo Geraci, sempre in corso Vittorio Emanuele (l’altro grande rudere in questo tratto del corso), poco più giù di palazzo Papè di Valdina, non so per quale motivo ancora non sia decollato nessun progetto di recupero.

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