Ridateci la città!

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Segnaliamo l’ennesimo scandalo che affligge la nostra città, e in particolare piazza Bellini, immenso patrimonio artistico-culturale ridotto a una fetecchia a causa delle mancanze della nostra amministrazione. Si perchè la piazza, dopo essere diventata parcheggio ABUSIVO riservato ai consiglieri comunali a scapito di noi cittadini e dei turisti che si vedono privati di un pezzo di città concesso ai privilegi della casta amministrativa, rischia di perdere un altro pezzo di storia: il teatro Bellini. Sembra che il teatro ottocentesco, già occupato da una pizzeria, veda messo in vendita il suo piano superiore "ad uso ufficio, con affreschi e ristrutturato". In altri paesi questo sarebbe bastato a far scendere la gente in piazza con torce e forconi, ma si sa come vanno le cose a Palermo…

Cito l’articolo del 27 novembre tratto dal quotidiano "la Repubblica"

La trattativa è riservata, ma la pubblicità è sul giornale, in bella mostra, nella pagina dell´immobiliare Home Italia. Si vende il piano nobile del teatro Bellini, «400 metri quadri a uso ufficio, con affreschi e ristrutturato», dice la gentile addetta dell´agenzia. Nessun cartello all´esterno del Real teatro Carolino, a due passi dalla Martorana, e per le visite bisogna parlare direttamente con il titolare dell´agenzia. D´altronde non stiamo parlando di uno spazio qualunque, ma del "Teatro". Già sfregiato da insegne abusive, violato da un ristorante. Il prezzo, pare di capire, oscilla intorno al milione e duecentomila euro.

Si profila, dunque, il più fosco degli scenari ipotizzati dal direttore del Biondo Stabile, Pietro Carriglio, che sette anni fa ruppe l´incantesimo e riaprì il teatro di piazza Bellini, dopo l´incendio del 1964 che l´aveva ridotto a un cumulo di rovine. Allora Carriglio propose una lettura della Divina Commedia e il monumentale "Candelaio" di Giordano Bruno, diretto da Luca Ronconi, spettacolo che aveva attirato la critica internazionale.

«Bisogna acquisire il teatro», aveva detto allora Carriglio, pensando a tutta l´unità immobiliare, a quel Real teatro Carolino come il centro di un sistema architettonico e viario che abbraccia i Quattro Canti, il piano della Martorana e quello del Pretore. Era stata inviata anche una richiesta all´Unesco per chiedere il riconoscimento di quello straordinario patrimonio. Alla libreria Flaccovio, in via Ruggero Settimo, firmarono l´appello intellettuali come Dacia Maraini e Vincenzo Consolo, insieme con migliaia di cittadini. Carriglio era riuscito a mettere d´accordo i proprietari, gli anziani fratelli Lo Bianco, e a strappare un contratto novennale d´affitto per il Teatro Biondo. In questi anni sono stati rappresentati tanti spettacoli, e anche il Massimo ha messo in scena sue produzioni.

L´allarme però non è bastato, se è vero che si rischia un ulteriore frazionamento. L´appartamento in vendita, con prospetto neoclassico sulla piazza e ingresso leggermente decentrato, è della Immobiliare Pietraia srl, che l´ha rilevato a un´asta giudiziaria da un´altra società, la Bellini srl. L´immobile è rimasto per quindici anni chiuso e solo adesso si pensa a una sua riutilizzazione. Chi lo acquisterà, otterrà dal ristorante la rimozione di buona parte dei tavolini che sono sulla piazza.

«Avevo proposto l´acquisto di tutto il complesso già nell´89 – dice Emilio Arcuri, vicesindaco e assessore al Centro storico delle giunte Orlando – La Regione si sarebbe fatta carico del 95 per cento dell´esborso, la restante parte sarebbe l´avrebbe pagata il Comune. Ma non c´erano fondi. L´ipotesi è rimasta in piedi sino al 2000, poi non se n´è fatto più niente, anche perché è intervenuta un´altra amministrazione».

