Palazzo del Marchese della Sambuca

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Un graditissimo ritorno in quel grande cantiere a cielo aperto che è la Kalsa, nella fattispecie nella via Alloro. E’ stata infatti recentemente restaurata la dimora del marchese Beccadelli Bologna, marchese della Sambuca. Una grande casa patrizia che occupa una grande porzione dell’isolato compreso tra via Alloro, via Vetreria e via Francesco Riso (antica via degli Gnocchettieri), caratterizzata da un impianto particolarmente scenografico dato dalla doppia corte che collega visivamente, mediante la smisurata galleria,  appunto la via Alloro e la via Riso. Bellissimo lo scalone d’onore di gusto neoclassico che conduce a quella che una volta era la splendida fila di saloni affrescati da Olivio Sozzi (sopravvissuti decori appartenenti ad un periodo successivo). I saloni si affacciano sulla smisurata terrazza (20 metri di lunghezza) una volta giardino pensile, splendido scenario di sontuosi ricevimenti del marchese Beccadelli. Al di sotto della terrazza la "cavallerizza" a tre navate con file di colonne in pietra di Billiemi, oggi utilizzata come ricercato spazio espositivo per mostre di vario tipo. La facciata sulla via Alloro presenta due portali simmetrici e raffinati decori tardo settecenteschi.  Agli inizi del novecento il passaggio di proprietà, poi il frazionamento in numerose unità abitative, infine il colpo di grazia: durante il bombardamento del 1943 il palazzo venne centrato in pieno da una bomba, crolarono quasi tutte le volte e il palazzo fu dicherato pericolante pericolante. Durante gli anni dell’abbandono, palazzo Sambuca è stato oggetto di numerose ruberie. Il terremoto del 1968 segnò il definitivo abbandono dell’edificio. Finalmente oggi il restauro che ha messo fine a questo triste elenco di scempi e ruberie, restituendoci la dimora, se non con i fasti di una volta, almeno cone una nuova dignità.

 

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2 Thoughts to “Palazzo del Marchese della Sambuca”

  1. Ciccio

    Tutto bellissimo. Se l’intero centro storico venisse ripreso avremmo turisti da ogni dove e tutto l’anno, ma fino ad allora…

    Ma chi ci abita? Il solito ufficio periferico del Comune?

  2. MAQVEDA

    No, è stato destinato ad abitazioni private.

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