Dici teatro Bellini, e ad Arcuri brillano gli occhi. Il suo quadrisavolo era infatti l´amministratore del teatro, pare fosse un tipo attento al centesimo. Il teatro Bellini nacque nel 1808, su progetto di Nicolò Puglia, con il nome di Santa Lucia-Carolino e ospitava 700 spettatori. Fu inaugurato il 12 gennaio del 1809, giorno del compleanno di re Ferdinando III di Borbone, con il dramma giocoso "Il naufragio fortunato", di Pietro Carlo Guglielmi. Due anni dopo fu la volta di "Così fan tutte" di Mozart. Fu l´unica volta che le note del genio salisburghese risuonarono in un teatro pubblico palermitano. Mozart venne poi ignorato per oltre un secolo.

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9 Thoughts to “Ridateci la città!”

  1. panormus79

    E’ una vera vergogna! Abbiamo l’oro e per colpa di amministrazioni incapaci e affariste dobbiamo vederci sottratti angoli incantevoli della città. Perchè non organizziamo un sit-in con tanto di volantinaggio informando la cittadinanza di questa porcata? potrebbe essere anche una buona occasione per incontrare i commercianti di via Maqueda a proposito della chiusura al traffico (oltre che un’occasione per conoscerci).Per il costo del volantinaggio ovviamente partecipiamo tutti con una quota.

  2. Ciccio

    E’ ora di dire basta!
    Facciamola finita con queste solite pizzerie!
    Propongo un nuovo McDonald, punto di riferimento per il centro città.
    Nell’appartamento in vendita si potrebbe fare anche un Baby-parking!
    Ma com’è che la gente non c’arriva! Imprenditori, dove siete?
    Poi, per farla finita con il caos delle macchine, toglierei quell’orrendo e fastidioso basolato e dopo un’adeguata opera di asfaltatura di tutta la piazza, applicherei finalmente delle strisce blu per “ordinati” parcheggi a pagamento. In realtà avrei anche pernsato di spostare l’entrata della “Martorana” su via Maqueda, cosi si recuperano pure un paio di posti auto davanti la scalinata.
    Che ne dite… lo so, sono un genio!
    Certo, per farla completa si potrebbe demolire quell’orrenda fontana che, diciamolo, è una vera “VERGOGNA”, ed asfaltando pure li si recupererebbero un’altra ottantina di posti auto e magare qualcuno lo si potrebbe riservare, giustamente, a chi “lavora” a Palazzo delle Aquile.
    Come dite? Due posti auto a rotazione?
    Si… credo potrebbero essere più che sufficenti…

  3. è una cosa assurda. ma scrivere al FAI? al Ministero dei Beni Culturali?
    che vergogna. è proprio vero. a Palermo non sanno fare niente. che peccato quella piazza completamente invasa dalle auto. io sono pronto anche ad organizzare interventi anche di natura sovversiva.

  4. troppi anche, non ho riletto. perdonatemi

  5. ponzi

    assurdo…concordo cn ciccio, ma gli imprenditori? ma dove sono ? ma ne sono rimaste menti brillanti a palermo? sto iniziando a dubitarne…

  6. zaucker

    Ci sono novità sulla conferenza di Servizi che la Presidenza della Regione doveva indire per il salvataggio del Teatro Bellini?

  7. non ancora, sicuramente qualche novità dopo le festività quando potremo incontrare l’assessore regionale

  8. marcozs

    Non vi mettete in testa cose strane:
    I soldi pubblici devono servire per tenere in vita cose utili come le province, mica le stupide ristrutturazioni di teatri che proponete voi.

    http://www.corriere.it/politica/08_dicembre_24/stella_province_sicilia_dc35437e-d18a-11dd-b875-00144f02aabc.shtml

  9. danilo71

    le province sono abbastanza inutili, purtroppo ne creano tante (in modo particolare la desertica Sardegna).

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